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10 11 2015
6,7,8 Novembre: Fight-Specific Isola - Isola Utopia a Medellin, Colombia

MDE15 Local Stories / Global Practices
Intersecciones entre arte + espacio público + trabajo comunitario + gentrificación + autogestión.


Il 6, 7 e 8 novembre inaugurano le attività di MDE15 nel Museo di ANTI-OQUIA, Casa Tres Patios, negli spazi Anfiriones del Eventos e in altre parti della città.

Bert Theis, artista in residenza al C3P durante il mese di novembre 2015 nel contesto del progetto MDE15, presenta

Fight-Specific Isola & Isola Utopia

con Isola Art Center with Angelo Castucci, Emanuel Balbinot, Paola di Bello, Corrado Foffi, Edna Gee, Isabell Lorey, Nikolay Oleynikov, Dan Perjovschi, Edith Poirier, Daniele Rossi, SerioCollective, Mariette Schiltz, Camilla Topuntoli, Nikola Uzunovski.

ANTI-OQUIA
Casa Tres Patios, Medellin, Colombia
Inaugurazione 6 Novembre 2015


MDE15: International Art Encounter of Medellín

October 2015–February 2016

www.museodeantioquia.co


The MDE has been an important platform for exchange between Colombian and international art, organized by the Museo de Antioquia (Medellin, Colombia). It is an event that activates the city’s cultural life every four years and in 2015 arrives to its third edition, after MDE07 and MDE11.

For the 2015 edition, the theme of Local Stories / Global Practices has been conceived to create a space of reflection and engagement with the recent transformation of Medellin since the turn of the millennium. Medellin—considered to be a progressive Latin American city that has implemented innovative programs to stimulate social and urban transformations is part of a larger picture. While change and transformation in the city is real and tangible, the dynamics generated by these changes are particularly complex from an ethical standpoint. We propose to focus on these processes of change through commissioned projects, works of artists and artist collectives as well as other socially oriented initiatives, in order to understand their implications.

MDE15 inserts itself in the social fabric of the city while sharing stories, experiences and practices from elsewhere in the world. The stories that result from observations and from the direct experiences of people in communities often address the coping mechanisms that are required to survive and flourish amid those changes, which often occur at a pace that outstrips the citizens and society’s ability to assimilate them. Changes can illicit psychological, physical and social responses that range from issues of trust and security to economic well-being. It is in this context and in the context of an art world in which the definition of artistic practice is constantly being changed that the MDE15 unfolds.

MDE15 makes visible artistic processes that range from the production of conventional or exhibition work, to the results of community based practices that may not normally be considered suitable for viewing in traditional exhibition venues. One challenge of this curatorial project is to validate both types of practices while recognizing their differences and potential.

MDE15 opens a space for debate that aims at dealing with the unsaid and the less visible aspects of the everyday such as memory, the past and the persistence of structural problems. It also relies on the potential of art to harness the capacity of individual and collective imagination to re-signify complex situations.

Curatorial team
Artistic Director: Nydia Gutierrez, Chief Curator, Museo de Antioquia
Curators:
–Edi Muka, Curator of Public Art Agency, Sweden, former Director of Tirana
Institute of Contemporary Art
–Sharon Lerner, Curator of Contemporary Art, Museo de Arte de Lima, Peru
–Fernando Escobar, independent artist and researcher, Bogota
–Tony Evanko, Director of Casa Tres Patios, alternative art space, Medellin

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27 10 2015
25 ottobre: Kunsthaus Graz e Haus der Architektur Graz all'Isola

Domenica 25 ottobre un gruppo della Kunsthaus Graz, Austria e della HDA (Casa dell'Architettura) Graz verranno in visita da Isola Art Center e da Isola Pepe Verde.

ore 10: Isola Art Center, introduzione di Bert Theis nel parco autogestito Isola Pepe Verde.

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12 10 2015
16-18 ottobre 2015: Parabola Utopia al Castello di Casale Monferrato

Parabola Utopia
Isola Utopia a Casale Monferrato
16-18 Ottobre 2015
Castello di Casale Monferrato
18 Ottobre: Presentazione del progetto e incontro pubblico

Il termine „parabola“ presso i Greci e i Latini significò comparazione, similitudine, per mezzo della quale si chiarisce un argomento difficile avvicinandolo a uno più chiaro. Parabola Utopia costituisce una tappa inedita del progetto di ricerca artistica e teorica Isola Utopia, portato avanti da Isola Art Center da agosto 2014. Isola Art Center è una piattaforma d’arte contemporanea con base al quartiere Isola di Milano. La ricerca di Isola Utopia si focalizza sul significato del concetto Utopia nella società contemporanea, dopo il fallimento di tante utopie del passato, o della loro trasformazione in distopie, tenendo conto della co-esistenza oggi, di utopie marxiste, femministe ed ecologiste. Il progetto non pretende elaborare un nuovo „grande racconto“ dell’utopia, ma raccoglie e presenta frammenti e momenti vari creati da teorici e artisti nelle diverse tappe della sua articolazione: nel borgo di San Mauro Cilento, al Survival Kit-Utopian City a Riga in Lettonia, durante Utopian Pulse alla Secessione di Vienna, e, in modo più articolato nel progetto del giardino condiviso e autogestito Isola Pepe Verde a Milano, come nella fabbrica recuperata e autogestita Rimaflow a Milano. Nella ricerca di Isola Utopia sono coinvolti artisti, attivisti, ricercatori italiani e internazionali. A ogni tappa nuovi autori aggiungono riflessioni e produzioni. In questo modo nasce una raccolta varieggiata di materiali per nuove utopie concrete.

A Casale Monferrato dedicheremo, tra altre ricerche, una particolare attenzione all’architettura locale del Paraboloide, quindi al tema dell'architettura utopica, e all'utopia del volo in collaborazione con l’aeroclub locale. All’incontro conclusivo pubblico di domenica pomeriggio sarà presentato la ricercha e restituito quanto vissuto nel laboratorio in città attraverso testi e opere d'arte prodotte dai partecipanti al progetto. Vi aspettiamo per un momento di confronto produttivo.

Contributi di Alessandro Azzoni, Emanuel Balbinot, Daria Carmi, Antonio Cipriani, Angelo Castucci, Corrado Foffi, Edna Gee, Isabell Lorey, Giuliano Manselli, Tommaso Megale, Valentina Montisci, Isamit Morales, Nikolay Oleynikov, Edith Poirier, Gerald Raunig, Mariette Schiltz, Chiara Scolari, Mirko Smerdel, Bert Theis, Camilla Topuntoli, e altri.

„Solo in noi il fuoco brucia ancora e stiamo per cominciare un fantastico viaggio verso di lui, un viaggio verso l’attuazione del concetto di utopia. Per trovarlo, per trovare la cosa giusta per cui valga la pena vivere, essere organizzati e avere tempo: è per questo che andiamo, ci apriamo i varchi costitutivi fantastici, invochiamo ciò che non è, costruiamo nell’azzurro, ci costruiamo nell’azzurro, e cerchiamo il vero e il reale là dove scompare il semplice dato di fatto – incipit vita nova."
Ernst Bloch, Spirito dell'utopia


Un progetto in collaborazione con il Comune di Casale Monferrato e l’assessore al Turismo e Manifestazioni Daria Carmi.

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18 09 2015
Giovedi 16 settembre: SUL LIBRO (PER MILANO) Grattacielo Pirelli

SUL LIBRO (PER MILANO)
16 SETTEMBRE 2015
ORE 10.00

Intervengono:
CARLO BERIZZI
GIANNI BIONDILLO
MARCO BIRAGHI
PAOLO CAFFONI
MARIA VITTORIA CAPITANUCCI
EMANUELE GALESI e FILIPPO MINELLI
introduce: Lorenzo Degli Esposti


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MILANO CAPITALE DEL MODERNO
PADIGLIONE ARCHITETTURA EXPO 2015 BELLE ARTI
BELVEDERE E. JANNACCI GRATTACIELO PIRELLI


Incontro Sul libro (per Milano), moderato da Lorenzo Degli Esposti, in cui gli autori di recenti pubblicazioni sull’architettura milanese discuteranno sulle trasformazioni urbane degli ultimi anni; partecipano Marco Biraghi coautore della Guida all’architettura di Milano 1954-2014 edita da Hoepli, Maria Vittoria Capitanucci autrice di Milano Le nuove architetture per Skira, Carlo Berizzi autore di Milano Guida all’architettura per DOM publishers, Emanuele Galesi e Filippo Minelli autori dell’Atlante dei Classici Padani edito da Unità di Crisi, Paolo Caffoni coeditore di Archive Books e coautore di Fight Specific Isola, Gianni Biondillo architetto e scrittore milanese, autore dei casi dell’Ispettore Ferraro ambientati nella Milano noir.

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03 06 2015
12,13,14 Giugno: Coltivando utopia / Isola Pepe Verde – RiMaflow #2

Coltivando utopia / Isola Pepe Verde – RiMaflow #2

12-14 Giugno 2015, dalle ore 10.00
Fabbrica recuperata RiMaflow, Via Boccaccio 1, Trezzano sul Naviglio


In occasione della prima festa della FIOM-CGL di Milano, Isola Art Center presenta il secondo appuntamento con il progetto Coltivando Utopia, dedicato all’incontro e al confronto tra due esperienze di riappropriazione sociale e costruzione di utopie concrete: il giardino condiviso e Isola Pepe Verde e la fabbrica recuperata RiMaflow.

Prima e durante l’evento, artisti italiani e internazionali coordinati da Isola Art Center svilupperanno insieme agli operai e gli attivisti di RiMaflow diversi progetti pensati appositamente per lo spazio della fabbrica:

Alessandro Azzoni (Milano), Piero Gilardi (Torino), Sara Marchesi (Milano), Nikolay Oleynikov (Mosca), Edith Poirier (Milano), Seriocollective (Edith Poirier, Daniele Rossi, Milano) Nikola Uzunovski (Skopje-Bangkok).

Coltivando Utopia è un progetto a cura di Isola Art Center-Isola Utopia

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05 05 2015
Domenica 17 maggio: Coltivando Utopia con Rimaflow e Isola Pepe Verde

Domenica 17 Maggio 2015 dalle ore 11.00 - 20.00
e Mercoledì 20 maggio dalle 17.00 - 20.30, con visite guidate aperte a tutti.

Giardino condiviso Isola Pepe Verde
Via Pepe 10, Milano

In occasione della festa di Isola Pepe Verde, Isola Art Center con la collaborazione di NABA, presenta un progetto a cura di Angelo Castucci, Sara Marchesi e Bert Theis.

con Alessandro Azzoni, Martina Brembati, Laura Burocco, Marina Viola Cavadini, Irene Coppola, Laura Corradi, Ruben De Sousa, Paola Di Bello, Edna Gee, Noy Jessica Laufer, Giulio Maiorano, Carlo Miele, Giulia Pellegrini, Francesco Pieraccini, Giovanna Repetto, Valentina Rigon, Seriocollective (Edith Poirier, Daniele Rossi), Marcella Toscani, Maria Cristina Zappa, Fabiola Zero.

Ospiti speciali: Dario Azzellini (Parigi), Matteo Renzi (c/o Piero Gilardi, Torino), Nikolay Oleynikov (Mosca), Oliver Ressler (Vienna) Nikola Uzunovski (Skopje-Bangkok).

Bisogna distinguere gli utopisti dagli utopiani,
ossia le utopie astratte dalle utopie concrete (...)
Il pensiero utopista esplora l’impossibile,
mentre il pensiero utopiano sprigiona il possibile.
Henri Lefebvre

Isola Utopia presenta due utopie concrete: Isola Pepe Verde, giardino autogestito, e Ri-MAFLOW, fabbrica autogestita! Quest'anno Isola Art Center dedica a loro il suo doppio contributo alla festa di compleanno del giardino condiviso Isola Pepe Verde, presentando lavori e progetti d'arte "fight-specific" (specifici alla lotta), creati da artisti italiani e internazionali per i due contesti. La fabbrica recuperata RiMaflow lotta con mille difficoltà per il rilancio della produzione in chiave ecologica, mentre Isola Pepe Verde è impegnata per rendere permanente lo spazio verde e sociale autogestito in via Pepe, dove il terreno rimane edificabile fino a una modifica al Piano di governo del territorio da parte del consiglio comunale.

Il punto d’incontro tra le due utopie concrete, che già si erano confrontate a La Fabbrica del Vapore lo scorso 3 dicembre, è la convinzione che l’utopia non sia soltanto il luogo dell’alterità, del diverso dall’ora, ma un processo di re-invenzione del presente a partire dalla messa in discussione delle condizioni preesistenti, allo scopo di costruire un’alternativa reale. Come scriveva Lewis Mumford, “Esistono due differenti utopie: l’utopia della fuga e l’utopia della ricostruzione. La prima lascia il mondo esterno così com’è; la seconda tenta di cambiarlo per mettersi in relazione con esso alle condizioni desiderate”.

Coltivare l’utopia non significa però soltanto affermare che essa non si trova in un futuro astratto, né semplicemente insistere sulla necessità di iniziare una ricerca e formulare una nuova teoria del possibile: vuol dire invece sottolineare come i semi dell’utopia siano già stati gettati e come nostro compito sia quello di prenderci cura dei frutti che già ne stanno crescendo, perché essi possano espandere e rafforzare le proprie radici. È questo ciò che unisce il progetto di Isola Art Center per una diversa idea di città, di spazio pubblico e di cultura e la lotta di RiMaflow per una produzione orizzontale e sostenibile.

L’uomo ha sempre camminato con i piedi ben saldi sulla terra, ma la sua testa è sempre stata tra le nuvole: quello utopiano è un presente che trae forza dall’immaginario, un immaginario tanto reale da farci credere di poter anche spiccare il volo…




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05 05 2015
Domenica 8 maggio: Inaugurazione nuova area bimbi / Isola Pepe Verde

Domenica 8 maggio 2015
Isola Pepe Verde
via Pepe 10, Milano

Inaugurazione nuova area bimbi / Isola Pepe Verde
L'idea è che una parte del ricavato possa essere riutilizzata per finanziare la costruzione dei giochi in progetto, l'altra parte la terranno i nostri piccoli commercianti. Il tutto si svolgerà con offerta libera.

Seguirà un aperitivo.

Sappiamo che in molti andrete via per il ponte del 1 maggio, ma tornare prima per l'occasione ed evitare il traffico non è cattiva idea! Vi aspettiamo numerosi.


Un progetto in collaborazione con l'artista Kristina Borg, che ha curato il laboratorio per la progettazione di giocchi per bambini

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16 04 2015
11-12 Aprile 2015: Isola Bonsai, un workshop con Bert Theis al Pav di Torino

PAV Parco Arte Vivente
via Giordano Bruno 31, 10134 Torino

Workshop_41/ISOLA BONSAI
Nasce un'isola di piante e convivialità al PAV

Condotto da Bert Theis
Sabato 11 aprile, ore 15.00 - 18.00
Domenica 12 aprile, ore 10.00 - 17.00

Partecipazione gratuita!

Bert Theis, all’interno della mostra personale Aggloville (6 marzo - 31 maggio 2015) curata da Marco Scotini, propone ai Vicini al PAV*, alle persone e agli artisti interessati un incontro ravvicinato con Isola Pepe Verde, il giardino condiviso nel vecchio quartiere operaio in via Pepe 10 a Milano, creato dal 2012 da un gruppo di abitanti e di artisti di Isola Art Center, come risposta alle politiche di trasformazione urbana neo-liberiste.

All’appuntamento condotto da Theis, presente con un gruppo di attivisti e artisti del progetto autogestito sono invitati tutti gli abitanti del nostro quartiere e tutte le persone interessate a conoscere le importanti esperienze improntate alla progettazione e alla cura degli spazi comuni. Isola Pepe Verde e PAV sono spazi aperti, animati da attivisti, giardinieri, ricercatori, studenti, artisti, e da tutte le persone che abitano la città con spirito creativo e con il desiderio di costruire insieme spazi naturali, di aggregazione sociale e culturale per il benessere collettivo.
Il workshop e un’occasione per sperimentare concretamente il metodo di produzione collettiva proposto da Isola Pepe Verde e vede la costruzione di un’aiuola nel parco del PAV realizzata insieme ai partecipanti con le piante del giardino milanese a cui seguirà lo scambio con piante presenti nel Parco Arte Vivente.

Alla pratica di giardinaggio segue in parallelo un’azione di pittura collettiva, dove il medium artistico si lega indissolubilmente alla crescita delle piante che potrà essere seguita e sostenuta in maniera permanente dagli appassionati di arte e natura rigenerata e preservata in questo spazio urbano. Il giardino che viene costruito diventa così un luogo di osservazione, pratica quotidiana ed espressione, singola e collettiva, dove si invita chi lo desidera a portare con sé una pianta da aggiungere alle specie in arrivo da Isola Pepe Verde.

Informazioni e prenotazioni, sino a esaurimento posti:
011 3182235 - lab@parcoartevivente.it

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14 03 2015
Giovedì 19 Marzo: Al di là dello specchio / Beyond the Mirror da Piano Terra, Milano

Tre cortometraggi e un dibattito aperto

a cura di Sara Marchesi con Chiara Balsamo, Seemab Gul, Mariette Schiltz, Duccio Scotini, Mike Watson.

Giovedi 19 marzo 2015,
19.30-21.30
Off Topic / Piano Terra
Via Confalonieri 3
Isola, Milano


Il Presente Espanso (sott. italiano) 2’44”, Italia 2014, di Mariette Schiltz

Una città del mondo (No Tav). 9'00", Italia 2013, di Chiara Balsamo e Duccio Scotini

Towards a Militant Conceptualism (sott.italiano), 12'45", Inghilterra 2012, di Seemab Gul e Mike Watson.

Il Presente Espanso / The Expanded Present, (sott. italiano) 2’44”, Italia 2014, di Mariette Schiltz
Una città del mondo (No Tav). 9'00", Italia 2013, di Chiara Balsamo e Duccio Scotini
Towards a Militant Conceptualism (sott.italiano), 12'45", Inghilterra 2012, di Seemab Gul e Mike Watson


Il Presente Espanso / The Expanded Present.
Il salto di una tigre ha la capacità di strappare ciò che è attuale al passato, pratiche rivoluzionarie incompiute, fallite e vincenti, li compone nel presente con nuove lotte, per inventare di volta in volta poteri costituenti, nuove e migliori forme di convivenza. Isabell Lorey ha scritto il testo “Il presente espanso” per Isola Utopia, a San Mauro Cilento, nell’estate 2014. Voiceover Steve Piccolo.

Towards a Militant Conceptualism
Il cortometraggio riflette sulla forza politica dell'arte nel mondo contemporaneo. Il film esplora esperienze personali di lotta, ponendosi in contrasto con gli agenti dello Stato e mettendo in discussione le origini della legge. La proposta conclusiva è quella di considerare l'arte come una forma di interrogazione radicale che, nella sua mimesi del processo politico, può essa stessa farsi portatrice di nuove alternative sociali.

Una città del mondo,
nasce da una serie di incontri avvenuti in Val di Susa e come reazione ai numerosi arresti che colpirono il movimento No Tav dal 26 gennaio 2012. Come nel romanzo di Elio Vittorini Le città del Mondo - da cui sono tratti i testi presenti nel video - la città è intesa come espressione di un modello di vita comunitaria che si propone a progetto politico.


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23 02 2015
Sabato, 28 febbraio: Isola Utopia festeggia il 2° compleanno di Rimaflow

Isola Utopia nella fabbrica recuperata e autogestita
in occasione della seconda festa di compleanno di RiMaflow

Sabato 28 febbraio 2015, dalle 16.00

RiMaflow
via Bocaccio 1
Trezzano sul Naviglio, Milano

Lavori artistici, proiezione video, laboratorio di serigrafia e altro
con Collettivo Isola Art Center, Dario Azzelini & Oliver Ressler, Emanuel Balbinot, Chiara Balsamo, Angelo Castucci, Orestis Mavroudis, Philippe Nathan, Dan Perjovschi, Mariette Schiltz, Duccio Scotini, Serio Collective (Edith Poirier, Daniele Rossi), Milena Steinmetzer, Camilla Topuntoli e altri.


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03 02 2015
04.02.2015: Corner College Fight-Specific Isola book launch con Paolo Caffoni

04.02.2015
18,00

Buchvernissage
Fight-Specific Isola book launch
Paolo Caffoni

Corner College
Kochstrasse 1
CH-8004 Zürich
cornercollege@gmail.com

Fight-Specific Isola ripercorre la lunga storia del quartiere Isola di Milano ed il processo organico e spontaneo alla base dei dodici anni di lavoro di Isola Art Center.

Attraverso testi e numerose immagini, il libro racconta la storia di una tra- sformazione urbana e artistica. Gli strumenti ed i concetti inventati dagli artisti strada facendo, rendono questo libro un punto di riferimento sui modi di operare nel contesto urbano contempo- raneo. Mediante il racconto di storie, invenzioni e azioni, il lettore può rintracciare una complessa idea di collettività, solidarietà e fight-specificity.

L’approfondito sviluppo di tematiche innovative come il dirty cube e il dispersed center, indica infine una possibile risposta alla costante pressione eser- citata dalle politiche neoliberiste e dai fenomeni di gentrificazione.

Archive Books
144 pages
21.5 × 28 cm
Format: Paperback
Pages: 432
ISBN: 9783943620016

>>www.corner-college.com>




14 01 2015
16 Gennaio 2015: Utopia just left the building, Kulturfabrik Esch/Alzette

Venerdi 16 gennaio 2015, ore 19.00

Utopia just left the building
Un venerdi rosso con Bert Theis

Kulturfabrik
116, rue de Luxembourg
Esch-Alzette
Luxembourg
16 12 2014
19 dicembre: Blind Date. Circolo Curiel, Lussemburgo: RiMaflow doit vivre!

Art, Occupation, Autogestion, Production
RiMaflow doit vivre!

Vendredi 19 décembre 2014, à partir de 18.00 heures
Circolo Eugenio Curiel, 107 route d'Esch, Hollerich, Luxembourg.

"Ils ne savaient pas que c'était impossible, alors ils l'ont fait." MarkTwain

L'usine "Maflow" où travaillent 300 ouvriers est située dans la périphérie de Milan.

On y construit des systèmes de climatisation pour voitures.
En 2012 l'usine est délocalisée, les ouvriers licenciés, les machines transportées en Pologne.

Une histoire comme beaucoup d'autres, aujourd'hui, en Europe.

Mais cette fois c'est différent:

Les travailleurs/ses décident d'occuper et d'autogérer l'usine, et de faire repartir la production sans patrons. Ils décident aussi une conversion écologique de la production et se concentrent sur le recyclage de produits abandonnés de la société de consommation. Ils changent le nom de leur usine en "RiMaflow". Ils se lient au territoire en faisant de l'usine une "Citadelle de l’autre économie" avec, entre autres, un centre de recyclage, une vente de produits locaux équitables, un studio de musique, une manufacture de liqueur de citron bio. Le tout en autogestion.

Pour entamer une nouvelle étape de leur projet et de leur production, ils ont d'urgence besoin d'une installation de compression d’air pour un montant de 15 000 euros.Isola Art Center veut les aider à réunir rapidement cette somme indispensable pour le projet.

Pour cela nous vous invitons à une "Blind Date", vendredi 19 décembre à partir de 18.00 heures au Circolo Eugenio Curiel, 107 route d'Esch, Hollerich, premier étage, ou vous pourrez acheter des t-shirts et le fameux Rimoncello produit à l’usine, ainsi que des travaux d'artistes (de 1 à 4.000 €) au profit de "RiMaflow". Nous invitons aussi tous les artistes à venir au rendez-vous avec une œuvre à vendre: photo, dessin, peinture, sculpture, ou autres (de préférence de dimension petite ou moyenne).

Pour mieux connaître RiMaflow, nous projetterons en loop le film "Occupy Resist Produce RiMaflow" de Dario Azzelini et Oliver Ressler, (34'20", 2014, en italien, sous-titres en anglais) présenté pour la première fois au public par Isola Art Center à la Sécession de Vienne en Septembre. Une introduction au film sera faite par la critique d'art Karolina Markiewicz.

En supplément:
à 20.00, projection des vidéos du cycle "Isola Utopia";
"1968: Isola delle Rose" (4'22",2014, eng/it), de Philippe Nathan et Milena Steinmetzer
"Occupare Orizzonti (5'38",2013, it) de Camilla Topuntoli
"Ape che vola" (45’’, 2014, it/eng) de Roberto Balletti
et du film "Les Formidables" (29", 2014, fr/eng) de Karolina Markiewicz et Pascal Piron, un film sur des jeunes réfugiés au Luxembourg, sélectionné aux Rencontres Internationales à Paris/Gaité Lyrique.

Un projet de Isola Art Center/Isola Utopia, et de RiMaflow, coordonné par Rob Engel, Mariette Schiltz, Bert Theis, Karolina Markiewicz, avec Laurianne Bixhain, Maurizio Buongiovanni, Serge Ecker, Stina Fisch, Edna Gee, Piero Gilardi (Arte Povera), Philippe Nathan, Nikolay Olenikov (du groupe Chto Delat-Que faire, Russsie), Gilles Pegel, Pascal Piron, Claudia Passeri, Seriocollective (Edith Poirier, Daniele Rossi), Milena Steinmetzer et beaucoup d'autres...

Venez nombreux et faites passer le mot!

info: tél 691 63 28 05
http://www.rimaflow.it/
https://www.facebook.com/events/397651613725414/

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10 11 2014
Il 3 Dicembre, Isola Utopia alla Fabbrica del Vapore, a cura di Claudio Zecchi

Lunedì 1, martedì 2 e mercoledì 3 dicembre 2014, alla La Fabbrica del Vapore di Milano, si tiene Practices as an Intersection in a Fragile Environment, piattaforma di dibattito e riflessione a cura di Claudio Zecchi, promossa dal Comune di Milano e organizzata da BJCEM, Associazione Internazionale. Il progetto è strutturato in tre panel discussions, in una prospettiva che pone le pratiche artistiche al centro di un percorso che ha le proprie coordinate di riferimento in un territorio fragile e precario come quello del rapporto tra arte e attivismo.

Parteciperanno: Fokus Grupa (artisti, Croazia); Khaled Jarrar (artista, Palestina); Gruppo A12 (artisti/architetti, Italia); Francesca Guerisoli (storica dellʼarte e curatrice, Italia); Isola Art Center (progetto, Italia).

L’artista, il curatore, le istituzioni, fin anche il pubblico che animano questo rapporto di confine tra campi d’azione tra loro apparentemente diversi, ha visto negli ultimi anni un’interazione tra le pratiche che ha limato molto, fino a renderlo quasi inesistente, il confine tra campi d’azione diversi.

Molte delle più importanti rassegne mondiali d’arte, così come alcuni festival o più semplicemente delle singole mostre, hanno visto la partecipazione di gruppi di attivisti impegnati in alcune battaglie di grande importanza e impatto sociale. Basti pensare ai gruppi Occupy invitati da Artur Żmijewski a partecipare alla 7a Biennale di Berlino nel 2012, piuttosto che al più recente esempio del Teatro Valle Occupato invitato alla mostra global aCtIVISm tenutasi a cavallo tra il 2013 e il 2014 allo ZKM Center for Art and Media di Karlsruhe, o ancora il festival Survival Kit che si tiene ormai da sei anni a Riga (Lettonia) a cui sono invitate a partecipare anche altre istituzioni, solo per citare alcuni esempi. Viceversa, esistono anche numerosi artisti che hanno cominciato a guardare allo spazio pubblico come principale teatro della loro ricerca e azione. Questa situazione di evidente ibridazione ha portato allo stesso tempo ad una estetizzazione dell’azione politica e ad una politicizzazione dell’estetica.

Questo rapporto è stato spesso indicativo, come sostiene Boris Groys, di una fragilità all’interno del mondo dell’arte per cui la sua azione estetica potrebbe aver neutralizzato o limitato l’effetto pratico e pragmatico a livello di un suo immediato impatto politico e sociale.

In una dimensione di pratiche e comportamenti di questo tipo, gli incontri cercheranno di approfondire quale ruolo svolge l’arte nella società in senso lato, o quale ruolo hanno gli artisti, i curatori e le istituzioni, o ancora che relazione hanno con il pubblico e che ruolo svolge quest’ultimo.

La piattaforma di dibattito introduce il progetto La sovversione del sensibile a cura di Marco Trulli che, dal 5 dicembre 2014 all’11 gennaio 2015, presenta alla Fabbrica del Vapore di Milano (via Procaccini 4), le opere realizzate da nove artisti che hanno partecipato alle varie edizioni della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo: Gruppo A12 (IT), Charbel Samuel Aoun (LB), Embroiderers of actuality (Abdelaziz Zerrou - MA; Aglaia Haritz - CH), Gian Maria Tosatti (IT), Alexandros Kaklamanos (GR), Sigurdur Atli Sigurdsson (IS), Khaled Jarrar (PS), Didem Erk (TR), Moussa Sarr (F).

L’iniziativa, curata da Marco Trulli, promossa dal Comune di Milano, è organizzata da BJCEM, Associazione Internazionale senza scopo di lucro fondata nel 2001 con l’obiettivo di promuovere la creatività artistica giovanile, supportandone la mobilità e la formazione. Proprio in questa linea progettuale s’inserisce la Biennale dedicata a giovani artisti sotto i 35 anni provenienti dall’area Euro-mediterranea.

Practices as an Intersection in a Fragile Environment, a cura di Claudio Zecchi

Programma
GIORNATA 1
1 dicembre ore 15.00 – 17.00

Apertura istituzionale: Federica Candelaresi – Segretario Generale BJCEM; Alessandro Nassiri Tabibzadeh – Presidente dell’associazione Careof
Presentazione del progetto: Claudio Zecchi

Fokus Grupa, Rises and fals of art politic, Performance
1 dicembre ore 18.00
Khaled Jarrar, The infiltrators, Film

GIORNATA 2
2 dicembre ore 10.30 / 13.30
Gruppo A12, Piccoli spazi da trattare con gentilezza, discussione pubblica
Interventi: Francesca Guerisoli, Curatrice e storica dell’arte.

ore 15.30 / 17.30
Francesca Guerisoli, La città attraente, Lecture

GIORNATA 3
Isola Utopia:
RiMaflow e Isola Pepe Verde, Utopie concrete
un progetto di Isola Art Center

Mercoledì 3 dicembre 2014
ore 10.30 - 21.00


Programma

ore 10.30 - 17.00
- Isola Utopia Video (in loop)
1. Isola Utopia Revolution, 6’51’’, 2014, (it/eng), di Camilla Topuntoli
2. Isola Utopia Floating, 2’07’’, 2014, (it/eng), di Camilla Topuntoli
3. Isola Utopia Rising, 3’12’’, 2014, (it/eng), di Camilla Topuntoli
4. The Expanded Present/Il presente espanso, 2’44”, 2014 (it/eng), di Mariette Schiltz (testo di Isabell Lorey, voiceover Steve Piccolo)
5. 1968: Isola delle Rose, 4'22", 2014, (eng/it), di Philippe Nathan & Milena Steinmetzer
6. Tentativo di tentativo di volo, 1’13’’ 2013, (it), di Angelo Castucci e Francesco Lomonaco
7. Isola Solar Cloud (by Nicola Uzunowski) 1’20’’, 2014, (it/eng), di Camilla Topuntoli
8. Attempt to fly, 5’00”, 2013, (it/eng), di Orestis Mavroudis
9. Ape che vola, 45’’, 2014, (it/eng), di Roberto Balletti
10.Culture don’t grow on trees, 5’39’’, 2014, (eng/it), di Emanuel Balbinot (con Angelo Castucci, Bert Theis, Flora Vannini, Wei-Ning Yang e Isola Art's Club Band
11. Isola Utopia Slides, 5'00", 2014, (it/eng), foto scelte da Edna Gee e Edith Poirier

- Isola Utopia, Web-documentario interattivo
A cura di Antonio Cipriani, Valentina Montisci, Antonio Brizioli e Kristina Borg.

- Isola Utopia e Fight-Specific Isola, produzioni
Libri, testi, foto, serigrafie e altro.

ore 17.00
Da "Fight-Specific Isola" a "Isola Utopia"
Incontro con discussione aperta al pubblico.
Il concetto di "Fight-Specific", introduzione di Antonio Brizioli.
Interventi di Andris Brinkmanis, Giusy Chechola, Elvira Vannini e altri, con contributi su Isola Utopia di Isabell Lorey, Gerald Raunig, Gianfranco Marelli, Norbert Heinz Jocks.
Moderatore Claudio Zecchi.

ore 18.30
Sounds from Utopia
Performance sonora di Steve Piccolo, Vincenzo Onida, and friends.

ore 19.00
Utopie concrete: RiMaflow e Isola Pepe Verde, due esperienze di recupero e di autogestione a confronto.
Incontro e discussione con gli operai della fabbrica recuperata Rimaflow, e gli attivisti del giardino condiviso Isola Pepe Verde. Moderatore Antonio Cipriani.

-Film Occupy, Resist, Produce - Rimaflow" 34’ 20’’, 2014 (it/eng), di Oliver Ressler & Dario Azzellini (prima proiezione a Milano)
-Video Occupare Orizzonti – Isola Art Center e Isola Pepe Verde, 5'38", 2013 (it), di Camilla Topuntoli.


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19 11 2014
28.11.-18.1.2015 Los Trabajadores de la Luna a Santiago de Chile con Etcetera

LOS TRABAJADORES DE LA LUNA / The Moon Workers
I Lavoratori della Luna

28 Novembre 2014 - 18 Gennaio 2015
Inaugurazione: Venerdi 28 Novembre, 19:00h

MAC, Museo de Arte Contemporaneo
Facultad de Artes
Universidad de Chile
Avenida Matucana 464
Quinta Normal, Santiago de Chile

un progetto di Grupo Etcetera
con il supporto di Akademie der Künste der Welt / Köln, Germania

con: Araña Galponera (Argentina), Alice Creisher (Alemania), Andreas Siekmann (Alemania), Alejandra Prieto (Chile), Azul Blaseotto (Argentina), Bert Theis / Isola Art Center (Italia), Carlos Trilnick (Argentina), Chto Delat? (Rusia), Democracia (España), Eduardo Molinari (Argentina), En Medio (Chile), Francisco Papas Frita (Chile), Guillermo Núñez (Chile), Iconoclasistas (Buenos Aires), Jürgen Stollhans (Alemania), Javier Rodríguez (Chile), Khaled Jarrar (Palestina), Marcelo Brodsky (Argentina), Máximo Corvalán (Chile), Prabhakar Pachpute (India), Matthijs de Bruijne (Holanda), Rupali Patil (India), Taller de Serigrafía Instantánea (Chile), Víctor Hugo Codocedo (Chile), Víctor Hugo Bravo (Chile), Juan Carlos Romero (Argentina), Zanny Begg (Australia), Caja Negra (Chile), Carlos Osorio (Chile) Loreto Garín (Chile) y Federico Zukerfeld (Argentina).

I co-fondatori del collettivo artistico Etcetera, Loreto Garín Guzmán (Valparaíso, 1977) e Federico Zukerfeld (Buenos Aires, 1979), presentano il quarto capitolo del loro progetto di ricerca intitolato SPECCHI, uns mostra collettiva internazionale, che, in questa occasione, utilizza lo sfruttamento di nitrati in Cile durante il secolo scorso come metafora per i processi contemporanei di estrazione e appropriazione delle risorse naturali.

I lavoratori della Luna
un titolo che fa riferimento agli esuli e le onde migratorie che si sono verificati nel nord del Cile alla fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo.

La mostra comprende opere e installazioni di vari materiali e coinvolge una trentina di artisti provenienti da dieci paesi.

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03 10 2014
Sabato, 4 Ottobre 2014: Fight-Specific Isola al MAXXI, Roma

Fight-Specific Isola al MAXXI

The Independent Day
Sabato 4 ottobre 2014, dalle 17.00 a mezzanotte
ingresso libero fino a esaurimento posti

Una giornata di musica, incontri, laboratori nell’ambito della mostra The Independent con i gruppi indipendenti CURA. e Isola Art Center.
Il museo si trasforma in un hub in cui le voci indipendenti e il pubblico possono incontrarsi in maniera diretta, confermando la sua volontà di ascoltare e dare spazio alle voci contemporanee più innovative nell’ambito di differenti piani di ricerca.

ore 17.00
Hall del MAXXI
Workshop di Serigrafia di Seriocollective (Edith Poirier, Daniele Rossi)
Un laboratorio sulla serigrafia che mostra una selezione di opere realizzate per autofinanziare attuali collaborazioni artistiche e progetti futuri.

ore 18.30
MAXXI B.A.S.E.
Presentazione del libro “Fight-Specific Isola”
La storia di una trasformazione urbana e artistica: Fight-Specific Isola ripercorre la lunga storia del quartiere Isola di Milano e il processo organico e spontaneo alla base dei dodici anni di lavoro di Isola Art Center.
Presentazione del libro Fight-Specific Isola
con Antonio Brizioli, Hou Hanru, Evelyne Jouanno, Steve Piccolo e Bert Theis

ore 19.30
Hall del MAXXI
Performance Theremin con Steve Piccolo
Chiunque abbia uno smartphone, un tablet o un computer oggi può suonare un Theremin simulato online (http://femurdesign.com/theremin/). Steve Piccolo racconta l’incredibile vicenda di Lev Termin e il suo Theremin e coinvolge il pubblico con un’interazione musicale collettiva basata sui movimenti delle persone. Chi non è fornito di dispositivi digitali può usare scatole di cartone per contribuire alla parte percussiva della composizione/improvvisazione.

CURA.
CURA. ha presentato il progetto “Dreams That Money Can’t Buy”, una mostra corale, sulla moltiplicazione di immagini, esperienze, relazioni e forme e sulla costruzione di un immaginario visivo condiviso.

ore 21.30
Hall del MAXXI
High FIVE! Dj set by Palm Wine & Vipra

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11 09 2014
11 Settembre-2 Novembre 204: IAC alla Secessione di Vienna per Utopian Pulse

UTOPIAN PULSE – FLARES IN THE DARKROOM
Un progetto di ricerca di Ines Doujak e Oliver Ressler
In collaborazione con un gruppo di artisti-curatori internazionali
11 Settembre – 2 Novembre, 2014

24-30 Settembre, 2014
Salon Orizzonti Occupati [Occupied Horizons]
curatore: Bert Theis

We understand "Utopia" as an always incomplete alternative, the invocation within the given world of something incompatible with, and hostile to, given conditions. It is a negation of the given and a recognition of "something missing," but also a necessarily imperfect assertion of that which is not—yet.

The work follows utopian projections that serve the purposes of secession from and resistance to our particular present. The "negative" or "critical" version of the utopian "impulse" is not just a matter of satire, or listing what's wrong with the world as though listing it could change it. Utopia, rather, is the assertion of the unrealized in and against the real.

The first public appearance of UTOPIAN PULSE – FLARES IN THE DARKROOM was SALON KLIMBIM, orchestrated by the artist-curator Fahim Amir and Ines Doujak on January 23, 2014 in correspondence with Oliver Ressler. Between February and September 2014 a series of 7 large-scale banners (3,4 x 9 meters) has been presented on the façade of the Secession. URGENT ALTERNATIVES: UTOPIAN MOMENTS related to the uprisings and social movements that have emerged in recent years. The artists were invited to focus on the utopian pulse in these actions and movements. All the artists have in common that they are directly involved in the protests they focus on in their banner, or talk from a clear, unequivocal position of solidarity with them. Banners have been commissioned by Katarzyna Winiecka (February 2014), Halil Altindere (March 2014), Wealth of Negations (April 2014), Nobodycorp. Internationale Unlimited (May 2014), Etcétera (June 2014), Oreet Ashery (July 2014) and Daniela Ortiz (August 2014).

UTOPIAN PULSE – FLARES IN THE DARKROOM as an exhibition at the Secession is divided into seven salons. It seems urgent precisely when the potential imperfectly expressed in the salon is seen as neither a proto-public sphere—that is, one stage in an orderly evolution towards universal convivial conversation—nor pure "courtly" proprietorship, but rather as a partial breach of the prevailing order of class and gender, a disruption that cannot become the public norm because it prefigures total upheaval of what constitutes the "public" and is instead a place for the monstrous birth of new alliances.

UTOPIAN PULSE – FLARES IN THE DARKROOM brings together international cultural producers who have substantial artistic and curatorial practices. Over two months, they will show and discuss works of other artists in the gallery of the Secession every week. The contributions of the individual artist-curators

will not be shown sequentially, but will productively interact with one another. The salons will open in weekly intervals. The outcomes—whatever their form—will constitute a collective challenge to the constituent roles of social actors within the field of art in more complex ways than simply as "artists," "curators," and "viewers", in order to imagine new forms of exchange.

The sequence of exhibitions at the Secession consists of Salon Public Happiness (curated by Christoph Schäfer, September 11 – 16, 2014), Salon-E-Girdbad [Salon of the Whirlwind] (curated by Mariam Ghani, September 17 – 23, 2014), Salon Orizzonti Occupati [Occupied Horizons] (curated by Bert Theis, September 24 – 30, 2014), Salon Fluchthilfe [Salon Escape Aid] (curated by Zanny Begg, October 01 – 07, 2014), Salon DADADA (AND AND AND with Ben Morea and friends, October 08 – 14, 2014), Cuartos de Utopía [Rooms of Utopia] (curated by Pedro G. Romero/Máquina P.H., October 15 – 21, 2014) and Salón de Belleza [Beauty Salon] (curated by Miguel A. López, October 22 – November 02, 2014).

While the exhibitions are on view, large banners created by the artist-curators will be displayed on the Secession's façade, also in weekly alternation.

Utopia is secession without instructions.
http://utopian-pulse.org


Façade

Invited by the board of the Secession
Funded by the Austrian Science Fund (FWF) AR 183-G21
The project will be continued in a new configuration at Württembergischer Kunstverein Stuttgart in 2015.


PUBLICATION
In February 2015 the volume on the exhibition project will be published: UTOPIAN PULSE – FLARES IN THE DARKROOM, Ines Doujak and Oliver Ressler (eds.). 288 p., London: Pluto Press, 2015

SALON PUBLIC HAPPINESS
Curated by Christoph Schäfer
September 11 – 16, 2014

SALON-E-GIRDBAD [SALON OF THE WHIRLWIND]
Curated by Mariam Ghani
September 17 – 23, 2014

SALON ORIZZONTI OCCUPATI [SALON OCCUPIED HORIZONS]
Curated by Bert Theis
September 24 – 30, 2014

SALON FLUCHTHILFE [SALON ESCAPE AID]
Curated by Zanny Begg
October 01 – 07, 2014

SALON DADADA
AND AND AND with Ben Morea and friends
October 08 – 14, 2014

CUARTOS DE UTOPÍA* [ROOMS OF UTOPIA]
Curated by Pedro G. Romero and Máquina P.H.
October 15 – 21, 2014

SALÓN DE BELLEZA [BEAUTY SALON]
Curated by Miguel A. López
October 22 – November 02, 2014

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23 08 2014
Dal 4 al 27.9.14: Isola Art Center all'Survival Kit 6/Utopian City, Riga

Survival Kit International Contemporary Art Festival
Utopian City
04. – 27. 09.2014

The "Survival Kit 6"
Festival internazionale di arte contemporanea
Ex fabrica tessile 'Boļševička' a Ganību dambis 30, Riga, Lituania
Curatrice: Solvita Krese, co-curatrice del festival: Aneta Szylak, Direttrice dell'"Alternativa Festival" in Polonia.

Quest'anno il festval fa parte del programma "Rīga 2014 Capitale Europea della Cultura".

Artists: Alicja Karska & Aleksandra Went (PL), Andreas Angelidakis (NO, GR), Anouk de Clercq (BE), Ēriks Božis (LV), Grzegorz Klaman (PL), Hiwa K (IQ), Inga Erdmane (LV), Isola Art Centre (IT), Julita Wojcik (PL), Jun Yang (CN), Katarina Lundgren (SE), Katrīna Neiburga & Andris Eglītis (LV), Kirils Panteļejevs (LV), Kristīne Alksne (LV), Laura Ķeniņš (LV), Łukasz Surowiec (PL), Mariam Natroshvili & Detu Jintcharadze (GE), Nir Evron (IL), Predmetiv (UA), Reinis Hofmanis (LV), Aglaia Konrad (BE), Toots Timo (EE), Vilnis Putrāms & Vladimirs Jakušonoks (LV)

Tue – Fri 2 pm – 8 pm; Sat – Sun 12 – 7 pm


Symposium
Urban Utopia: Art and Culture as a Tool for Exploring and Researching a City

Two day symposium

12.09. 12.00 Vāgnera Hall

13.09. 12.00 Boļševička

Establishments support dominant ideologies, which in return ignore the existence of alternative options. However, each territory ‘knows’ the existence of interspace, fault or niche. A topos respecting the existence of alterity, a space where rules and norms disappear or change, where a city’s reality is transcended by illusion and dreams, a world proposing and fostering alternative ideologies, social and cultural experiments, a society that creates awareness about its subcultures, supports its heterogeneous, manifold, heterotopian existence.

The symposium will gather international and local theoreticans and activists to embrace the complexity of urbanity and bring more light to the jungle of Utopia, Topos, Heterotopia, Dystopia.

Participants:

Joseph Imorde (art historian, Germany), Catalina Niculescu (artist, Romania), Charles Bourrier (social designer, Latvia), Airi Triisberg (art activist, Estonia), Karolina Keyzer (Stocholm’s chief city architecht, Sweden), Iliana Veinberga (art historian, Latvia), Bert Theis (artist, Luxemburg), Jekaterina Lavrinec (researcher, Lithuania), Joachim Otto Habeck (social anthropologist, Germany), Ania Szremski (curator, Egypt), The Strelka Institute (multidisciplinary educational project, Russia).

Co-curator Jonas Büchel (Urban Institute Riga)

<< Survival Kit International Contemporary Art Festival


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22 07 2014
Dal 5 al 7 Settembre: Isola Utopia a San Mauro Cilento. Opening 5 Agosto, 20h

Isola Utopia

Frammenti e momenti per nuove utopie
Mostre, voli, presentazioni, dibattiti, performance e musica

5–10 agosto, 20.00-24.00, San Mauro Cilento (Salerno)
Inaugurazione 5 agosto, ore 20.00
11 agosto – 7 settembre, mostra aperta sabato/domenica, ore 19.00-22.00

Un progetto di Isola Art Center presentato da Creative Olive
Con il supporto di: Comune di San Mauro Cilento, Cooperativa Agricola Nuovo Cilento, Fornace Falcone, Aerosuperficie del Sole.

Raffaele Aiello, Bad Museum, Zanny Begg, Emanuel Balbinot, Kristina Borg, Emanuele Braga, Sarah Giulia Braun, Antonio Brizioli, Paolo Caffoni, Angelo Castucci, Antonio Cipriani, Francesco Citro, Creative Olive Team, Maddalena Fragnito, Edna Gee, Grupo Etcétera, Heinz-Norbert Jocks, Francesco Lomonaco, Isabell Lorey, Gianfranco Marelli, Valentina Montisci, Philippe Nathan, Denis C. Novello, Isola Art’s Club Band & Mark Uncle Band, Nikolay Oleynikov, Dan Perjovschi, Camilla Pin, Steve Piccolo, Gerald Raunig, Serio Collective (Edith Poirier, Daniele Rossi), Mariette Schiltz, Stefano Taccone, Claudio Tancetti, Bert Theis, Camilla Topuntoli, Nikola Uzunovski, Wei-Ning Yang, Jiang Zhi, Amor Vacui Studio, Laboratorio di Progettazione Ferrara, Ghelostudio Architettura, Project 2.0., gli abitanti di San Mauro Cilento e altri…

“Solo in noi il fuoco brucia ancora e stiamo per cominciare un fantastico viaggio verso di lui, un viaggio verso l’attuazione del concetto di utopia. Per trovarlo, per trovare la cosa giusta per cui valga la pena vivere, essere organizzati e avere tempo: è per questo che andiamo, ci apriamo i varchi costitutivi fantastici, invochiamo ciò che non è, costruiamo nell’azzurro, ci costruiamo nell’azzurro, e cerchiamo il vero e il reale là dove scompare il semplice dato di fatto – incipit vita nova."
Ernst Bloch, Spirito dell'utopia

Utopia! L’abbiamo cercata continuamente, non l'abbiamo mai incontrata, ma è sempre stata vicina a noi. Quando abbiamo occupato una delle ex-fabbriche nel quartiere Isola di Milano e l’abbiamo trasformata assieme ai giardini in un nuovo modello di centro per l’arte, la filosofia, la musica, e le attività di quartiere. Quando abbiamo affrontato immobiliaristi senza scrupoli, politici cinici, architetti voltagabbana e giornalisti servili. Quando insieme ai bambini dell’Isola abbiamo cantato “Il ragazzo della via Gluck” ai politici del consiglio di Zona, che ci avevano ascoltato senza mai capirci. Quando una notte con Christoph abbiamo realizzato la sua pittura murale Abbellimento Strategico sull’edicola dell’Isola. Quando abbiamo lanciato le seed-bomb sopra al recinto metallico di uno spazio ancora chiuso dove è poi germogliato il giardino condiviso Isola Pepe Verde. Quando con MACAO abbiamo liberato il grattacielo Galfa a Milano e abbiamo appeso lo striscione “Si potrebbe anche pensare di volare”. Quando abbiamo provato a occupare gli orizzonti con la nuvola a energia solare di Nikola…
Finché, volando verso San Mauro in un Ape-car arancione, abbiamo finalmente incontrato Utopia in uno dei nostri sogni a occhi aperti, e lei ci ha detto:

“Divorate le utopie del passato e i vostri desideri si metteranno a volare! È vero, tutte le vecchie utopie sono fallite, o peggio ancora, sono divenute distopie. È vero, il neoliberismo si è imposto a livello globale. È vero, il divario tra ricchi e poveri non è mai stato così grande come ai giorni nostri. È vero che a molti oggi il modello capitalista sembra l’unica forma di organizzazione sociale ed economica possibile. Cercano al massimo di migliorarne qualche particolare per limitarne così i danni. Questi stolti credono che non ci sia alternativa a una società basata sullo sfruttamento della natura, degli uomini e della loro creatività. Pensano che l’arte possa soltanto esistere come merce di lusso riservata agli straricchi.
Che mancanza di fantasia, che mancanza di pensiero logico!
Movimenti sempre più ampi si sviluppano ormai da anni contro singoli aspetti del capitalismo: contro la chiusura di fabbriche, ditte e ospedali, contro la precarizzazione del mondo del lavoro e della cultura, contro la distruzione dello stato sociale, contro le politiche di austerità, contro la privatizzazione del settore pubblico, contro le politiche finanziarie a favore delle banche e delle multinazionali, contro le pianificazioni urbanistiche che devastano territori urbani e rurali, contro la speculazione edilizia e contro la gentrificazione, contro la limitazione progressiva dei diritti democratici e delle libertà individuali, contro la discriminazione delle donne e contro la violenza sulle donne, contro le guerre e contro le ingiustizie…
A tutto questo e ad altro ancora avete detto ‘No!’, mentre ora è venuto il momento di pensare di nuovo al ‘Si!’. È tornata la stagione delle utopie concrete e dei desideri da realizzare.”
Così parlò Utopia.

Guardandoci negli occhi, senza alcuna esitazione abbiamo deciso di dedicare a Lei il nostro progetto di ricerca, che abbiamo intitolato “Isola Utopia”. Una produzione collettiva con momenti espositivi e performativi che coinvolge artisti, studenti, abitanti, architetti, curatori, teorici, musicisti, giornalisti e altri ancora, nella raccolta e nella produzione di frammenti di pensiero e opere d’arte per nuove possibili utopie.

A San Mauro Cilento, dal 5 al 10 agosto presentiamo un percorso espositivo con i primi risultati dei laboratori trasversali avviati quest’estate. Seguiranno ogni sera, conferenze, dibattiti e presentazioni per approfondire diversi aspetti del concetto di utopia e alcune delle sue realizzazioni concrete. Le giornate finiranno in piazza con il laboratorio musicale proposto da Isola Art’s Club Band.

Il progetto “Isola Utopia” iniziato a San Mauro Cilento, sarà presentato e sviluppato alla Secessione di Vienna, Austria (24.9–30.9.2014), al Festival Survival Kit-Utopian City di Riga, Lettonia (4.9–28.9.2014), e nel 2015 all’Isola, quartiere di Milano, e altri luoghi ancora.

www.isolartcenter.org / tel: 0039 339 6057 111 / facebook: Isola Art Center
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Isola Utopia
Programma 5–10 agosto 2014

Martedì 5 agosto: Isola Utopia

11.00-13.00 Volo della Isola Sun Cloud a Piazza Notar Petillo
19.00-24.00 Apertura del percorso espositivo
20.00, 21.00, 22.00 Visite guidate con partenza dalla scuola, via Provinciale 14, Casalsottano
21.00 Printing 4 Utopia, laboratorio di serigrafia con Serio Collective (Edith Poirier, Daniele Rossi)
22.30 Laboratorio musicale con Isola Art’s Club Band e musicisti locali, Piazza Europa

Mercoledì 6 agosto: Cercasi Utopia disperatamente

11.00-13.00 Volo della Isola Sun Cloud a Piazza Notar Petillo
19.00-24.00 Mostra aperta
20.00 Visita guidata con partenza dalla scuola, via Provinciale 14, Casalsottano
21.30 Cercasi Utopia disperatamente Piazza Europa
Dibattito aperto al pubblico con Emanuele Braga (coreografo e attivista, Milano), Angelo Castucci (architetto e artivista, Milano), Antonio Cipriani (giornalista Globalist, Milano), Heinz-Norbert Jocks (critico d’arte Kunstforum, Düsseldorf) Philippe Nathan (architetto e curatore, Lussemburgo), Camilla Pin (attivista e curatrice, Milano) Mariette Schiltz (artivista, Milano), Bert Theis (artivista, Milano). Disegni live di Maddalena Fragnito (artivista, Milano) e contributi di: Edna Gee (artivista, Johannesbourg), Isabell Lorey (studiosa di scienze politiche, Berlino), Gerald Raunig (filosofo, Vienna)
23.00 Laboratorio musicale con Isola Art’s Club Band, Mark Uncle Band e musicisti locali, Piazza Europa

Giovedì 7 agosto: L’Isola non è un’utopia, e l’utopia non è un’isola

11.00-13.00 Volo della Isola Sun Cloud a Piazza Notar Petillo
19.00-24.00 Mostra aperta
20.00 Visita guidata con partenza dalla scuola, via Provinciale 14, Casalsottano
21.30 Presentazione del libro Fight Specific Isola, Piazza Europa.
Con gli autori Antonio Brizioli, Paolo Caffoni, Steve Piccolo. Presentazione del film Damnatio Memoriae (sul processo di gentrificazione a Milano e a Oslo) di Camilla Topuntoli e del videoclip Culture don’t grow on trees con Emanuel Balbinot
23.00 Laboratorio musicale con Isola Art’s Club Band, Mark Uncle Band e musicisti locali, Piazza Europa

Venerdì 8 agosto: Costruire nel blu

11.00-13.00 Volo della Isola Sun Cloud a Piazza Notar Petillo
19.00-24.00 Mostra aperta
20.00 Visita guidata con partenza dalla scuola, via Provinciale 14, Casalsottano
20.00 Printing 4 Utopia, laboratorio di serigrafia con Serio Collective
21.30 Costruire nel blu – Utopie del volo, Piazza Europa. Incontro con Bert Theis e Nikola Uzunovski, con il contributo di Ing. Claudio Tancetti, inventore dell’Ape-car volante
23.00 Laboratorio musicale con Isola Art’s Club Band, Mark Uncle Band e musicisti locali, Piazza Europa

Sabato 9 agosto: Superare il situazionismo

11.00-13.00 Volo della Isola Sun Cloud a Piazza Notar Petillo
19.00-24.00 Mostra aperta
20.00 Visita guidata con partenza dalla scuola, via Provinciale 14, Casalsottano
20.00 Printing 4 Utopia, laboratorio di serigrafia con Serio Collective
21.30 Ben oltre l’amara vittoria del situazionismo, che fare?, Vicolo 30, via Cappella 30. Dibattito con Gianfranco Marelli, Stefano Taccone, Bert Theis e i presenti
23.00 Concerto con il laboratorio di Isola Art’s Club Band, Mark Uncle Band e musicisti locali, Piazza Europa

Domenica 10 agosto: Utopie concrete

11.00-13.00 Volo della Isola Sun Cloud a Piazza Notar Petillo
19.00 Visita guidata con partenza dalla scuola, via Provinciale 14, Casalsottano
20.00-24.00 Mostra aperta
20.00 Printing 4 Utopia, laboratorio di serigrafia con Serio Collective
21.30 Concrete Utopias – Architettura e Utopia, Piazza Europa. Incontro con Kristina Borg (artivista, Malta), Valentina Montisci (giornalista Globalist, Milano), Philippe Nathan (architetto e curatore, Lussemburgo), Amor Vacui Studio, Ghelostudio Architettura, Project 2.0. (Salerno), Lorenzo degli Esposti (AUFO, Milano)
23.00 Musica in piazza con il laboratorio di Isola Art’s Club Band, Mark Uncle Band e musicisti locali, Piazza Europa



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04 07 2014
Dal 25 giugno - 12 ottobre 2014: The Independent al MAXXI, Roma

progetto speciale dedicato ai gruppi indipendenti di sperimentazione contemporanea

CURA. e Isola Art Center

26 giugno – 12 ottobre 2014
www.fondazionemaxxi.it

Roma 25 giugno 2014. Laboratori di sperimentazione, case editrici, spazi espositivi, piattaforme online e riviste, progetti indipendenti, la cultura contemporanea oggi passa spesso per canali non ufficiali che si rivelano una valida alternativa ai modi tradizionali di “fare cultura”.

A partire dal 26 giugno (fino al 12 ottobre 2014) il MAXXI si apre a tutte queste realtà con la prima tappa del progetto triennale THE INDEPENDENT dedicato proprio alla promozione dei gruppi indipendenti presenti sul territorio nazionale e internazionale. Il progetto ideato da Hou Hanru con Giulia Ferracci e Elena Motisi vede protagonisti per questo primo appuntamento con due progetti pensati per il museo due gruppi italiani:
CURA. un progetto curatoriale di base a Roma e Isola Art Center, progetto “no-budget”e ultralocale di base a Milano.
In uno spazio ricavato sulle scale del MAXXI, CURA. presenta il progetto Dreams That Money Can’t Buy, una mostra corale, sulla moltiplicazione di immagini, di esperienze, relazioni e forme e sulla costruzione di un immaginario visivo, estetico e concettuale che serva alla creazione di un atlante iconografico enciclopedico.
CURA. ha invitato un gruppo di artisti a partecipare con un intervento al caleidoscopico immaginario di un sogno condiviso in cui opere illustrate, oggetti, citazioni e vita reale si mescolano.
Una parete di collage con immagini stampate e una serie di schermi in cui si alterneranno per i tre mesi di durata della mostra i lavori video di alcuni artisti internazionali, sintetizza la tensione tra occhio e spettatore, tra superficie e collage, tra bidimensionalità del supporto e tridimensionalità dello spazio, ma anche tra immagine, valore, oggetto, presenza-assenza. La mostra si completa con un’area di consultazione di libri, fonti ed estratti della rivista che si riferisce al progetto in corso di un’enciclopedia dei temi trattati nei cinque anni dalla nascita del magazine.
Artisti coinvolti: Adrien Missika, Andrew Norman Wilson, Anna Franceschini, Daniel Gustav Cramer, David Douard, Francesco Arena, Gabriele De Santis, George Henry Longly, Haris Epaminonda, Ian Cheng, Ian Tweedy, Ingrid Olson, Invernomuto, Jack Lavender, Jimmy Limit, Luca Francesconi, Maria Loboda, Martin Soto Climent, N. Dash, Neil Beloufa, Nico Vascellari, Nicolas Deshayes, Parker Ito, Per-Oskar Leu, Raphael Zarka, Riccardo Benassi, Richard Sides, Salvatore Arancio, Sara Cwynar, Tilman Hornig, Timur Si-Qin, Tomaso De Luca.

Sulla grande parete di cemento della Hall del museo viene presentato invece il progetto di Isola Art Center FIGHT-SPECIFIC ISOLA che descrive con un allestimento inedito il lavoro del gruppo e il contesto che lo ospita. Un ritratto collettivo, una fotografia realizzata da Paola Di Bello, domina lo spazio e ritrae gli abitanti del quartiere e gli artisti di Isola Art Center durante la festa del primo compleanno di Isola Pepe Verde a Maggio 2014. Isola Pepe Verde è lo spazio indipendente conquistato dagli abitanti del quartiere dopo decenni di lotta per la difesa dello spazio pubblico, contro la speculazione edilizia e la gentrificazione. Un giardino
condiviso e autogestito, creato nell’area di un ex-deposito di materiale edile abbandonato e affidato temporaneamente ai cittadini dal Comune di Milano. L’obiettivo è ora quello di rendere permanente quello spazio verde.

In mostra anche il libro Fight-Specific Isola. Arte, architettura, attivismo e il futuro della città, che racconta i tredici anni di storia di Isola Art Center. Il libro contiene un Fotoromanzo che, ingrandito per l’occasione, ripercorre a ritroso alcune esperienze e riflette in modo critico sulle traumatiche trasformazioni subite dal quartiere.
A questo si aggiungono le serigrafie Lab Fight-Specific Isola e tre video: Isola, una storia neoliberale italiana che racconta le fasi della battaglia del quartiere; lo slideshow Isola e dintorni che mostra i cambiamenti urbanistici del quartiere attraverso foto aeree realizzate fra il 1986 e il 2011; Lab Fight-Specific Isola che documenta la riproduzione su una parete del +MSUM di Lubiana di un dipinto murale del 1976 contro la speculazione edilizia nel quartiere milanese.
Questo primo appuntamento sarà anche l’occasione per lanciare una open call a tutte le realtà operanti sul territorio italiano finalizzata alla realizzazione di una mappatura italiana e successivamente europea e internazionale di tutte quelle realtà indipendenti operanti nel settore della cultura contemporanea, un panorama culturale e sociale di enorme ricchezza e di grande interesse per lo sviluppo di nuovi modelli.

L’open call sarà aperta dal 25 giugno al 30 settembre 2014 tutte le informazioni su www.fondazionemaxxi.it
Al MAXXI grazie a THE INDEPENDENT questi gruppi creativi e autonomi trovano spazio per mostrare le proprie attività su temi che spaziano dall’arte, all’architettura, al design, la danza, la musica fino ad abbracciare campi più ampi come l’editoria o l’urbanistica. Interpretando lo spazio del museo con modalità allestitive nuove e sempre rigenerate da talk, perfomance, lectures, il museo si trasforma così in un hub in cui le voci indipendenti e il pubblico possono incontrarsi in maniera diretta, confermando la sua volontà di ascoltare e dare spazio alle voci contemporanee più innovative nell’ambito di differenti piani di ricerca
CURA. Fondato nel 2009 da Ilaria Marotta e Andrea Baccin, CURA. è una piattaforma mobile e propulsiva, dedicata allo scambio e al dialogo tra voci critiche, attività di produzione artistica contemporanea e alla collaborazione con realtà istituzionali e indipendenti. Le sezioni dedicate agli approcci curatoriali e all’esplorazione delle pratiche artistiche, sono le sfaccettature di un unico e organico progetto di ricerca, condotto attraverso le pagine della rivista e sviluppato anche in altri contesti. Le attività curatoriali caratterizzate dal nomadismo dei progetti e alternate alle mostre nel basement di cura., si presentano come
lo sviluppo concreto dei contenuti elaborati in campo editoriale nonché di una visione più ampia, che si avvale di una pluralità di supporti. La consulenza editoriale e curatoriale svolta a livello internazionale pone CURA. al centro di importanti progetti di ricerca e di scambio in collaborazione con importanti istituzioni europee. Tra queste PIANO piattaforma curatoriale di scambio tra Italia e Francia, promosso dal d.c.a e L’Europe des Artistes, progetto su scala europea promosso da Astrup Fearnley Museet di Oslo, Fondation Beyeler di Basilea, Fondation Louis Vuitton, Parigi e Hans Ulrich Obrist. Tra le mostre recentemente curate: The Time Machine (the Survivors), Frutta, Roma (2013); Sandy Island (AB project), Fondazione Nomas, Roma (2013); Commercial Road Project, London Metropolitan University, Londra (2010-2013). Tra le mostre previste: Athletic Valentin, Galerie Valentin, Parigi (ottobre 2014), oltre a un programma di scambio con spazi indipendenti internazionali, primi tra i quali la Lissabon Kunsthalle, Lisbona.

ISOLA ART CENTER Isola Art Center è una piattaforma aperta di sperimentazione per l’arte contemporanea alimentata da energia, entusiasmo e solidarietà che ha sede nel quartiere Isola di Milano. Confrontandosi da più di un decennio con una situazione urbana caratterizzata da conflitti e trasformazioni globali, il progetto rimane “no-budget” e ultralocale. Abolendo ogni logica verticale di lavoro, il processo di Isola Art Center coinvolge in modo rizomatico artisti, critici, curatori italiani e internazionali, collettivi di artisti,
attivisti, architetti, ricercatori, studenti, gruppi e comitati di abitanti. Il lavoro di Isola Art Center si è svolto per anni in sintonia con le associazioni di quartiere: gli abitanti partecipano all’attività di Isola Art Center su diversi livelli, contribuendo alla realizzazione di opere, ospitando artisti internazionali, partecipando ad azioni, performance e laboratori o proponendo nuovi progetti negli spazi del quartiere. Il campo di azione del Centro
è lo spazio pubblico e sociale del quartiere e non uno spazio espositivo chiuso. La richiesta di un Centro per l’Arte e il Quartiere è così stata formulata in origine dagli abitanti stessi.
La cartella stampa e le immagini della mostra sono scaricabili nell’Area Riservata del sito della Fondazione MAXXI all’indirizzo http://www.fondazionemaxxi.it/area-riservata/ inserendo la password areariservatamaxxi

MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo
www.fondazionemaxxi.it - info: 06.320.19.54; info@fondazionemaxxi.it
orario di apertura: 11.00-19.00 (martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, domenica) 11.00-22.00 (sabato)
giorni di chiusura: chiuso il lunedì, il 1° maggio e il 25 dicembre
UFFICIO STAMPA MAXXI +39 06 322.51.78, press@fondazionemaxxi.it



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26 05 2014
31 Maggio - 1 Giugno: The Collective Eye Symposium, CAFA Museum, Beijing, China

The Collective Eye Symposium
Group subjectivity and its aesthetics in the light of cultural differences

30. MAY – 01. JUNE 2014,
CAFA Art Museum, Beijing, China

The Symposium with international artists, collectives, theorists, thinkers, exhibition makers and philosophers will approach to the question of group subjectivity and its aesthetics in the light of cultural differences.
As the most recent Documenta and Manifesta as well as diverse biennials demonstrate, in times of and under the conditions of globalisation the number of collectives increases, and alongside them the attention the art world devotes to them. The subject matter of the symposium “Collective Subjectivity and Its Aesthetics in Light of Cultural Differences” – initiated by “The Collective Eye” project – which will be held in Beijing on May 30th and 31st 2014 will be dedicated to different questions.

Why is the collective practice, which prevails in other areas like theatre, cinema or music, becoming increasingly important? What can a collective achieve? What are the motivations and intentions of collective thinking and seeing, working and acting? How different are the aesthetics that are developed collectively to those of an individual artist? What occurs in the moment when different subjectivities converge, cooperate with each other and join forces in a collective, whether temporarily or over a longer period of time?

Is there a significant difference in the creation of an aesthetic collectively or by an individual artist? How can artist collectives be politically, aesthetically, sociologically, historically and philosophically represented? Is the self-image of a collective different when it forms in a social system which understands itself as collective, such as communism (Russia, China, GDR) than in a society which advances the subject in the centre?

At a time when the art world is becoming ever more internationalised and the country pavilions at the Venice Biennale are evermore disregarding the aspect of the national a mixing and decontextualisation of cultures is coming about. The question is, what consequences does the speed of globalisation have on aesthetic practice?

That the symposium takes place in China also has to do with the fact that the concept of the collective plays a different role there with regards to historical materialism. Yet the question is also to what extent culture influences the intentions, subjects, practices, ideas and understanding of the strategy of collectives? To what extent do collectives react to the objective spirit of their culture in societies which consider themselves collective? How is this, to quote Jean-Paul Sartre, individuated?

The symposium considers itself not only a place where lectures are given and discussions initiated but also an attempt to set in motion a theoretical discourse which is laid out rather phenomenologically, that is to say openly. In this way the most varied aspects will be treated in an exchange between theoreticians and collectives. In addition the symposium should have another character, namely that of a temporary association of collectives and theorists from any number of continents.

Particpants of the Symposium are:

THEORISTS:
Heinz-Norbert Jocks (Düsseldorf), Frédéric Rambeau (Paris), Stephen Wright (Paris), Zandie Brockett (Beijing), Karen Smith (Beijing), Nataline Colonnello (Beijing), Ou Ning (Huangshan, Anhui), Wang Huangsheng (Beijing), Qiu Zhijie (Beijing), Bao Dong (Beijing), Philip Tinari (Beijing), Song Yi (Beijing), Jeff Leung Chin Fung (HongKong)

ARTISTS:
Bert Theis, Isola Art Center (Milan), Mariette Schiltz, Isola Art Center (Milan), Jorge Orta, Lucy+Jorge Orta (Paris), Alain Snyers (Paris), Carola Wagenplast, Jochen Schmith (Hamburg), Peter Hoppe, Jochen Schmith (Hamburg), Peter Steckroth, Jochen Schmith (Hamburg), Niels Betori Diehl, NBDBKP (Berlin), Barbara K. Prokop, NBDBKP (Berlin), Robin Kahn (New York), Sebastian Alonso (Montevideo) , Tatiana Arzamasova, AES+F (Moscow), Lev Evzovich, AES+F (Moscow), Tian Yibin (Beijing), Sunyuan & Pengyu (Beijing), Su Wei, Carol Lu & Liu Ding (Beijing)


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26 05 2014
Domenica 25 maggio alle 12: Unplugged in the Park 3: Banda Rossi

UNPLUGGED IN THE PARK
BANDA ROSSI

Domenica 25 Maggio 2014 alle ore 12.00
Giardino condiviso Isola Pepe Verde, Via Pepe 10, Milano
Ingresso libero
La Banda Rinascimentale Alberto Rossi è un orchestra musicale di strumenti a fiato rinascimentali nata per ricordare l'amico Alberto Rossi scomparso nel gennaio dell'anno 2013 la cui passione per questi strumenti e il suo repertorio sono stati una iniziazione formidabile alla musica per molti di noi.

La Banda Rinascimentale Alberto Rossi si esibisce in forma di prova aperta (anticipata da prove a organico ridotto con i musicisti residenti) avendo prima definito brani e strumentazione di massima.

Il repertorio è musica da danza, musica che veniva eseguita nelle occasioni pubbliche che dal XV al XVII secolo venivano eseguiti dai cosiddetti "Pifari" bande di strumenti a fiato al servizio delle corti o delle municipalità.

Gli strumenti comprendono cornetti, tromboni, ciaramello, bombarde, fagotti, flauti, tamburi organo ecc.

L'organico è variabile essendo formato da musicisti che partecipano al concerto in modo volontario.

Alberto Rossi è stato un musicista che ha dedicato la vita alla scoperta e lo studio delle musica dal rinascimento alla musica jazz. Un amico appassionato ed eclettico che ha insegnato e appassionato decine di persone di tutti i livelli di formazione e nei contesti più diversi. Credeva e ha praticato per una vita l'insegnamento popolare, non accademico, della musica amando contemporaneamente le belle arti e le arti applicate essendo stato lui stesso anche un raffinatissimo copista di musica, orafo e incisore.


Domenica 1 giugno 2014 – Quarto e ultimo appuntamento
Graziella Kriminal

Non solo musica, si potrà anche bere qualcosa insieme (con qualche stuzzichino).

Isola Art Center / www.isolartcenter.org / tel 3396057111 / facebook Isola Art Center
Isola Pepe Verde / http://isolapepeverde.wordpress.com / facebook Isola Pepe Verde

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14 05 2014
Domenica 18 maggio 2014 alle 12.00, via Pepe 10: Isola Art's Club Band

Domenica 18 Maggio 2014 alle ore 12.00:

In occasione della festa per il 1° compleanno del giardino condiviso e il rinnovo della convenzione con il Comune.
Giardino condiviso Isola Pepe Verde, Via Pepe 10, Milano

Isola Art's Club Band (allargata)
“Culture don't grow on trees”.

Steve Piccolo, Naima Faraò, Igor Francia, Denis C. Novello, Walter Novello, Vincenzo Onida, Gak Sato, e Franz Pasquillo, Marco Pezzati, Fabio Bertolotti, Valentina Dellacqua. Band dalla grande biodiversità, come il giardino di Isola Pepe Verde, è un insieme di musicisti eclettici che lavorano come una piattaforma aperta, sempre pronta ad accogliere nuovi stimoli e collaborazioni.

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14 05 2014
Domenica 18 maggio 2014, 11-20, via Pepe 10: De-costruzione selvaggia

DE-COSTRUZIONE SELVAGGIA / WILD DE-CONSTRUCTION

Domenica 18 Maggio 2014 dalle ore 11.00 - 20.00
e Mercoledì 21 maggio dalle 17.00 - 20.30, con visite guidate aperte a tutti.
Giardino condiviso Isola Pepe Verde, Via Pepe 10, Milano

In occasione della festa di Isola Pepe Verde, Isola Art Center, con la collaborazione di NABA, presenta De-Costruzione Selvaggia, un progetto di Kristina Borg, Irene Coppola, Paola Di Bello, Giuseppe Fanizza, Roberta Garbagnati, Edna Gee, Anna Iacovino, Isola Art's Club Band (allargata), Nikolay Oleynikov, Annika Pettini, Camilla Pin, Duccio Scotini, Mattia Solari, Bert Theis, Giulia Viana.

Ogni passo avanti va festeggiato, soprattutto quando questo è frutto di un percorso lungo e faticoso. Il giardino condiviso Pepe Verde celebra con una grande festa la riconferma dell’utilizzo dello spazio: un piccolo angolo di verde nel cuore di Isola, nato dalla collaborazione e dal duro lavoro degli abitanti del quartiere per ottenere un luogo di socialità di cui prendersi cura.

Un movimento unito costituito dall’associazione di quartiere Isola Pepe Verde e dalla partecipazione di numerosi artisti ha permesso, negli anni, di ottenere la concessione da parte del Comune di Milano del fazzoletto di asfalto, che corre vicino al ponte dei binari, per realizzare i sogni e i desideri del quartiere. Oggi trasformato in un rigoglioso giardino rappresenta il frutto del lavoro di tante soggettività.

Domenica 18 Maggio festeggeremo, insieme a tutto il quartiere, la possibilità di utilizzare il giardino ancora per un anno, senza dimenticare che il cammino da compiere è ancora lungo: l’area rimane, infatti, edificabile e, per poter diventare un giardino permanente, sarebbe necessario un cambio di destinazione d’uso nel PGT da parte del Comune di Milano.
Perché questa speranza diventi realtà gli abitanti del quartiere, accompagnati da artisti, architetti, filosofi, musicisti ed altri, collaborano insieme, ognuno attraverso il proprio linguaggio.

Kristina Borg Installazione “Fuori dalla finestra”, performance “When the Greens Meet”.
Il lavoro consiste in un'analisi della situazione della Casa Verde incastrata nella torre della Regione Lombardia, che dimostra come l’arroganza dell'urbanistica convenzionale può interferire nello spazio intimo del proprio letto. Nella mattina di domenica un segno simbolico legherà Isola Pepe Verde con la Casa Verde, questa azione ha preso forma dalla collaborazione dell'artista con gli abitanti della casa.

Irene Coppola Installazione “Eclissi_11”, “Eclissi_01070811”; performance “ContrAzione”.
Con uno sguardo attento alle trasformazioni urbane del quartiere Isola l'artista traduce in forma e azione le dinamiche di sfruttamento e occupazione dello spazio urbano, mettendo in luce le tracce del cambiamento che condiziona il vivere comune.

Paola Di Bello Foto di gruppo come ritratto collettivo delle persone che frequentano e difendono il giardino condiviso di Isola Pepe Verde. Un richiamo al passato, con le storiche grandi lettere delle parola Isola al centro, supportate dalla gente che porta avanti questa battaglia, con un sorriso al futuro. La foto, proposta da Edna Gee, servirà alla comunicazione del progetto del giardino autogestito nei media e nel mondo dell'arte.

Giuseppe Fanizza e Andrea Kunkl “Ph.Elicitation”. Il lavoro del 2012 presentato alla mostra Fight-Specific Isola presso i Frigoriferi Milanesi, viene presentato per la prima volta all'Isola. Ph.Elicitation è un’indagine sulla memoria sociale, compiuta attraverso una comparazione fra la sua memoria fotografica diffusa e l’attuale stato di avanzamento del processo della trasformazione del quartiere Isola.

Roberta Garbagnati “Perimetrale”. Partendo dal processo di gentrificazione che il quartiere Isola subisce, l'artista ha deciso di concentrarsi sul perimetro di esso. Utilizzando il nastro segnaletico e altri nastri adesivi si focalizza sulle foto delle strade d’unione per tracciare un blocco. Questi montaggi con le vie dell'Isola fungono da studio per un'azione fisica urbana.

Isola Art's Club Band (allargata) “Culture don't grow on trees”. Steve Piccolo, Naima Faraò, Igor Francia, Denis C. Novello, Walter Novello, Vincenzo Onida, Gak Sato, e Franz Pasquillo, Marco Pezzati, Fabio Bertolotti, Valentina Dellacqua. Band dalla grande biodiversità, come il giardino di Isola Pepe Verde, è un insieme di musicisti eclettici che lavorano come una piattaforma aperta, sempre pronta ad accogliere nuovi stimoli e collaborazioni.

Nikolay Oleynikov “Monument. International. Documentation”. L'opera dell'artista russo del collettivo Chto Delat (Che Fare) si presenta come una riproposizione grafica della Storia in senso universale ed alcune storie individuali che si incontrano nel tentativo di riunire nello stesso lavoro elementi diversi – come ad esempio quello dell'attivismo del quartiere Isola di Milano. Esposto per la prima volta per la mostra Practicing Memory in a Time of all Encompassing Present a cura di Matteo Lucchetti alla Fondazione Pistoletto, Biella.

Mattia Solari “Ipotesi di barricata per Isola”. Il progetto, sotto forma di render, parte dall'idea di costruire impedimenti al flusso delle persone e delle cose attorno alle nuove architetture di Isola con scrivanie, creando un loop tra sede di produzione del lavoro e le barricate come strumento spontaneo di protesta sociale che nasce in strada.

Giulia Viana "Sogni". In un video girato nel giardino di Isola Pepe Verde davanti al dipinto collettivo di Isola Art Center, visto come bosco magico, due esseri divini, Oberon e Titania, attraversano le stagioni del loro amore, dal fuoco estivo alla debolezza autunnale per finire congelati in un tiepido inverno e prepararsi a rinascere in primavera. Intanto c'è chi, come Bottom, può godere solo una stagione: quella in cui le foglie arrossiscono e le coppie allentano i loro respiri.

Progetto curato da Annika Pettini e Anna Iacovino
Progetto grafico Anna Iacovino
Coordinamento Camilla Pin e Bert Theis

Programma:
Domenica 18 Maggio 2014, dalle ore 11.00 alle 20.00
10.00 Performance di Kristina Borg
12.00 Appuntamento musicale con Isola Art's Club Band
14.00 Foto - ritratto collettivo a cura di Edna Gee e Paola di Bello
16.00 Performance di Irene Coppola

Progetto di Kristina Borg, Irene Coppola, Paola Di Bello, Giuseppe Fanizza, Roberta Garbagnati, Anna Iacovino, Isola Art’s Club Band, Nikolay Oleynikov, Annika Pettini, Camilla Pin, Duccio Scotini, Mattia Solari, Bert Theis, Giulia Viana.

La mostra si riproporrà mercoledì 21 maggio
con visite guidate aperte a tutti e tutte
dalle 17.00 alle 20.30

Isola Art Center e Isola Pepe Verde
con la collaborazione di Naba, Nuova Accademia di Belle Arti

www.isolartcenter.org / tel: 339 6057 111 / facebook Isola Art Center / facebook De-costruzione selvaggia


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09 05 2014
Domenica 11 maggio 2014, ore 12, via Pepe 10: Unplugged in the Park

Unplugged in the Park
4 eventi musicali proposti da Isola Art Center
nel Giardino di Isola Pepe Verde
sempre la domenica alle 12.00
ingresso libero


Domenica 11 maggio si apre il ciclo di appuntamenti musicali, proposto da Isola Art Center, nel giardino autogestito di Isola Pepe Verde.
A mezzogiorno due gruppi suoneranno tra le piante in fiore dello spazio di via Pepe 10: i P.O.P - Plain Old Pop, al sapore della loro west coast music, ci porteranno sotto il sole della California, con la sabbia sotto i piedi. Subito dopo il TrioAcustico: Elisabetta domerà una coppia rock-blues indisciplinata.
Non solo musica, si potrà anche bere qualcosa insieme (con qualche stuzzichino).

Tra una settimana, con una festa nel giardino, Isola Pepe Verde festeggerà il suo primo compleanno e il rinnovo della convenzione per un altro anno. E’ una grande conquista ma la situazione rimane precaria e l’area è tuttora edificabile. Per questo occorre che sempre più persone frequentino il giardino condiviso e si impegnino a difenderlo per garantire la sua esistenza futura e a ingrandire lo spazio verde.

Con il ciclo dei quattro appuntamenti musicali Isola Art Center intende dare un suo ulteriore contributo per la difesa del giardino; oltre alla realizzazione del nuovo portone, del dipinto collettivo sulla facciata dell’ufficio e gli eventi artistici organizzati nell’unico spazio che fa respirare il quartiere tra le torri di cemento, acciaio e vetro.


Domenica 11 maggio, ore 12. Giardino condiviso Isola Pepe Verde, via Pepe 10.
TrioAcustico: Elisabetta Sgualdino Pietro Normanno Riri Bignamini
P.O.P- Plain Old Pop: Stefano Tomatis - Fabio Bertolotti.

Unplugged in the Park

4 eventi musicali proposti da Isola Art Center
nel Giardino condiviso di Isola Pepe Verde
sempre la domenica alle 12.00
ingresso libero

Domenica 11 maggio 2014
TrioAcustico e P.O.P (Plain Old Pop)

Domenica 18 maggio 2014
in occasione della festa di Isola Pepe Verde:
Isola Art's Club Band (allargata)

Domenica 25 maggio 2014
Banda Rossi

Domenica 1 giugno 2014
Graziella Kriminal

(Locandina Maddalena Fragnito)
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15 04 2014
16.4.2014: Life on Ars?, K-HOLE di Torino, incontro a cura di Daria Carmi

16 Aprile 2014, ore 19.00, decimo e ultimo appuntamento: Isola Art Center

Life on Ars?
Dal 5 Febbraio, ogni Mercoledì sera al K-HOLE, ore 19 un ciclo di incontri settimanali per parlare di “Arte Pubblica”

Life on Ars? è il titolo della nuova rassegna di incontri a cura di Daria Carmi e Brice Coniglio sul tema “arte pubblica come agente di cambiamento nella vita reale e collettiva” in programma nel nuovo spazio indipendente K-HOLE di Torino da Febbraio ad Aprile 2014.
Attraverso 10 incontri questo focus viene declinato “a partire dalle pratiche”, quindi dalle esperienze maturate dai vari ospiti invitati per tentare di costruire insieme strumenti di lavoro e innescare riflessioni su modalità, responsabilità e limiti del fare arte come pratica di trasformazione collettiva.
Protagonisti dei vari appuntamenti saranno artisti, curatori, spazi autogestiti, musei, funzionari pubblici, per restituire un racconto corale della situazione contemporanea nella sua complessità.

Isola Art Center è un gruppo informale che dal 2003 lavora nel e sul quartiere Isola di Milano creando percorsi di soggettivazione, riflettendo sui processi di gentrificazione e di violenta trasformazione urbana che lo storico e fortemente identitario quartiere milanese ha vissuto, lavorando come agente di produzione culturale ed al contempo di resistenza relazione ai piani di governo del territorio quindi delle politiche istituzionali.
In occasione dell’incontro al k-hole avremo modo di riflettere sul ruolo degli artisti in quanto agenti di cambiamento urbano, sul processo istituente che Isola Art Center ha vissuto in più di 10 anni di esistenza quindi sull’evoluzione vissuta e sul significato dell’esperienza di questo progetto in chiave milanese, italiana ed europea con interventi di Angelo Castucci e Giuseppe Fanizza, entrambi artisti attivisti.

Gli incontri pubblici sono arricchiti dal punto di vista di un’uditorio speciale composto dagli artisti e curatori partecipanti al gruppo viadellafucina laboratorio.
Tutti gli appuntamenti sono documentati e trasmessi, in differita, sul web.

Il ciclo Life on Ars? si inserisce nell’ambito degli eventi collaterali al programma di residenza viadellafucina, prodotto da Kaninchen-Haus con il sostegno della Compagnia di San Paolo e della Camera di Commercio di Torino.

Daria Carmi (Casale Monferrato, 1984. Vive e lavora fra il Belgio e l’Italia)
Partendo dall’idea che l’arte sia una questione politica e un importante strumento per attivare processi di soggettivazione, la pratica artistica della curatrice si basa sul concetto di relazione e sviluppa progetti di trasformazione nello spazio urbano attraverso un processo condiviso con chi vive quel territorio. Dal 2011 si prende cura del progetto Par coii bsogna semnà / Chi semina raccoglie, laboratorio di trasformazione urbana e sperimentazione di nuovi modelli produttivi a Frassineto Po. Collabora con diverse istituzioni pubbliche e private fra cui Macao - Nuovo Centro per le Arti, la Cultura e la Ricerca, Artinreti, Carrozzeria Margot.

Brice Coniglio Artista e regista all’interno del duo Coniglioviola. Nel 2010 ha fondato Kaninchen-haus, organizzazione indipendente attiva nell’ambito della produzione culturale, che ha dato vita ai programmi sperimentali di residenza per artisti quali Pirate-Camp, a latere della 54. Biennale di Venezia, e viadellafucina, nel quartiere di Porta Palazzo a Torino. Dal 2012 dirige lo spazio espositivo indipendente K-HOLE di Torino.

K-HOLE è il nuovo spazio indipendente per l’arte contemporanea gestito da Kaninchen-Haus nel cuore del Quadrilatero Romano a Torino.
Sul solco della tradizione degli art cafè, che a fine 800 nascevano come centri di propulsione per le nuove correnti artistiche in alternativa e in opposizione al contesto borghese delle gallerie, K-HOLE è al tempo stesso luogo di aggregazione e centro di produzione ed esposizione per l’arte contemporanea, oltre che laboratorio degli artisti ospiti del programma di residenza sperimentale viadellafucina.

K-HOLE sta per Kaninchen-Hole (tana del coniglio). Nello slang è un termine che indica uno stato soggettivo di dissociazione dal corpo dovuto all’assunzione di potenti sostanze anestetiche. Negli intenti di Kaninchen-Haus c’è invece l’idea di ritrovare coesione tra l’esperienza estetica, ma spesso anestetizzante dell’arte, e il corpo stesso della città, per aprire le porte di uno centro culturale pronto ad accogliere una fitta programmazione di mostre, eventi, art talk, concerti, performance e dj-set .

K-HOLE
via S. Agostino, 17
Quadrifoglio / Torino


https://www.facebook.com/k.hole.torino
18 03 2014
22.3.2014: Fight-Specific Isola alla Festa di Primavera di Isola Pepe Verde

SABATO 22 MAGGIO dalle 10.30 alle 20.00 in Via Pepe, 10
IN OCCASIONE DELLA
FESTA DI PRIMAVERA PRESSO IL GIARDINO CONDIVISO “ISOLA PEPE VERDE”

ISOLA ART CENTER presenta il portone del giardino ridisegnato dall’artista taiwanese Wei-Ning Yang e una rassegna di stampe e serigrafie “fight-specific” di Angelo Castucci, Dafne Boggeri, Emanuele Braga, Antonio Brizioli, Maddalena Fragnito, Fuori Dal Vaso, Edna Gee, Valeria Muledda, out, Edith Poirier, Rhaze, Daniele Rossi, Camilla Topuntoli.

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06 03 2014
E' uscito il libro Art of Urban Intervention con un testo di Antonio Brizioli

E' uscito il libro
THE ART OF URBAN INTERVENTION - DIE KUNST DES URBANEN HANDELNS
con un testo di Antonio Brizioli su Isola Art Center e il Centro disperso.


Which role can or should art play in the context of urban transformation, and which role does it want to play? Who are the protagonists? How do they appropriate the urban space? Which power-relations define and delimit their practices?

This book takes a look at the strategies, ambivalences, and limits of emancipatory urban practices in 18 international contributions from the fields of art, activism, architecture, city planning, urban research and journalism. The contributing authors sketch out concrete examples of urban action between the poles of the discourse on topical issues such as participation, governmentality, gentrification, social movements, migration and empowerment.

Gli autori sono:
Luchezar Boyadjiev, Antonio Brizioli, Margit Czenki / Christoph Schäfer, Alexa Färber, Jeanne van Heeswijk, Sabine Hess, Zdena Koleckova / Michal Kolecek, Elke Krasny, Leo Kühberger, Judith Laister, Andreas Lang, Margarethe Makovec / Anton Lederer, Doina Petrescu / Constantin Petcou, Oda Projesi, Elke Rauth / Christoph Laimer, Simone Reis / Bertram Werle, Theater im Bahnhof, Vesna Vukovic, Thomas Wolkinger.

E stato pubblicato da:
Judith Laister, Margarethe Makovec, Anton Lederer
< rotor > Zentrum für zeitgenössische Kunst
Universität Graz / Institut für Volkskunde und Kulturanthropologie
Löcker Verlag

ISBN 978-3-85409-702-0
Inglese/Tedesco
288 pagine, 15,5 x 23,5 cm
Euro 29,80.


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15 01 2014
30.1.-2.3.2104: Ongoing Fight-Specific Isola, Sale Docks Venezia

Inaugurazione giovedì 30 gennaio ore 18
30 gennaio - 2 marzo
dal giovedì alla domenica 14-19

S.a.L.E. Docks, Dorsoduro 265, Venezia

A cura di Valeria Mancinelli e Camilla Pin.

Con: Emanuel Balbinot, Dafne Boggeri, Emanuele Braga, Antonio Brizioli, Tania Bruguera, Angelo Castucci, Walter Donaldson, Naima Faraò, Giuseppe Fanizza, Maddalena Fragnito, Igor Francia, Fuori Dal Vaso, Edna Gee, Isola Art's Club Band, KINGS, Andrea Kunkl, Valeria Muledda, Denis C. Novello, Walter Novello, Vincenzo Onida, out, Maria Papadimitriou, Dan Perjovschi, Steve Piccolo, Edith Poirier, Rhaze, Daniele Rossi, Gak Sato, Christoph Schäfer, Mariette Schiltz, Mirko Smerdel, Bert Theis, Camilla Topuntoli, Stefano Topuntoli, Flora Vannini, Daniele Vitale (Archivio Politecnico), Wei-Ning Yang

Da sempre S.a.L.E. Docks si interroga e cerca di dare risposte concrete al rapporto che si instaura tra arte, attivismo e forme di speculazione immobiliare in una città come Venezia dove l'investimento sulle forme del contemporaneo si fa sempre più massiccio coinvolgendo soggetti pubblici e privati, fondazioni, imprenditori portando la città lagunare a essere uno dei principali poli europei del contemporaneo non solo durante il periodo della Biennale.

S.a.L.E. Docks riconosce nell’esperienza di Isola Art Center il ruolo istituente che l’arte può avere all’interno del contesto urbano grazie al suo carattere di svelamento e alla sua capacità di dare forma a uno spazio politico radicalmente alternativo.

Isola Art Center è una piattaforma aperta di sperimentazione per l’arte contemporanea che prende vita nel quartiere Isola a Milano, confrontandosi da più di un decennio con una situazione urbana incrociata da conflitti e trasformazioni globali. La zona è da tempo soggetta a processi di gentrificazione, politiche di territorializzazione capitalistica che minano direttamente il carattere sociale del quartiere stesso, sempre più privato di spazi plurali e condivisi. Il progetto di Isola Art Center rimane tutt'oggi no-budget, precario, ultralocale ed esclude ogni logica verticale di lavoro, coinvolgendo in modo rizomatico artisti, critici, curatori italiani e internazionali, collettivi di artisti, attivisti, architetti, ricercatori, studenti, gruppi e comitati di abitanti.

Isola Art Center ha costruito nel tempo una pratica artistica che interviene concretamente in una realtà urbana al fianco di chi vive quel luogo, un'arte che, attraverso le sue differenti azioni, contribuisce a creare una nuova comunità attiva. Gli aspetti determinanti dell'esperienza di Isola Art Center, la sua capacità di inserimento in un contesto di conflitto inaugurano una modalità che si definisce 'Fight-Specific' (specifico alla lotta), precisando così il concetto di 'Site-Specific' (specifico a un sito).

Ongoing Fight-Specific Isola da un lato ci mostra una ricerca artistica che si fa risposta concreta alla costante pressione esercitata dalle politiche neoliberiste e dai fenomeni di gentrificazione, dall’altro vuole essere un momento di riflessione e di confronto tra due realtà territorialmente differenti che riescono a esprimere un modus operandi comune.

La mostra presenta la complessità del percorso di Isola Art Center e dei conflitti urbani che hanno segnato il quartiere, una sperimentazione che dagli anni Settanta a oggi è in continuo mutamento e ha trovato il modo di rinnovarsi e rimanere radicata al territorio. Attraverso pubblicazioni, disegni e installazioni verranno narrate le due modalità di azione di Isola Art Center: i contro progetti alla gentrificazione del quartiere e la creazione di immaginari altri realizzati da artisti a sostegno della lotta dai primi anni Duemila a oggi. Parte integrante della mostra sarà anche l’esperienza, tuttora in corso, di Isola Pepe Verde che sta realizzando uno spazio verde autogestito, comunitario e dal basso per il quartiere.

In vista del prossimo Expo2015, che vedrà una stretta collaborazione con la corrispondente edizione della Biennale, Ongoing Fight-Specific Isola vuole essere un modo per denunciare quanto le imponenti trasformazioni dell'assetto urbano siano piuttosto una speculazione sul territorio a discapito di una dimensione comune e condivisa degli abitanti.

Il giorno dell'inaugurazione alle ore 18 verrà presentato il nuovo lavoro Culture don't grow on trees.
Video di Emanuel Balbinot, Angelo Castucci, Edith Poirier, Mariette Schiltz, Bert Theis, Flora Vannini e Wei-Ning Yang. Musica: Walter Donaldson / Testo: Steve Piccolo / Voce: Naima Faraò, Steve Piccolo / Stilofono: Naima Faraò / Basso: Igor Francia / Chitarra: Denis C. Novello / Percussioni: Walter Novello / Fagotto: Vincenzo Onida / Ukulele: Steve Piccolo / Theremin: Gak Sato.

Dalle ore 19:30 alle 21:30, inoltre, sarà presente il laboratorio di produzione serigrafica con stampe di Maddalena Fragnito, Edna Gee, Dan Perjovschi, Camilla Pin, Edith Poirier, Daniele Rossi.

Contatti:

www.saledocks.org
saledocks@gmail.com
3407273142

www.isolartcenter.org
info@isolartcenter.org
3478285748

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11 01 2014
Giovedi 23.1.2014, ore 18.30: Isola Art Center alla Secessione di Vienna

If you are in Vienna don't miss this
on Thursday, January 23, 2014, 6:30 p.m. – 2 a.m:

Bert Theis will take part for Isola Art Center in the event
UTOPIAN PULSE – FLARES IN THE DARKROOM – Artists as Curators
SALON KLIMBIM
Feeding vegetarian tigers – entertaining utopian sensibilities
Secession, Vienna

a project by Ines Doujak and Oliver Ressler

Secession, Vereinigung Bildender KünstlerInnen Wiener Secession
Friedrichstraße 12, 1010 Wien
Tel: +43-1-5875307-10, Fax: +43-1-5875307-34

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04 12 2013
1 dicembre2013: Tavola rotonda: Il giardino in città

1 dicembre 2013
Tavola rotonda : De Gaard an der Stad - Il giardino in città
Bert Theis parla di Isola Art Center, Fight-Specific Isola e di Isola Pepe Verde


Le Fonds Belval
1, avenue du Rock'n'Roll
Esch-Alzette, Lussemburgo


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04 12 2013
Domenica 1 dicembre: Intercity space struggles. Gezi Park Fiction Hamburg

Intercity space struggles. rio | istanbul | st. pauli | milano / fight specific isola | buttclub 01_12_2013 19 uhr

Park Fiction und buttclub: steps towards intercity connections of urban spatialized struggles- 4 short talks & a book presentation

Antonio Brizioli parla di 'Fight-Specific Isola' con Christoph Schäfer, Margit Czenki e altri al Butt Club - Park Fiction ad Amburgo, domenica 1 dicembre 2013.

Ausgerechnet Sportstätten wurden diesen Sommer zu Ausgangspunkten von Protesten – in Rio, St. Pauli und Besiktas. Parks, Plätze und Strassen – wurden besetzt und zu Orten, an denen sich das Gemeinsame neu konstituiert – und der öffentliche Raum neu erfindet.
Vor kurzem schien es noch so zu sein, als habe der Neoliberalismus mit der postfordistischen Gesellschaft ein schlüpfriges Terrain gestaltet, auf dem Widerstände keinen Halt mehr finden. Kräftige soziale Bewegungen und Aufstände zeigen aber, dass in den Städten, die zum Maschinenraum der Wertschöpfung geworden sind, Widerstände genau dann eine Chance haben, wenn sie sich räumlich verankern, und wenn sie sich über gesellschaftliche und kulturelle Grenzen vernetzen. Aber wie lassen sich diese verräumlichten Widerstände miteinander verknüpfen?

Park Fiction hat diesen Sommer Versuche in diese Richtung gemacht, wurde Gezi Park Fiction und Lampedusa Hamburg wohnt in der Kirche – Margit Czenki reflektiert. Christoph Twickel, Gentrifidingsbums Autor, Lateinamerika-Kenner und Recht auf Stadt Aktivist war in Rio. Christoph Schäfer besuchte Istanbul vor – und nach Gezi, zeichnete und unterhielt sich mit Teilnehmern von Foren und Protest-Picknicks.

Und Antonio Brizioli berichtet aus Mailand – wo mit der Besetzung des Torre Galfa die einzig ernstzunehmende italienische occupy Bewegung begann. Eine Inspiration für die spektakuläre Besetzung waren auch die Kämpfe um Isola. Antonio präsentiert “Fight Specific Isola” – das brandneue Buch über die jahrelangen Auseinandersetzungen um zwei Parks und das Isola Art Center, und gegen Hypergentrifizierung, gegen Investor Hines und gegen seinen Architekturknecht Stefano Boeri (Multiplicity). Isola war in Person von Bert Theis und Mariette Schlitz bereits 2003 bei den legendären “Unlikely Encounters in Urban Space” Gast von Park Fiction. Seitdem ist viel passiert.

Wir versuchen die vier Beiträge so ungefähr 15 Minuten kurz zu halten, damit danach noch Zeit ist, sich an der Bar zu unterhalten.
Start: 19 Uhr

Domenica 1.12.2013, Buttclub, Hafenstrasse 126 Hamburg

>>Gezi Park Fiction St. Pauli

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02 10 2013
Giovedì 17 Ottobre: Museum of Contemporary Art Metelkova
, 1:1

17 Ottobre 2013 – 12 Gennaio 2014

1:1 STOPOVER
Mostra curata da Zdenka Badovinac

Opening: Giovedì, 17 ottobre, 20.00h

Museum of Contemporary Art Metelkova
 (MSUM)
Ljubljana, Slovenia


GIOVEDI, 17 OTT 201
20.00 - 22.00: Lab Fight-Specific Isola
Situation 1. by Isola Art Center, Milan:
Screenprinting, sale of the prints, and wallpainting.

VENERDI, 18 OTT 2013
14.00- 16.00:
Situation 2. by Isola Art Center, Milan:
Occupying Horizons with the Isola Sun-Cloud,
a solar balloon by Nikola Uzunowski.

18.00 Lab Fight-Specific Isola
Situation 3. by Isola Art Center, Milan:
presentation and discussion of the book "Fight-Specific Isola",
published by Isola Art Center, edited by Archive Books, Berlin 2013Lab Fight-Specific Isola


LAB FIGHT-SPECIFIC ISOLA
Per Stopover 1:1 al Museum of Contemporary Art Metelkova (+MSUM) di Lubljana, Isola Art Center presenta Lab Fight-Specific Isola curato da Camilla Pin e Bert Theis
con Antonio Brizioli, Tania Bruguera, Angelo Castucci, Edna Gee, Grupo Etcetera, Maddalena Fragnito, out-Office for Urban Transformation, Maria Papadimitriou, Dan Perjovschi, Steve Piccolo, Camilla Pin, Edith Poirier, Christoph Schäfer, Mariette Schiltz, Sašo Sedlaček, Bert Theis, Camilla Topuntoli, Nikola Uzunovski, Daniele Rossi, Wei-Ning Yang e altri.

"L'oggetto rigido, isolato (opera, romanzo, libro) non ha più alcuna utilità. Esso deve essere inserito in un contesto di vive relazioni sociali" Walter Benjamin, The Artist as Producer(1)

Isola Art Center è una piattaforma aperta di sperimentazione per l’arte contemporanea che prende vita nel quartiere Isola – Milano. Confrontandosi da più di un decennio con una situazione urbana incrociata da conflitti e trasformazioni globali, il progetto rimane “no- budget”, precario, ultralocale. Abolendo ogni logica verticale di lavoro, il processo di Isola Art Center coinvolge in modo rizomatico artisti, critici, curatori italiani e internazionali, collettivi di artisti, attivisti, architetti, ricercatori, studenti, gruppi e comitati di abitanti. Il quartiere milanese Isola è da tempo soggetto a processi di gentrificazione, politiche di territorializzazione capitalistica che minano direttamente il carattere sociale del quartiere stesso sempre più privato di spazi plurali e condivisi, minacciano le basi fondamentali del diritto all'urbano. Isola Art Center mette in campo una pratica istituente(2) che mette in atto vie di fuga alla logica neoliberista della speculazione finanziaria, fondiaria e immobiliare lavorando con l'arte come elemento spiazzante di svelamento.
Lab Fight-Specific Isola a Lubljana è un progetto live che si sviluppa a partire dai 13 anni di storia di Isola Art Center per arrivare alla sua pratica attuale, presentata in un formato 1:1. Il laboratorio è strutturato secondo tre componenti: le situazioni, le pubblicazioni e le materializzazioni. Le situazioni che proponiamo sono lavori collettivi dove intervengono artisti e curatori in modo orizzontale. Un laboratorio di produzione serigrafica, alcune pitture murali, momenti di incontro, il volo della nuvola Isola Sun-Cloud prodotta per ricreare un nuovo orizzonte contro la speculazione edilizia all'Isola, ed in fine la presentazione del volume “Fight-Specific Isola” che narra le lotte del quartiere. Le pubblicazioni presenti nello spazio sono, oltre al libro Fight-Specific Isola, alcuni prototipi prodotti da diversi artisti, mentre le materializzazioni sono opere fight-specific create nel contesto del quartiere Isola.
Con il laboratorio al MSUM di Lubljana, Isola Art Center intende condividere le specifiche terminologie ed i concetti sviluppati durante gli anni di lotta, con la convinzione che possano servire come armi in altri conflitti o mobilitazioni urbane. In particolare l’idea di operare in un dirty cube, rifiutando l’abbellimento snaturante dell’edificio occupato, la codificazione di un’arte fight-specific, che sappia trasformarsi a seconda delle necessità locali e la nozione di dispersed center, che permette di considerare il centro d’arte non come spazio fisico, ma come attitudine di mente e corpo.
Con Lab Fight-Specific Isola vogliamo scatenare immaginari di pratiche urbane, suscitare un altro inconscio e il desiderio di altre forme di relazione.
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(1) Understanding Brecht, New Left Books, London 1973, p. 87.
(2) Secondo Gerald Raunig la prassi dell’istituire non è un' azione contro l’istituzione, ma una fuga dall’istituzionalizzazione e dalla strutturazione. Se il termine istituzione suggerisce una qualità statica, si tratta di sostituire la staticità con l’organizzazione di una prassi dinamica di organizzazione. Vedi Instituent Practices, No. 2. Institutional Critique, Constituent Power, and the Persistence of Instituting, gennaio 2007, www.eipcp.net/ transversal.


>>Vai alla pagina della Moderna Galerija, Ljubljana MSUM

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05 08 2013
Venerdi 6.9.: Paesaggi Sonori Festival ore 21, presentazione del libro

Presentazione di "Fight-Specific Isola. Arte, Architetture, Attivismo e il futuro della Città"
Venerdi 6 Settembre a Paesaggi sonori a Cardano al Campo alle ore 21.

Antonio Brizioli di Isola Art Center presenterà il libro appena finanziato con Kickstarter, Venerdi 6 Settembre a Paesaggi sonori a Cardano al Campo alle ore 21. Gli spazi urbani sono delle persone che li abitano. E come dicevano People have the power.

Fight specific Isola è un progetto di Isola Art Center. Uno studio sociale, artistico, culturale e di urbanizzazzione su tutto l’ultimo secolo visto dal quartiere ex operaio dell’Isola, a Milano.
27 06 2013
Domenica 30 Giguno, Isola Pepe Verde, ore 19: Presentazione del libro

Presentazione del libro "Fight-Specific Isola"
Giardino condiviso in via Pepe
ore 19.00


Isola Art Center, Isola Pepe Verde e Isola Libri presentano il libro che racconta le lotte del quartiere Isola insieme a autori, editori, fotografi, artisti, attivisti e abitanti coinvolti.

Dopo la presentazione da Sale Docks a Venezia e da Kunstnerforbundet a Oslo, finalmente il libro che racconta le lotte del quartiere Isola arriva in quartiere. Non mancate!

La pubblicazione ripercorre la lunga storia del quartiere Isola di Milano ed il processo organico e spontaneo alla base degli undici anni di lavoro di Isola Art Center. Attraverso testi e numerose immagini, il libro racconta la storia di una trasformazione urbana e artistica. Gli strumenti ed i concetti inventati dagli artisti strada facendo, fanno di Fight Specific Isola un punto di riferimento sui modi di operare nel contesto urbano contemporaneo. Mediante il racconto di storie, invenzioni e azioni, il lettore può rintracciare una complessa idea di collettività, solidarietà e fight-specificity. L’approfondito sviluppo di tematiche innovative come il dirty cube e il dispersed center, indica infine una possibile risposta alla costante pressione esercitata dalle politiche neoliberiste e dai fenomeni di gentrificazione.

Isola Art Center è una piattaforma aperta di sperimentazione per l’arte contemporanea; ha sede nel quartiere Isola di Milano, ed è alimentata solo da energia, entusiasmo e solidarietà. Confrontandosi da più di un decennio con una situazione urbana incrociata da conflitti e trasformazioni globali, il progetto rimane “no-budget”, precario, ultralocale. Abolendo ogni logica verticale di lavoro, il processo di Isola Art Center coinvolge in modo rizomatico artisti, critici, curatori italiani e internazionali, collettivi di artisti, attivisti, architetti, ricercatori, studenti, gruppi e comitati di abitanti.

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26 06 2013
13 giugno - 28 luglio: Activum, group exhibition,Oslo, Norvegia

ACTIVUM

Mostra collettiva a cura di Marianne Heier


13. juni – 28. juli 2013
Kunstnervorbundet
Oslo, Norvegia

Artisti:

Ole John Aandal (Norge)
Lara Almarcegui (Spania/ Nederland)
Jesper Alvær/ Isabela Grosseova (Norge/ Tsjekkia)
Gordon Matta Clark (USA)
Unni Gjertsen (Norge)
Bodil Furu (Norge)
Eva Lange/ Kunstneraksjon ’74 (Norge)
Lotte Konow Lund (Norge)
KimSu Theiler (USA)
OUT/ Bert Theis (Italia/ Luxembourg)


Comune a tutti i progetti presentati nella mostra ACTIVUM è una forte relazione con le strategie dell’attivismo. Molte delle opere sono il risultato della collaborazione con gruppi o individui al di fuori del mondo dell'arte, e il tema è spesso l'accettazione di interessi specifici all'interno di un sistema decisionale democratico. Allo stesso tempo, tutte le opere sono saldamente poste all'interno del mondo dell'arte e originano da questioni estetiche e concettuali tradizionalmente considerate artistiche. In queste opere si sfonda il limite, dove la pratica attivista sta da un lato e quella estetica dall'altro, senza che l’arte perda la sua autonomia.
La produzione artistica sta con un piede nella logica della nostra società dominante, l’economia di mercato, e con l’altro in qualcosa di completamente diverso. L'artista vive e lavora nella stessa realtà di tutti gli altri, ma parte da una tradizione che è in parte in contrasto con i comuni modelli culturali e management della società. Il valore dell'opera d'arte non potrà mai essere misurato in maniera soddisfacente soltanto dal prezzo ottenuto dalla sua vendita. E 'qualcosa che non può essere catturata, descritto o venduto all’interno dei concetti dell’ economia di mercato. Il mondo è pieno di possibilità non ancora sfruttate e sconosciute, potrebbe essere compreso e organizzato secondo criteri molto diversi.

Un'opportunità di cambiamento in tutto il mondo, e questi cambiamenti sono potenzialmente illimitati. Ha l'artista, con questi due approcci simultanei, forse la capacità di una percezione della profondità un po’ differente? Gli angoli morti di ogni società appariranno nel modo dell'artista di guardare il mondo e quali opportunità esistono in questi campi? Non siamo i confini del mondo, possiamo soltanto descrivere le nostre condizioni.


>>Kunstnerforbundnet, Oslo


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26 05 2013
Venerdi 30 Maggio: Presentazione del libro Fight-Specific Isola a Venezia

PRESENTAZIONE DELLA PUBBLICAZIONE
“FIGHT SPECIFIC ISOLA”

Venerdì 31 Maggio h. 18:30

S.a.L.E. DOCKS
Magazzini del Sale, Dorsoduro 265,
vicino a Punta della Dogana, Venezia.

Moderation: Marco Baravalle, Sale Docks, Venice

PARTECIPANO AL DIBATTITO:

Publishers:
Chiara Figone & Paolo Caffoni, Archive Books, Berlin

Authors and curators
Charles Esche, director Van Abbemuseum, Eindhoven
Maddalena Fragnito & Angelo Castucci, Isola Art Center, Milan
Steve Piccolo, Isola Art Center, Milan
Camilla Pin, Isola Art Center, Milan
Marco Scotini, independent curator, Milan
Mariette Schiltz, Isola Art Center, Milan
Bert Theis, Isola Art Center, Milan

Special guests
artists: Grupo Etcètera, Buenos Aires, Argentina, and Nicola Uzunowski, Skopje, Macedonia

Supporting institutions:
Marie Claude Beaud, director Nouveau Musée National de Monaco, board of FfAI, Foundation for Artist's Initiatives, New York,
Enrico Lunghi, director Mudam, Luxembourg,
Julia Draganovic, curator La Rete, Modena

La pubblicazione ripercorre la lunga storia del quartiere Isola di Milano ed il processo organico e spontaneo alla base degli undici anni di lavoro di Isola Art Center. Attraverso testi e numerose immagini, il libro racconta la storia di una trasformazione urbana e artistica. Gli strumenti ed i concetti inventati dagli artisti strada facendo, fanno di Fight Specific Isola un punto di riferimento sui modi di operare nel contesto urbano contemporaneo. Mediante il racconto di storie, invenzioni e azioni, il lettore può rintracciare una complessa idea di collettività, solidarietà e fight-specificity. L’approfondito sviluppo di tematiche innovative come il dirty cube e il dispersed center, indica infine una possibile risposta alla costante pressione esercitata dalle politiche neoliberiste e dai fenomeni di gentrificazione.

Isola Art Center è una piattaforma aperta di sperimentazione per l’arte contemporanea; ha sede nel quartiere Isola di Milano, ed è alimentata solo da energia, entusiasmo e solidarietà. Confrontandosi da più di un decennio con una situazione urbana incrociata da conflitti e trasformazioni globali, il progetto rimane “no-budget”, precario, ultralocale. Abolendo ogni logica verticale di lavoro, il processo di Isola Art Center coinvolge in modo rizomatico artisti, critici, curatori italiani e internazionali, collettivi di artisti, attivisti, architetti, ricercatori, studenti, gruppi e comitati di abitanti.


>>S.a.L.E. Docks

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06 05 2013
Domenica 12 marzo in via Pepe all'Isola: Occupare Orizzonti

Occupare Orizzonti / Occupying Horizons
a cura di Camilla Pin e Bert Theis

Domenica 12 maggio 2013, 11.00-20.00
in occasione della festa Apriti Isola Pepe Verde, via Pepe, Milano

Chiara De Angeli, Rita Rachele Di Marco, Edna Gee, Leah Messersmith, Edith Poirier, Daniele Rossi, Bert Theis, Nikola Uzunovski, Fuori dal Vaso (Emanuele Braga, Angelo Castucci, Maddalena Fragnito), out, ufficio per la trasformazione urbana (Angelo Castucci, Giulia Mengozzi, Carmelo Mutalipassi, Lorenzo Ronzoni, Mariette Schiltz, Bert Theis) Seedbombs 34 (Chiara Balsamo, Ruth Beraha, Lilia Di Bella, Claudia Castaneda, Marco Ceroni, Gaetano Cunsolo, Roberta Garieri, Claudia Antelli e Vittoria Pavesi, Marco Ornella, Barbara Presinska, Stefano Serretta, Jacopo Rinaldi, Camilla Topuntoli. Allestimento Giulia Polenta, coordinamento Gaia Valentino).

Riprendiamoci gli orizzonti di cui i nostri immaginari sono stati privati, suscitiamo un altro inconscio e il desiderio di altre forme di relazione.

Il 12 maggio la festa Apriti Isola Pepe Verde sarà l'occasione per Isola Art Center di intervenire con Occupare Orizzonti, un progetto fight-specific. Da anni Isola Art Center collabora con Isola Pepe Verde per riconquistare uno spazio verde, sociale e culturale, per mantenere viva la memoria dei giardini di via Confalonieri e della Stecca degli artigiani, privatizzati e cancellati in 2007 dalla multinazionale Hines, dalle giunte Albertini e Moratti e dai loro collaboratori.

L'orizzonte occupato dell'Isola: Il 12 maggio sarà l'occasione per restituire ai cittadini del quartiere Isola (e non solo) un cielo ormai da anni oscurato da grattacieli e palazzi che hanno sostituito con acciaio, vetro e cemento il sole e le nuvole. Simbolo della festa sarà, per questo, l'installazione dell'artista macedone Nikola Uzunovski invitato da Isola Art Center a tenere un worshop a cui parteciperanno cittadini e artisti nei giorni 9-10-11 maggio per la realizzazione dell'opera.

Nello spazio saranno presenti i lavori di out (Ufficio per la Trasformazione Urbana) e del collettivo Fuori dal Vaso che contribuiscono attivamente da anni nella lotta del quartiere per un giardino condiviso e Seedbombs 34 gruppo costituito dagli studenti e docenti del Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, Milano.
I lavori fotografici trattano diversi aspetti della trasformazione urbana in atto all'Isola e a Porta Garibaldi, relazionati a processi di gentrificazione e trasformazione urbana in altri parti del mondo: Emil Andersson (no alternatives), Stefano Serretta (gentrificazione), Marco Ornella (speculazione edilizia e Manhattanismo), Daniele Rossi (gente dell'Isola), Camilla Topuntoli (controinformazione poetica collettiva), Leah Messersmith (Belle Isle e Assategue Island, Stati Uniti).

La ricerca video di Chiara Balsamo propone immaginari della città del futuro suscitati dalla visione del plastico di Porta Nuova esposto alla Fondazione Catella. Lilia Di Bella e Giulia Polenta presentano il teaser di un progetto volto ad indagare le plurime e diversificate forme di resistenza alla trasformazione urbana delle città di Berlino, Istanbul e Milano. Jacopo Rinaldi, attraverso le luci dei nuovi grattacieli dell'orizzonte milanese, ragiona sul rapporto tra spazio pubblico e spazio privato. Roberta Garieri, Claudia Antelli e Vittoria Pavesi sviluppano una ricerca sul fenomeno delle Vergini Giurate in Albania e lavorano sulla memoria delle origini della comunità albanese, in particolare sul Kanun e la formazione dei clan. Il video è una narrazione a più voci di persone originarie dell’Albania oggi residenti a Milano e in particolare nel quartiere di Isola.

Chiara De Angeli Rita Rachele Di Marco, Leah Messersmith, Edith Poirier e Barbara Presinska realizzeranno una pittura murale collettiva ispirata al dipinto di Leonardo da Vinci presente nella Sala delle Asse al Castello Sforzesco di Milano. Edith Poirier (Montréal) propone una stanza rotonda dipinta con elementi dell'Isola e della vecchia Milano. Barbara Presinska (Bratislava) propone un dipinto sull'Isola.

Ruth Beraha e Stefano Serretta installano nello spazio di Isola Pepe Verde una possibile altra visione, uno sguardo diverso che propone una visione in parte onirica, in parte apocalittica dell'orizzonte dell'Isola, dei suoi abitanti e visitatori. Lilia di Bella insieme a Stefano Serretta hanno creato un libro d'artista con materiale raccolto nel quartiere. Gaetano Cunsolo farà un intervento su una cabina telefonica del quartiere Isola. Edna Gee (Johannesbourg) mette a disposizione Unclaimed Grass, uno zaino che diventa una coperta da picnic. Marco Ceroni presenta un installazione audio visiva dal titolo Ttratatatata. Claudia Castaneda costruisce un archivio di oggetti trovati all'Isola. Bert Theis reinstalla uno dei moduli-panchina di Untitled/Untilted, creati nel 2001 per i giardini di via Confalonieri.

www.isolartcenter.org / tel: 339 6057 111 / facebook Isola Art Center / facebook Seed Bombs34



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23 04 2013
22.4. - 1.9.2013 Disobedience Archive al Castello di Rivoli

22.04 – 1.9.2013
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
piazza Mafalda di Savoia I - 10098 Rivoli (TO)
Orario d’apertura
da martedì a venerdì: 10.00 – 17.00
sabato e domenica: 10.00 – 19.00
lunedì chiuso

Disobedience Archive (The Republic)

con il materiale di Isola Art Center e out (Ufficio per la Trasformazione Urbana), Bert Theis e Mariette Schiltz.

A cura di Marco Scotini

Dopo le tappe al Van Abbemuseum di Eindhoven, Nottingham Contemporary, Raven Row di Londra, Massachusetts Institute of Technology diBoston e al Bildmuseet di Umeå, Disobedience Archive viene presentata al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea con un format e un concept del tutto nuovi e ideati espressamente per il Museo.

La mostra-archivio indaga le relazioni esistenti tra pratiche artistiche contemporanee, cinema, media tattici e attivismo politico.

L’Archivio include materiali di 16 beaver, Atelier d'Architecture Autogérée (AAA), Mitra Azar, Gianfranco Baruchello, Pauline Boudry, Brigitta Kuster e Renate Lorenz, Bernadette Corporation, Black Audio Film Collective, Ursula Biemann, Copenhagen Free University, Critical Art Ensemble, Dodo Brothers, Marcelo Expósito, Harun Farocki and Andrei Ujica, Rene Gabri e Ayreen Anastas, Grupo de Arte Callejero, Etcétera, Alberto Grifi, Ashley Hunt, Sara Ishaq, Kanal B, Khaled Jarrar, John Jordan e Isabelle Fremeaux, Journal of Aesthetics & Protest, Silvia Maglioni e Graeme Thomson, Mosireen, Carlos Motta, Non Governamental Control Commission, Wael Noureddine, Margit Czencki/Park Fiction, R.E.P. Group, Oliver Ressler and Zanny Begg, Joanne Richardson, Roy Samaha, Eyal Sivan, Hito Steyerl, The Department of Space and Land Reclamation, Mariette Schiltz and Bert Theis, Ultra-red, Nomeda & Gediminas Urbonas, Trampolin House (Morten Goll e Tone O. Nielsen), Dmitry Vilensky e Chto Delat?, James Wentzy.

La mostra è realizzata grazie alla collaborazione di Open Care – Servizi per l’Arte, Milano e NABA Nuova Accademia di Belle Arti, Milano con il Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali.
Media Partner La Stampa, Torino.


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20 03 2013
Venerdi 22 marzo, 18.30-20.30: Aperitivo Fight-Specific, Tantrika Shop

Venerdi 22 marzo, ore 18.30-20.30
Isola Art Center c/o Tantrika Shop
via Pollaiuolo 2, Isola, Milano

Ci vediamo per un aperitivo Fight-Specific Isola
con T-Shirt e borse serigrafate da Edna Gee, Edith Poirier e Daniele Rossi, con disegni di Maddalena Fragnito, Dan Perjovschi, Daniele Rossi.

T-Shirt e borse serigrafate da Edna Gee, Edith Poirier e Daniele Rossi, con disegni di Maddalena Fragnito, Dan Perjovschi, Daniele Rossi. Un progetto di raccolta fondi per il libro di prossima pubblicazione "Fight-Specific Isola" sulle lotte del quartiere Isola.

La pubblicazione in oggetto ripercorre la lunga storia del quartiere Isola di Milano ed il processo organico e spontaneo alla base degli undici anni di lavoro di Isola Art Center.

Attraverso testi e numerose immagini, il libro racconta la storia di una trasformazione urbana e artistica. Gli strumenti ed i concetti inventati dagli artisti strada facendo, fanno di Fight Specific Isola un punto di riferimento sui modi di operare nel contesto urbano contemporaneo.

Mediante il racconto di storie, invenzioni e azioni, il lettore può rintracciare una complessa idea di collettività, solidarietà e fight-specificity. L'approfondito sviluppo di tematiche innovative come il dirty cube e il dispersed centre, indica infine una possibile risposta alla costante pressione esercitata dalle politiche neoliberiste e dai fenomeni di gentrificazione.

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18 02 2013
20.2.2013: Isola goes Nottingham: ISOLA incontra THE ISLAND

Fight-Specific Isola goes Nottingham: ISOLA meets THE ISLAND

Mercoledi 20 Febbraio 2013
Fight-Specific Isola incontra THE ISLAND

Wasteland Twining Nottingham: Isola Art Center
presentation by Aria Spinelli at Sneinton Library
Sneinton Boulevard, Sneinton, Nottingham, NG2 4FD Wednesday 20 February, 3pm.

WTN have invited Aria Spinelli to do a presentation at the Library, to share the story of Isola Art Center, their experiences of working with the local community to resist gentrification, and the notion of 'Fight-Specific Art'.


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10 01 2013
12.10.12 - 15.2.13: Funding for Isola, Galleria Bianconi

FUNDING FOR ISOLA
Click or Clash? Strategie di collaborazione. Quarta tappa
A cura di Julia Draganović e Federica Patti – LaRete Art Projects

20 settembre 2012 – 15 febbraio 2013

Galleria Bianconi, Via Lecco 20 Milano.

I primi artisti che hanno donato un loro lavoro sono:
A Constructed World, Piero Almeoni, Alek O., Emanuela Ascari, Paololuca Barbieri, Fabrizio Bellomo, Stefano Boccalini, Ivo Bonacorsi, Pasquale Campanella (Wurmkos), Alessandro Ceresoli, Marco Colombaioni, Michelangelo Consani, Danilo Correale, De ABC (Sato, Piccolo, Pancrazi), Gabriele Di Matteo, Alberto Duman, Köken Ergun, Alberto Garutti, Giuseppe Fanizza, Barbara Fässler, Maddalena Fragnito, Gaia Fugazza, Kings, Andrea Kunkl, Marco Lodola, Valentina Maggi, Elena Mantoni e Naima Farao, Eva Marisaldi, Ferdinando Mazzitelli, Valeria Muledda, Maurizio Nannucci, Alessandro Nassiri, Osservatorio In opera, Nikolay Oleynikov, Adrian Paci, Pastorello, Pierfabrizio Paradiso, Dan Perjovschi, Edith Poirier, Luca Pozzi, Luigi Presicce, Oliver Ressler, Giuseppe Restano, Stefano Romano, Antonio Rovaldi, Matteo Rubbi, Angelo Sarleti, Mirko Smerdel, Bert Theis, Santo Tolone, Enzo Umbaca, Mauro Vignando, Fani Zguro, Italo Zuffi.

“Are you here with a solution or you are part of the problem?”, domanda l’opera di Marco Colombaioni, realizzata insieme a Bert Theis, scelta come immagine di “Funding for Isola”, a cura di Julia Draganović e Federica Patti, quarta tappa di “Click or Clash? Strategie di collaborazione”, che inaugura il 20 settembre presso la Galleria Bianconi di Milano (fino al 12 gennaio 2013).
“Funding for Isola” è una mostra di raccolta fondi, il suo obiettivo è sostenere la realizzazione e distribuzione di un progetto editoriale, in corso di pubblicazione, dedicato alle visioni e all’esperienza di Isola Art Center a Milano. Questo avverrà anche grazie a un calendario correlato di performance, screening, eventi e a una campagna di crowdfunding internazionale attraverso la piattaforma Kickstarter.
In mostra si potranno vedere e acquistare le opere donate da artisti italiani e internazionali che hanno fatto parte in prima persona del progetto. Ad oggi sono oltre 50 ad aver apportato la loro adesione, a cui se ne potranno aggiungere altre nel corso del periodo espositivo. Come un vero e proprio ongoing project, le opere saranno esposte a rotazione, in una serie di diversi allestimenti che muteranno nel tempo nella zona centrale della Galleria, mentre le altre sale saranno dedicate a un “racconto” documentativo e a una vera e propria area “di deposito”, dove saranno sempre visionabili tutti i lavori raccolti.

La questione posta dall’opera di Colombaioni (“Hakuna Matata Isola”, 2007) racconta molto di questo progetto, nato dall’incontro tra il collettivo di curatori LaRete Art Projects con Isola Art Center, e dal coinvolgimento della Galleria Bianconi, pronta a sviluppare in maniera sempre più diretta la sua sfida sperimentale, dopo l’esperienza di collaborazione artistica e curatoriale che ha contraddistinto i tre episodi del primo ciclo di “Click or Clash? Strategie di collaborazione”, curato da Julia Draganović e LaRete Art Projects, concluso nella primavera 2012.
La domanda ci riguarda tutti: un'associazione non profit che indaga e pratica la produzione artistica in relazione alle necessità urbanistiche, politiche e sociali dello spazio cittadino, un collettivo curatoriale, impegnato nella costante ricerca di nuove strategie artistiche e pratiche partecipative, una galleria, che investe nella contemporaneità come sfida sperimentale e fattore di innovazione, un vasto gruppo di artisti coinvolti non solo nella donazione delle opere, ma del loro apporto creativo e progettuale, e il pubblico, chiamato a sostenere attivamente e con diverse forme un obiettivo comune. Parte dalla città di Milano, dove è maturata l’esperienza dell’Isola, contribuendo a scrivere una parte importante della sua storia contemporanea, per aprirsi e sperimentare forme di partecipazione e coinvolgimento internazionale.
L'iniziativa viene a completare la collaborazione di istituzioni che sostengono il progetto editoriale - che racconterà, con parole e immagini, le riflessioni socio-culturali e urbanistiche dei membri e delle persone che hanno ruotato attorno al progetto di Isola Art Center, tracciandone così anche la sua storia - quali il Casino di Lussemburgo, la Foundation for Artists Initiatives di New York, il Mamco di Ginevra, il Mudam di Lussemburgo, Frigoriferi Milanesi e il Van Abbe Museum di Eindhoven.



Info:
Galleria Bianconi, via Lecco, 20 – Milano, Tel. +39 02 91767926

www.galleriabianconi.com

Ufficio stampa:
maddalena bonicelli, mb.press@galleriabianconi.com, Tel. + 39 335 6857707


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10 01 2013
Dal 6 gennaio al 8 febbraio 2013: Funding for Isola su Kickstarter

Dal 6 gennaio all’8 febbraio è possibile sostenere attivamente la pubblicazione e la distribuzione del libro

FIGHT-SPECIFIC ISOLA. Arte, Architettura, Attivismo e il Futuro della Città (edizione italiana)
FIGHT-SPECIFIC ISOLA. Art, Architecture, Activism and the Future of the City (edizione inglese)
Archive Books, Berlino, 2013

attraverso la piattaforma Kickstarter.

Per darci una mano e per partecipare alla campagna puoi visitare il link:

<< http://www.kickstarter.com/projects/2018706841/fight-specific-isola?ref=email

Il progetto “Funding for Isola”, quarta tappa di “Click or Clash? Strategie di collaborazione” di LaRete Art Projects, continua per la prima volta con un'esperienza di crowdfunding: come per la mostra di raccolta fondi presso la Galleria Bianconi a Milano, l’obiettivo della campagna è raccogliere quanto necessario per sostenere il progetto editoriale “Fight-Specific Isola”, dedicato all’esperienza di Isola Art Center a Milano.

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COME FUNZIONA?

Partecipare è facile - richiede internet, una carta di credito e alcune semplici mosse. Ogni dollaro donato conta, perché dobbiamo arrivare ad un totale di 5.500 dollari in 30 giorni per poter usufruire anche della tua donazione. Se non raggiungiamo questo obiettivo, Kickstarter non addebita alcuna transazione sulla tua carta di credito e il progetto non riceve niente!

Questi sono i passi da seguire che ricapitoliamo per chi ha poco tempo e per orientarsi meglio in questo sito in lingua inglese:

Una volta sulla pagina del progetto, puoi cliccare sulla foto e vedere il nostro video clip e trovi una serie di informazioni in inglese su Isola Art Center e la sua pubblicazione. Nella colonna a destra trovi i diversi benefit associati a ogni fascia di contributo economico.

Per partecipare clicchi su BACK THIS PROJECT.

Si apre una pagina in cui puoi inserire quanti dollari vuoi donare e poi anche scegliere il tuo premio. Se vuoi solo donare senza ricevere o se il contributo è inferiore a 10 dollari, clicchi su NO REWARD.

Cliccando su CONTINUE TO NEXT STEP ti viene chiesto, se non sei già iscritto, di aprire un profilo su Kickstarter.
Questa veloce procedura ti permette di seguire il progetto in ogni suo passo, ricevendo, se vuoi, degli aggiornamenti. Inserito il tuo nome, indirizzo email e una tua password personale, Kickstarter ti presenta un resoconto del tuo supporto a “Fight-Specific Isola” e poi ti inoltra ad Amazon.com per inserire i dati della tua carta di credito (Kickstarter ha una partnership con Amazon per controllare l’affidabilità dei dati inseriti per il pagamento online). Avrai così completato la tua donazione, entrando nei sostenitori di “Fight Specific Isola”!

Ti ricordiamo che il tuo contributo andrà a buon fine solo se il progetto raggiungerà il suo obiettivo. Un altro grande aiuto che ci potrai dare sarà diffondere la notizia attraverso i social networks e i canali di comunicazione: sostienici spargendo la voce!

PICCOLO PROMEMORIA

Il libro racconta la storia dell’esperienza dell’Isola, il quartiere di Milano, e dell’associazione non profit Isola Art Center, che ha saputo radunare e concentrare le forze locali per difendere un sistema sociale minacciato dalla gentrification; ma contiene anche i pensieri e le esperienze, le conclusioni e le idee innovative e le strategie di sviluppo urbano alternativo di artisti, scrittori, sociologi, filosofi, architetti e urbanisti invitati a contribuire e sostenere il progetto IAC, ora come negli anni passati.

Il nostro progetto ha una grande rete di sostenitori: il Casino Luxembourg, Forum d'art contemporain, Lussemburgo; il FfAI - Foundation for Art Initiatives, New York; Fonds culturel, Lussemburgo; Frigoriferi Milanesi, Milano; Galleria Bianconi, Milano; LaRete Art Projects, Modena; MAMCO, Musée d'art moderne et contemporain, Ginevra; Mudam, Musée d'Art Moderne, Lussemburgo e il Van Abbe Museum, Eindhoven, Olanda. E naturalmente gli artisti che hanno donato le loro opere come benefits per il nostro progetto Kickstarter.

…ma abbiamo bisogno del contributo di tutti – anche del tuo!

GRAZIE!


Isola Art Center tel. 339 60 57 111
info@isolartcenter.org
http://www.isolartcenter.org/
29 11 2012
30.11.h.19: Fabbriche del sapere, industrie della creatività.

Isola Art Center in collaborazione con Macao
Presenta il libro

Fabbriche del sapere, industrie della creatività
Ombre corte
pp. 140
€ 12.00
Isbn 978-88-97522-33-11.

Venerdì 30 novembre h 19.00 / Macao, via Molise 68, Milano

via Molise, 68
con l’autore Gerald Raunig e Tiziana Villani.

Il libro
Lungi dall'essere solo luoghi di sfruttamento, di precarizzazione e di auto-precarizzazione, i mondi del lavoro cognitivo e intellettuale, creativo e artistico appaiono come terreni sui quali sorgono nuove forme di resistenza e di organizzazione, nuovi modi d'essere e di esistere. Nuove forme di soggettivazione e di lotta nascono dai recenti movimenti di occupazione: dall'onda anomala italiana alle occupazioni universitarie nel 2009, dai movimenti di occupazione del 2011 al movimento occupy, dalla casbah di Tunisi a piazza Tahir al Cairo, dal movimento M-15 in Spagna alle occupazioni del Boulevard Rothschild a Tel Aviv.
In questo contesto, la fabbrica del sapere appare come il luogo in cui si addensano tutte queste esperienze, il luogo in cui si afferma un'industriosità creativa, selvaggia, disobbediente, "mostruosa". "La scrittura di Raunig si muove su quel terreno che si stende dai Mille plateaux di Deleuze-Guattari fino alle costituzioni del postoperaismo ed ivi produce modulazioni ricche e articolate della critica del potere e inaugura nuove linee di fuga, diserzioni, dialettiche di nuovi mondi, riterritorializzazioni creative..." (Antonio Negri).

L'autore
Gerald Raunig è filosofo e teorico dell'arte. Lavora presso il Dipartimento di arte e media (sezione Teoria) dell'Accademia delle belle arti e all'European Institute for Progressive Cultural Policies. Tra i suoi lavori più recenti: Art and Revolution. Transversal Activism in the Long Twentieth Century (Semiotext(e)/MIT Press 2007) (disponibile anche in tedesco, serbo, russo, sloveno, e di prossima pubblicazione in coreano e spagnolo); A Thousand Machines (Semiotext(e)/MIT Press 2010) (disponibile anche in tedesco e spagnolo).

Gerald Raunig
Fabbriche del sapere, industrie della creatività
Ombre corte
pp. 140
€ 12.00
Isbn 978-88-97522-33-11.
11 10 2012
12.10.12-12.1.13: Funding for Isola, Performance by Cheryl Pope

FUNDING FOR ISOLA
Click or Clash? Strategie di collaborazione. Quarta tappa
A cura di Julia Draganović e Federica Patti – LaRete Art Projects

20 settembre 2012 – 12 gennaio 2013

PERFORMANCE 12.10.2012, 7 pm

Cheryl Pope, “Balancing Stacks”
ingresso con donazione minima 5€ a sostegno di Funding for Isola, mostra di raccolta fondi per Isola Art Center a cura di Julia Draganović e Federica Patti - LaRete Art Projects.

Cheryl Pope
Cheryl Pope (Chicago, 1980) vive attualmente a Chicago ed è docente presso la School of the Art Institute of Chicago, nel dipartimento "Fashion and Contemporary Practices". Ha conseguito la Laurea in Arte (2003) e il Master in Design ( 2010) presso la stessa School of the Art Institute of Chicago. Nel 2004 ha collaborato a New York con i designer Marc Jacobs, Helmut Lang e Gary Graham. Ha studiato e lavorato con l’artista Nick Cave per oltre un decennio e più recentemente ha assunto il ruolo di sua Studio Manager per conto della Jack Shainman Gallery. Il suo lavoro con Cave, così come la sua attività didattica e di consulenza per il Museum of Contemporary Art di Chicago, hanno esercitato una forte influenza sulla sua pratica artistica.

Negli ultimi otto anni, i suoi lavori sono stati presentati in diverse esposizioni collettive, in sedi quali: Museum of Contemporary Art Chicago, Monique Meloche Gallery, Evanston Art Center and Contemporary Wing e The Morgan Conservatory. Tra le sue mostre personali, si segnalano quelle presso la Dorsch Gallery, a Miami, e Julian Navarro Projects, a New York. Ha in programma mostre personali presso Dorsch Gallery, Monique Meloche Gallery, e Julian Navarro Projects. Il suo lavoro è inoltre presente nelle collezioni di Kathryn e Dan Mikesell, a Miami, e Heather e Tony Podesta, a Washington.
Galleria Bianconi, Via Lecco 20, Milano


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29 09 2012
Dal 2 al 14 ottobre 2012: Fight-Specific Isola. Frigoriferi Milanesi

Dal 2 al 14 ottobre

Fight-Specific Isola

Frigoriferi Milanesi, via Piranesi 10, Milano
Libreria Isola Libri, via Pollaiuolo, 5, Milano
Macao, via Molise, 68, Milano


Un progetto di Isola Art Center in collaborazione con Frigoriferi Milanesi
con AAA (Atelier d’Architecture Autogérée), Paola Di Bello, Stefano Boccalini, Dafne Boggeri, Danilo Borelli, Emanuele Braga, Antonio Brizioli, Daria Carmi, Angelo Castucci, Loris Cecchini, Marco Colombaioni, Gabriele Di Matteo, Grupo Etcetera, Giuseppe Fanizza e Andrea Kunkl, Maddalena Fragnito, Elena Mantoni e Naima Faraò, David Michel Fayek, Kings (Federica Perazzoli, Daniele Innamorato), Fuori Dal Vaso, Valentina Maggi, out-Office for Urban Transformation (Angelo Castucci, Alessandro Di Giampietro, Carmelo Mutalipassi, Lorenzo Ronzoni, e altri), Luca Pancrazzi, Maria Papadimitriou, Park Fiction, Pierfabrizio Paradiso, Camilla Pin, Edith Poirier, Rha Ze (Maddalena Fragnito, Emanuele Braga), Andrea Sala, Mariette Schiltz, Marco Scotini, Mirko Smerdel, Bert Theis, Stefano Topuntoli, Elvira Vannini, Daniele Vitale (Archivio Politecnico), Fani Zguro.

L’esperienza di Isola Art Center, raccontata attraverso una working-group exhibition che occuperà una pluralità di spazi dislocati tra Frigoriferi Milanesi, quartiere Isola e Macao, si è sviluppata intorno al rapporto tra pratiche artistiche e istanze attiviste, insieme al quartiere e i suoi abitanti, configurandosi come un laboratorio, un centro d’arte, uno spazio community-based che ha elaborato una lettura antagonista delle condizioni politico-economiche che stanno cambiando la città. La governance finanziaria controlla lo sviluppo urbano, le sue trasformazioni e i suoi squilibri, dentro ogni aspetto del tempo del lavoro e della vita, nell’espropriazione di soggettività, resistenza e dimensione del comune. Quale ruolo può assumere l’arte dentro al contesto urbano e come può contribuire alla creazione di uno spazio politico costituente e radicalmente alternativo?
Il progetto espositivo, oltre alla pubblicazione del libro, di prossima uscita, Fight-Specific Isola. Arte Architettura, Attivismo e il Futuro della Città, intende rileggere, da una prospettiva di analisi storica, questo esperimento di alleanza tra produzione artistica e di conflitto, e sarà strutturato attraverso tre diversi livelli di indagine: quello documentario con i materiali dell’archivio del Politecnico di Daniele Vitale e le foto aeree di Stefano Topuntoli che registrano le trasformazioni urbane e i nuovi assetti architettonici del quartiere a partire dagli anni Settanta, quello legato all’attività artistica e curatoriale recente, con tutta una serie di opere realizzate nel contesto di un quartiere in lotta, e infine gli ultimi sviluppi incentrati sugli effetti del processo di gentrificazione e la progettazione di uno spazio verde, comunitario e dal basso, come l’esperienza, tuttora in corso, di Isola Pepe Verde.

Programma:

Martedì 2 ottobre, dalle 19.00-23.00:
Inaugurazione Frigoriferi Milanesi, via Piranesi 10 con una performance di Steve Piccolo e Gak Sato.
Re-installazione del neon New Museum di Kings da Macao in via Molise 68.

Mercoledì 3 ottobre, alle 19.00:
Inaugurazione di diversi progetti all’Isola con Pierfabrizio Paradiso, Edith Poirier, David Michel Fayek, Maddalena Fragnito, Mirko Smerdel.
Appuntamento da Libreria Isola Libri, via Pollaiuolo 5. Aperitivo di Isola Pepe Verde.

Giovedì 4 ottobre, alle 19.00:
Frigoriferi Milanesi, Fight-Specific Isola. Arte, Architettura, Attivismo e il Futuro della Città: discussione intorno ad alcuni dei temi del libro, di prossima uscita, con Chiara Figone (Archive Books), Andrea Scarabelli (Agenzia X) e alcuni degli autori. Special guests: Grupo Etcetera (Argentina) e Gerald Raunig (Austria).


Fight-Specific Isola
Dal 2 al 14 ottobre 2012, lunedì-venerdì: 16.00-19.00.
Sabato: 16.00-21.00. Mattina su appuntamento. Domenica chiuso.
Frigoriferi Milanesi, via Piranesi 10, quartiere Isola e Isola Libri, via Pollaiuolo 5, Macao, via Molise 68, Milano

www.isolartcenter.org / tel: 339 6057 111 / facebook Isola Art Center

Evento in corso: FUNDING FOR ISOLA
Click or Clash? Strategie di collaborazione. Quarta tappa. A cura di Julia Draganović e Federica Patti – LaRete Art Projects. 20 settembre 2012 – 12 gennaio 2013. GALLERIA BIANCONI, Via Lecco 20 Milano




>>Fight-Specific Isola
24 09 2012
25.9.2012: Make it easy make it porn, Libreria Isola Libri

Gallery On The Move in collaboration with Isola Art Center

Opening 25 settembre 2012 h 19.00
La mostra rimarrà aperta al pubblico solo per una notte (la data di inaugurazione).

Libreria Isola Libri
Via Pollaiuolo 5
Milano

con:
Kajsa Dahlberg, James Fotopoulos, Regina José Galindo, Thomas Hirschhorn, Steve Piccolo, Pipilotti Rist,
Anri Sala, Artan Shabani, Santiago Sierra, Dafna Maimon, Nick Zedd & Richard Kern.

Curatore Fani Zguro

Gallery On The Move in collaborazione con Isola Art Center


MAKE IT EASY MAKE IT PORN


12 07 2012
19.09.2012: Incontro con Dan Perjovschi. C/O Medionauta

Incontro con Dan Perjovschi
"Present. 1988-2012"

moderato da Daria Carmi and Maddalena Fragnito
Il disegno è il linguaggio primordiale che tutti conosciamo e alcuni di noi perderanno. L'arte è un modo di vivere, non un lavoro. Dan Perjovschi è un artista che disegna. Commentatore del proprio tempo, attento alla vita politica e sociale, i suoi lavori sono una sintesi tra fumetto, art brut e graffiti finalizzata al reportage.
I disegni di Perjovschi trascinano lo spettatore dalle stanze espositive dei musei ai campi e ai poster di protesta. Dal white cube al world wide web. Non sono però uno strumento politico. Semplici, diretti e umoristici, possono risultare attuali in tutto il mondo.

La conferenza illustrerà come questo linguaggio, formatosi all'interno di un regime dittatoriale, si sia poi affermato in una democrazia.
Perjovschi è nato nel 1961, lo stesso anno in cui è stato eretto il Muro di Berlino, ma come usa dire, lui a differenza del muro, è ancora in piedi.

Isola Art Center
c/o Medionauta
via Confalonieri, 2

Dal 20 settembre fino al 10 novembre segnaliamo "Good News, Bad News, No News", la mostra personale di Dan Perjovschi alla galleria Kaufmann Repetto, via di Porta Tenaglia 7, 20121 Milano.


INCONTRO CON DAN PERJOVSCHI "Present. 1988-2012"
06 07 2012
Dal 20 Settembre al 12 Gennaio 2013: Funding for Isola.

FUNDING FOR ISOLA
Click or Clash? Strategie di collaborazione. Quarta tappa
A cura di Julia Draganović e Federica Patti – LaRete Art Projects

20 settembre 2012 – 12 gennaio 2013

opening 20 settembre, ore 18-21

apertura straordinaria STARTMilano
venerdì 21 settembre, ore 10-21
sabato 22 settembre, ore 10-20
domenica 23 settembre, ore 12-19

Galleria Bianconi, Via Lecco 20 Milano.

I primi artisti che hanno donato un loro lavoro sono:
A Constructed World, Piero Almeoni, Alek O., Emanuela Ascari, Paololuca Barbieri, Fabrizio Bellomo, Stefano Boccalini, Ivo Bonacorsi, Pasquale Campanella (Wurmkos), Alessandro Ceresoli, Marco Colombaioni, Michelangelo Consani, Danilo Correale, De ABC (Sato, Piccolo, Pancrazi), Gabriele Di Matteo, Alberto Duman, Köken Ergun, Alberto Garutti, Giuseppe Fanizza, Barbara Fässler, Maddalena Fragnito, Gaia Fugazza, Kings, Andrea Kunkl, Marco Lodola, Valentina Maggi, Elena Mantoni e Naima Farao, Eva Marisaldi, Ferdinando Mazzitelli, Valeria Muledda, Maurizio Nannucci, Alessandro Nassiri, Osservatorio In opera, Nikolay Oleynikov, Adrian Paci, Pastorello, Pierfabrizio Paradiso, Dan Perjovschi, Edith Poirier, Luca Pozzi, Luigi Presicce, Oliver Ressler, Giuseppe Restano, Stefano Romano, Antonio Rovaldi, Matteo Rubbi, Angelo Sarleti, Mirko Smerdel, Bert Theis, Santo Tolone, Enzo Umbaca, Mauro Vignando, Fani Zguro, Italo Zuffi.

“Are you here with a solution or you are part of the problem?”, domanda l’opera di Marco Colombaioni, realizzata insieme a Bert Theis, scelta come immagine di “Funding for Isola”, a cura di Julia Draganović e Federica Patti, quarta tappa di “Click or Clash? Strategie di collaborazione”, che inaugura il 20 settembre presso la Galleria Bianconi di Milano (fino al 12 gennaio 2013).
“Funding for Isola” è una mostra di raccolta fondi, il suo obiettivo è sostenere la realizzazione e distribuzione di un progetto editoriale, in corso di pubblicazione, dedicato alle visioni e all’esperienza di Isola Art Center a Milano. Questo avverrà anche grazie a un calendario correlato di performance, screening, eventi e a una campagna di crowdfunding internazionale attraverso la piattaforma Kickstarter.
In mostra si potranno vedere e acquistare le opere donate da artisti italiani e internazionali che hanno fatto parte in prima persona del progetto. Ad oggi sono oltre 50 ad aver apportato la loro adesione, a cui se ne potranno aggiungere altre nel corso del periodo espositivo. Come un vero e proprio ongoing project, le opere saranno esposte a rotazione, in una serie di diversi allestimenti che muteranno nel tempo nella zona centrale della Galleria, mentre le altre sale saranno dedicate a un “racconto” documentativo e a una vera e propria area “di deposito”, dove saranno sempre visionabili tutti i lavori raccolti.

La questione posta dall’opera di Colombaioni (“Hakuna Matata Isola”, 2007) racconta molto di questo progetto, nato dall’incontro tra il collettivo di curatori LaRete Art Projects con Isola Art Center, e dal coinvolgimento della Galleria Bianconi, pronta a sviluppare in maniera sempre più diretta la sua sfida sperimentale, dopo l’esperienza di collaborazione artistica e curatoriale che ha contraddistinto i tre episodi del primo ciclo di “Click or Clash? Strategie di collaborazione”, curato da Julia Draganović e LaRete Art Projects, concluso nella primavera 2012.
La domanda ci riguarda tutti: un'associazione non profit che indaga e pratica la produzione artistica in relazione alle necessità urbanistiche, politiche e sociali dello spazio cittadino, un collettivo curatoriale, impegnato nella costante ricerca di nuove strategie artistiche e pratiche partecipative, una galleria, che investe nella contemporaneità come sfida sperimentale e fattore di innovazione, un vasto gruppo di artisti coinvolti non solo nella donazione delle opere, ma del loro apporto creativo e progettuale, e il pubblico, chiamato a sostenere attivamente e con diverse forme un obiettivo comune. Parte dalla città di Milano, dove è maturata l’esperienza dell’Isola, contribuendo a scrivere una parte importante della sua storia contemporanea, per aprirsi e sperimentare forme di partecipazione e coinvolgimento internazionale.
L'iniziativa viene a completare la collaborazione di istituzioni che sostengono il progetto editoriale - che racconterà, con parole e immagini, le riflessioni socio-culturali e urbanistiche dei membri e delle persone che hanno ruotato attorno al progetto di Isola Art Center, tracciandone così anche la sua storia - quali il Casino di Lussemburgo, la Foundation for Artists Initiatives di New York, il Mamco di Ginevra, il Mudam di Lussemburgo, Frigoriferi Milanesi e il Van Abbe Museum di Eindhoven.



Info:
Galleria Bianconi, via Lecco, 20 – Milano, Tel. +39 02 91767926

www.galleriabianconi.com

Ufficio stampa:
maddalena bonicelli, mb.press@galleriabianconi.com, Tel. + 39 335 6857707


Vai alla mostra
26 06 2012
Raccolta di interviste sulla memoria fotografica nel quartiere ISOLA.

Ph.Elicitation #1 - ISOLA
Raccolta di interviste sulla memoria fotografica nel quartiere ISOLA.


Raccontiamo i cambiamenti di ISOLA guardando le tue foto e parlandone insieme.
Ecco come funziona:
1. Cerca fra le tue vecchie foto una immagine del quartiere. Una immagine di 10, 20 o 30 anni fa, di un tempo in cui tutti questi palazzoni ancora non esistevano.

2. Portala a mano alla libreria ISOLA LIBRI, via Pollaiuolo 5, accanto al Frida, lasciando anche i tuoi contatti mail o telefonici; oppure mandaci una mail a info@exposedproject.net

3. Ti contatteremo. E ci incontreremo per una intervista, proprio lì dove la foto è stata scattata, per parlare di cosa è cambiato in questi anni a ISOLA.

4. La tua foto e la tua intervista faranno parte di un archivio online per il progetto EXPOSED e le più belle saranno esposte in una mostra in collaborazione con Isola Art Center.

Contattaci pure per qualunque dubbio o informazione e fai girare questa mail nel quartiere.

E grazie mille, il tuo aiuto sarà prezioso...
Giuseppe Fanizza e Andrea Kunkl
Progetto EXPOSED
info@exposedproject.net
3209494362 (Giuseppe)
3357764758 (Andrea)
12 05 2012
Sabato 12 maggio dalle 11.00 - 18.00: Isola Art Center a Macao

Sabato 12 Maggio 2012
Isola Art Center da Macao

M^C^O, decimo piano, sabato 12 Maggio 2012,

11.00-18.00:

Slideshow "Isola, una storia neoliberale italiana"

15.00 e 17.00:

incontri con Isola Art Center, out e Fuori dal vaso: Marco Biraghi, Stefano Boccalini, Davide Caselli, Angelo Castucci, Carmelo Multalipassi, Steve Piccolo, Camilla Pin, Lorenzo Ronzoni, Mariette Schiltz, Bert Theis e altri...

Eventi/Conferenze/Isola Art Center a Macao
28 04 2012
Domenica 6 maggio: In su i Pràa, interventi artistici di Room 47

R47

ROOM 47 PRESENTA
In su i pràa
interventi artistici

domenica 6 maggio 2012
ore 11.00 - 22.00
via Pepe angolo via Borsieri Milano

In su i pràa è un evento che porta le opere prodotte dai giovani artisti
di Room 47 nello spazio pubblico della città, più dettagliatamente in
quello del quartiere Isola.

Le proposte artistiche saranno allestite ed esposte per la sola giornata
di domenica 6 maggio, nel contesto dell’annuale festa di quartiere
organizzata dall’associazione Isola Pepe Verde.
I lavori, suddivisi nelle categorie Suolo, Muro, Ignoto, Audio Video
costituiscono un invito agli abitanti di Isola, e al pubblico in generale,
a riconquistare gli spazi pubblici sottraendoli alla attuale condizione di
inutilizzo e anonimato.

ROOM 47 deve essere considerato come un insieme di singolarità
provenienti dal mondo dell’arte e della curatela che condividono
l’esperienza del biennio specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali
NABA- Nuova Accademia di Belle Arti Milano.


IN SU I PRÂA e ISOLA PEPE VERDE IN FESTA
26 04 2012
Domenica 6 Maggio: Isola Pepe Verde in festa

Domenica 6 Maggio 2012
Isola Pepe Verde in Festa

All’ Isola in via Pepe angolo via Borsieri
“con vanghe e rastrelli pianteremo i fiori più belli”

Dalle 11:00 alle 19:00 con banchetti informativi, laboratori per bambini, autoproduzioni, musica, arte, giochi, piante, cibo, bevande e molto altro...
inauguriamo la striscia di verde sotto il cavalcavia Bussa!


insieme a:
ComitatoXmilano Isola Garibaldi Farini Maciachini
Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba
out-Ucio per la Trasformazione Urbana
Associazione Culturale Punto Rosso
Circolo La gatta sul tetto che scotta
ANPI sezione Almo Colombo Isola
Associazione Culturale Isola I*M
Libere Rape Metropolitane
PIC Milano Clown Festival
EUMM ecomuseo urbano
Associazione Buen Vivir
L’ osservatorio gurale
Isola Art Center
Medionauta
Isola Libri
ROOM 47
Mio Bio
NABA
Bit.Mi

L’idea alla base del giardino temporaneo è quella di creare un’isola verde fruibile da tutti per supplire alla mancanza di questo tipo di spazi all’interno del quartiere Isola. La sua posizione a ridosso di due plessi scolastici, della parrocchia e della piazza principale del quartiere renderebbe questo spazio un’ideale giardino di prossimità, di facile costruzione in tempi ristretti.

I primi interventi previsti per il recupero dello spazio che oggi si trova in uno stato di abbandono, sono l’eliminazione della chiusura in lamiera lungo la via pepe e la sua sostituzione con una rete metallica plastificata con due ingressi sull’area del giardino; l’abbattimento del manufatto in muratura già parzialmente crollato e la rimozione della copertura perimetrale in lamiera. Il volume in muratura sul lato a ovest verrà invece conservato e ristrutturato per
essere usato come magazzino degli attrezzi per la cura del giardino, ma anche come luogo di incontro e realizzazione di piccoli eventi.

Gli elementi da inserire per la costituzione del giardino sono:

La costruzione di un campo sportivo limitrofo alla zona est attrezzato con una zona sedute in legno;

L’allestimento dell’area perimetrale con un sistema di “EcoBox” già sperimentato nella città di Parigi dallo studio AAA (atelier d'architecture autogérée, realizzato con elementi provvisori ostituiti da moduli a verde e pedane di legno prefabbricate;

Il trattamento con un sistema di rampicanti delle pareti cieche sul limite edificato;
La realizzazione di un’area giochi per bimbi con elementi standard removibili.

È invece da risolvere la questione dell’approvvigionamento dell’acqua che andrà discussa con i tecnici comunali.

isolapepeverde@gmail.com
facebook: isolapepeverde

Locandina Isola Pepe Verde in festa

IN SU I PRÂA, interventi artistici durante ISOLA PEPE VERDE IN FESTA


Festa di Isola Pepe Verde con inaugurazione della striscia verde tra via Pepe e il Cavalcavia Bussa
26 04 2012
Venerdi 27 Aprile ore 19.00: Presentazione Millepiani/Urban4

PRESENTAZIONE di MILLEPIANI/URBAN 4
I SITUAZIONISTI NELLA CITTÀ

VENERDì 27 APRILE 2012 ore 19,00
SPAZIO OFFTOPIC
via Confalonieri 3, Isola
Milano (Quartiere Isola)

con Tiziana Villani, Andrea Fumagalli, Bert Theis
Introduce: Gianluca Cangini

Il rapporto privilegiato che l’Internazionale Situazionista ha inteso sviluppare con la città in quanto spazio, ambiente non solo dell’agire, ma anche della sperimentazione delle sensazioni, delle affettività, delle immaginazioni, della trasmutazione di senso del quotidiano, diviene attraverso le pratiche del détournement, della dérive, della psicogeografia, dell’innovazione cinematografica, un orizzonte creativo in cui potenziare la vita e la soddisfazione dell’esistere minacciate dall’industria del consumo e dall’alienazione di massa. La disposizione tecnica, artistica, del gioco concorrono a realizzare questi spazi del desiderio.

Il presente volume è anche l’esito del Convegno Internazionale franco-italiano svoltosi il 29 aprile 2011 a l’Ecole Nationale Supérieure d’Architecture de Paris La Villette di Parigi.

Il titolo: La ville des situationnistes, indicava l’intento di indagare in modo specifico, la riflessione dell’Internazionale Situazionista sui temi della città e dello spazio è apparsa ai curatori una riflessione quanto mai attuale e necessaria per la radicalità inventiva con la quale i situazionisti intendevano mettere in crisi i dettami dell’industria del loisir, del lavoro e della sottrazione di ogni espressione capace di alterità.


Gli interventi non hanno voluto storicizzare un pensiero che non è piegabile a tale pratica, quanto attraversare in senso archeologico l’articolazione di contributi, sollecitazioni, invenzioni, creazioni che i situazionisti hanno espresso in uno dei periodi storico-artistici più intensi e vivaci del XX secolo.

Quei contributi conservano un’intatta freschezza e l’intento dei promotori dell’incontro, Thierry Paquot, Chris Younès e Tiziana Villani, è stato quello di realizzare una occasione per riflettere in modo plurale senza intenti agiografici. In questo senso, sono qui raccolti i materiali e i contributi di ricerca, tuttora in corso, proposti dai diversi partecipanti dei due paesi in cui l’Internazionale Situazionista ha trovato più fertile terreno di azione.

L’indice dei testi varia in parte da quello dell’edizione francese in relazione ad alcune tematiche che i curatori e gli editori hanno voluto sottolineare diversamente per le due edizioni.


MILLEPIANI URBAN 4. Presentazione e registrazione dell'incontro
21 02 2012
Lunedi 27 Febbraio: Arte, politica e movimenti con Oliver Ressler

Isola Art Center
c/o Medionauta, Via Confalonieri 2, Milano
Lunedi 27 febbraio 2012, ore 21.00

ARTE, POLITICA E MOVIMENTI
Oliver Ressler
incontra l'Isola e i Lavoratori dell'Arte
seguito da una performance collettiva con le Seed Bombs di Public Works, Londra

Aperitivo con 5 video (Bar Clips) di Thomas Hirschhorn dalle 17.00 -20.30 alla Cantinetta, Piazzale Archinto 7 (in collaborazione con Tirana Art Center, con il contributo di Luciana Andreani)

La serata ha inizio alle ore 17.00 presso La Cantinetta, Piazza Archinto 7, con una video proiezione di Thomas Hirschhorn, a cura di Fani Zguro e realizzata in collaborazione con Tirana Art Center, dal titolo 5 Bar Clips: Robert Walser Video, Thank You, La cuisine des mousquetaires, For Nelson Mandela (Biko), I Will Win.
I video sono stati concepiti dall'artista nel 1995 per essere appunto mostrati in un bar e non in uno spazio dedicato all'arte e saranno fruibili fino alle 20.30.

Alle ore 21.00 l'appuntamento è in via Confalonieri 2 presso Medionauta, dove Isola Art Center propone un'incontro con Oliver Ressler sulle modalità di espressione del linguaggio artistico che agisce all'interno delle lotte politiche.
La relazione fra Isola Art Center e Oliver Ressler è di lunga data. Comincia nel 2006, quando nel contesto della mostra The People's Choice curata da Marco Scotini, l'artista realizzò due wallpaper per la Stecca degli artigiani. Successivamente, il primo maggio 2010 nel quartiere Isola venne organizzata la proiezione del suo film, realizzato con Dario Azzelini. "Comuna under construction" incentrato sull'auto-organizzazione dei lavoratori in Venezuela.
Artista e curatore, Oliver collabora spesso con altri artisti e attivisti su temi come capitalismo, colonialismo, razzismo, repressione e sospensione dei diritti democratici.
"La pratica multidisciplinare di Ressler riconduce sempre ad una zona di indecidibilità tra estetica e politica", scrive Marco Scotini. Il lavoro dell'artista non si limita alla denuncia delle ingiustizie e ineguaglianze della società attuale, ma si interessa anche alle lotte di movimento per un cambiamento reale, prendendo chiaramente posizione per il "progetto di una trasformazione rivoluzionaria della società" da parte della "moltitudine dei poveri", come in Resist to Exist, realizzato nel 2011 a Copenhagen.
Alla presentazione di alcuni lavori di Oliver Ressler seguirà un dibattito aperto sulle modalità di espressione degli artisti all'interno di movimenti politici e sulle sperimentazioni di linguaggio. La discussione, moderata da Daria Carmi, si propone di attuare un confronto pubblico su queste tematiche in relazione al contesto milanese attuale, in particolare rispetto alla prassi della lotta del quartiere Isola contro l'urbanistica neo-liberale e alle pratiche dei Lavoratori dell'Arte.

La serata si concluderà con un'azione collettiva, il lancio delle Seed Bombs (letteralmente 'bombe di semi') nell'area di Via Pepe, area per cui si sta lottando come Isola Pepe Verde (residenti che da anni sono impegnati nella progettazione e realizzazione di un parco nell'area), per la restituzione alla cittadinanza di uno spazio verde comunitario. Le Pepe Seed Bombs sono state prodotte dal collettivo Public Works di Londra per il quartiere Isola e già esposte da Isola Art Center nella mostra Green Desire a ottobre 2011.

Oliver Ressler After the Crisis is Before the Crisis / a cura di Marco Scotini
dal 28. 2. al 15.4. 2012
Galleria Artra
via Burlamacchi, 1 Milano



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Tel: 339 60 57 111
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ARTE, POLITICA E MOVIMENTI
10 02 2012
Martedì 21/2/2012 ore 20.45 - Isola Pepe Verde presso Chiamamilano

Martedi 21/2/12 ore 20.45
"Il Cinemino"
in collaborazione con ChiamaMilano e Social MiLano


Martedi 21/2/12 ore 20.45

Il Cinemino”, in collaborazione con il negozio civico di ChiAmaMilano e con Social Milano. Amare o lasciare l’Italia?

Prende spunto da questa domanda la nuova edizione del cineforum di ChiAmaMilano, “Il Cinemino”, che propone un ciclo di documentari per raccontare il nostro Paese e suggerire azioni concrete per renderlo migliore. Ci incontriamo un martedì al mese: prima per una “ciarla” introduttiva e poi per il film. I "Il suolo minacciato" di Nicola Dall'Olio e "La casa verde" di Gianluca Brezza

Con la presenza di Domenico Finiguerra - sindaco di Cassinetta di Lugagnano, il primo comune italiano che ha attuato il piano “Stop al Consumo di Territorio” – di Milly Moratti, presidente dell’Associazione ChiAmaMilano - e dell'Associazione “Isola Pepe verde”, un gruppo di abitanti del quartiere Isola che collaborano quotidianamente per un verde “da usare e non solo da guardare”.

Ingresso gratuito
Prenotazione obbligatoria (posti limitati)
scrivendo a:
prenotoilcinemino@gmail.com
http://www.facebook.com/Ilcinemino/
03 02 2012
Lunedì 6 Febbraio, ore 19, Isola Libri, ART AT WORK. KINGS MAG/ZINE

ART AT WORK
Presentazione della rivista
KINGS MAG/ZINE Issue #2 – Arancio

Lunedì 6 Febbraio 2012, ore 19.00
Libreria Isola Libri, via Pollaiuolo 5, Milano

Con contributi di Nicole Belle, Jacopo Benassi, Nan Goldin, Kings, Raymond Pettibon, Vincent Van Gogh, Amedeo Modigliani, Barbara Meneghel, Carlo Mollino, Fulvio Ferrari, Fornasetti, Carola Merello, King Leonardo Da Vinci, Daniela Bertazzoni, Mariangela Bizzarri, Pompei, Jean Tinguely, Andrea Lissoni, Kathy Grayson, Riccardo Bagnoli, Fabio Paleari, Alessandra Toni.

Lunedì 6 Gennaio Febbraio si concluderà alla libreria Isola Libri, in via del Pollaiulo 5, la mostra A Doll's House / Casa di bambola curata dall’artista Fani Zguro con video di: Rosa Barba, Regina José Galindo, Dora Garcia, Klara Lidén, Tracey Moffatt, Pipilotti Rist, Mika Rottenberg, Brigitte Zieger.

Per l' occasione Isola Art Center presenterà, con un evento performativo, la nuova edizione di KINGS Mag/zine del noto collettivo milanese Kings. Il collettivo è formato da Federica Perazzoli e Daniele Innamorato, artisti che nel 2006 realizzarono per Isola Art Center l’opera New Museum, una scritta al neon posizionata sul tetto della Stecca degli Artigiani. Il numero che verrà presentato è dedicato a LOVE: l’amore, il sesso, l’erotismo.

Ogni numero di KINGS Mag/zine, è concepito come un multiplo d’arte, stampata in edizione limitata - tiratura 1.000 copie – viene realizzato in bianco e nero con l’aggiunta di un colore fluo. Ogni uscita della rivista prevede 100 copie special edition, le quali prevedono l’aggiunta di gadgets e disegni realizzati a mano. Ogni copia si trasforma così in un pezzo unico.

Molte le novità per il secondo numero (in allegato una pagina in preview) a cui artisti e creativi hanno contribuito e potranno contribuire per i seguenti numeri tramite open call inviando il proprio materiale in redazione: progetti speciali, lavori inediti, opere abbandonate da tempo, ecc. Tutti i materiali verranno raccolti con amore da KINGS - no strings detached!


Per ulteriori informazioni sulla rivista e il collettivo Kings:
KINGS
Via Salomone 67/B
20138 - Milano .
www.kingsart.it
info@kingsart.com
______________________________________________________________________

Mostra A DOLL’S HOUSE / CASA DI BAMBOLA, a cura di Fani Zguro.
Con opere di Rosa Barba, Regina José Galindo, Dora Garcia, Klara Lidén, Tracey Moffatt, Pipilotti Rist, Mika Rottenberg, Brigitte Zieger.

c/o Libreria Isola Libri, Via Pollaiuolo 5, Milano.
Dal 30 Gennaio al 6 Febbraio 2012.
Orari:
Fino al 6 Febbraio 2012
Lunedì -– Sabato, 10.00-14.00, 16.00-20.00.

Per informazioni:
Isola Art Center
Tel: 339 60 57 111



ART AT WORK / KINGS MAG/ZINE Issue #2 - Arancio
19 01 2012
ISOLA ART CENTER 2001 - 2011. Tesi di laurea di Antonio Brizioli

Antonio Brizioli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano, ha dedicato la sua tesi di laurea “all’arte che non si accontenta di sognare”:
ISOLA ART CENTER (2001-2011).
DIECI ANNI DI AZIONI ARTISTICHE PER IL QUARTIERE ISOLA.
Tesi di laurea di Antonio Brizioli
relatore: Prof. Francesco Tedeschi

L'obiettivo principale che mi sono posto è introdurre tutte le realtà e i soggetti messi in campo in dieci anni di lavoro e cercare nel contempo di mantenere sempre presenti, a volte in primo piano, a volte in secondo, le linee guida che danno coerenza ad una vicenda così ampia e complessa…

PRESS - PUBBLICAZIONI >>ISOLA ART CENTER 2001-2011. Tesi di laurea di Antonio Brizioli
02 12 2011
dal 30/01 al 6/02/2012: A Doll's House - La casa di bambola

ISOLA ART CENTER in collaborazione con Satellite Project e con il contributo di NABA presenta

A DOLL’S HOUSE / CASA DI BAMBOLA
Rosa Barba, Regina José Galindo, Dora Garcia, Klara Lidén, Tracey Moffatt, Pipilotti Rist, Mika Rottenberg, Brigitte Zieger
a cura di Fani Zguro

Libreria Isola Libri, Via Pollaiuolo 5, Milano
Inaugurazione 30 Gennaio 2012, ore 19.00.
Fino al 6 Febbraio 2012, lunedi-sabato 10.00-19.00

Lunedì 30 Gennaio s'inaugura alla libreria Isola Libri la mostra video A Doll's House / Casa di bambola curata dall'artista Fani Zguro per Isola Art Center in collaborazione con il Satellite Project. I video presentati offrono una panoramica di otto artiste donne con poetiche molto diverse fra di loro.

Lo spazio della libreria, scelta appositamente per il progetto, ospiterà fino al 6 febbraio, i lavori di Rosa Barba, Regina José Galindo, Dora Garcia, Klara Lidén, Tracey Moffatt, Pipilotti Rist, Mika Rottenberg, Brigitte Zieger. L'ispirazione della mostra, come ci racconta il curatore, è di matrice letteraria e prende il via da Henrik Ibsen.

"Quello che mi ha colpito di più nell’ultimo testo che ho letto, Casa di bambola (Henrik Ibsen, 1879), è la semplicità della sua struttura. La narrazione è tutto. L'autore non è interessato a modificare o interpretare le situazioni, lo stile o la struttura. Tutto è un mini noir che tiene in tensione la trama, mentre il vero scopo è quello di raccontare ancora una volta quel classico dramma nato fin dall'inizio dell’umanità (anche se Morgan pensa che si sia sviluppato in seguito). Attraverso questa mostra cerco di riportare la preoccupazione di Ibsen, anche se la differenza è notevole. Comunque, io credo che varrà la pena di cercare di illustrare il dramma di Ibsen attraverso le opere che ho scelto.“

Isola Art Center nella sua qualità di piattaforma aperta per l’arte contemporanea, ospita la prima mostra di Sattelite Project concepita dall'artista-curatore Fani Zguro. Satellite Project organizza, infatti, esclusivamente mostre collettive in collaborazione con altre istituzioni e fa parte di Office un’agenzia per l'arte contemporanea, fondata nel 2011. È la quarta volta che Isola Art Center collabora con l'artista albanese, dopo Absolute Beginners nel 2007 alla sede della Stecca degli artigiani, è stata la volta di Street by Street nel 2008 al Punto Rosso, e di No Formula One No Cry nel 2010.

Dopo la privatizzazione e la distruzione dello spazio espositivo della Stecca degli artigiani e dei giardini dell'Isola nel 2007, Isola Art Center lavora come un "Centro Disperso" nel quartiere Isola, ospite di spazi solidali che permettono di realizzare i progetti d'arte contemporanea. Oggi Isola Art Center è impegnato insieme a Isola Pepe Verde per conquistare uno spazio verde comunitario autogestito dagli abitanti e un campo d'intervento per l'arte contemporanea in via Pepe.

Tel.:339 60 57 111
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www.isolartcenter.org
facebook Isola Art Center www.satelliteproject.net www.naba.it

A DOLL'S HOUSE / LA CASA DI BAMBOLA
22 11 2011
Martedi 29.11, ore 21.00: Assemblea pubblica presso Medionauta

COMUNICATO STAMPA

UN’ISOLA VERDE E NON GRIGIA

Assemblea con gli abitanti del quartiere Isola per la presentazione del progetto di giardino condiviso promosso da Isola Pepe Verde

Martedì 29 novembre 2011 si terrà negli spazi di Medionauta in via Confalonieri 1 alle ore 21, un’assemblea pubblica aperta con gli abitanti del quartiere Isola per presentare e discutere collettivamente il progetto di giardino promosso dall’associazione Isola Pepe Verde.

Quattro anni dopo la privatizzazione, la chiusura e la demolizione dei giardini di via Confalonieri, il quartiere Isola ha bisogno urgente di uno spazio verde pubblico e comunitario per le famiglie, i bambini e gli anziani. Un verde condiviso che contrasti le grigie colate di cemento che hanno invaso le vie della zona.

Un gruppo di abitanti dell’Isola, riuniti in associazione, ha identificato un’area attualmente dismessa di proprietà demaniale e comunale in via Pepe lungo la discesa del Cavalcavia Bussa comprensiva dell’attuale parcheggio di un piccolo prato e l’ex-deposito edile. Uno spazio perfetto per costituire un community garden, come quelli che stanno nascendo in tutte le grandi città, da Londra a New York, dove aree dimenticate e degradate si sono trasformate in piccoli polmoni verdi grazie al lavoro di gruppi di cittadini.
Il comitato ha già raccolto tantissime adesioni a sostegno e ha presentato il progetto al Comune e al Consiglio di Zona.

Tre le tappe proposte per ridare un po’ di verde all’Isola. Ovvero:

1. La striscia di via Pepe
In primavera far nascere nuove piante sulla striscia verde tra via Pepe e il Cavalcavia Bussa.

2. Il giardino provvisorio
In attesa della decisione definitiva del Comune di Milano, realizzare un giardino provvisorio con materiali di recupero insieme agli abitanti dell‘Isola. Un esempio visibile è già stato concretizzato nel parcheggio in Via Pepe. Un’occasione per gli abitanti per cominciare insieme a prendersi cura dell’area, viverla, renderla verde ed accogliente.

3. Il giardino permanente
Progettare collettivamente con gli abitanti e le realtà che vivono il quartiere il giardino e infine realizzarlo. Un sogno concreto e fattibile di cui è già stata fatta una prima simulazione.

L’assemblea sarà dunque un’occasione per discutere il progetto, confrontarsi, raccogliere proposte e adesioni e, più semplicemente, dar voce alle esigenze dei cittadini, concretizzando insieme un’idea di verde che è anche un’idea di comunione e condivisione.

Per contatti e informazioni: E-mail: isolapepeverde@gmail.com
Telefono: 3337865331 Facebook: Isola Pepe Verde


Comunicato stampa

Volantino Isola Pepe Verde

Franco Vanni - Un parco in mezzo ai grattacieli ecco il sogno del quartiere Isola La Repubblica, 28 novembre 2011


http://www.undo.net/it/conferenza/130225

17 11 2011
Domenica 20 novembre: Isola Pepe Verde alla Festa di Via Farini

Domenica 20 Novembre in occasione della “FESTA DI VIA FARINI"
l' Associazione "Isola Pepe Verde" sarà presente con un gazebo informativo.

Vieni a trovarci!
Raccogliamo idee ed adesioni alla nostra proposta di giardino comunitario.
Presenteremo anche lo Statuto a chi volesse associarsi ed unirsi a noi.

Ti aspettiamo!
15 11 2011
Venerdi 18.11. ore 21.00: Riunione Isola Art Center

Isola Art Center
prossima riunione
Venerdi 18.11.2011 ore 21.00
presso Punto Rosso
via Carmagnola angolo via Pepe
24 10 2011
Martedi 25 ottobre: L'art et l'espace publique, out all'iselp, Bruxelles

L’iselp - institut supérieur pour l’étude du langage plastique
Boulevard de Waterloo, 31
B-1000 Bruxelles.

Ciclo di incontri: l'arte e lo spazio pubblico

Martedì 25 ottobre: Bert Theis e Angelo Castucci del collettivo OUT - Resistenza e Alternative.
Bert Theis (artista) e Angel Castucci (architetto) presentano l'ufficio OUT (Ufficio per la Trasformazione Urbana) con sede a Milano in cui lavorano architetti, artisti, intellettuali, designer e studenti. La funzione di OUT è quella di creare, in stretto contatto con gli abitanti, situazioni e materiale visivo per le associazioni che lottano, nella logica di un urbanismo autogestito.

iselp - conferences-et-conversations/lartetlespacepublic


www.iselp.be


16 10 2011
Martedi 18 ottobre, ore 19:00: Visita guidata alla mostra GREEN DESIRE

16 10 2011
Domenica 16 ottobre: COSTRUZIONE DI UN ECOBOX - Laboratorio aperto

Nel contesto della mostra
DESIDERIO VERDE/GREEN DESIRE
di Isola Art Center/Sassetti Cultura
curato da Valeria Mancinelli, Elena Mantoni, Camilla Pin

Domenica 16 ottobre dalle ore 11.00
COSTRUZIONE DI UN ECOBOX - Laboratorio aperto.
Azione Fuori dal Vaso, ore 14.00

Cos'é un'ecobox?
Ecobox é un modulo costruito con dei bancali per creare un giardino instantaneo in modo molto semplice.
Isola Pepe Verde si propone di utilizzare il sistema ecobox sviluppato a Parigi dall'Atelier d'architecture autogérée per creare un giardino provvisorio aspettando quello permanente.
Il laboratorio é un test per questo progetto, si svilupperà domenica in via Pepe angolo via Borsieri.
Vi aspettiamo numerosi.

DESIDERIO VERDE / GREEN DESIRE

<< Il progetto ECOBOX di aaa Atelier d'architecture autogérée, Parigi
13 10 2011
13 ottobre: L’ECOLOGIA SOCIALE: NUOVE RAPPRESENTAZIONI DEL FUTURO

Giovedì 13 ottobre 2011 alle 19.00

Incontro con Tiziana Villani, filosofa, Millepiani
L’ECOLOGIA SOCIALE: NUOVE RAPPRESENTAZIONI DEL FUTURO
a partire dalle Tre ecologie di Félix Guattari

C/O Sassetti Cultura
Via Volturno 35 Milano

continua la mostra
Green Desire / Desiderio Verde
dal 12 al 20 ottobre 2011- lun - dom 10:30-13 / 16:30-20

DESIDERIO VERDE / GREEN DESIRE
22 09 2011
12-20 ottobre 2011: DESIDERIO VERDE / GREEN DESIRE

DESIDERIO VERDE / GREEN DESIRE

Inaugurazione: mercoledì 12 ottobre 2011, ore 18.30
12 ottobre – 20 ottobre 2011
ORARI: dal lunedì alla domenica 10.30 – 13.00 / 16.30 – 20.00


Isola Art Center e Associazione Sassetti Cultura sono lieti di presentare la mostra GREEN DESIRE/DESIDERIO VERDE, un progetto di Isola Art Center curato da Valeria Mancinelli, Elena Mantoni, Camilla Pin.

L'ecologia ha questo di eccezionale: di essere stata dapprima una scienza e di essersi successivamente trasformata in modo tale da diventare una delle principali scommesse politiche ed etiche della nostra epoca.
Felix Guattarì, Le tre ecologie


GREEN DESIRE/DESIDERIO VERDE nasce dalla volontà di analizzare e attualizzare l'urgenza della questione ambientale.
Tema dibattuto, equivocato, spesso strumentalizzato da un produttivismo svuotato di ogni finalità se non quella del mero profitto e del potere politico fine a se stesso, l'ambiente sembra ormai invadere i primi posti tra le preoccupazioni del nostro tempo.
Il cosiddetto rapporto uomo-natura non è ormai più concepibile come un rapporto di dipendenza gerarchica e la visione antropocentrica ha da tempo dimostrato le sue falle.
Ci troviamo oggi di fronte a una vera emergenza ecologica, un'emergenza verde che trova le più immediate ripercussioni nel vivere sociale. La sottrazione del verde urbano si pone infatti come diretta conseguenza del sistema di speculazione economica ed edilizia che quotidianamente ci vede protagonisti nel nostro vivere la città e i suoi spazi.

Il quartiere milanese Isola è da tempo soggetto a processi di gentrificazione, politiche di territorializzazione capitalistica che minano direttamente il carattere sociale del quartiere stesso sempre più privato di spazi plurali e condivisi, come ad esempio parchi e giardini, e minacciano le basi fondamentali del diritto all'urbano.
La necessità di adattare questi temi alla dimensione urbana di una città come Milano ci porta a riflettere sul rapporto ambiente/territorio/società. Gli spazi verdi si fanno intermediari tra l'architettura e i cittadini, si inseriscono nel tessuto edile interrompendo il suo continuum e vengono richiesti sempre con più frequenza da chi li vive quotidianamente.

In questo contesto la ricerca artistica, italiana e internazionale, si fa portavoce nella proposta di un nuovo modo per leggere la complessità del tema del verde nelle metropoli proponendo diversi processi di sensibilizzazione e spunti per una riflessione e azione collettiva.
Durante i giorni della mostra GREEN DESIRE/DESIDERIO VERDE sarà possibile esplorare attraverso diverse esperienze artistiche le proposte concrete alle esigenze della collettività.
In un momento in cui il sistema capitalista fa della natura e della vita stessa un terreno di valorizzazione, la mostra apre invece i confini alla conquista e alla proposta di utilizzi non speculativi del verde comune. Una natura più intima, distante dall'idea di wilderness alla quale il pensiero volgerebbe immediatamente, una natura pubblica per il cittadino, per la condivisione e la fruizione semplice, da re-inventare continuamente.

Gli artisti e le opere presenti in GREEN DESIRE/DESIDERIO VERDE divengono dunque veicolo per uno sguardo diverso alla realtà quotidiana circostante, uno sguardo che cerca, in modi differenti, una possibilità di trasformazione che non penalizzi l'ambiente (inteso come insieme di relazioni che determinano il divenire), ma anzi ne accetti la condizione di 'insieme', di legame orizzontale tra l'uomo-abitante e lo spazio, perché se è pur vero che noi determiniamo l'ambiente in cui viviamo, è altresì vero che da esso ne siamo, a nostra volta, determinati.

Il progetto GREEN DESIRE/DESIDERIO VERDE intende contribuire con riflessioni, proposte e iniziative concrete allo sforzo collettivo degli abitanti del quartiere Isola che si muovono per la riconquista di uno spazio verde e sociale.


Artisti
Emanuela Ascari (it) / Atelier d’architecture autogérée (fr) / Massimo Bartolini (it) / Stefano Boccalini (it) / Danilo Borelli (it) / Fuori dal Vaso (it) / out (it) / Pierfabrizio Paradiso (it) / Park Fiction (de) / Public Works (uk) / Mirko Smerdel (it) / Bert Theis (lu)


PROGRAMMA:
Mercoledì 12 ottobre, ore 18.30
Inaugurazione - Buffet a cura di Isola Pepe Verde
Performance di Pierfabrizio Paradiso, The Sleeping Beauty, so long reclining in her dainty bad, had risen up with a devouring desire, in un luogo indefinito di Via G. Pepe dalle ore 17.30

Giovedi 13 ottobre ore 19.00
L’ECOLOGIA SOCIALE: NUOVE RAPPRESENTAZIONI DEL FUTURO.
A partire da Le Tre ecologie di Félix Guattari.
Incontro con Tiziana Villani.

Tiziana Villani è scrittrice e saggista. Dirige la rivista Millepiani e svolge attualmente lavoro di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia Urbana dell'Université Paris XII.
Collabora con numerose riviste italiane e straniere.

Domenica 16 ottobre dalle ore 11.00
COSTRUZIONE DI UN ECOBOX - Laboratorio aperto.
Azione Fuori dal Vaso, ore 14.00

Cos'é un'ecobox?
Ecobox é un modulo costruito con dei bancali per creare un giardino instantaneo in modo molto semplice.
Isola Pepe Verde si propone di utilizzare il sistema ecobox sviluppato a Parigi dall'Atelier d'architecture autogérée
per creare un giardino provvisorio aspettando quello permanente.
Il laboratorio é un test per questo progetto, si svilupperà per tutta la giornata di domenica in via Pepe angolo via Borsieri.
Vi aspettiamo numerosi.

Martedi 18 ottobre ore 19.00
Visita guidata

12 - 20 ottobre 2011 lun - dom 10:30-13 / 16:30-20, Via Volturno 35, Milano, 20124
Per Sassetti Cultura coordina Lucilla Trotta.
Grafiche a cura di Daria Tommasi


DESIDERIO VERDE / GREEN DESIRE
27 06 2011
Venerdi 1 luglio: G come Gentrification: Gli Sgomberi

Venerdi 1 luglio, ore 19.00, Medionauta, via Confalonieri 2

Fuori dal Vaso / Isola Art Center presentano il secondo incontro del ciclo G COME GENTRIFICAZIONE: Gli sgomberi.

G come gentrificazione è un percorso pensato per indagare il concetto di gentrificazione e le forme che sta assumendo sul territorio milanese.

Fuori dal Vaso / Isola Art Center presentano
G come Gentrificazione - #2 - Sgomberi
Due esempi: La casa degli artisti e la Stecca degli artigiani
Incontro-laboratorio tra abitanti, artisti e ricercatori

G come gentrificazione è un percorso pensato per indagare il concetto di gentrificazione e le forme che sta assumendo sul territorio milanese.

Si parla di gentrificazione quando la ristrutturazione o la costruzione di nuovi stabili residenziali in un quartiere storico producono profonde trasformazioni economiche, sociali e culturali.
Le conseguenze più visibili di questo processo, come la privatizzazione degli spazi pubblici, l’aumento degli affitti e la trasformazione delle funzioni di un quartiere, sono spesso discusse separatamente; parlare di gentrificazione permette invece di mettere questi elementi in relazione e di analizzare la situazione nel suo complesso.

Partendo da questa osservazione, Fuori Dal Vaso (gruppo interdisciplinare nato dalla collaborazione con Isola Art Center) e Isola Art Center propongono una serie di lezioni e laboratori sul tema della gentrificazione per indagare le basi di questo processo, e soprattutto cercare di dare una risposta attiva e propositiva attraverso progetti artistici. Attraverso G come Gentrificazione, Fuori Dal Vaso vuole creare un lessico in grado di descrivere e analizzare le trasformazioni della città nei suoi molteplici aspetti. Isola Art Center abbraccia il progetto offrendosi come centro d’indagine e come luogo d’incontro per altre realtà critiche milanesi.

Per il secondo incontro Fuori Dal Vaso e Isola Art Center hanno invitato la Casa degli Artisti a partecipare ad una discussione aperta sugli sgomberi, in particolare sulle modalità di occupazione e esclusione.

All’incontro sarà presentato una video-documentazione sullo sgombero della Stecca degli artigiani nel 2007, e un video prodotto dall'Associazione 89/a per la casa degli Artisti di corso Garibaldi.

Interveranno Pierre Bohr, Antonella Gradellini per la Casa degli artisti e Piero Almeoni e Paola Sabatti Bassini del collettivo Osservatorio inOpera per Isola Art Center/Stecca.

Moderazione: Aria Spinelli e Bert Theis.
27 06 2011
Lunedi 27 giugno: Finissage LOASI con discussione

Finissage LOASI

La chiusura della mostra LOASI sarà l'occasione di una discussione aperta sulle mostre, sul ruolo dell'arte, degli artisti e dei curatori nel contesto della gentrificazione del quartiere Isola e della trasformazione urbana in generale.

Intervengono:
...Matteo Lucchetti, curatore indipendente; per Fuori dal Vaso: Angelo Castucci, artista, Maddalena Fragnito, artista, Aria Spinelli, curatrice, e gli artisti e curatori della mostra.
Moderatore: Bert Theis

LOASI
Dal 27 Maggio al 27 Giugno 2011
Sedi varie, dalle 16:00 alle 20:00
quartiere Isola, Milano

Il collettivo temporaneo è composto da: Federica Annoni, Martina Antonioni, Zeynep Arinc, Valentina Brenna, Alessia Brizi, Naima Faraò, Jung Kyunghwa, Elena Mantoni, Maria Adele Molica, Pierfabrizio Paradiso, Martina Pelacchi, Camilla Pin, Claudia Sabbatini, Sara Saini, Daniela Silvestrin, Fernanda Uribe, Davide Zanutta.

LOASI è un progetto artistico-curatoriale che si sviluppa nel quartiere Isola di Milano. Un gruppo di giovani artisti e giovani curatori si cimenta nella realizzazione di diversi interventi all'interno di luoghi alternativi al circuito convenzionale dell'arte.

Il titolo, anagramma della parola isola, riassume l'atteggiamento di mimesi che sta alla base dei lavori in mostra. L'isola diventa dunque un'oasi apparente.

Il mimetismo in sé si propone come possibilità attraverso l’Arte di andare al di là di quello che ci appare, tentando di cercare la propria oasi in un'area urbana che tende sempre più a riempirsi di miraggi.

>>>
30 05 2011
1 Giugno - 1 Luglio 2011: I miss my ennemies, evento collaterale della Biennale di Venezia

I MISS MY ENEMIES
Venice Biennale - 54th International Art Exhibition - 2011

1 June - 1 July 2011

Location: Sala del Camino, ex-monastery SS. Cosma e Damiano
Giudecca, Venice, Palanca stop


Venezia, Sala del Camino, Giudecca
dal 1 Giugno 2011 al 1 Luglio 2011
Installazioni video e audio, dipinti, fotografie, sculture e performance
degli artisti:
JOTA CASTRO
MARC VINCENT KALINKA
STEVE PICCOLO
BABI BADALOV
ADRIAN PACI
BERT THEIS
KIRILL CHELUSHKIN

Evento a cura di Oxana Maleeva

Evento collaterale della 54° Biennale d'Arti visive, "I miss my enemies" è approdato, con la sua articolata proposta multimediale, nel suggestivo spazio della Sala del Camino, all'interno del complesso dei SS. Cosma e Damiano, alla Giudecca.

Il titolo, che in italiano suona più o meno "Mi mancano i miei nemici", rinvia a un tema assai delicato, per molti versi scomodo, dell'attuale sensibilità mediale e antropologica; dove il "nemico", di fronte all'addomesticazione retorica - diplomatica delle varie visioni del mondo, non rinvia a un'idea di opposizione ad oltranza contro "l'altro", ma al contrario offre una possibilità di definizione per realistico confronto, ed eventuale fondato contrasto, delle proprie convinzioni e certezze; il confine entro cui il "bene" acquisisce corpo e spessore, nella sana demarcazione di una differenza, verso un ponte possibile.

Non si tratta dell'esaltazione di un principio di diversità a prescindere, semmai esattamente l'opposto: e cioè la selezione consapevole degli eventuali punti di contatto, conoscendo l'altro più approfonditamente, al riparo dal chiasso mediale che lo descrive od occulta, e tende a rimescolare tutto, a seconda di interessi in gioco e contingenze indicibili.

Scrive la curatrice, Oxaana Maleeva: "During the Cold War we always had the suspicion that our enemies had to be really cool and interesting, if only because so many idiots seemed to hate them." Il vero nemico, di cui non si sente affatto la mancanza, insomma, sembra proprio l'indistinzione...


Il breve video di presentazione, realizzato da Marc Vincent Kalinka, offre un fulminante compendio concettuale del tema; e soprattutto sgombra il campo da possibili equivoci. Le due figure stilizzate ai margini dello schermo, infatti, "sparano" le proprie cartucce, il primo nel vuoto di un pregiudizio interiore che acceca la percezione dell'altro, il secondo contro un muro esterno precostituito che li divide e alimenta il conflitto; e l'infondatezza delle reciproche posizioni, in assenza di uno specifico confronto - scontro preliminare, può in tal modo generare mostri ideologici forieri di distruzione.
Il "ponte" al posto del muro, insomma, può darsi qui in una definizione identitaria che presupponga la differenza come realtà di fatto superabile, mai come alibi. Messaggio universale da calare pari pari nel contesto odierno, dietro il velo ipocrita del "diplomaticamente corretto" (vedi la "rivoluzione" di Wikileaks) o il filo spinato dei nuovi fondamentalismi...


Bert Theis presenta il video "Isola, a neo-liberal Italian tale, realizzato dall'ufficio out (office for urban transformation) per la Biennale di Tirana 2009.

www.culturaspettacolovenezia.it

http://www.imissmyenemies.com

24 05 2011
La cospirazione delle colombe. Il nuovo libro di Vincenzo Latronico

Vincenzo Latronico
La cospirazione delle colombe
Bompiani

“Alfredo non si sentiva un falco: se proprio un colpevole andava individuato, questo era molto più in alto di lui, era chi stabiliva le regole e le possibilità.
Ma lui le regole le rispettava, le possibilità si limitava a coglierle: e questo, pensò sorridendo alla folla, questo faceva di lui una colomba.”



Lottiamo con ogni forza per inseguire il successo, il denaro, la felicità. Ma cosa fare quando il talento non basta e il gioco pulito non conduce a niente?
Quanti fallimenti ci vogliono perché una colomba si trasformi in falco?
La cospirazione delle colombe è la storia di questa trasformazione. Alfredo Cannella è figlio di un ricco imprenditore veneziano; Donka Berati è un orfano albanese, approdato all’Università Bocconi con una borsa di studio. Sono brillanti, ambiziosi, decisi a prendersi tutto ciò che credono di meritare: fra loro nasce un’amicizia che li accompagnerà lungo traiettorie parallele ma spesso sovrapposte, costellate di speculazioni finanziarie, rischiosi passi falsi, piccole truffe e grandi progetti immobiliari.
Entrambi affrontano la propria carriera come una sfida: Alfredo per dimostrare al padre quanto si sbagli a considerarlo inetto e viziato, Donka per ribellarsi a un destino in apparenza già segnato. Ma quando una sfida non finisce nel migliore dei modi, chi vuole vincere deve ricorrere ai peggiori.
Sullo sfondo di un’Europa unita dai flussi economici, centrata sulla Milano delle colossali trasformazioni urbanistiche, Vincenzo Latronico intesse con sorprendente padronanza un racconto di ampio respiro, animato da grandi passioni – l’ambizione, l’invidia, l’amore –, che tocca un problema morale al cuore della società contemporanea: le ragioni, le giustificazioni e le scuse per cui tradiamo chi si fida di noi.

Vincenzo Latronico, nato a Roma nel 1984, ha pubblicato Ginnastica e rivoluzione (2008, Premio Giuseppe Berto) e il testo teatrale Linee guida sulla ferocia (in Working for Paradise, 2009), entrambi per Bompiani. Scrive di arte contemporanea su “Domus” e altrove, e vive a Milano. www.vincenzolatronico.it

il sito di Bompiani


Vincenzo Latronico>>>più info

Intervista di Brunella Schisa con Vincenzo Latronico Il Venerdi di Repubblica, 20 maggio 2011

23 05 2011
Venerdi 27.05. al 27.06: LOASI, sedi varie, dalle 16.00 alle 20.00

LOASI
Dal 27 Maggio al 27 Giugno 2011
Sedi varie, dalle 16:00 alle 20:00

Inaugurazione, Venerdì 27 Maggio 2011 h 18:00 "La Cantinetta" Piazzale
Carlo Archinto ang. Via della Pergola

Il collettivo temporaneo è composto da: Federica Annoni, Martina
Antonioni, Zeynep Arinc, Valentina Brenna, Alessia Brizi, Naima Faraò,
Jung Kyunghwa, Elena Mantoni, Maria Adele Molica, Pierfabrizio
Paradiso, Martina Pelacchi, Camilla Pin, Claudia Sabbatini, Sara
Saini, Daniela Silvestrin, Fernanda Uribe, Davide Zanutta.

Loasi è un progetto artistico-curatoriale che si sviluppa nel quartiere Isola di Milano. Un gruppo di giovani artisti e giovani curatori si cimenta nella realizzazione di diversi interventi all'interno di luoghi alternativi al circuito convenzionale dell'arte.
Il titolo, anagramma della parola isola, riassume l'atteggiamento di mimesi che sta alla base dei lavori in mostra. L'isola diventa dunque un'oasi apparente.
Il mimetismo in sé si propone come possibilità attraverso l’Arte di andare al di là di quello che ci appare, tentando di cercare la propria oasi in un'area urbana che tende sempre più a riempirsi di miraggi.


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17 05 2011
Domenica 22 marzo: Per il nuovo giardino. Pepe Verde in festa

Pepe Verde in festa

Domenica 22 maggio
dalle ore 11 alle ore 19
in via Pepe all’angolo con il cavalcavia Bussa.

C’è un giardino ... andiamo a scoprirlo.
Perchè è nostro, appartiene a tutti noi, cittadini dell’Isola.
Incontriamoci per progettarlo insieme.

Condividi con noi il giardino e porta un sorriso, un’ idea, o quello che vuoi.

Troverai:
- banchetti informativi
- progettazione collettiva del nuovo giardino
- area giochi bimbi piccoli
- partite di basket, calcetto, badminton
- workshop maglia base e avanzato (ore 15:00)
- secondo raduno dei cani dell'Isola (foto ore 16:00)
- raccolta scatolette per le colonie feline del quartiere
- autoproduzioni e workshop
- musica dal vivo
- pronto intervento clown
- cibo e bevande bio
- degustazioni e molto altro...

con l’amichevole partecipazione di:
ANPI Sezione Almo Colombo Isola - Comitato I Mille - Emergency gruppo Milano zona 9 - Erboristeria Astragalo - Fiab CICLOBBY Onlus - Giardino degli aromi Onlus - Incarcer-ARTI - Isola Art Center - Isola Indoor Market - Circolo La gatta sul tetto che scotta Onlus - Jahmekya Music - Associazione Medionauta - Milano Clown Festival (PIC) - Mio Bio - out - Associazione culturale Punto Rosso - Spazio Sugus.

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Fuori dal Vaso / Isola Art Center e out-ufficio per la trasformazione urbana partecipano a

Pepe Verde in festa

con
- i risultati del workshop G come Gentrificazione
- un laboratorio di progettazione collettiva del parco
- altri lavori e interventi di artisti e curatori


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12 05 2011
Lunedi 16 maggio: Incontro-laboratorio abitanti e ricercatori

Fuori dal Vaso e Isola Art Center presentano
G come Gentrificazione - #1 - La trasformazione del quartiere Isola
Incontro-laboratorio tra abitanti, artisti e ricercatori
con Mara Ferreri, ricercatrice

Lunedì 16 Maggio Ore 19
C/O Medionauta
Via Confalonieri 2
20159 Milano

G come gentrificazione è un percorso pensato per indagare il concetto di gentrificazione e le forme che sta assumendo sul territorio milanese. Si parla di gentrificazione quando la ristrutturazione o la costruzione di nuovi stabili residenziali in un quartiere storico producono profonde trasformazioni economiche, sociali e culturali. Le conseguenze più visibili di questo processo, come la privatizzazione degli spazi pubblici, l’aumento degli affitti e la trasformazione delle funzioni di un quartiere, sono spesso discusse separatamente; parlare di gentrificazione permette invece di mettere questi elementi in relazione e di analizzare la situazione nel suo complesso.

Partendo da questa osservazione, Fuori Dal Vaso (gruppo interdisciplinare nato dalla collaborazione con Isola Art Center) e Isola Art Center propongono una serie di lezioni e laboratori sul tema della gentrificazione per indagare le basi di questo processo, e soprattutto cercare di dare una risposta attiva e propositiva attraverso progetti artistici.

Attraverso G come Gentrificazione, Fuori Dal Vaso vuole creare un lessico in grado di descrivere e analizzare le trasformazioni della città nei suoi molteplici aspetti. Isola Art Center abbraccia il progetto offrendosi come centro d’indagine e come luogo d’incontro per altre realtà critiche milanesi.

Il quartiere Isola sta subendo ormai da diversi anni un processo di trasformazione imposto dall’alto che ha cambiato radicalmente l’aspetto della zona, e stravolgendo la vita quotidiana dei suoi abitanti. Il primo incontro vedrà la presenza di Mara Ferreri, ricercatrice in geografia urbana e culturale, in collaborazione con Isola Art Center e Fuori Dal Vaso che faciliteranno una discussione pubblica sulla gentrificazione attraverso la creazione di una mappa concettuale per individuare trasformazioni visibili e invisibili del quartiere Isola.


Mara Ferreri
Dottoranda in geografia urbana e culturale presso la School of Geography, Queen Mary University of London, UK
Fuori Dal Vaso
Un gruppo interdisciplinare nato dalla collaborazione tra artisti, curatori e ricercatori e Isola Art Center, che appoggia le lotte interne al quartiere Isola attraverso una serie di azioni urbane, mostre ed eventi.


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12 05 2011
Venerdi 13 maggio: Millepiani Urban 3. Presentazione libro

Associazione Culturale Eterotopia
In collaborazione con
Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci – Prato

Presentano
MILLEPIANI/URBAN 3
CRITICA DELLA RAGIONE URBANA

con tiziana villani ubaldo fadini francesco galluzzi marco scotini bert theis

MUSEO PECCI MILANO
Ripa di Porta Ticinese, 113 – Milano
Venerdì 13 maggio 2011 ore 18,30

La città del nostro tempo è sempre più una città senza progetto, o meglio una città in cui proliferano caotiche occupazioni di spazio unitamente a grattacieli e soprattutto centri commerciali, disney city disegnate come monadi nel deserto.

Lo spazio pubblico nella tarda modernità dell’Occidente si presenta come spazio critico, assediato e precario al contempo, in cui spesso gli attori paiono intervenire perseguendo la logica del frammento. Città frattali la cui vocazione è sempre più determinata dall’insicurezza e dall’imperio del consumo. Immaginare una nuova pratica di senso è necessario e possibile, ed è questo che gli interventi qui raccolti intendono iniziare a fare: aprire nuove prospettive di ricerca e lavoro facendo i conti senza riserve, con lo stato attuale delle cose.

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08 05 2011
Amarelarte - Open Call per opere site-specific. Deadline: 30.06.2011

Isola Art Center promuove l'open call di
Amarelarte

Progetto a cura di Bruno Barsanti e Fabrizio Bellomo
con il contributo curatoriale di:
Alessandro Carrer, Gabriele Tosi e Giacomo Zaganelli


Il progetto amarelarte, tra i vincitori del bando "Principi Attivi 2010" promosso dalla Regione Puglia, prevede la creazione di un percorso espositivo 'navigabile' nel porto vecchio di Bari mediante la diffusione di una open call rivolta ad autori operanti nell'ambito delle varie discipline artistiche.

Attraverso l'installazione temporanea in acqua e sui moli che delimitano il porto di opere site-specific, si punta a riconsiderare, estendendone il confine, lo spazio urbano 'abitabile' e a valorizzare il porticciolo in quanto vetrina estetica e agorà, luogo d'incontro tra tradizioni millenarie ed espressioni artistiche contemporanee.
In tal senso è prevista la definizione di un percorso le cui 'stazioni' saranno osservabili sia dalla terraferma che in acqua, nel corso di visite guidate effettuate a bordo dei gozzi da pesca che popolano l'antico bacino portuale, adibito per l'occasione a 'centro d'accoglienza temporanea' di artisti e opere.

Gli artisti selezionati saranno ospitati a Bari durante la fase di produzione delle opere, che avverrà in loco; per ogni opera selezionata verrà stanziato un fondo, dell'ammontare massimo di 1500 euro, destinato a coprire i costi dei materiali e/o della manodopera locale. Non è previsto un tema specifico bensì un minimo comune denominatore degli interventi, ovvero la ricerca di un dialogo con il territorio, nello specifico con l'area del porto vecchio, grazie all'ausilio di una mappa-documentario interattiva concepita come uno strumento di supporto contenente una grande quantità di informazioni di natura tecnica e storico-antropologica, frutto di un'accurata ricerca condotta in situ. Per lo studio della mappa e per qualsiasi altra informazione relativa al progetto si rimanda al sito www.amarelarte.org.

Il progetto parte dunque dalla risorsa più preziosa per la città, il mare, nel tentativo di restituire al porticciolo la sua storica funzione di 'piazza', luogo privilegiato di espressione del genius loci e aggregatore di culture e tradizioni locali.


L'inaugurazione del percorso espositivo è prevista per settembre 2011.

La valutazione delle proposte avverrà ad opera dei curatori e di un comitato scientifico e porterà alla selezione di 10 artisti per la realizzazione del percorso espositivo.

Le proposte d'intervento dovranno essere inviate all'indirizzo info@amarelarte.org entro il 30 giugno 2011.

Per maggiori informazioni e per scaricare l'open call cliccate su www.amarelarte.org

L'inaugurazione del percorso espositivo è prevista per settembre 2011.

13 04 2011
Il verde mette un punto..., azione in occasione del Salone del Mobile 2011

Un gruppo di giovani artisti e curatori si sono uniti a noi per rivendicare lo spazio in via Pepe. Il punto richiama l’attenzione dei visitatori del salone del mobile, per far si che si evidenziano le contraddizioni nelle attività della manifestazione.

Il punto verde segna la presenza di Isola Pepe Verde. Vuole far vedere che il consiglio di zona ha deliberato l’ appoggio al giardino proposto da Isola Pepe Verde. Vuole far capire che esiste una communità che lotta per ottenere ciò che con la riqualificazione del quartiere gli è stato tolto e ora gli spetta di diritto.

Il verde mette un punto, fuori dal vaso…

isolapepeverde.wordpress.com


L'azione...
05 04 2011
CHIEDILO A PISAPIA domenica 3 aprile, sala 1 maggio

ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA
Sezione Almo Colombo
Via P. Luigi Monti 18/A – 20159 Milano

CHIEDILO A PISAPIA
Giuliano Pisapia, candidato del centrosinistra a sindaco di Milano, si sottoporrà ad un botta e risposta con gli abitanti del quartiere Isola, un confronto che promette di essere piuttosto vivace.
Gli abitanti dell’Isola sono inviperiti per le conseguenze della rivoluzione urbanistica del Garibaldi, che li costringe a vivere tra polveroni, cantieri, sbarramenti e riduzioni del verde, degli spazi sociali, di servizi essenziali. Tant’è vero che la Moratti evita
accuratamente di farsi vedere da quelle parti.

Pisapia ha deciso di andarci, esporsi a ogni tipo di domande, rispondere e prender nota delle richieste. Saranno 90 minuti a dir poco impegnativi.
L’invito è stato promosso dalla locale sezione dell’ANPI, particolarmente preoccupata perché la promessa Casa della Memoria (che dovrebbe ospitare associazioni partigiane e famigliari delle vittime del terrorismo) si faccia veramente e non tolga spazio ad altri servizi sociali, di cui finora non si vede traccia.

Domenica mattina, 3 aprile, dalle 10.30 alle 12 - Sala 1° Maggio, via Sebenico 21

Isola Art Center spiegato a Giuliano Pisapia:

Isola Art Center
un progetto per l'arte e il quartiere

Dal 2001 Isola Art Center lavora assieme agli abitanti contro la privatizzazione del quartiere Isola per difendere lo spazio pubblico, per costruire un luogo per l'arte e la comunità, gestito dagli abitanti e dagli artisti.

2001-2008: Difesa dei giardini pubblici e della Stecca degli artigiani

Inizialmente il Centro ha lavorato con il Forum Isola (Comitato I Mille, Associazione genitori Confalonieri, Isola dell'Arte) alla riconversione dell’edificio industriale della “Stecca degli artigiani” in un Centro per l’arte e il quartiere. Lo spazio occupato della “Stecca” ha permesso ad artisti, critici, curatori, filosofi e abitanti di creare il luogo più dinamico di Milano nell’ambito della ricerca artistica contemporanea. Sin dall’inizio l'obiettivo di Isola Art Center è stato quello di creare una piattaforma di sperimentazione aperta e dinamica, che combinasse l’arte contemporanea di livello internazionale, l’arte giovane emergente, la ricerca teorica, i bisogni e desideri degli abitanti di un quartiere popolare e misto, e incidesse sulla trasformazione di questo quartiere che lotta contro la privatizzazione del suo spazio pubblico, contro la cancellazione del suo passato industriale e contro la sua gentrificazione programmata, ovvero la trasformazione di un quartiere popolare e misto in un quartiere per ricchi.

Nell’aprile 2005, Isola Art Center viene ufficialmente inaugurato alla Stecca degli Artigiani dall’ Assessore alla Cultura della Provincia di Milano Daniela Benelli.

Nell’aprile 2007 il Comune di Milano e la multinazionale Hines hanno sgomberato Isola Art Center e tutti gli artigiani e le associazioni, dando inizio alla demolizione dell’edificio. L’operazione è servita a consegnare il fabbricato e i giardini alla multinazionale.
Il movimento del quartiere si è spaccato e una parte delle associazioni della Stecca hanno stipulato un accordo con la multinazionale Hines per essere ospitati in una nuova stecca di dimensione molto ridotta chiamata anche l"incubatore". Isola Art Center ha deciso di rimanere dalla parte delle associazioni e degli abitanti rimasti in opposizione ai progetti urbanistici. È ancora in corso un contenzioso penale del Centro contro Hines e il Comune per la distruzione e il danneggiamento di una serie di opere d'arte durante la distruzione della Stecca.

2009-2011: Progetti nel quartiere, iniziative per un giardino con padiglione per l'arte e il quartiere

Il forte radicamento nel territorio ha permesso a Isola Art Center di sopravvivere allo sfratto e di continuare le attività scegliendo come spazio di azione il quartiere stesso. Ospiti di altri spazi, quali associazioni, negozi, ristoranti e spazi pubblici, si è creato un terreno di gioco delle partecipazioni che ha aperto nuove possibilità.

"Isola Rosta Project" propone immagini di grande formato sulle saracinesche del quartiere prodotte da artisti italiani e internazionali. Il progetto in progress si realizza grazie alla collaborazione di professionisti e istituzioni internazionali nonché la solidarietà degli abitanti dell'Isola.

La privatizzazione dei giardini tre anni fa ha lasciato l'Isola senza verde pubblico, senza spazio per le famiglie, per lo sport e le attività ricreative per bambini, giovani e anziani, senza area cani.
Isola Art Center intende realizzare il vecchio sogno del Forum Isola all’interno di un nuovo spazio verde con un padiglione per l'arte e il quartiere, autogestito dagli abitanti costituiti in associazione. Isola Art center porta avanti questo progetto insieme a Isola Pepe Verde e altre associazioni dell'Isola.


Isola Art Center, attività recenti (selezione)

2011 - Due presentazioni di libri alla libreria Puerto de libros
- Progetto d'arte per la festa di Isola Pepe Verde a Maggio

2010
- Progetto d'arte per la festa di Isola Pepe Verde
- Architettando..., mostra e evento in diversi spazi dell'Isola
- Odds And Ends, mostra alla libreria Puerto de libros
- Horror Vacui-occupare il presente, mostra e eventi in diversi spazi dell'Isola
- Il robot mendicante, progetto realizzato con la Scuola media Rosa Govone, via Pepe

2009
-Territoria 4, mostra di fotografie alla Libreria Puerto de libros
-L'indiano in giardino, mostra in diversi spazi dell'Isola
-Public Turbulence/Disordine in pubblico, mostra e eventi all'Isola

2008-2011:
30 saracinesche di Isola Rosta Project disperse nel quartiere

Isola Art Center fuori dall'Isola (selezione)

2004 Mamco, Musée d'Art Moderne et Contemporain, Ginevra
2005 Galleria del Credito Valtellinese, Palazzo delle Stelline, Milano
2007 10. Biennale di Istanbul, Turchia
2007 Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene d’Alba
2007 Incontemporanea, Palazzo della Triennale, Milano
2009 Tirana International Contemporary Art Biannual, Albania
2009 Open Care, Milano
2009 Kunstraum Lakeside, Klagenfurt, Austria
2009 Casino Luxembourg. Forum d'art contemporain, Lussemburgo
2010 Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, Biella
2011 < rotor > association for contemporary art, Graz, Austria
2013 Secession Wien, Austria

La documentazione completa può essere consultata su
www.isolartcenter.org
info e contatti: 3396057111

Giuliano Pisapia parla di Isola Pepe Verde. Guarda il video>>
29 03 2011
From site-specificity to fight-specificity, Corner College, Zurigo

Von der site-specificity zur fight-specificity.
From the site-specificity to fight specificity.
Künstlerische und politische Praxis in der Mailänder Isola
Pratiche artistiche e politiche nel quartiere Isola di Milano.
Mariette Schiltz, Bert Theis
Mercoledi 30 marzo 2010, ore 19.00 - 21.00

La presentazione è parte della serie di conferenze Ästhetik@Subversion
che si occupa dell'approffondimento della teoria in collaborazione con il Master of Fine Arts del dipartimento Arte & Media dell'Università delle Arti ZHdK di Zurigo.

Corner College
Perla-Mode, Langstrasse 84 / Brauerstrasse 37, 8004 Zürich

<< www.corner-college.com
13 03 2011
Lunedi 21 marzo 2011: Viaggio al termine della città

Isola Art Center / Libreria Puerto de Libros
via Pollaiuolo 5, Milano
Lunedi 21 marzo 2011 alle ore 19.00

Leonardo Lippolis presenta il suo libro

VIAGGIO AL TERMINE DELLA CITTÀ
La metropoli e le arti nell’autunno postmoderno (1972-2001)
edito da Elèuthera 2009, 136 pagine, 13 euro

Con questa serata prosegue il ciclo di riflessioni sul rapporto tra arte, società e politica organizzato da Isola Art Center.

Nel luglio 1972 il complesso residenziale “corbusiano” di Pruitt-Igoe, costruito alla periferia di Saint-Louis dall’architetto Minoru Yamasaki, viene fatto saltare in aria su richiesta dei suoi stessi abitanti. A quasi trent’anni di distanza, sarà un altro crollo, quello delle Twin Towers l’11 settembre 2001 (progettata da Yamasaki), a segnare un nuovo momento di tragica rottura storica.

Leonardo Lippolis (Genova 1974), insegnante, si interessa degli intrecci tra arte, architettura, città e politica da una prospettiva neo-situazionista. Il suo “viaggio al termine della città” indaga sulla crisi della metropoli e di un’epoca che, nella trasformazione delle sue città, legge il proprio declino. In un percorso tra filosofi e urbanisti, romanzieri e cineasti, l’autore rintraccia i caratteri della catastrofe contemporanea e descrive i tentativi degli artisti di individuare luoghi e spazi urbani dove ricostruire il legame sociale spezzato, dedicando alcune pagine all'esperienza del quartiere Isola a Milano.

Isola Art Center
tel. 339 60 57 111
info@isolartcenter.org
www.isolartcenter.org

Presentazione libro>>

<< www.eleuthera.it
01 03 2011
è uscito MILLEPIANI/URBAN 3. Critica della Ragione urbana

L'ASSSOCIAZIONE CULTURALE ETEROTOPIA
Presenta

MILLEPIANI/URBAN 3
CRITICA DELLA RAGIONE URBANA
LA CITTÀ FRATTALE TRA PROGETTO E ABBANDONO

con testi di
Guy Debord Tiziana Villani Ubaldo Fadini Thierry Paqueot
Florence Ferran Enzo Scandurra Elio Piroddi Franco Purini
Anna Rita Emili Carlo Cellamare Gianni Pettena Bert Theis

PREMESSA

Interrogarsi sul progetto, sul senso del progettare della città, significa porre il problema non solo dei saperi disciplinari direttamente chiamati in causa, ma anche del modo di pensare, immaginare e creare gli spazi dell’abitare odierno. Ma di quale città
intendiamo parlare? Quello che è possibile dire im-mediatamente è che alla città-immagine è da opporre un’idea del tessuto/territorio urbano come spazio di incontro (ed eventualmente anche di scontro) di immaginari di diverso segno, di esperienze variegate, di sogni e ricordi, di vaneggiamenti e acquisizioni cognitive, affettive, emotive.
L’articolazione dell’urbano, seppur con tendenze che a livello globale possono essere interpretate nel segno di un unico e tumultuoso processo di trasformazione, è appunto estremamente complessa e diversificata. Eppure due riflessioni sembrano essere
singolarmente latitanti sia nei dibattiti specialistici che in quelli un po’più generici, a maglie larghe, per così dire: il confronto materiale con i luoghi, lo statuto delle committenze sia pubbliche che private. I saperi tecnici rischiano così di limitare la necessaria
importanza della creazione dei progetti su scala ambientale e quelli più teoretici corrono il pericolo di rinchiudersi in una sorta di metanarrazione degli eventi.
La trasformazione della destinazione d’uso dei territori sfugge così ad ogni intento di produzione di spazi volti a soddisfare le esigenze di vita sia in termini di edificazione, spazio pubblico, sia di accesso, comunicazione, ecc. Questa tendenza ha a che fare con le nuove dinamiche dell’economia odierna in cui i flussi finanziari
e più in generale, la finanziarizzazione dei movimenti di capitale, generano spostamenti di popolazione, lavoro, risorse ed altro secondo gerarchie estremamente mobili che agiscono sui territori in modo disastroso provocando densificazioni, inurbamenti, gentrificazione del tutto labili. Se la tendenza all’inurbamento globale appare certa, lo stesso non si può dire dei luoghi in cui questo processo si declina, essendo lo stesso molto fluido e veloce nelle sue configurazioni.
Proprio per questo motivo abbiamo sempre più bisogno di ripensare il senso del progetto, ossia dobbiamo essere in grado di misurarne la portata nella sua più autentica necessità, che è quella che mette al primo posto le condizioni dell’abitare non solo dei singoli soggetti, ma delle società; società in transito, differenziate culturalmente,
in complesso rapporto con istituzioni spesso distanti e sclerotizzate.
L’insieme degli interventi qui proposti considera questo approccio in relazione alle domande sempre più urgenti che provengono da realtà troppo a lungo dimenticate o mistificate. Non solo periferie dunque, ma l’insieme di quelle condizioni di vita che chiamano in causa strutture, lavoro, luoghi del consumo, spazi museificati o securizzati che compongono, come ben osserva Matthew Gandhi, la matrice frattale dell’urbanesimo del presente.

Retrocopertina

La città del nostro tempo è sempre più una città senza progetto, o meglio una città in cui proliferano caotiche occupazioni di spazio unitamente a grattacieli e soprattutto centri commerciali, disney cities disegnate come monadi nel deserto.
Lo spazio pubblico nella tarda modernità dell’Occidente si presenta come spazio critico, assediato e precario al contempo, in cui spesso gli attori paiono intervenire perseguendo la logica del frammento. Città frattali la cui vocazione è sempre più determinata dall’insicurezza e dall’imperio del consumo. Stazioni, ospedali, scuole, interi quartieri sono chiamati ad accogliere ipermercati, negozi, caffè, ecc. al fine di intrecciare sempre più strettamente e totalitariamente il senso dell’abitare con la mercificazione delle esistenze.
A quest’urbanesimo esploso non possono rispondere né le gated communities, né mirabolanti grattacieli “brandizzati”, la cementificazione assedia queste nuove eterotopie malinconiche e ci pone dinnanzi al compito urgente di ripensare la creazione di ambiente, l’impronta ecologica, il valore d’uso.
La sottrazione costante di spazio pubblico non si traduce unicamente in una privatizzazione dello spazio stesso, quanto in un depotenziamento di vita dei singoli e delle società.
Immaginare una nuova pratica di senso è necessario e possibile, ed è questo che gli interventi qui raccolti intendono iniziare a fare: aprire nuove prospettive di ricerca e lavoro facendo i conti senza riserve, con lo stato attuale delle cose.

IN LIBRERIA
DISTRIBUITO DA JOO DISTRIBUZIONE

www.millepiani.org/urban

Isola Art Center e Millepiani>>
23 02 2011
11 e 12 marzo a Graz: Urban Neighbourhood Cultures

Isola Art Center è invitato a partecipare alla conferenza

URBAN NEIGHBOURHOOD CULTURES
Diversity, Participation, Spaces of Negotiation

CONFERENCE in the frame of the long-term project
Annenviertel! The Art of Urban Intervention
Dates: Fri, March 11 (2 - 6:30 pm), and Sat, March 12, 2011 (10 am - 1 pm and 2 - 6:30 pm)
Location: Theater im Bahnhof, Elisabethinergasse 27a, 8020 Graz

With lectures by:
Cornelia Ehmayer (Vienna), Alexa Färber (Berlin / Hamburg), Joachim Hainzl (Graz), Jeanne van Heeswijk (Rotterdam), Sabine Hess (Munich), Emil Jurcan (Pula), Monika Klengel (Graz), Andreas Lang (London), Monika Litscher (Luzern), Oda Projesi & Nadin Reschke (Istanbul / Berlin), Doina Petrescu & Constantin Petcou (Paris/ Sheffield), Christoph Schäfer (Hamburg), Monika Stromberger & Ulrich Tragatschnig (Graz), Bert Theis & Mariette Schiltz (Milan)

Further participants at roundtables:
Simone Hain, Manfred Kinzer, Ali Özbas, Angela Pilch-Ortega Hernández, Nana Pötsch, Simone Reis, Rainer Rosegger (all Graz), Michael Zinganel (Vienna) u.a.

Concept and moderation:
Elke Krasny (Vienna), Judith Laister, Margarethe Makovec & Anton Lederer (all Graz)

Organized by:
< rotor > association for contemporary art
Institute of Urban and Architectural History of Graz University of Technology
District Management Annenviertel

Conference languages: German and English


EXHIBITION
Creative Communication and Artistic Intervention into Public Space.
Four examples
With: Christoph Schäfer (Hamburg), Jeanne van Heeswijk (Rotterdam), Oda Projesi & Nadin Reschke (Istanbul / Berlin), public works (London)
Opening: Thursday, March 10, 2011, 8 pm
Location: < rotor >, Volksgartenstraße 6a, 8020 Graz


For two years the art association has been running the long-term project "Annenviertel! The Art of Urban Intervention", which takes places in a neighbourhood around the Annenstraße, the central street axis between the train station and the city centre. The area is characterized by a diversity of social and cultural neighbourhoods and has attracted new attention as an attractive business location and living and working space for several years.

Now it is time to gather local and international players in the frame of a conference in order to discuss opportunities and risks, expectations and perspectives of artistic action in the public and social space of a city district. The conference “City District Cultures. Diversity, Participation, Spaces of Negotiation” will deal with up-to-date artistic forms of collaboration in a city district and ask for means, possibilities and limits of the participation of people living and/or working there and using it. Which role can /shall art play in an urban environment such as the Annenviertel? Or, which role does it want to play? Based on three site-specific themes (the Annenviertel as a whole, Volksgarten and Annenstraße) we will illustrate and negotiate international comparative examples in three conference units on a thematically connective level.


All information on the programme: www.rotor.mur.at
Email newsletter: Send an email to rotor@mur.at for subscription


These modules of the long-term project ANNENVIERTEL! are organized in coproduction with:
the City of Graz – Building Authority, District Management Annenviertel, www.stadtentwicklung.graz.at,
the Institute of Urban and Architectural History of Graz University of Technology,
and with the support of the Culture Programme of the European Union

and are moreover supported by:
Kulturamt der Stadt Graz, Kulturabteilung des Landes Steiermark, Bundesministerium für Unterricht, Kunst und Kultur, BAN, Mit Loidl oder Co.Graz, mur.at

ANNENVIERTEL! is a part of:
THE ART OF URBAN INTERVENTION a project by < rotor > association for contemporary art/ Graz, University of J. E. Purkyne/ Usti nad Labem, [BLOK] – Local Base for cultural refreshment/ Zagreb (in collaboration with DeLVe | Institute for Duration, Location and Variables, Zagreb), The Blue House Foundation/ Amsterdam, Institute of Contemporary Art Sofia and NABA – New Academy of Fine Arts/ Milano

< rotor >
association for contemporary art
Volksgartenstrasse 6a, 8020 Graz, Austria
0043 / 316 / 688306, rotor@mur.at
www.rotor.mur.at

URBAN NEIGHBOURHOOD CULTURES Invito
20 01 2011
Martedì 1 febbraio 2011: Bert Theis. Building Philosophy

Museo Pecci Milano
Spazio espositivo distaccato del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato
Ripa di Porta Ticinese 113, Milano

Martedì 1 febbraio 2011, ore 19.00

Nell’ambito del progetto INVITO AL VIAGGIO
sostenuto da Regione Toscana / Toscana Promozione, con il patrocinio del Comune di Prato

Presentazione del volume monografico

Bert Theis
Building Philosophy

Museo Pecci Milano
In collaborazione con Federico Bianchi Contemporary Art, Isola Art Center, NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano

Intervengono Julia Draganovic, Vincenzo Latronico, Stefano Pezzato, Steve Piccolo, Judith Quentel, Marco Scotini, Bert Theis, Elvira Vannini


Comunicato stampa

Martedì 1 febbraio, alle ore 19.00, il Museo Pecci Milano, lo spazio espositivo distaccato del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, presenta il nuovo volume monografico dell’artista Bert Theis, Building Philosophy.

L’incontro – promosso e realizzato dal Museo Pecci in collaborazione con Federico Bianchi Contemporary Art, Isola Art Center e Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano – inserito nell’ambito del progetto Invito al viaggio, prosegue la collaborazione con l’artista lussemburghese avviata nel 2009 con la mostra personale allestita nelle sale del museo toscano e consolidata, nello stesso anno, con la curatela del progetto per le arti contemporanee promosso dalla Regione Toscana, Territoria 4, Il grande balzo.

Per la realizzazione di questo libro Bert Theis ha allargato anche all’editoria la pratica della compartecipazione e dello sconfinamento, tipica della sua produzione artistica. Il volume, coordinato da Judith Quentel, Direttore artistico del Domaine Départemental de Chamarande (Francia), è infatti frutto della collaborazione internazionale del centro francese con Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, Mamco di Ginevra e Mudam di Lussemburgo.
Partendo dei testi critici della monografia – che comprende saggi a firma di Christian Bernard, Hou Hanrou, Marco Scotini, Judith Quentel, e una conversazione dell’artista con Vasif Kortun - l'incontro sarà l’occasione per affrontare e discutere alcune problematiche più ampie come il rapporto tra arte e architettura o arte e attivismo, o il ruolo dell’arte pubblica, tutte inerenti al lavoro dell'artista, secondo i modi del confronto tramite una conversazione tra Bert Theis e gli ospiti invitati all’incontro, moderato da Stefano Pezzato: Julia Draganovic, Vincenzo Latronico, Steve Piccolo, Judith Quentel, Marco Scotini, Elvira Vannini.

I lavori di Bert Theis sono concepiti come progetti simbolici, filosofici o utopici, disseminati in spazi dove l'arte può partecipare alla vita individuale e collettiva configurandosi quale luogo di riflessione, forma utilizzabile o situazione di socialità. Padiglioni, panchine, pedane, tribune, chioschi, container, ispirati tanto al minimalismo quanto all'architettura spontanea, si propongono come dispositivi aperti la cui interpretazione e destinazione d'uso è affidata all'iniziativa del pubblico: interventi che invitano alla sosta e al relax, che favoriscono pratiche di attivismo popolare e culturale ovvero - per usare le parole di Theis - opere audience specific, "dove l'indeterminatezza diviene sinonimo di pratica democratica" (Marco Scotini).

Un analogo carattere d'indeterminatezza si trova in Building Philosophy, concetto mutuato da Réalisation de la philosophie di Guy Debord, titolo della mostra di Prato e ora di questo volume. L’espressione dello scrittore e filosofo francese si può tradurre come costruire la filosofia, azione necessaria dovuta alla mancanza di una teoria adeguata alla crisi culturale contemporanea, oppure come filosofia del costruire, realizzazione di "piattaforme" e altre strutture come il "laboratorio" di sperimentazione artistica e culturale Isola Art Center e l'ufficio per la trasformazione urbana out, promossi e coordinati dall'artista a partire dal 2001.

Presentazione libro e interview a cura di ZEPstudio>>
06 12 2010
Dal 27 novembre al 31 dicembre: Architettando...

Architettando…

27 novembre – 31 dicembre 2010

Un progetto di Isola Art Center
a cura di Valerio Del Baglivo, Aria Spinelli ed Elvira Vannini

Orari martedì – sabato 16.30 – 19.30 e su appuntamento

. Libreria Puerto de Libros in via Pollaiuolo 5
AUFO - Architectural & Urban Forum | Fabrizio Bellomo | Marco Vaglieri – out | Anri Sala (progetto speciale curato da Fani Zguro)

. Sound Metak in P.le Segrino 1
screening video di: Gianluca Brezza | Nebojsa Milikic | Ferhat Özgür | Peti Park (Fifth Park) | Stealth.unlimited
Architettando...più info
06 12 2010
Sabato 11 dicembre: Una situazione costruita

UNA SITUAZIONE COSTRUITA
PER IL NUOVO GIARDINO DELL'ISOLA

Isola Art Center partecipa alla FESTA PRER IL NUOVO GIARDINO DELL'ISOLA promosso da ISOLA PEPE VERDE sul Cavalcavia Bussa / lato Isola, sabato 11 dicembre 2010, dalle ore 15.00 alle ore 19.30.

Intervengono Andia Afsar Keshmiri | Eva Frapiccini, Valentina Maggi | Katia Meneghini | PArtiColAzioni| Maria Pecchioli | Steve Piccolo | Mila Popdimitrova | Sašo Sedlaček | Mirko Smerdel | out-ufficio per la trasformazione urbana, e altri invitati a sorpresa...

Sabato 11 Dicembre, Isola Art Center, nel giorno chiamato Festa per il nuovo giardino dell'Isola, vuole affermare la propria presenza sottolineando come ogni organizzazione plurale e condivisa dello spazio – come quella di Pepe Verde vuole essere – possa avvenire per mezzo della costruzione di molteplici situazioni in grado di rivendicare quel diritto all'urbano che più volte ad Isola, come in moltissimi altri quartieri alle più svariate latitudini, è usurpato dalle politiche di territorializzazione capitalista che avvengono nella città contemporanea.

Per questo motivo il curatore Matteo Lucchetti e l'artista Bert Theis hanno invitato per Isola Art Center gli artisti interessati a questa nuova fase del processo di costruzione dal basso del quartiere a formulare una proposta di costruzione di una situazione, che possa avvenire all'interno di un preciso arco di tempo, dalle 18 alle 19 di sabato, nell'area Pepe Verde. Collocata all'interno del più ampio programma della Festa, Una Situazione Costruita oltre a segnalare la presenza degli artisti in questa fase, vuole sottolineare il potenziale e l'importanza dell' intervento urbano da parte delle pratiche artistiche.

Isola Pepe Verde, che nella storia di Isola si presenta come l'ultimo di una lunga serie di gruppi di attivismo civico nati a partire dagli anni '70, si costituisce con l'individuazione dell'area sita tra Via Pepe, Via Borsieri e la fine del cavalcavia Bussa, che potrebbe rappresentare un nuovo spazio verde per il quartiere. Qualcosa che si cerca da anni, almeno dalla chiusura nel 2007 dei Giardini di Via Confalonieri e che oggi sembra essersi trovato in quest'area di proprietà comunale, attualmente in gran parte recintata e inutilizzata. L'area è abbastanza grande da contenere: - un giardino con panchine e spazi per rilassarsi - un’area cani - un campo sportivo multifunzionale - uno spazio per l’arte e per il quartiere - tanti alberi e piante. Questa è la proposta che Isola Pepe Verde vuole formulare al Comune di Milano.


FESTA PER IL NUOVO GIARDINO DELL’ISOLA
Sabato, 11 dicembre 2010 Cavalcavia Bussa / lato Isola

Programma
ore 15.00 primo raduno dei cani dell’Isola, dove anche i cani potranno reclamare il loro giardino!
ore 16.00 partita di Badminton, da molti conosciuto come Volano, e altri giochi.
ore 17.00 musica dal vivo, interventi di artisti proposti da Isola Art Center.
ore 18.00 Una Situazione costruita, instant project di Matteo Lucchetti e Bert Theis.

Il tutto condito e riscaldato da vin brulè, tè caldo e panettone!

ARCHITETTANDO...
Ricordiamo che fino al 31 dicembre è in corso la mostra ARCHITETTANDO... a cura di Valerio del Baglivo, Aria Spinelli e Elvira Vannini. I lavori sono ospitati in due spazi: Da Soundmetak in piazzale Segrino 1 sono in mostra i video di Gianluca Brezza, Nebojsa Milikic, Ferhat Özgür, Peti Park, e da Puerto de Libros in via Pollaiuola 4, opere di AUFO, Fabrizio Bellomo, Marco Vaglieri-out, e un progetto speciale di Anri Sala a cura di Fani Zguro.

Comunicato stampa Una situazione costruita

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Isola Pepe Verde invita alla

FESTA PER IL NUOVO GIARDINO DELL’ISOLA | Cavalcavia Bussa / lato Isola
Sabato, 11 dicembre 2010 dalle ore 15.00 alle ore 19.30

Costruiamo insieme il nuovo giardino pubblico dell’Isola!

Il quartiere Isola soffre da alcuni anni in maniera grave della mancanza di spazi verdi; la situazione è diventata drammatica con la chiusura nel 2007 dei Giardini di Via Confalonieri.

Un gruppo di abitanti del quartiere, uniti in Isola Pepe Verde, si è attivato ed ha trovato un’area che potrebbe essere trasformata in giardino e resa disponibile in breve tempo.
Quest’area, di proprietà comunale, è attualmente in gran parte recintata e inutilizzata, in parte già coperta da manto erboso e in parte adibita a parcheggio.
Data la sua vicinanza con le scuole materna, elementare e media, e situata un po’ fuori dai cantieri, è ideale per rispondere all'emergenza di verde di prossimità.

L'area, sita tra Via Pepe, Via Borsieri e la fine del cavalcavia Bussa verso l’Isola, è abbastanza grande da contenere: - un giardino con panchine e spazi per rilassarsi - un’area cani - un campo sportivo multifunzionale - uno spazio per l’arte e per il quartiere - tanti alberi e piante.

Programma della festa

ore 15.00: 1° raduno dei cani dell’Isola, dove anche i cani potranno reclamare il loro giardino!
ore 16.00: partita di Badminton, da molti conosciuto come Volano, e altri giochi.
ore 17.00: musica dal vivo, interventi di artisti proposti da Isola Art Center.

Il tutto condito e riscaldato da vin brulè, tè caldo e panettone!


Isola Pepe Verde
isolapepeverde@gmail.com

facebook: Isola Pepe Verde

La locandina di Isola Pepe Verde

Scarica l'invito di Isola Pepe Verde
26 11 2010
Lunedi 29 novembre: Costruire una cena perfetta

Costruire una cena perfetta – invito

Carissimo/a,

ti invitiamo a partecipare a Costruire una cena perfetta, una cena di autofinanziamento per il Punto Rosso storico luogo di ritrovo del quartiere Isola. Come sai dall’Aprile 2007 Isola Art Center è stato usurpato dal suo centro trasformandosi in una diaspora circoscritta nei confini del quartiere. Contemporaneamente l’incessante sviluppo dei cantieri e dei piani urbanistici che modellano l’Isola, continua a modificare profondamente non solo la sua fisionomia ma anche la sua identità. La cena che ti proponiamo ha il fine di creare un altro tipo di economia di sostentamento per i luoghi e centri di produzione culturale del quartiere. L’evento concluderà una due giorni di presentazioni e mostre che prende il titolo di Architettando…

Per l’occasione abbiamo allora pensato di chiedere ad alcuni architetti di fornirci una ricetta per una cena perfetta.

Ana Dzokic e Marc Neelen del gruppo Stealth.unlimited ci porpongono il vero POJARA ricetta serba doc.

Francesco Careri membro del gruppo Stalker di Roma, propone la vera ricetta per un cous cous marocchino piatto che ha potuto apprezzare dopo aver organizzato un workshop di una settimana a Roma nello spazio multiculturale occupato Metropoliz – el Pidgin Makan di cui vi consigliamo di visitare il blog –
Espaciopidgin.blogspot.com

Gianni Pettena, architetto radicale, propone un dolce a sorpresa.

Il costo della cena vino incluso è di 15 euro.

E’ obbligatoria la prenotazione al numero 347 1264874.

Allora ti aspettiamo alle ore 21 del lunedì 29 Novembre presso il Punto Rosso in via Pepe 14.

Isola Art Center

Aria Spinelli
+39 3397819346
+1 7184313694
aria.spinelli@gmail.com
www.ariaspinelli.com
skypename: aria.spinelli
11 11 2010
Architettando... 27 novembre - 31 dicembre 2010

Architettando…

27 novembre – 31 dicembre 2010

Un progetto di Isola Art Center
a cura di Valerio Del Baglivo, Aria Spinelli ed Elvira Vannini

AUFO - Architectural & Urban Forum | Fabrizio Bellomo | Gianluca Brezza | Nebojsa Milikic | Ferhat Özgür | Peti Park (Fifth Park) | Stealth.unlimited | Marco Vaglieri - out
Anri Sala (progetto speciale a cura di Fani Zguro)

Inaugurazione sabato 27 novembre, ore 18.00 da Sound Metak e Libreria Puerto de Libros
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Sabato 27/11

. ore 18 - Libreria Puerto de Libros in via Pollaiuolo 5
si inaugura l’evento presentando i lavori di:
AUFO - Architectural & Urban Forum | Fabrizio Bellomo | Marco Vaglieri – out |
Anri Sala (progetto speciale curato da Fani Zguro)

. ore 18,30 - Sound Metak in P.le Segrino 1
screening video di: Gianluca Brezza | Nebojsa Milikic | Ferhat Özgür | Peti Park (Fifth Park)

. alle 19,30 - Sound Metak in P.le Segrino 1
seguiranno due performance musicali di Alberto Collodel, Davide Lorenzon, Ivan Pilat e Cristiano Calcagnile / Xabier Iriondo
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Lunedi 29/11

. ore 19.00 - Libreria Puerto de Libros, via Pollaiuolo 5
No-Spot City - lo stato dei lavori
incontro con Lorenzo Degli Esposti (dir. creativo AUFO) | Marco Biraghi | Ernesto d’Alfonso | Nicolò Privileggio

. ore 21.00 - Punto Rosso, via Pepe 14
Costruire una cena perfetta
con ricette di Francesco Careri (Stalker) | Gianni Pettena | Ana Dzokic e Marc Neelen (Stealth.unlimited)

Obbligatoria la prenotazione al numero 347 1264874
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Il diritto alla città è molto di più che la libertà individuale di accesso alle risorse urbane: è il diritto di cambiare noi stessi per cambiare la città.
David Harvey

Isola Art Center continua la produzione di eventi culturali ospitati dai residenti del quartiere, promuovendo Architettando..., a cura di Valerio Del Baglivo, Aria Spinelli e Elvira Vannini, che si terrà dal 27 novembre al 31 dicembre 2010. Inteso nella sua duplice accezione linguistica il termine “architettando” indica sia l’attività del costruire - nel suo aspetto concreto ed utopistico - sia la pianificazione di un inganno.

I meccanismi politici che controllano lo sviluppo urbano e i suoi squilibri, riflesso di un’economia neoliberista, si sono tradotti, ormai da alcuni anni, nel quartiere Isola, in un continuo quanto irreversibile processo di gentrificazione, che risponde ai bisogni di un’elite sempre più capitalizzata. I progettisti, gli immobiliaristi e i politici stanno architettando. Lo spazio che era pubblico, ora è privatizzato. Le ultime architetture del passato agrario e industriale sono ormai cancellate. Gli architetti stanno progettando, le gru stanno dominando l'orizzonte, le nuove costruzioni crescono a vista d'occhio. Sono quasi tutti uffici, commerci o abitazioni di lusso, destinati a cambiare radicalmente la natura popolare e mista del quartiere. Formata da inevitabili antagonismi ed interessi prevalentemente politici, la città non è più espressione dei bisogni e delle richieste della società, di una comunità, di un quartiere.
Già Lefebvre aveva sottolineato come la forma fisica della città viene fuori dall’accumulazione di capitale, ma anche come dalla legittimazione degli stessi poteri socioeconomici scaturisca il potenziale sovversivo: resistenza nell’uso di spazi estetici e opposizione all’edificazione urbana. Nella sua complessità, Architettando… vuole dunque riflettere sulle pratiche artistiche, architettoniche e documentariste che hanno assunto la trasformazione sociale e urbana come punto centrale della propria ricerca. La mostra che inaugurerà Sabato 27 prevede la presentazione dei video di Ferhat Özgür, Nebojsa Milikic, Fifth Park che raccontano di storie e vicende di altri quartieri distanti spazialmente da Milano, ma molto vicini per condizione e forme di resistenza. Il documentario del regista Gianluca Brezza (La casa verde - una storia politica), racconta invece la storia di una casa e dei suoi abitanti ingoiati dal nuovo grattacielo della Regione Lombardia costruito sul bosco di Gioia. Infine, AUFO (Architectural and Urban Forum), Fabrizio Bellomo e Marco Vaglieri - out, ragioneranno sulla beffa, l’imbroglio di piani di costruzione irrealizzabili, sulla burocrazia amministrativa che congestiona la città.

Per l’evento di lunedì 29, Lorenzo Degli Esposti (AUFO), Marco Biraghi, Ernesto d’Alfonso e Nicolò Privileggio si confronteranno sul significato delle attività del gruppo AUFO, a partire dall’analisi del progetto in mostra No-spot City.

A seguire la cena di autofinanziamento, intitolata Costruire una cena perfetta per cui artisti e curatori dell’Isola cucineranno ricette degli architetti Gianni Pettena, Francesco Careri e Stealth, richieste per l’occasione. È d’obbligo la prenotazione al numero 347 126 48 47.

Infine verrà presentato a cura di Fani Zguro il progetto speciale No Formula One No Cry di Anri Sala già esposto in numerose città del mondo, e che sarà visibile prenotando una corsa in taxi (il numero verrà fornito il giorno dell’inaugurazione).

Il progetto si svilupperà con un programma denso nell’arco di due giorni – 27, 29 novembre - coinvolgendo artisti e curatori nella realizzazione di vari eventi con l’intento di riflettere sul concetto di gentrificazione, processo tutt’oggi poco approfondito nel contesto italiano ma che ha investito molte realtà urbane sul territorio. La mostra invece si estende per due mesi fino al 31 di dicembre.

Info

Isola Art Center
339 6057 111 | info@isolartcenter.org | www.isolartcenter.org

valeriodelbaglivo@gmail.com
aria.spinelli@gmail.com
elviravannini@gmail.com

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Anri Sala, No Formula One No Cry, 2009
progetto speciale a cura di Fani Zguro
No Formula One No Cry esplora le relazioni tra la velocità e lo spazio in città. No Formula One No Cry è un collage d„immagini, suoni ed emozioni. Il lavoro è presentato dentro un taxi. La velocità è una caratteristica dell‟esperienza cittadina e diventa un punto centrale del lavoro; l‟adrenalina immaginaria creata dal viaggio è contrasta da una realtà surreale all‟interno del taxi. Il mondo suggerito dal suono della Formula One è momentaneamente interrotto dalle immagini di un‟urbanità indistinta, che si confonde nelle diverse realtà economiche – e tra differenti spazi politici e geografici – “graffiato” dall‟abitazione dei cani randagi. No Formula One No Cry consiste in un‟installazione permanente, raccolta in un‟opera audio da ascoltare dentro ad un taxi a Milano. Il pubblico può raggiungere l‟installazione mettendosi in contatto con il tassista, il nome ed il numero del quale lo potrà trovare sui biglietti da visita, che saranno distribuiti all‟inaugurazione ad Isola Art Center, il 27 novembre 2010 e fino al 31 dicembre alla Liberia Puerto de Libros in via Pollaiuolo, 5. No Formula One No Cry è un progetto già in corso, presentato fin ora a Tirana, Frankfurt, Birmingham, Kitakyushu, Miami, Paris e Vienna, come parte di un network di taxi in giro per il mondo, dove il suono può essere ascoltato da tutti.

AUFO - Architectural & Urban Forum, No Spot City, 2009
No-Spot City esposto e presentato alla libreria Puerto de Libros, è un progetto di AUFO (Architectural and Urban Forum) di un edificio per un milione di abitanti nel centro di Milano. Tutte le procedure ufficiali per la costruzione sono state fatte (presentazione della DIA, Denuncia Inizio Attività), e il comune di Milano non si è opposto, nonostante la costruzione preveda la demolizione di una parte del Castello Sforzesco.

Gianluca Brezza, La casa verde - una storia politica, 2009
Il documentario del regista Gianluca Brezza, La casa verde -una storia politica, 2009, DVD, 22', Milano, Italia), che ricorda le assurdità dei progetti edilizi, attraverso l‟incredibile storia di una casa e dei suoi abitanti ingoiati dal nuovo grattacielo della Regione Lombardia costruito sul bosco di Gioia, un ex-area verde confinante con il quartiere Isola.

Fabrizio Bellomo, Senza titolo, 2010
Il lavoro di Fabrizio Bellomo lavora in maniera ironica sulla debolezza della costruzione e della sua sperata fallibilità. Attraverso la costruzione non finita di un puzzle tridimensionale che ritrae il palazzo della Regione, allude alla possibilità di creare un vuoto nel potere, una lettura utopistica di una situazione reale.

Costruire una Cena Perfetta, 2010
Per questa edizione di Architettando... abbiamo chiesto a tre architetti di segnalarci una ricetta culinaria per costruire una cena di autofinanziamento con tre differenti portate. Francesco Careri membro del gruppo Stalker di Roma, Gianni Pettena architetto radicale e Ana Dzokic e Marc Neelen membri fondatori di Stealth.unlimited. Il ricavo della cena servirà come fonte di finanziamento per Isola Art Center ma anche per il Punto Rosso.

Fifth Park,The Struggle for Peti Park, 2009
The Struggle for Peti Park, è uno slide show del collettivo Fifth Park (Branko BELACEVIC, Marko Miletic, Dubravka Sekulic, Jelena Stefanovic). Questo slide show racconta la storia di Peti Park (serbo per "Fifth Park") - una piccola area verde in un quartiere del 1960 a Belgrado. A metà del 2005, il consiglio comunale ha emanato il suo deforestamento, con la scopo di costruire un complesso commerciale. La popolazione locale ha protestato, cercando di mantenere l'area verde, mentre il consiglio comunale ha affermato che l'area era già riservata per la costruzione nel 1980 e che il piccolo parco era solo una soluzione temporanea. Anche se a un certo punto anche la polizia è stata coinvolta per rendere possibile la costruzione, la popolazione locale ha ottenuto l'appoggio popolare tra i Belgradesi e personaggi famosi per la loro causa. Nel gennaio 2008 il comune di Zvezdara ha reimpiantato trentuno abeti in un modello circolare, in uno sforzo per mantenere il parco.

Nebojsa Milikic, Our Building, 2003
Our Bulding racconta di una serie di trasmissioni radio, andati in onda settimanalmente su radio B92 di Belgrado dall‟Agosto 2001 - Gennaio 2003, raggiungendo un pubblico di circa 100.000 persone. Per sessantasette episodi si sono mescolati i confini del documentario, reality-show radiofonici e radio dramma. L‟autore ha cominciato a fare lo show radio dopo che l'associazione degli inquilini nel palazzo in cui viveva, hanno rifiutato la sua candidatura alla presidenza. I materiali sono stati prodotti assieme agli inquilini in situazioni di vita quotidiana, affrontando i problemi di vita comunitaria in un tipico edificio a Belgrado. Il materiale è stato modificato in modo tale che il contenuto potrebbe riferirsi a qualsiasi edificio residenziale a Belgrado. Pertanto, l'impatto è stato percepito contemporaneamente a due parallele livelli: tra gli inquilini del palazzo dove è stato registrato lo spettacolo (narrowcasting) e la popolazione in generale, vale a dire, la gente che vive a Belgrado, o altrove in tutta la Serbia (broadcasting). Con l'idea della proprietà comune, di una politica sociale del "alloggiamento per tutti", queste comunità sono state guidate nel contesto di cambiamento politico ed economico in corso - a causa della privatizzazione delle case, il nuovo orientamento dell'economia, che da essere gestito dallo Stato si muove verso la corsa al libero mercato, l'eredità delle guerre in ex Jugoslavia, ecc.

Ferhat Özgür, Halleluja, 2009
Il video Halleluja di Ferhat Özgür, presentato alla Biennale di Berlino 2010, mette in primo piano una donna dell'Anatolia, che canta la versione amara e provocatoria in playback della canzone originale „Hallelujah‟ di Leonard Cohen. Sullo sfondo si vedono i nuovi palazzi di cemento, metallo e vetro, che avanzano. Costruiti sui terreni delle abitazioni "abusivi", i gececondu demoliti, stanno marginalizzando i minareti tradizionali delle moschee. L‟artista racconta attraverso musica e immagine la perdita d‟identità tipica della costruzione abusiva.

Marco Vaglieri – out, Brain-City, disegno su carta, 2010
Il titolo del disegno di Marco Vaglieri "Brain-City" allude al ruolo della cosiddetta Creative Class nella trasformazione urbana e nei processi di gentrificazione di quartieri popolari. Anche il quartiere Isola avverte questo processo rampante con l'arrivo di nuovi studi di architettura, di design, e d'arte.

Scarica il programma

Architettando...più info
21 10 2010
Practicing Memory, mostra prolungata fino al 7 novembre

Practicing Memory
in a time of an all-encompassing present
e
"visible – where art leaves its own field and becomes visible as part of something else". Progetto editoriale di Cittadellarte e Fondazione Zegna a cura di Angelika Burtscher e Judith Wielander. Pubblicato da Sternberg Press, Berlino.

Practicing Memory
in a time of an all-encompassing present
Cittadellarte - Fondazione Pistoletto
Via Serralunga, 27,Biella

Mostra collettiva a cura di Matteo Lucchetti

La mostra verrà prolungata fino al 7 novembre

con Francesco Arena, Rossella Biscotti, Beatrice Catanzaro, Chto Delat, Michelangelo Consani, Danilo Correale, Dora Garcia, Andre' Guedes, Shilpa Gupta, Rabih Mroue', Nikolay Oleynikov, Wendelien Van Oldenborgh, Mirko Smerdel, Socie'te' Re'aliste, Stefanos Tsivopoulos e Vangelis Vlahos.

Practicing Memory - in a time of an all-encompassing present e' un progetto espositivo a cura di Matteo Lucchetti, che nasce in occasione della XIII edizione di Arte al Centro, negli spazi del Museo del Presente presso Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, Biella.
In uno scenario in cui le narrazioni nazionali e l'ancoramento di queste al presente, sono stati sostituiti da supposte costruzioni globali di memoria, fatte di eventi mediatici e relative sollecitazioni emozionali collettive, quale valore puo' assumere l'intervento da parte degli artisti sulle dinamiche che corrono tra oblio e memoria? Con quali modalità e' possibile creare dei corto circuiti nei flussi storiografici contemporanei, dominati da quella rimozione necessaria alla cecità con cui si legge il presente? Le pratiche legate alla memoria si costituiscono parte in causa all'interno di un processo in corso, dove il valore che assumono e' quello di "sistemi di memoria", cosi' come Leonardo Sciascia definisce - nel suo Teatro della Memoria - il modo in cui Giordano Bruno concepiva il metodo di creazione di codici visivi legati al ricordo. Ed e' sempre Sciascia che descrive come un tempo nel quale non si pratichi la memoria, sia un tempo destinato ad un presente "totalizzante e totalitario".

Il tempo presente, a cui gli spazi espositivi sono dedicati, ed il suo rapporto con il passato rappresentano il momento iniziale della riflessione sul concetto di 'pratica della memoria' attorno a cui la mostra si sviluppa. La costruzione di memoria, individuale e collettiva, in uno scenario contemporaneo dove la retorica del presente occupa gran parte dei flussi di comunicazione, si propone qui come una pratica necessaria, all'interno di quel costante processo sociale e politico che avviene tra ricordo ed amnesia. Practicing Memory intende indagare le possibilitá discorsive aperte dalle pratiche artistiche nei confronti di tale processo, problematizzando alcuni dei concetti chiave appartenenti a qualsiasi discorso sulla memoria.

Lo sfondo comune sul quale una buona parte dei lavori in mostra proietta la propria ricerca e' riconducibile ad un contesto europeo, da intendersi non soltanto in senso geografico ma anche per ció che riguarda gli scenari in oggetto: ereditá postcoloniali, la dimensione post sovietica, le grandi narrazioni nazionali ed i processi di monumentalizzazione del ricordo verso una cosiddetta "perdita pianificata della Storia". Il continente europeo e le sue ereditá storiche, sociali e culturali vengono quindi ripetutamente citati e messi in discussione nella dimensione storiografica entro cui sono iscritti.

Parallelamente a questo, un altro genere di riflessioni fa da contrappunto alla circolaritá della concatenazione di macro e micro narrative, attraverso l'inserimento di alcune analisi che evidenziano le criticitá presenti all'interno del processo di creazione di memoria.
Emergono cosí l'idea di accessibilitá e partecipazione alla scrittura della memoria pubblica, direttamente connessa al lavoro antagonista delle contro memorie; il concetto di ripetizione come dinamica fondante della pratica del ricordo e, ancora, le storie individuali dei molti, masse mai soggetto della storia, fragili come fili di paglia e mai presenti al proprio tempo storico, per dirlo con Masanobu Fukuoka.

Le opere scelte variano dal video all'installazione, dal wallpainting alla performance, fino all'intervento sul display espositivo da parte del collettivo francese Socie'te' Re'aliste. Il progetto di mostra si articola sul lavoro di quindici artisti di livello internazionale che contano partecipazioni a importanti eventi espositivi quali, tra gli altri, São Paulo Biennial 2010, Manifesta 8 - Murcia e Nord Africa, 11° Biennale di Istanbul, 10° Biennale di Lione, Triennale di Aichi 2010 e la 2° Biennale di Atene; e l'esposizione in istituzioni come, tra le altre, Centre Pompidou, Parigi; Kunstverein Friedericianum, Kassel; Vanabbe Museum, Eindhoven; Haus der Kulturen der Welt, Berlino; Palais de Tokyo, Parigi; Muhka, Anversa.

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"visible – where art leaves its own field and becomes visible as part of something else".

Progetto editoriale di Cittadellarte e Fondazione Zegna a cura di Angelika Burtscher e Judith Wielander, pubblicato da Sternberg Press, Berlino.

visible e' un progetto di ricerca nell'ambito dell'arte contemporanea, avviato da Cittadellarte-Fondazione Pistoletto in collaborazione con Fondazione Zegna.
visible vuole portare alla luce e potenziare pratiche artistiche che hanno la capacità reale di sperimentare e produrre visioni che incidano sull'immaginario sociale e culturale della nostra contemporaneità.

Il primo processo di visibilità e' il progetto editoriale "visible - dove l'arte lascia il proprio campo e diventa visibile come parte di qualcos'altro" sviluppato in collaborazione con nove curatori.
La pubblicazione presenta 41 pratiche artistiche, che non si limitano all'analisi delle problematiche urgenti della realtà contemporanea, ma che intervengono direttamente per innescare processi di trasformazione. visible presenta approcci artistici che ripensano, in modo propositivo, differenti modelli di sviluppo economico e di distribuzione delle risorse, l'accessibilità dell'informazione, le urgenze ecologiche e ambientali, nonche' la sperimentazione di modelli politici partecipativi e democratici.
Con un contributo di Emiliano Gandolfi su Isola Art Center e out Office for Urban Transformation.

Un link per vedere l'omaggio a Isola fatto da Nikolay Oleynikov nel contesto del lavoro Monument.International. Documentation., con il quale Oleynikov ha voluto dare un contributo personale nella mostra, aldilà dei lavori di Chto Delat?

06 09 2010
13-23 ottobre: Club 21-Remaking the Scene a Londra

CLUB 21 – REMAKING THE SCENE
at One Marylebone, London
13th – 23rd October 2010

CLUB 21 - remaking the scene
In partnership with MUDAM, Musée d’Art Moderne Grand-Duc Jean, Luxembourg and VICTORIA - the Art of being Contemporary Foundation and Barbarian Art Gallery, Zurich

Curated by Art Apart Curating Agency, Zurich
Curator: Oxana Maleeva

Sound and performance curator: Steve Piccolo

“Everyone was a damn VIP at that club… not because they were famous (though many of them were), but because just being there made you SOMEBODY, at least for a few hours.” (Steve Piccolo)

Artists:
Jota Castro | Bert Theis | Mariette Schiltz | Steve Piccolo | Roberto Cuoghi | A Constructed World | Ramuntcho Matta | Adrian Paci | Marc Vincent Kalinka | Dmitry Kawarga | Alexander Ponomarev | Edo Bertoglio | James Nares | Piotr Belyi | Nathalie du Pasquier | Evgeny Yufit | Stephen Torton | Giancarlo Norese | Amos Poe | Stina Fisch and Steve C. Harvey | Klara Palotai | Luca Pancrazzi

Sound artists: Phoebe Legere, Elliott Sharp, Charlie Morrow, Gak Sato, Steve Piccolo, Letizia Renzini, Jacob Kirkegaard, Zimoun + Helena Gough, Ken Ikeda, Gary Chang, Peter Zummo

Mariuccia Casadio on the subject of clubs:
They were the sanctuaries of a generation that worshipped images, devotees of experimentation and innovation. Who broke down the barriers between professional and amateur, life and art. Freeing creativity, transforming it into a tool of expression and communication. Generating images and sounds that permanently inspired and changed the times. (to be continued…)

OXANA MALEEVA intro Club 21
There is a great deal of interest today in fertile art scenes that flourished before the personal computing/Internet revolution. They usually gravitated around clubs, gathering places for artists, filmmakers, writers, musicians, dealers, patrons, muses, players.
One of the most positive things about the New York scene in the 1980s, the scene in Perestroika-era Russia, the English and California punk scenes, just to name a few, was the mixture of art, music, cinema, performance, literature, often all being done by the same people or groups of people. The genealogy starts with the cabarets of Montmartre in the 1800s and seems to stop, in a way, with the spread of the Internet.

The Internet has made this kind of ongoing social contact obsolete... or has it?
There is widespread nostalgia today for the lost scene, and a greater need than ever perhaps for locations of physical, face-to-face interaction and discussion among artists of different disciplines and levels, and between art and its audience.

But what could the art/club scene of the 21st century be like?
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Tra gli artisti presenti hanno presentato progetti all'Isola:
Bert Theis | Mariette Schiltz | Steve Piccolo | A Constructed World | Adrian Paci | Stina Fisch | Luca Pancrazzi

Per l'occasione, Bert Theis presenta la serie: Isola Art Centers, Some Hypotheses, (2008-2010), una serie di fotografie e fotomontaggi intesa come individuazione di spazi ideali per le attività dei progetti collettivi Isola Art Center e out avviati nel quartiere Isola di Milano.

Mariette Schiltz presenta Isola nostra, (DVD 59’, musica: Steve Piccolo)

Una pagina per sound art in progress curata da Steve Piccolo
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Dates: 13 – 23 October 2010
Hours: 13,14,15 October (see website for opening hours)
16-23 October: 11.00-19.00; late night opening 20.00 16 October
e-mail: info@projectclub21.com

Admission is free

Exhibition catalogue
A catalogue will be available at One Marylebone.


www.projectclub21

Una pagina speciale di Club 21 in italiano su undo/pressrelease
04 06 2010
Sabato 5 giugno: Il robot mencicante della scuola Rosa Govone

Isola Art Center e il Laboratorio artistico della scuola media “Rosa Govone” presentano

IL ROBOT MENDICANTE | un progetto di Sašo Sedlaček
Sabato 5 giugno dalle ore 9.30 alle ore 12.30
Festa della scuola media Rosa Govone, via Pepe, Milano

La scuola, recentemente ristrutturata, ora possiede vari laboratori che dovranno essere attrezzati ma le casse scolastiche sono vuote e non sono previsti finanziamenti a breve, quindi i ragazzi "del pomeriggio" della scuola media Rosa Govone con Isola Art Center hanno costruito un "robottino mendicante" per raccogliere fondi destinati alle attrezzature dei laboratori.

Il piccolo robot è stato costruito con scarti di computer, spazzatura elettronica e pezzi a buon mercato.

L'idea è nata nel 2009, quando Isola Art Center ha presentato il "Beggar Robot 1.0", ideato dall'artista sloveno Sašo Sedlaček, ai ragazzi e agli insegnanti delle medie. Il robottino è piaciuto talmente tanto che i ragazzi con la collaborazione degli insegnanti hanno deciso di costruirne uno con l'aiuto di Isola Art Center.
Il progetto è stato realizzato con l'aiuto dell’Associazione genitori Rosa Govone, Sottobosco, piattaforma per la progettazione culturale e Soundmetak.

Infine ricordiamo che presso gli spazi Libreria Puerto de Libros (via Pollaiuolo 5) e Tantrika Shop (via Pollaiuolo 2) prosegue fino al 29 giugno (da martedì a sabato, ore 16.30 – 19.30) la mostra Horror Vacui – Occupare il Presente, curata da Aria Spinelli e Valerio Del Baviglio. Gli artisti Fabrizio Bellomo, Valentina Maggi, Maria Pecchioli e Mirko Smerdel si confrontano con il vuoto riempiendo gli spazi reclusi e proponendo nuovi immaginari per il quartiere Isola.

Isola Art Center
339 6057 111
info@isolartcenter.org
www.isolartcenter.org

Progetti speciali/Il robot menicante/
18 05 2010
Dal 25 maggio al 29 giugno: ODDS AND ENDS. Inaugurazione 25 maggio

Isola Art Center e NABA in collaborazione con Millepiani e Punto Rosso presentano


ODDS AND ENDS

25 maggio - 29 giugno 2010
Libreria Puerto de Libros, via Pollaiuolo 5 / Punto rosso, via Pepe 14 - via Carmagnola, Milano

Martedì 25 maggio alle ore 18 presso la Libreria Puerto de Libros inaugura la mostra Odds and Ends che raccoglie sedici prototipi di pubblicazioni realizzati dagli artisti e dai curatori del secondo anno del Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali della NABA: Anna Caterina Bleuler | Enrica Casalicchio | Massimiliano M. Cucciniello | Bercin Damgaci | Sara Errico | Rosie Eisor | Dario Leone | Serena Marconi | Giorgio Massoni | Daniella Andrea | Isamit Morales | Alessandro Pezzati | Sara Porcari | Linda Turri | Claudia Ventola | Gianmaria Zanda con la supervisione di Andrea Sala e Bert Theis.

Nel corso della serata verrà inoltre presentato il secondo numero di Millepiani Urban, rivista dell’associazione culturale Millepiani, con saggi di Leonie Sandercock, Mike Davis, Tiziana Villani, Ubaldo Fadini e altri. Introducono Tiziana Villani, Sabine Reiff, Nomeda e Gedeminas Urbonas di Pro-test Lab di Vilnius.

Presso Punto Rosso in via Pepe 14 per Isola Rosta Project 4, saranno presentati tre progetti su saracinesca realizzati dagli studenti del Liceo Artistico Caravaggio di Milano: Alice Boffa, Valentina Santinoli (2A); Margherita Canevari (2B); Niccolò Polimeno, Anita Rossi, Lucia Rho, Giulio Ferraro, Gaia Ciarla, Chiara Di Gennaro (3C); Susanna Castelli, Riccardo Sossella (5B), Daniele Rossi (1E); con il coordinamento dei docenti Rosetta Bianchi, Pasquale Campanella, Francesco Ceriani. Partecipa anche il Laboratorio Artistico D.V.A. con gli studenti Giammarco Coato, Denise Mitidieri, Leo Valentini, Amanda Maffei, Alessandro Turchet coordinati da Filippo Ballarin, Adele Bressa e Stefania Catanoso. Saranno in mostra anche i progetti non realizzati.

Alle ore 20.30 lo stesso spazio del Punto Rosso ospiterà la proiezione del film Dalle terre di nessuno sulla trasformazione del quartiere di Bovisa del regista Elvio Annese (2009, 53’). A partire del 1976, per più di trent’anni, il regista ha documentato il passaggio da quartiere industriale a quartiere universitario, lavorando sempre da solo, e raccontando la vita delle persone che hanno subito i cambiamenti radicali della trasformazione urbana.

Infine ricordiamo che presso gli spazi Libreria Puerto de Libros (via Pollaiuolo 5) e Tantrika Shop (via Pollaiuolo 2) prosegue fino al 29 giugno (da martedì a sabato, ore 16.30 – 19.30) la mostra Horror Vacui – Occupare il Presente, curata da Aria Spinelli e Valerio Del Baviglio. Gli artisti Fabrizio Bellomo, Valentina Maggi, Maria Pecchioli e Mirko Smerdel si confrontano con il vuoto riempiendo gli spazi reclusi e proponendo nuovi immaginari per il quartiere Isola.


Odds and Ends>>
13 05 2010
Dal 8 maggio al 26 giugno: out&Theis: Galleria Contemporaneo Mestre

out&Theis
office for urban transformation&Bert Theis
8 maggio - 26 giugno

Inaugurazione
Sabato 8 maggio - h 18.00


In collaborazione con
Federico Bianchi Contemporary Art – Milano, Lecco

Bert Theis è forse uno dei più coerenti assertori di una funzione dell’arte come momento di relazione, pur senza mai rinunciare alla qualità del manufatto che di volta in volta viene proposto. La sua è una rivisitazione di momenti topici del modernismo: si pensi alla “Piattaforma suprematista” presentata a Tirana nel 2008 o alle recenti strutture presentate al Museo Pecci di Prato e ricavate dai progetti di Walter Gropius per un istituto di filosofia (“Building Philosophy”). Forme derivate dal linguaggio modernista, ma sempre attente a favorire una libera fruizione da parte delle persone, cioè ad essere in qualche modo strutture per accogliere, permettendo la pausa, il sedersi, lo sdraiarsi, l’osservare etc. Sono note le sue proposte (solo utopiste?) di restituire lo spazio urbano alla natura, lasciando che solo pochi edifici, marcanti la riconoscibilità delle città, emergano dal fitto addensarsi della vegetazione.

La sua ricerca e produzione artistica si è intrecciata sempre più negli ultimi anni con l’attività di curatore e organizzatore di progetti pubblici in grado di promuovere l’auto-organizzazione della gente per la salvaguardia e qualificazione ‘dal basso’ dello spazio urbano, e per favorire in ogni modo una nuova idea di comunità e di convivialità.

Nel 2002 Theis insieme ad altri ha creato una piattaforma aperta nel Quartiere Isola in zona Garibaldi a Milano, che promuove situazioni, conferenze, esposizioni, momenti di incontro e lavora con il comitato di quartiere. Si tratta di out, acronimo dall’inglese per indicare un ufficio auto-organizzato, dedicato alle trasformazioni urbane, che fa parte dei collettivi di Isola Art Center.

Considerando le trasformazioni che vengono attualmente interessando la terraferma veneziana, la Galleria Contemporaneo coglie l’occasione di ospitare un nuovo progetto espositivo curato direttamente dall’artista, il quale, oltre a presentare i suoi lavori, ha incluso nella mostra materiali e contributi di altri componenti di out (office for urban transformation): Marco Vaglieri, Alice Pintus, Mariette Schiltz, Alberto Pesavento, Mara Ferreri, e Kings.


Bert Theis (n. 1952 in Lussemburgo, vive a Milano e in Lussemburgo) Nel 2002 ha creato l’ufficio out (office for urban transformation) con sede a Milano e Mexico DF. Ha partecipato ad eventi d’arte internazionali come la Biennale di Venezia, 1995, Sculpture. Projects in Münster 1997, Arte all’Arte 1998, Manifesta 2 nel 1998, Biennale di Gwangju 2002, Biennale di Tirana 2003, Biennale di Busan 2006, Biennale di Taipei 2008.

GALLERIA CONTEMPORANEO
Mar-sab 15.30-19.30
chiuso la domenica e il lunedì
P.tta Olivotti 2 – 30171 Mestre-Venezia

http://www.galleriacontemporaneo.it/
16 04 2010
Dal 27 aprile al 29 giugno 2010: Horror Vacui - Occupare il presente

Horror Vacui
Occupare il presente

27 aprile – 29 giugno 2010

Un progetto di Isola Art Center
a cura di Valerio Del Baglivo e Aria Spinelli

inaugurazione martedì 27 aprile, ore 19.00

Fabrizio Bellomo | Valentina Maggi |
Maria Pecchioli | Mirko Smerdel

Libreria Puerto de Libros, via Pollaiuolo 5 e Tantrika Shop, via Pollaiolo 2
Martedì – sabato, ore 16.30 – 19.30 e su appuntamento

Per ascoltare parte del progetto eseguire il download in questa pagina >>Bon Voyage. Se si desidera ascoltare tutte le tracce dell’audio-guida, prenotare un lettore mp3 in prestito al numero: 320 7238094 o chiederne la disponibilità al referente di Tantrika shop (via Pollaiuolo 2 Milano), sede espositiva del progetto e luogo di partenza della passeggiata narrata.
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incontri e eventi, 28 aprile-4 maggio 2010, ore 19.00

Köken Ergun | Granaio | Gerald Raunig | Oliver Ressler e Dario Azzellini | Sottobosco | Total Recall

Soundmetak, P.le Segrino 1 e Punto Rosso, via Pepe 14

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Horror Vacui – Occupare il Presente è un progetto che coinvolge artisti, curatori e abitanti nella realizzazione di vari eventi con l’intento di rispondere all’aggressiva speculazione edilizia che interessa il quartiere Isola.

La volontà di riempire ogni porzione di spazio urbano libero con progetti edilizi imponenti sembra non collimare con la necessità di preservare un’identità di quartiere né tantomeno con quella di garantire un’effettiva vivibilità dell’area urbana in questione. A ben guardare questi processi di modellazione fisica del quartiere, sembrano organizzati intorno ad un impulsivo sentimento di horror vacui (orrore del vuoto) più che regolati da piani urbanistici sensati. L’azione incessante di costruzione, dunque, se da una parte è rivolta a riempire lo spazio urbano del quartiere, dall’altra produce un processo di gentrificazione che reca fratture più difficili da valutare.

Un altro genere di vuoto s’insinua tra i residenti del quartiere Isola che ha a che vedere con la difficoltà a rapportarsi con quel territorio in continua trasformazione e, di conseguenza, con l’impossibilità di riconoscere il luogo nel quale si abita. Per far fronte a questo svuotamento Horror Vacui – Occupare il Presente propone uno sguardo bidirezionale tracciando da una parte una linea storica e attivando dall’altra una piattaforma temporanea di creazione, discussione e confronto tra diverse realtà.


Gli artisti Fabrizio Bellomo, Valentina Maggi, Maria Pecchioli, Mirko Smerdel si confrontano con il vuoto riempiendo gli spazi reclusi e proponendo nuovi immaginari. Il filosofo e teorico Gerald Raunig presenta la sua pubblicazione Art and Revolution, Art and Activism in the Twentieth Century, e il suo nuovo libro A Thousand Machines. A Concise Philosophy of the Machine as Social Movement, entrambi pubblicati da MIT Press. Verrà proiettato Comuna en construccion, il nuovo lavoro video degli artisti Oliver Ressler e Dario Azzellini. La piattaforma artistica di Venezia Sottobosco organizza uno Showdesk di due giorni per dare la possibilità ad artisti giovani emergenti di presentare il proprio lavoro in pubblico. Il collettivo di Milano Bouganville promuove il suo celebre Granaio, un brunch durante il quale i ricavati andranno a finanziare un progetto d’artista votato dai partecipanti al pranzo stesso. Il giovane artista turco Köken Ergun presenta un progetto di video archivio in collaborazione con B'Tselem - The Israeli Information Center for Human Rights in the Occupied Territories. Infine l’ultimo giorno, verrà organizzata una passeggiata di quartiere con gli abitanti dal titolo Total Recall, invitando tutti gli artisti che hanno collaborato con l’Isola Art Center nel corso degli anni, con il fine di organizzare una cerimonia pubblica di rinominazione dei luoghi maggiormente colpiti dai processi di gentrificazione.

Horror Vacui – Occupare il Presente ambisce ad invadere il vuoto rivitalizzando temporaneamente un quartiere caratterizzato da una forte dispersione sociale e che presenta sempre più i segni di una crisi d’identità con l’intento di rispondere all’aggressiva speculazione edilizia. Il progetto si svilupperà con un programma denso nell’arco di una settimana coinvolgendo artisti e curatori nella realizzazione di vari eventi per ripercorrere la storia recente e ripensare il futuro in modo critico. La mostra invece si estende per due mesi fino al 29 giugno.

Info

Isola Art Center
339 6057 111
info@isolartcenter.org
www.isolartcenter.org

valerio del baglivo
valeriodelbaglivo@gmail.com

aria spinelli
aria.spinelli@gmail.com

poiché il programma potrebbe subire ulteriori modifiche vi preghiamo di controllare il sito di Isola Art Center


PROGRAMMA

. martedi 27 – ore 19
si inaugura la settimana presentando i lavori di:
Maria Pecchioli e Mirko Smerdel - presso Libreria Puerto de Libros in via Pollaiuolo 5
Fabrizio Bellomo e Valentina Maggi - presso Tantrika Shop in via Pollaiuolo 2
Orario: martedì – sabato, 16.30 – 19.30 e su appuntamento.

. mercoledi 28/4 – ore 15-18
presso il Punto Rosso in via Pepe 14
La piattaforma d’arte Sottobosco è nata nel 2009 per la promozione del lavoro di giovani artisti e lo sviluppo di progetti artistici. Dal Marzo 2010 ha sede permanente presso il centro espositivo comunale Galleria Contemporaneo di Mestre. Con cadenza irregolare Sottobosco allestisce un desk in uno spazio, con un proiettore ed un pc, dove gli artisti hanno la possibilità di presentare il proprio lavoro, di incontrare un pubblico eterogeneo e di lasciare il proprio materiale in visione per essere inseriti nell'archivio. Durante l’evento settimanale Horror Vacui, Sottobosco promuoverà uno Showdesk presso il Punto Rosso in due diversi giorni.

Artisti invitati:

gruppo di ricerca artistica Trama21 | Andrea Kunkl e Giuseppe Fanizza | Katia Meneghini | Alessandro Nassiri | Thanos Zakopoulos

. giovedì 29/4 – ore 19
presso Libreria Puerto de Libros in via Pollaiuolo 5
Il fiolosofo e teorico dell’arte Gerard Raunig presenterà il suo libro dal titolo «Art and Revolution, Art and Transversal Activism long the Twentieth Century» e la sua nuova pubblicazione «A Thousand Machines. A Concise Philosophy of the Machine as Social Movement» entrambi editi da MIT Press. Introducono Marco Scotini e Bert Theis.

. venerdì 30/4 – ore 15-19
presso il Punto Rosso in via Pepe 14
Showdesk del collettivo Sottobosco con presentazione live di lavori d’artisti.

. sabato 1/5 – ore 19
presso il Punto Rosso in via Pepe 14
A conclusione del May Day, verrà organizzata la prima proiezione in Italia dell’ultimo lavoro video di Oliver Ressler e Dario Azzellini dal titolo Comuna en construccion che narra dell’autorganizzazione di uno dei più problematici quartieri di Caracas in versione originale con traduzione audio in italiano - courtesy Galleria Artra, Milano, traduzione Africa Sunico. Introduce Nadia Riolo (studiosa delle Comunas di Caracas)

. domenica 2/5 – ore 12-17
presso il Punto Rosso in via Pepe 14
Da quest’inverno il collettivo Bouganville organizza con cadenza mensile un pranzo domenicale molto speciale nel quale i ricavati delle entrate, sottratti i costi della spesa, servono per finanziare il progetto d’artista votato a maggioranza dai partecipanti. Il costo di ogni brunch è di 10 euro a persona ed il progetto prende il nome di Granaio. In occasione di Horror Vacui Bouganville organizzerà un Granaio al Punto Rosso.

. lunedi 3/5 – ora 19
presso Soundmetak in P.le Segrino 1
Talk dell’artista Köken Ergun che presenterà un progetto di video archivio in collaborazione con B'Tselem - The Israeli Information Center for Human Rights in the Occupied Territories. Intervengono Alterazione Video, Aria Spinelli e altri invitati.

. martedì 4/5 – ore 19,30
con partenza davanti al Punto Rosso (sarà distribuito vino)
A conclusione della settimana, Totall Recall la passeggiata insieme agli abitanti nei luoghi maggiormente colpiti dai processi di gentrificazione con il fine di rinominarli attraverso piccole cerimonie pubbliche. Parteciperanno molti degli artisti che hanno collaborato con l’Isola Art Center in questi anni.

dettagli dell'evento:

Horror Vacui - per saperne di più e undo.net/enventinvideo

21 03 2010
Sabato 1 maggio, ore 19.00: film: Comuna Under Construction

Sabato 1 maggio – ore 19
Punto Rosso - via Pepe 14

A conclusione del May Day, verrà organizzata la prima proiezione in Italia dell’ultimo lavoro video di Oliver Ressler e Dario Azzellini dal titolo Comuna en construccion che narra dell’autorganizzazione di uno dei più problematici quartieri di Caracas in versione originale con traduzione audio in italiano - courtesy Galleria Artra, Milano, traduzione Africa Sunico.

Introduce Nadia Riolo (studiosa delle Comunas di Caracas)


Comuna Under Construction
Un film di Dario Azzellini e Oliver Ressler 94 min., 2010

"Dobbiamo decidere ciò che vogliamo per conto nostro.Chi più di noi conosce i nostri bisogni e ciò che sta accadendo nella nostra comunità" spiega con sicurezza la dottoressa Peréz. Vuole convincere la sua comunità, situata sulla collina dei quartieri poveri di Caracas, di fondare un Consejo Comunale (Consiglio Comunale). Gli abitanti del Venezuela prendono decisioni sulle loro questioni in più di 30.000 Consejos Comunales attraverso le assemblee collettive. Omayra è supportata dagli attivisti della vicina baraccopoli Emiliano Hernández, che già da tre anni ha un Consejo Comunal. Qui gli abitanti sono riusciti a ottenere un medico dal programma governativo Barrio Adentro, che visita tutti gratuitamente. Sono anche riusciti ad ottenerne denaro per ristrutturare le loro case e hanno sostituito una dozzina di capanne con i tetti fatti da lamiera di ferro, con case nuove. Tutte queste attività e molte altre sono state organizzate attraverso i Consejo Comunal. Attraverso auto-organizzazioni locali e politiche dal basso, sono stati costituiti diversi gruppi di lavoro che si fondano su argomenti auto-determinanti e per cui le decisioni sono prese nelle assemblee.
Diversi Consejos Comunales possono formare un Comuna e infine queste ultime costituiscono una città comunale. Il film "Comuna Under Construction" segue gli sviluppi delle baraccopoli costruite su tutta la collina di Caracas e sulle vaste pianure bagnate di Barinas nella vicina campagna. I Consigli sono costruiti dal basso e affiancano le istituzioni esistenti, con l’intenzione di superare lo stato attuale delle cose attraverso l'auto-governo. In un’assemblea per la costruzione della città comunale, di Antonio José de Sucre, Ramon Virigay rappresentante dell'organizzazione dei contadini indipendenti Frente Nacional Campesino Ezequiel Zamora (FNCEZ) ricorda ai delegati partecipanti della Consejos Comunales "Anche se per il momento abbiamo bisogno delle agenzie governative, domani grazie al nostro sviluppo, dovremo renderci indipendenti. Non possiamo dipendere unicamente dallo Stato per sempre." I consigli, infatti, sono la costituzione stessa di strutture proprie di produzione e distribuzione che hanno l’obiettivo di raggiungere l'autonomia.
Le assemblee sono un elemento centrale del film "Comuna Under Construction". Il film inizia nel Consejo Comunal Emiliano Hernández ben organizzato e situato in una delle baraccopoli di Caracas. Documenta le intenzioni di formare Comunas e una città comunale nelle zone rurali Barinas e poi si conclude con Petare, una gigantesca baraccopoli dell'agglomerato di Caracas, dove ci sono 29 Consejos Comunales intenzionate a costruire il Comuna di Maca. E’ veramente possibile unire Stato e autonomia? Ciascuno dei rappresentanti dei Comunales Consejos intervistati condivide esperienze positive e negative con le istituzioni. In un’assemblea a Petare l’attivista del movimento popolare Yusmeli Patiño incolpa un alto rappresentante del governo: "Stiamo perdendo la nostra credibilità a causa delle incompetenze delle istituzioni statali." Ma ci sono anche membri delle istituzioni che fanno un grande sforzo per aiutare queste basi a rendersi autonome nelle proprie decisioni. Il rapporto tra le basi e le istituzioni è caratterizzato sia da cooperazione che dal conflitto. Ma i Consejos Comunales hanno anche difficoltà interne, la partecipazione è qualcosa che si deve ancora imparare. Progressi e ostacoli segnano effettivamente il difficile processo di queste persone verso la presa del potere di decidere sulla propria vita e l'ambiente che li circonda.
Versione originale in spagnolo, con sottotitoli in inglese e tedesco.
Concetto, montaggio, produzione: Dario Azzellini e Oliver Ressler
Riprese: Geiblinger Volkmar, Oliver Ressler
Suono, montaggio del suono, capo editor: Rudi Gottsberger
Assistente di produzione: Adriana Rivas
Editing: Markus Koessl, David Grohe

Borse di studio: Bundesministerium für Unterricht, Kunst und Kultur;Kulturabteilung der Stadt Wien, Umverteilen Stiftung; Rosa Luxemburg Stiftung, Hans der Solifond Böckler Stiftung; im die Linke Fraktion EU-Parlament; Bundestagsfraktion die Linke; eV Netzwerk.
Guarda il film on line su
http://www.ressler.at/comuna_under_construction/

Horror Vacui - per saperne di più
29 01 2010
3.2.2010: Charles Esche presenta Art and Social Change, Afterall,One Work

Isola Art Center bookshop - Puerto de Libros
Via Pollaiolo 5 Milano
Mercoledi 3 febbraio 2010, ore 19.30

Charles Esche presenta le pubblicazioni Art and Social Change, Afterall e One Work.
Introduzione di Marco Scotini e Bert Theis.


Con questa serata prosegue il ciclo di riflessioni sul rapporto tra arte, società e politica organizzato da Isola Art Center con presentazioni, conferenze e discussioni, iniziato il 26 gennaio con la presentazione del reader di territoria 4.

Charles Esche
Critico e curatore, direttore del Van Abbemuseum di Eindhoven in Olanda, è visting theorist alla Reijksakademie di Amsterdam.

Art and Social Change / a critical reader
Il volume fu pubblicato nel 2007 da Will Bradley e Charles Esche con Tate Publishing & Afterall.
Il desiderio di cambiare il mondo ha spesso portato diversi artisti a inserirsi nei movimenti sociali e a rompere con le istituzioni del sistema dell’arte. Il libro riunisce in 480 pagine una selezione internazionale di progetti d’artista, manifesti, testi teorici e dichiarazioni pubbliche centrate sull’impegno politico e sulla possibilità di cambiare la società. Gli approcci presentati sono molti e diversificati: dalla partecipazione di Gustave Courbet alla Comune di Parigi, dalla teoria di un’arte socialista di William Morris alle pratiche attiviste ibride associate al “movimento dei movimenti” della fine del ventesimo secolo; dall’impegno politico delle avanguardie moderniste al rifiuto del modernismo a favore della protesta, della critica, di esperimenti sociali utopici o di propaganda rivoluzionaria. Presente nel libro anche un testo di Christoph Schäfer del gruppo Park Fiction, che ha realizzato nel maggio 2009 il dipinto su saracinesca “Abbellimento strategico” per “Public Turbulence”, un evento di Isola Art Center. Sempre nel volume, sei saggi commissionati di Geeta Kapur, Lucy Lippard, John Milner, Gerald Raunig, Marina Vishmidt e Tirdad Zolghadr esplorano il contesto storico e la situazione contemporanea.

Afterall
è un associazione per la ricerca e la produzione editoriale con base a Londra, fondata nel 1998 da Charles Esche e Mark Lewis al Central Saint Martins College of Art and Design, University of the Arts London. Afterall concentra le sue attività nel campo dell’arte contemporanea, in relazione a contesti artistici, teorici e sociali più ampi.
Afterall, a journal of art, context and enquiry fu lanciato nel 1999. La rivista offre delle analisi approfondite su lavori di vari artisti, insieme a saggi focalizzati sul contesto allargato all’interno del quale nascono questi lavori. http://www.afterall.org/

One work
è una collana di piccoli volumi pubblicati da Afterall. In ogni libro un singolo autore analizza un’unica, significativa opera d’arte contemporanea.
http://www.afterall.org/books/one.work/

http://www.afterall.org/

24 01 2010
26 gennaio-26 febbraio: Territoria 4. mostra, Libreria Puerto de Libros

Dal 26 gennaio al 26 febbraio 2010:
Territoria 4. Il grande balzo / The great Leap

Isola Art Center ospitato da Libreria Puerto de Libros, via Pollaiuolo 5

26 gennaio 2010, ore 21.00

- Inaugurazione della mostra fotografica dei materiali realizzati per Territoria 4 di Paola di Bello e Wolfgang Träger
- Aperitivo e presentazione del reader di Territoria 4. Il grande balzo/The great Leap, Pacini Editore, a cura di Bert Theis e Stefano Pezzato
- Proiezione di Territoria 4, video documentario di Mariette Schiltz, 2009, 17'

21 01 2010
Careof e IAC: Martedi 26 gennaio, Territoria4, presentazione del reader

C/0 CAREOF DOCVA VIAFARINI

Territoria 4. Il grande balzo
a cura di da Bert Theis e Stefano Pezzato

Presentazione del libro e proiezione del video documentario Territoria 4
con Andrea Abati, Marco Bazzini, Marco Colombaioni, Paola Di Bello, Kings, gruppo museo aero solar, Stefano Pezzato, Mirko Smerdel, Sonia Soldani, Bert Theis

martedì 26 gennaio 2010 ore 18.30
DOCVA, Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4, Milano


DOCVA presenta Territoria 4. Il grande balzo co-prodotto da Pacini Editore e Regione Toscana (2009).

La pubblicazione, curata da Bert Theis e Stefano Pezzato, documenta i lavori, gli eventi e le installazioni realizzate per il progetto omonimo. Dalla selezione dei testi critici e dei racconti letterari, emerge una visione inedita e attuale del territorio pratese, che supera i confini locali per riflettere una più ampia situazione di disagio.

La sfida del progetto è mettere a fuoco alcune contraddizioni nell’intento di stabilire sinergie tra elementi controversi e distinti: città e periferia, italiani e immigrati, ricerca innovativa e coinvolgimento popolare, risorse territoriali e proposte internazionali, eventi unici e processi diluiti nel tempo, sguardo locale e punto di vista globale.

Territoria 4. Il grande balzo è un progetto d'arte contemporanea della Provincia di Prato curato da Bert Theis, con interventi degli artisti Andrea Abati, Alek O., Marco Colombaioni, Paola Di Bello, Jun Yang, Jiang Zhi, Kings, Kinkaleri, Kuang Yu Tsui, museo aero solar, Anri Sala, Saso Sedlacek, Mirko Smerdel, Xu Tan, Yang Jiechang, della curatrice Martina Köppel Yang, del filosofo Francesco Galluzzi, degli autori Vincenzo Latronico e Tina Salvadori Paz e del fotografo Wolfgang Träger.

Programma della serata:

DOCVA ore 18.30
- proiezione di Territoria 4, video documentario di Mariette Schiltz, 2009, 17'
- incontro e discussione con Marco Bazzini, direttore Centro per l'arte contemporanaea Luigi Pecci, Prato, Stefano Pezzato, conservatore al Centro per l'arte contemporanaea Luigi Pecci, Prato, Sonia Soldani, dirigente alla cultura della Provincia di Prato, Bert Theis, curatore di Territoria 4 e gli artisti Andrea Abati, Marco Colombaioni, Paola Di Bello, Kings, gruppo museo aero solar, Mirko Smerdel

Isola Art Center / Libreria Puerto de libros
via Pollaiuolo 5, Milano ore 21.00

- Mostra fotografica dei materiali realizzati per Territoria 4 di Paola di Bello e Wolfgang Träger
- Aperitivo e vendita del reader di Territoria 4. Il grande balzo

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info:
Careof DOCVA
Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4, Milano
+39 02 3315800 careof@careof.org
www.careof.org www.docva.org

(immagine museo aero solar, Territoria 4, Seano/Prato, 2009. Foto di Renaud Codron )

con il contributo di Fa Fabbrica del Vapore / Fondazione Cariplo
19 01 2010
22 gennaio 2010: Tavola rotonda, Accademia di Belle Arti, Brera

Art'è
Laboratorio di idee del contemporaneo
Accademia di Belle Arti di Brera – Milano
Venerdi 22 gennaio 2010-01-19 ore 15.00, aula 44
“Nuovi modelli di organizzazione”

Sono invitati:
Wurmkos
Isola Art Center / isolartcenter.org
Brown Project Space / brownmagazine.it

gli incontri sono organizzati da Marcella Anglani (docente di "Ultime tendenze nelle arti visive"), all'interno del progetto "Laboratorio di idee del contemporaneo".
28 11 2009
3 –19.12.2009: Isola Randagia, Liceo Artistico Caravaggio, Milano

Isola Art Center presenta:
ISOLA RANDAGIA
3 dicembre –19 dicembre 2009

un progetto di OsservatorioinOpera (Piero Almeoni, Paola Sabatti Bassini), Carmelo Mutalipassi, Valentina Maggi, Mila Popdimitrova, Kings (Federica Perazzoli, Daniele Innamorato), Barbara Frappi
inaugurazione giovedì 3 dicembre 2009, ore 18.00

Liceo Artistico Caravaggio, via Prinetti, 47 – Milano
orario: lunedì-venerdì 9.30/14.30

Dopo i fatti che hanno visto la demolizione della Stecca degli Artigiani, dei Giardini e l'inizio dei lavori che stanno sconvolgendo la stessa natura del quartiere Isola, cancellati i luoghi dell'incontro e della condivisione civile, quasi “randagia” nel suo stesso territorio, Isola Art Center insieme agli abitanti sta organizzandosi in una nuova forma per affermare il giusto diritto di decidere della qualità della loro vita, contro il potere economico e politico delle multinazionali. Nell'istallazione al Liceo Artistico “Caravaggio” di Milano, Isola Art Center presenta la sua nuova condizione che demarca il territorio, ricostruendo una delle azioni permanenti attualmente più significative realizzata dagli artisti sulle saracinesche dei negozi del quartiere. Isola Art Center abita il quartiere rendendo visibile la sua azione critica attraverso vari interventi che determinano così un percorso di informazione e di riflessione sullo stato attuale delle cose. Essere randagi significa così metaforicamente vivere in una nuova condizione errante, raminga, presente fuori dal branco.

In occasione della mostra sarà pubblicato un flyer con le oprere su saracinesca di John Armleder, Kristine Alksne, Stefano Boccalini, Dafne Boggeri, Marco Colombaioni, Michelangelo Consani, Stina Fisch, Gaia Fugazza, Kings, Peter Kogler, Maija Kurseva, Alek O., Valentina Maggi e Sofia Scarano, Gabriele di Matteo, OsservatorioinOpera, Adrian Paci, Luca Pozzi, Dan Perjovschi, Mila Popdimitrova, Matteo Rubbi, Angelo Sarleti, Christoph Schäfer, Andreas Siekmann, Marco Vaglieri-out, Fani Zguro, Isola Art Center ha alle spalle sette anni di storia. Dal 2003, il Centro ha lavorato con il Forum Isola alla riconversione dell’edificio industriale della “Stecca degli artigiani” in un Centro per l’arte e il quartiere. Lo spazio della “Stecca” ha permesso ad artisti, critici, curatori, filosofi e abitanti di creare il luogo più dinamico di Milano nell’ambito della ricerca artistica contemporanea. Il Centro è tutt’oggi un laboratorio che offre all'arte contemporanea una piattaforma di sperimentazione, lavorando in una logica interdisciplinare, internazionale e al contempo radicata nel tessuto sociale locale, al fine di opporsi a decisioni politiche e urbanistiche negative per il quartiere.
Dal 2001 gli abitanti si sono impegnati in un’intensa attività per difendere il loro unico vero spazio pubblico, la Stecca e i giardini adiacenti, destinato ad essere privatizzato. Lo stesso anno iniziano anche i primi interventi d’arte contemporanea. Nel 2002 negli spazi della Stecca nasce out, Ufficio per la Trasformazione Urbana, luogo di ritrovo di artisti, architetti, critici e curatori, nonché delle associazioni del quartiere. A partire dal 2003, Isola dell’Arte lavora per la creazione di un Centro per l’arte contemporanea. Durante gli anni, le opere di artisti come Stefano Arienti, Massimo Bartolini, Tania Bruguera, Loris Cecchini, Gabriele Di Matteo, King’s, Luca Pancrazzi, Dan Perjovschi, Marjetica Potrc o Vedovamazzei, concepite per la struttura architettonica dell’edificio, entrano a far parte di una ideale “collezione permanente” del Centro.

Isola Art Center viene ufficialmente inaugurato nell’aprile 2005 da Daniela Benelli, Assessore alla Cultura della Provincia di Milano. Oggi fa parte della rete inContemporanea, e comprende numerosi progetti culturali e sociali tra cui: Love Difference, OsservatorioinOpera, Werkstatt, Stazione Isola, Millepiani, Undo.net, Forum Isola. L’insieme di queste associazioni, con artisti come Tomas Saraceno, ha dato forma ad un progetto innovativo di un Centro per l'Arte e per il Quartiere nei giardini dell'Isola.
Finora Isola Art Center ha organizzato 29 mostre con opere di più di 200 artisti, 13 progetti speciali e 28 incontri, che hanno portato all’Isola artisti dai 5 continenti, spesso ospitati dagli abitanti. Negli anni il Centro ha collaborato con docenti e studenti di numerose Accademie ed Università. Il Centro gode tutt’oggi di un notevole riconoscimento a livello internazionale ed è stato di recente invitato al Museo Mamco di Ginevra, alla Biennale di Istanbul, alla Biennale di Tirana e al Goldsmiths College di Londra.
Nell’aprile 2007 il Comune di Milano e la multinazionale Hines hanno sgomberato Isola Art Center e tutti gli artigiani e le associazioni, dando inizio alla demolizione dell’edificio. L’operazione è servita a consegnare il fabbricato e i giardini alla multinazionale, che aspira a costruire edifici per un totale di 90 mila metri cubi. L’ultimo progetto, disegnato da Boeri Studio, prevede tra l’altro parcheggi sotterranei, residenze di lusso e due torri alberate chiamate “bosco verticale”, che si dovrebbero aggiungere a parcheggi, uffici e un’area commerciale di 30.000 metri cubi a costruire dal gruppo Ligresti.
Il forte radicamento nel territorio ha permesso a Isola Art Center di sopravvivere allo sfratto e di continuare le attività scegliendo come spazio di azione il quartiere stesso. Ospiti di altri spazi, quali associazioni, negozi, spazi pubblici, si è creato un terreno di gioco delle partecipazioni che ha aperto
nuove possibilità.

info: 339 60 57 111 info@isolartcenter.org
www.isolartcenter.org
16 11 2009
19 novembre 2009: rotor - Graz, Austria: What is going on in Milan?

Participating in what is going on and what is changing in the Annenviertel. Learning about what moves other people

Isola Art Center
Discussione e presentazione
con Bert Theis e Mariette Schiltz. Moderatore: Oliver Ressler
Giovedi, 19 Novembre 2009, 20.00h

rotor, Volksgartenstrasse 6a, Annenviertel, Graz
Association for contemporary art
www.rotor.mur.at
www.steirischerherbst.at

The Isola Art Center is an outstanding art initiative dealing with urban development and city district field work. Founded in 2001, the center operates in the Milan district of the same name – Isola. In 2003 a former factory building at the heart of the district was occupied and subsequently put to intensive cultural use. In 2007 the building was cleared falling prey to the intentions of the Milan city government and a Texan real estate development agency. Yet the activists didn’t bury their heads in the sand but decided to continue their work. Since then a number of projercts have been developed in cooperation with initiatives from the Isola district and beyond.

ANNENVIERTEL! is supported by: Stadt Graz Kulturamt der Stadt Graz Kulturabteilung des Landes Steiermark BMUKK mur.at Culture Programme of the European Union steirischer herbst
ANNENVIERTEL! is part of: THE ART OF URBAN INTERVENTION a project by rotor association for contemporary art/ Graz, University of J. E. Purkyne/ Usti nad Labem, [BLOK] – Local Base for cultural refreshment/ Zagreb (in collaboration with DeLVe | Institute for Duration, Location and Variables, Zagreb), The Blue House Foundation/ Amsterdam, Institute of Contemporary Art Sofia and NABA – New Academy of Fine Arts/ Milano.

www.rotor.mur.at
05 11 2009
We Do It. Dal 12.11.-20.12. Kunstraum Klagenfurt, Austria

kunstraum lakeside
Lakeside Science & Technology Park GmbH
Lakeside B02 | A-9020 Klagenfurt


Mercoledì, 11. Novembre
Lakeside Park, Klagenfurt

Ore 18: Apertura della mostra »We do it.«
introduzione del curatore Marco Scotini ed intervento dell'artista Bert Theis.

con
Adrian Paci, Andrea Sala, Bert Theis, Christoph Schäfer, Danilo
Correale, Enzo Umbaca, Yang Jiechang, Maria Papadimitriou, Mariette
Schiltz, Millepiani magazine, Museo aero solar (Tomas Saraceno), OUT
(Office for Urban Transformation), Paola Di Bello, Stefano Boccalini,
Undo.net, Wurmkos

a cura di Marco Scotini
assistente curatore Matteo Lucchetti


»WE DO IT«
Il quartiere di Isola in due inadeguati sistemi descrittivi.

La città è il campo privilegiato dell’esercizio del potere. Ovunque procedure d’assoggettamento sono al lavoro (sui corpi, sul linguaggio e sui luoghi). Ma nulla di per sé è politico per il solo fatto che vi si esercitano rapporti di potere anche se ogni cosa, nella giusta occasione, può diventarlo. Il quartiere Isola da sette anni è, di fatto e dentro la città di Milano, uno spazio “politico”. Questo quartiere in breve tempo è diventato un campo di forze, di tensioni, di resistenza, di desideri e aspirazioni. Forse ereditando modelli dal proprio passato locale, l’Isola ha finito per rappresentare uno spazio che disturba le storie consolidate della città moderna: progetti speculativi, progetti di polizia spaziale, gentrificazione.

La mostra We Do It, vuole riproporre una riarticolazione, attraverso una serie di documenti, della protesta condotta dall’azione antagonista. Il progetto intende illustrare in parallelo sia il piano dell’amministrazione (in fase di costruzione), sia quello di urbanistica parallela che è stato oggetto dell’opposizione. Il progetto, come suggerisce il sottotitolo – che cita il lavoro del 1974-75 di Martha Rosler nel quartiere di Bowery di New York – intende illustrare in parallelo sia il piano dell’amministrazione (in fase di costruzione), sia quello di urbanistica parallela che è stato oggetto dell’opposizione alla logica neo-liberista.

A partire dal 2000 il quartiere Isola, zona circoscritta di abitazioni operaie nel cuore di Milano, è sottoposta ad un’operazione di gentrificazione attraverso la realizzazione di un piano urbanistico affidato alla multinazionale texana Hines. Da quel momento, il fulcro dell’azione antagonista al piano top-down dell’amministrazione, è stata una fabbrica abbandonata, residuo del passato industriale milanese, e occupata da varie associazione, che sono confluite nel progetto artistico di costituzione di un centro d’arte e comunitario, Isola Art Center.
Alla cattiva coscienza dei pianificatori che hanno rimproverato di immobilismo l’azione antagonista promossa nel quartiere, l’Isola non ha avuto altro da mostrare se non una realtà in trasformazione, una nuova morfologia sociale multiculturale, storie di progressivo adattamento contestuale, una intenzionalità collettiva e progettuale fondata sull’autoorganizzazione. All’accusa di rivendicare una purezza ideologica originaria della propria comunità l’Isola, all’opposto, ha potuto e può solo controbattere di reclamare il diritto alla città come esigenza democratica “radicale” e di riaffermare l’esigenza dei gruppi e dei singoli di controllare e progettare attivamente la propria vita. Isola Art Center nasce e si muove in questi anni con la volontà di catalizzare la mobilitazione del quartiere e le forze in campo. E’ una piattaforma artistica aperta e indeterminata, pronta ad accogliere al suo interno un investimento progressivo di differenti soggetti: comitati degli abitanti, associazioni di quartiere, volontari, urbanisti, filosofi, critici, curatori oltre che - naturalmente - artisti. Isola Art Center pensa ad un centro d’arte e comunitario come dispositivo urbano. E, cioè, come servizio collettivo a scala urbana che intende attivare o sostenere occasioni di auto-empowerment della città. Per Isola Art Center, per dirlo con Rancière, “la logica della dimostrazione è [sempre stata] anche inevitabilmente una estetica della manifestazione”.

kunstraum lakeside
Christian Kravagna, Hedwig Saxenhuber | Curatori

Anja Werkl | Coordinamento
Lakeside Science & Technology Park GmbH
Lakeside B02 | 9020 Klagenfurt

T (+43-463) 22 88 22-20
M (+43-664) 83 99 305
F (+43-463) 22 88 22-10
www.lakeside-kunstraum.at

Undo.net: Isola space


Kunstaspekte.de ha scelto We do it tra le mostre più interessanti da vedere
25 10 2009
L'INDIANO IN GIARDINO Inaugurazione 29 ottobre ore 19.00

L'INDIANO IN GIARDINO
progetto di Alek O. e Santo Tolone
in collaborazione con Isola Art Center

Inaugurazione giovedì 29 ottobre 2009, ore 19.00
29 ottobre – 1° novembre 2009
Inizio percorso Bar La Cantinetta, P.le Archinto, Milano

con Pedro Barateiro, Dafne Boggeri, Marco Colombaioni, Camilla Candida Donzella, Alessandro Di Giampietro, Lucie Fontaine, Francesco Fossati, Matteo Rubbi, Manuel Scano, Mauro Vignando e Zhou Tao

Un indiano pellerossa è in una limousine dagli interni neri. È nudo e la pelle dei sedili a contatto col suo corpo lo fa gelare: dalla sua bocca esce una nuvola di fiato che appanna i vetri. L'indiano sbuca dal tettuccio dell'auto e fugge via. Ricompare al centro di un cavedio adibito a magazzino per insegne luminose dismesse. L’indiano gira lentamente su se stesso, alza gli occhi e sopra la sua testa c’è uno squarcio geometrico di cielo. Allora risale le strette pareti che lo circondano, aggrappandosi con le mani e spingendo con i piedi, e se ne va. Scendendo distrattamente le scale di un laboratorio sotterraneo si ritrova l'indiano: questa volta blocca il passaggio alla stanza successiva. Con le braccia conserte sorride, obbliga i presenti alla convivenza in uno spazio minuscolo costituito da una breve rampa di scale. Alle prime luci dell'alba, in una piazza attorniata da palazzi silenziosi, un bar con tavolini rossi sul marciapiede diventa la ludoteca che avremmo rischiato di non avere. L'indiano aspetta seduto toccando piano le pedine di legno. Appoggia al muro la nuca coperta di piume e guarda il viso del suo compagno di giochi. Poi scrolla il capo e si sfrega le gambe con le mani. Si alza e inizia a correre, per fermarsi solo davanti a un autosalone con vetture di lusso dalle silhouette allungate: la cancellata aperta scopre un tappeto di auto strette una contro l'altra. Un indiano pellerossa è in una limousine dagli interni neri.

L’indiano è il soggetto di una fantasia innocente e spericolata che entra nel nostro quotidiano; gli spazi dove compare sono tutto fuorché casuali.

La disposizione dei luoghi, però, è imprevedibile: quasi fossero le stanze ricollocate di un museo saltato in aria. Si concentrano in poche vie, sparpagliate all’interno del quartiere Isola, un perimetro e una realtà con cui i due organizzatori - insieme ad altri artisti, alcuni dei quali coinvolti in questa collettiva - si sono già confrontati.

L’esplosione di un ipotetico museo sembra essere anche la metafora per raccontare il nuovo approccio scelto per L’indiano in giardino. Annullata la figura del curatore, rimane soltanto la forza organizzativa unita alle opere degli undici artisti coinvolti che, in alcuni casi, lavorano insieme per la prima volta.

Manuela Ravasio


Orari di apertura
17:00 – 20:00

Sedi espositive, quartiere Isola, Milano
P.le Archinto – bar La Cantinetta
Via dal Verme, 2 – cavedio condominiale
Via Pollaiuolo, 8 – autorimessa Mariani
Via Lambertenghi, 25 – studio
P.za Minniti – edicola Ambrosini

Ringraziamo la partecipazione di Autoservizi Mariani, Bar La Cantinetta, Edicola Ambrosini, Falegnameria Clerici ed Insegne Longoni.
Scarica la mappa
23 09 2009
26.09.09: Paola di Bello espone

"ANNENVIERTEL! THE ART OF URBAN INTERVENTION"
Exhibitions – Discussions – Workshops – Guided Tours – Neigbourhood Radio –Annenpost
When? Saturday, September 26, 6 pm in the frame of steirischer herbst 2009
Where? rotor, Volksgartenstraße 6a, 8020 Graz
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Paola Di Bello, "Framing the Community"
Participating in what is going on and what is changing in the Annenviertel. Learning about what moves other people

On September 26th we really get started in the ANNENVIERTEL! The launch of an intensive discussion of this neighbourhood of Graz around the Annenstraße linking the Lend and Gries districts is scheduled for this date. Residents and tradespeople, artists and scientists, activists and experts will explore one of the most exciting areas of Graz and discuss ongoing processes and changes.

rotor, association for contemporary art based in the Volksgartenstraße 6a will provide the headquarters for this two-year project. Here is where you find exhibitions related to the subject, interesting evening events, an archive on art forms in public and social space, workshops – and, of course, all information on the project progression, the many satellite stations and all events organized in the ANNENVIERTEL!

All information on the programme: Send an email to rotor@mur.at to subscribe the Email newsletter.
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Till September 12 this exhibition can be seen at < rotor >:
SELECTED:
10 YEARS OF ROTOR With more than 30 artists and a selection of works presented in these ten years which played a key role in the development of the programming. Many of these works of art could be produced in the frame of < rotor > projects – exhibitions here in Graz and abroad, in public space and in the frame of residency programs.
Opening hours: MON – SAT, 10 am – 6 pm
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The ANNENVIERTEL! kick-off is organized in cooperation with the steirischer herbst festival and with the support of the Culture Programme of the European Union

ANNENVIERTEL! is supported by: Stadt Graz Kulturamt der Stadt Graz Kulturabteilung des Landes Steiermark BMUKK mur.at Culture Programme of the European Union steirischer herbst
ANNENVIERTEL! is part of: THE ART OF URBAN INTERVENTION a project by < rotor > association for contemporary art/ Graz, University of J. E. Purkyne/ Usti nad Labem, [BLOK] – Local Base for cultural refreshment/ Zagreb (in collaboration with DeLVe | Institute for Duration, Location and Variables, Zagreb), The Blue House Foundation/ Amsterdam, Institute of Contemporary Art Sofia and NABA – New Academy of Fine Arts/ Milano.
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< rotor > association for contemporary art Volksgartenstrasse 6a, 8020 Graz, Austria 0043 / 316 / 688306, rotor@mur.at www.rotor.mur.at

"Framing the Community
23 09 2009
IAC e out alla Biennale di Tirana dal 25.09-22-10.09.

The Symbolic Efficiency of the Frame
T.I.C.A.B – Tirana International Contemporary Art Biannual

EPISODE 2
Opening 25 September, City Walks 1 and 3 October, Tirana Dialogues from 3 ? 6 October
Curated by: STEALTH.unlimited (Ana Dzokic and Marc Neelen)


Of all the cities in the Balkans region, Tirana's recent development is maybe the most perplexing. In the last two decades, following the long period of Albania's self?isolation, this city grew from 250.000 to about 700.000 inhabitants and more than tripled in size ? a majority of which is built informally and without (much) plan.

In an attempt to critically respond to the current development of Tirana ? through ‘wild’ urbanization, fast capital investment and set within the horizon of a neoliberal context – T.I.C.A.B – Tirana International Contemporary Art Biannual – this year expands beyond the field of visual arts, into the domain of architecture and processes of urbanization. By involving architects, artists, cultural workers, activists and journalists from the Western Balkans region and the wider global context, EPISODE 2 examines the deficiencies resulting from the highly individual and profit driven development of contemporary cities ? and points at alternatives that emerge from these cracks, opening the horizon to different contributions and involvement of citizen’s to what the future of our cities could be.

EPISODE 2 manifests itself in four parts ? through an exhibition positioning key issues, practices and alternative approaches to the contemporary developments in the city; the Cities Log (chronology) of spatially important events, decisions and discussions in the cities of former Yugoslavia and Albania – which in turn serves as a backdrop for a set of public discussions ? Tirana Dialogues ? bringing practitioners from this region and a broad international context. And finally the production of the Tirana Guide to Parallel Urban Realities, made by local and international participants.

For who comes to Tirana, one of the most exiting parts of the program might be the Tirana Dialogues ? from 3rd to 6th of October ? co?organised with Emiliano Gandolfi. Each of these discussions brings in dialogue two regional or globally active and socially engaged practitioners. The topics covered will range from a/o social and spatial neighbourhood interventions, architecture biennials as a tool for change, new and upcoming architecture and planning institutions, to new models of belonging. (See below for detailed information and list of participants.)

The Biannual under the title "Symbolic Efficiency of the Frame" opens in three episodes, each one week after the other. Episode 1 is curated by Edi Muka and Joa Ljungberg (and opened 18th of September), while the Episode 2 has been conceived by STEALTH, Ana Dzokic and Marc Neelen (25th of September) and the last, Episode 3 by Corinne Diserens (2nd of October – the overall inauguration of the Biannual).

The title refers to a passage in Slavoj Zizek's book "The Parallax View" where he describes how reality through the act of enframing turns into its own appearance. What possible "frames" can we use to enable a more multilayered reading of reality? How are we to read our overall current condition, recent past ? or our possible futures?

T.I.C.A.B is organized by the Tirana Institute for Contemporary Art (T.I.C.A.) and will last until 22nd of October 2009. For a thorough list of participating artists, the Tirana Dialogues schedule, city walks, satellite events and other information, please check the Biennial's website:
http://tica?albania.org/TICAB/

Exhibition contributors
Alterazioni Video / Laurence Bonvin / Co?plan / Deadmalls.com / Detroit Unreal Estate Agency / Elemental / El Puente_Lab and Jenny Giraldo / Estudio Teddy Cruz / Bojan Fajfri? / Louize Ganz and Ines Linke / Interboro / Isola Art Centre and The Office for Urban Transformation / Kartun Development Group / MAP Office / Nebojša Milikic / Ou Ning / Leonard Qylafi / Streetfilms

Tirana Dialogues
public discussion series at Hotel Dajti ? 3rd to 6th of October co?organised with Emiliano Gandolfi.

Saturday 3/10
[19.00h] Hands Over the City ? civil groups and investigative journalism for urban justice Teodor Celakoski (Right to the City, Zagreb) / Brankica Stankovi? & Miodrag ?vorovi? (Insider, RTV B92, Belgrade)
Sunday 04/10
[17.30h] Activating the Local ? neighbourhood interventions for social engagement Nebojša Miliki? (cultural activist, Belgrade) / Doina Petrescu (Atelier d'Architecture Autogérée, Paris)
[20.00h] Exposing the City of Tomorrow ? architecture biannuals as a tool for change Emiliano Gandolfi (11th Architecture Biennale Venice, 3rd Architecture Biennale Rotterdam) / Ou Ning (Shenzhen & Hong Kong Architecture Biennale)
Monday 05/10
[17.30h] Urban Commons ? policies and public involvement for the inclusive city Emil Jurcan (Pulska grupa, Pula) / Aleksandra Kapetanovi? (Expeditio, Kotor)
[20.00h] Printed Matters ? architecture magazines: media strategies and societal ambitions Fabrizio Gallanti (Abitare magazine, Milan) / Maroje Mrduljaš (Oris magazine, Zagreb)
Tuesday 06/10
[17.30h] Shifting the Field of Action ? a new role for architecture and planning institutes Marko San?anin (Platforma 9.81, Zagreb) / Dritan Shutina (Co?Plan, Tirana)
[20.00h] Building Participation ? making places for local empowerment
Teddy Cruz (Estudio Teddy Cruz, San Diego) / Francisco Sanin (Syracuse University, New York ?Medellin, Colombia)

Cities log
with contributions from Belgrade, Kotor, Novi Sad, Podgorica, Prishtina, Pula, Skopje, Tirana and Zagreb, by: Besnik Aliaj / Branko Bela?evi?, Marko Mileti?, Dubravka Sekuli?, Jelena Stefanovi? / Dafne Berc / Teodor Celakoski / Valon Germizaj / Žakilina Gligorijevi? / Adelina Greca / Astrit Hajrullahu / Florina Jerliu / Aleksandra Kapetanovi? / Ivan Kucina / Ilir Murseli / Oliver Musovik / Divna Pen?i? / Petrit Selimi / Pulska grupa / Aneta Spaseska / Borislav Vuki?evi? and others ? designed with Ajdin Baši?.

The Cities Log includes works by and documentation from Lorenz Aggermann, Eduard Freudmann, Can Gülcü / Sabine Bitter and Helmut Weber / Luise Donschen and Archis Interventions Prishtina / Fifth Park / First Archi Brigade / Insider B92 / Vladan Jeremi? and Rena Rädle / Civil Initiative Muzil / Right to the City, Zagreb.

Tirana Guide to Parallel Urban Realities
co?organised with Polis University Tirana, with:
Ivan Kucina (Faculty of Architecture, Belgrade) / Endrit Marku (Polis University) / Gezim Qendro (Polis University) / Miguel Robles?Duran (Cohabitation Strategies, Rotterdam) / Piet Vollaard (ArchiNed, Rotterdam) / Aleksandar Zograf (cartoonist, Pancevo) and students

Polis University, and Tirana City Walks
1st and 3rd of October with Marc Armengaud (AWP, Paris).

TICA Tirana Institute of Contemporary Art
10 07 2009
22 maggio > 31 agosto: Urban Temporary Library alla Libreria Puerto de Libros, via Pollaiuolo, 5

URBAN TEMPORARY LIBRARY
LIBRERIA PUERTO DE LIBROS, VIA POLLAIUOLO, 5
A CURA DI MICHELE D’AURIZIO
22 MAGGIO > 31 AGOSTO

La Urban Temporary Library (Biblioteca Temporanea Urbana) è un archivio di circa 50 volumi che rappresentano alcune delle più emblematiche teorie sullo spazio urbano delineate nell’ultimo decennio. La Urban Temporary Library si propone di fornire alcune chiavi di lettura alla drastica trasformazione che coinvolge non solo il quartiere Isola ma l’intera città di Milano, e conseguentemente di suggerire strategie di dissenso nell’uso dello spazio urbano e di resistenza alle dinamiche di potere che sottendono qualsiasi tentativo di pianificazione urbana.
Il recupero di un ruolo sociale dell’architettura è inderogabile. Le necessità e i desideri degli abitanti devono tornare
a plasmare la città, la creatività a mediare l’esperienza delle strade cittadine. Coniugare gli interessi del capitale con i bisogni degli abitanti della città è possibile.
La Urban Temporary Library è articolata in cinque percorsi tematici che ne agevolano la consultazione. Ad ogni percorso corrisponde un segnalibro di colore diverso.
LA CITTÀ GLOBALE [SEGNALIBRO GIALLO]
Quanto il fenomeno della globalizzazione ha influenzato lo sviluppo delle nostre città? Quali pratiche, linguaggi, immaginari ha generato nel contesto urbano?
UTOPIE URBANE [SEGNALIBRO GRIGIO]
Pianificazione urbana, riconversione, dismissione, smantellamento. La progettualità “visionaria” degli urbanisti ha sempre delineato positivamente lo sviluppo delle nostre città? Quando, dove e perché ne si è registrato il fallimento? Che fine ha fatto la responsabilità sociale dell’architetto?
CITTÀ E POTERE [SEGNALIBRO VERDE]
Quali forze regolano le nostre città? Quali logiche di potere la facciate degli edifici mascherano? Come la biopolitica agisce nello spazio urbano?
L’IMMAGINE DELLA CITTÀ [SEGNALIBRO BLU]
È bene costruire in nome dello “skyline”? Può il paesaggio urbano esaurirsi in una bidimensionalità da cartolina? Quanta verità c’è nelle campagne di comunicazione territoriale?
USI ANTICONFORMISTI DELLO SPAZIO URBANO [SEGNALIBRO ROSSO]
Cosa si può fare con e nelle nostre città? Quali sono le pratiche e le strategie che testimoniano che un utilizzo non normato dello spazio urbano è possibile? Che cos’è il guerrilla gardening? E il parkour?
La Urban Temporary Library è presentata nel contesto “Public Turbolence / Disordine in Pubblico - Arte, Eventi, Incontri all’Isola, Milano”, un progetto promosso da Isola Art Center e a cura di Alberto Pesavento e Bert Theis.
È stata costituita con l’aiuto di urbanisti, sociologi e attivisti urbani che sono stati invitati a suggerire i dieci titoli che più hanno influenzato il loro pensiero e lavoro.
La Urban Temporary Library è stata resa possibile con il contributo della Libreria Puerto de Libros di Via Pollaiuolo, 5.
Qui è ospitata e consultabile dal 22 maggio al 31 agosto 2009, dalle ore 10 alle ore 14 e dalle ore 15 alle ore 19.

più info su Urban Temporary Library e Public Turbulence
08 06 2009
15.06.09 - 28.02.10: Bert Theis. Building Philosophy. Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci - Prato

Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci - Prato
Bert Theis. Building Philosophy

Progetto speciale a cura di Stefano Pezzato e Marco Scotini
Promosso da Regione Toscana e Comune di Prato
Realizzato con il supporto della Provincia di Prato
Nell'ambito del progetto Territoria #4

Lounge / Project Room, Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci - Prato
Inaugurazione: lunedì 15 giugno 2009, ore 18
Aperto tutti i giorni fino al 28 febbraio 2010, ore 10-19. Chiuso martedì
Ingresso libero


Il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta il primo progetto espositivo personale di Bert Theis in uno spazio museale italiano.
Collegato a un'ampia rassegna territoriale curata dallo stesso artista.

Bert Theis. Building Philosophy
I lavori di Bert Theis sono concepiti come progetti simbolici, filosofici o utopici, disseminati in spazi dove l'arte può partecipare alla vita individuale e collettiva configurandosi quale luogo di riflessione, forma utilizzabile o situazione di socialità. Padiglioni, panchine, pedane, tribune, chioschi, container, ispirati tanto al minimalismo quanto all'architettura spontanea, si propongono come dispositivi aperti la cui interpretazione e destinazione d'uso è affidata all'iniziativa del pubblico: interventi che invitano alla sosta e al relax, che favoriscono pratiche di attivismo popolare e culturale ovvero - per usare le parole di Theis - opere audience specific, "dove l'indeterminatezza diviene sinonimo di pratica democratica". (Marco Scotini)

Un analogo carattere d'indeterminatezza si trova in Building Philosophy, concetto mutuato da Réalisation de la philosophie di Guy Debord, introdotto da Theis nella sua esposizione alla Federico Bianchi Contemporary Art di Lecco nel 2008 e ora riproposto nel nuovo progetto di Prato. Il concetto si può tradurre come "costruire la filosofia", azione necessaria dovuta alla mancanza di una teoria adeguata alla crisi culturale contemporanea, oppure come "filosofia del costruire", realizzazione di "piattaforme" e altre strutture come il "laboratorio" di sperimentazione artistica e culturale Isola Art Center e l’ufficio per la trasformazione urbana out, promossi e coordinati dall'artista a partire dal 2001.

La personale dell'artista a Prato si articola al piano terra del museo a partire dalla serie di Gropius Drifters (2008), otto moduli praticabili di legno che riprendono su scala ridotta la planimetria disegnata nel 1924 da Walter Gropius per un complesso di edifici mai costruiti, l’Accademia Internazionale di Filosofia di Erlangen in Germania, e saranno posti in dialogo con l'opera permanente di Sol LeWitt, Wall Drawing #736. Rectangles of Colour. La serie di cinque Mudam Drifters (2006), anch'essi riferibili a modelli di architettura modernista, sarà invece collocata negli spazi Lounge e Project Room insieme al fotomontaggio Le troisième système (2006), che riprende il disegno di Le Corbusier per un agglomerato urbano di tre milioni di abitanti con torri a croce, e all'installazione video Fuad Labord (2003), composta dalla visione speculare e metaforica della giungla urbana cresciuta nei terreni destinati alla cementificazione del quartiere Isola ripresa dal basso e dello spazio edificato senza verde di questa zona di Milano ripreso da un grattacielo.
A questo si aggiunge la serie aggiornata di fotografie e fotomontaggi Isolartcenters (2008-09), intesa dall'artista come individuazione di spazi ideali per le attività dei progetti collettivi Isola Art Center e out avviati sempre nel quartiere Isola di Milano.
"Un centro per l'arte e per un quartiere non è un edificio, ma un concetto, un programma. Chi ha pensato di distruggere Isola Art Center distruggendo l'edificio nel quale abbiamo lavorato dal 2003 al 2007 si è sbagliato. Il centro è esploso ma è vivo. I suoi spazi espositivi e di incontro sono distribuiti attraverso il quartiere Isola, ospitati da associazioni, negozi, un ristorante, le piazze, le saracinesche... La distruzione ha liberato l'immaginazione e i sogni". (Bert Theis)

L'idea espressa così dall'artista è rappresentata in mostra dall'installazione Senza titolo (2008), struttura-tenda che richiama nella forma la "Stecca degli artigiani", sede originaria di Isola Art Center a Milano, che troverà collocazione nella piazza del teatro antistante la Lounge e il bar del museo come spazio ricettivo e d'accoglienza per il pubblico, ma anche come luogo di comunicazione, di incontro culturale e condivisione sociale.

Il progetto di Theis per Territoria #4
In concomitanza con la realizzazione del suo progetto espositivo al Centro Pecci, Bert Theis è stato invitato a curare la nuova edizione di Territoria, la rassegna artistica diffusa nel territorio provinciale (Prato, Montemurlo, Carmignano e Cantagallo) in programma nei mesi di ottobre e novembre 2009. Theis ha quindi concepito un work in progress che mirerà a focalizzare alcuni elementi chiavi del territorio coinvolgendo artisti internazionali e italiani, architetti, filosofi, scrittori e strati della popolazione che di solito non entrano in contatto con l’arte contemporanea.
Per l'occasione ha coniato una serie di slogan che sintetizzano i temi su cui si concentreranno le ricerche e gli interventi artistici di Territoria #4: "Capire il territorio. Sognare il territorio. Segnare il territorio".

Note biografiche sull'artista
Bert Theis è nato in Lussemburgo nel 1952. Da oltre quindici anni vive e lavora tra Milano e Lussemburgo. All'inizio degli anni Novanta, insieme ad altri artisti della sua generazione, si è affermato con lo sviluppo di strategie operative inserite in contesti urbani e legate a modalità relazionali. Ha quindi partecipato ai maggiori eventi artistici internazionali come la Biennale di Venezia (1995), Skulptur Projekte a Münster (1997), Arte all'Arte a Volterra e Manifesta 2 in Lussemburgo (1998), Melbourne International Biennial (1999), Biennale di Gwangju in Sud Corea (2002), Biennale di Tirana (2003), Shenzhen International Public Art Exhibition in Cina (2004), Emergency Biennale in Cecenia (2005), Biennale di Busan in Sud Corea (2006), Biennale di Istambul (2007), Biennale di Taipei a Taiwan (2008).

Pubblicazione
È in corso di realizzazione una nuova monografia dedicata a Bert Theis, in versione trilingue francese, inglese e italiana, coordinata da Judith Quentel - direttore artistico del Domaine Départemental de Chamarande (Francia), con saggi di Christian Bernard, Hou Hanru e Marco Scotini, e una discussione dell'artista con Vasif Kortun. Il volume sarà frutto della collaborazione europea fra Domaine Départemental de Chamarande, Mamco di Ginevra, Mudam di Lussemburgo e Centro Pecci di Prato.

Info:
www.centropecci.it
www.isolartcenter.org

Comunicazione:
Dr. Silvia Bacci
Mob. 338 6660784
silviabaccistampa@tiscali.it


Scarica l'invito della mostra

Il sito di Territoria 4

Scarica il giornale di Territoria 4
21 05 2009
Giovedi 21 e sabato 23 maggio: Il coro delle lamentele di Milano

IL CORO DELLE LAMENTELE DI MILANO
invita il quartiere di Isola ad esprimere le proprie lamentele

GIOVEDì 21 MAGGIO
alle ore 21:30
presso PUNTO ROSSO

incontro con il coro della lamentele.

Siete ufficialmente invitati ad unirvi al Coro delle Lamentele, che si esibirà pubblicamente all’interno del progetto PUBLIC TURBULENCE organizzato da Isola Art Center.

In occasione dell'esibizione, prevista per il 23 maggio in Piazza Archinto, il Coro delle Lamentele ( prodotto da The Tune) chiede agli abitanti dell' Isola, e a tutti gli altri che vorranno unirsi, di prendere parte al progetto dedicato al quartiere dal Coro delle Lamentele di Milano, per il quale la canzone ideata e scritta dal coro verrà modificata aggiungendo una nuova strofa dedicata alle lamentele del quartiere Isola.vi aspettiamo numerosi!

Per informazioni e adesioni:

Ivan Merlo / 333 48 303 11
Matteo Lucchetti / 329 45 125 42
Alberto Pesavento / 346 39 985 71

Per saperne di più:

http://www.isolartcenter.org/
http://www.youtube.com/user/LamentaMI

Invito
15 05 2009
22,23,24,25 maggio - 31 agosto: Public Turbulence / Disordine in pubblico

Isola Art Center in collaborazione con NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, Milano, presenta nell’ambito di inContemporanea 03, promosso dalla Provincia di Milano

Public Turbulence/Disordine in pubblico
Arte, eventi e incontri all’Isola, Milano
a cura di Alberto Pesavento e Bert Theis
22, 23, 24, 25 maggio – 31 agosto 2009

Agenzia X, Stefano Boccalini, Park Fiction, Stina Fisch, Gaia Fugazza, Angelo Sarleti, Sašo Sedla?ek, HR Stamenov, Urbonas, Fani Zguro, Isola Art’s Club Band e altri ancora.
Progetto speciale di artisti e curatori del Biennio specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali della NABA: Valentina Angeleri, Paolo Caffoni, Arianna Carcano (e Igor Muroni), Michele D’Aurizio, Anita Gazzani (e Luca Puglia), Matteo Lucchetti (e il coro delle lamentele a Milano), Valentina Maggi (e Sofia Scarano), Giulia Paciello, Mila Popdimitrova, Beto Shwafaty, Lorenzo Tamai.


Tra cantieri messi finalmente sotto sequestro e progetti architettonici eco-insostenibili, gli abitanti, artisti e attivisti del quartiere Isola non si fermano, continuando a difendersi da progetti autoritari e da pericolosi processi di gentrification creativa. Propongono invece uno sguardo critico e un uso inappropriato degli spazi della città attraverso le attività di Isola Art Center, un centro per l'arte e il quartiere in costruzione permanente. Nelle giornate del 22, 23, 24, 25 maggio (e fino al 31 agosto) sono in programma interventi artistici, incontri e performance pensati per essere non soltanto visti ma anche attraversati dalla discussione, e basati sulla convinzione che quando si parla di pubblico non si debba intendere lo spettatore silenzioso e inerme di fronte a quanto avviene ogni giorno.

Un robot mendicante gira per le strade dell’Isola fermandosi a parlare e chiedendo l’elemosina, mentre un treno devia misteriosamente dal suo percorso per apparire tra i palazzi. Una via del quartiere diventa una guida per usare gli spazi della città in modo anticonvenzionale: le librerie diventano anche biblioteche, i negozi si trasformano in posti dove si può anche non comprare niente, trovandovi invece esempi su come difendersi dalla privatizzazione dello spazio pubblico e protestare, anche cantando in coro la propria lamentela o portandosi dietro una panchina, dove sedersi per ascoltare la band di un Club che si rivela poi essere una semplice osteria. Una logica di disordine comune e di leggero spostamento dei significati e delle convenzioni sociali a cui siamo abituati.

Isola Art Center è una piattaforma aperta e un laboratorio che combina le attività e i desideri degli abitanti dell’ Isola con la ricerca artistica contemporanea. Sgomberato dalla Stecca degli Artigiani nel 2007, è il frutto di quasi dieci anni di impegno nella difesa del proprio quartiere da parte di abitanti, artisti, ricercatori e attivisti. Un insieme di persone che restano convinte di poter arrestare o limitare il più possibile, anche attraverso l’uso di tattiche non convenzionali, la distruzione degli spazi pubblici del quartiere e la loro riconversione in luoghi di consumo o terreni di speculazione immobiliare.

Oggi Isola Art Center è ospitato da Soundmetak, Piazzale Segrino 1/ Tantrika Shop, Via Pollaiuolo 2 / Puerto de Libros, Via Pollaiuolo 5 / Osterialnove, Via Thaon de Revel 9 / Punto Rosso, Via Pepe 14 / dalle vie e piazze dell’Isola e dalla Naba, via Darwin 20.

info: 346 39 98 571 / 339 60 57 111 info@isolartcenter.org www.isolartcenter.org master@naba.it www.naba.it

Scarica il programma di Public Turbulence
05 05 2009
Mercoledi 6 maggio, ore 18.30-21.30 Fondazione Corrente Incontro: Extra Expo - modelli sostenibili.

La Fondazione Corrente è lieta d'invitarla, Mercoledi 6 maggio, ore 18.30-21.30

Serata di chiusura dell'esposizione:
Expossible? Un'altra Expo è possibile?

Incontro: Extra Expo - modelli sostenibili.
Intervengono: Bert Theis e Mariette Schiltz per il progetto Isola Art Center;
Vincenzo Chiarandà e Anna Stuart per il progetto Undo.net; Steve Piccolo "Chinatown Temporary Art Museum".

Mostra e ciclo di incontri a cura di Jacopo Muzio, con lavori di Alessandro Busci, Maurizio Galimberti, Gianni Maffi, Pier Paolo Maggini, Toni Nicolini, Claudio Onorato, Marco Pho Grassi, Steve Piccolo, Walter Trecchi.

La mostra resterà aperta durante la sua ultima serata.

www.fondazionecorrente.org
Fondazione Corrente
via Carlo Porta, 5
20121 Milano
tel e fax 02-6572627
ma-gio: 9-1230 e 15-18.30
05 05 2009
incontemporanea 09 Numero tre, 8,9,10 maggio, Triennale di Milano

Isola Art Center è un laboratorio che combina le attività e i desideri degli abitanti del
quartiere Isola con la ricerca artistica contemporanea.

8/9/10 maggio 2009
NOI SIAMO QUI
inCONTEMPORANEA '09 - Numero TRE
Triennale di Milano
Viale Alemagna 6
10.30/2o.30

Isola Multipla

Con il progetto Isola Multipla vogliamo dare spazio alle voci e allo sguardo, ai commenti e alle riflessioni di chi ha visto e vede le vicende artistiche, sociali e politiche del quartiere Isola da dentro e da fuori. Il conflitto tra società immobiliari, autorità politiche e abitanti organizzati in comitati e associazioni non è finito: continua a non essere accettata la politica di distruzione dei luoghi e di speculazione immobiliare ai danni del quartiere. Isola Art Center, a differenza di altre associazioni, ha fatto sin dal 2001 la scelta di sviluppare progetti d’arte contemporanea in sintonia con gli abitanti che difendono il proprio spazio pubblico e si oppongono alla gentrification del loro quartiere. Un’esperienza locale ma seguita con molta attenzione anche all’estero e che merita di essere documentata e discussa per capire quanto sta succedendo in modo approfondito: perché l’arte contemporanea può anche scegliere di non prestarsi ad essere sfruttata come decorazione o strumento di persuasione dell’opinione pubblica nei processi di trasformazione urbana, al solo scopo di cambiare la varietà sociale di quartieri popolari in zone in cui a convivere sono solamente residenze di lusso e classe media creativa.

Isola Multipla prevede la presentazione simultanea di un gran numero di contributi video. Per questo “feedback” collettivo ci proponiamo di intervistare abitanti, artisti, curatori internazionali e personalità della cultura milanese.

Chiederemo a ciascuno un racconto e una riflessione a partire dalla loro esperienza personale all’Isola. Queste voci multiple costituiranno un archivio importante per la storia recente del quartiere e della città. Oltre ai volti delle persone intervistate, le loro parole saranno accompagnate da immagini d’archivio dell’Isola e delle attività svolte. Le interviste saranno divise per gruppi e proiettate in loop su una serie di monitor. Oltre all’evento espositivo di inCONTEMPORANEA numero 3, ci sarà anche una presentazione nel quartiere Isola durante il weekend del 23/24 maggio, per raggiungere gli abitanti che non frequentano eventi artistici. Tutto il lavoro di ripresa e di produzione è svolto collettivamente da artisti, ricercatori e abitanti del quartiere Isola e di Isola Art Center.
PROSSIMI APPUNTAMENTI:
Sabato 23 maggio, ore 19.30: Banda Putiferio con Operai e Polaroid e presentazione del “Robot mendicante” di Sašo Sedla?ek, Soundmetak, Piazzale Segrino 1, Milano

Dal 24 maggio:
“Public Turbulence” mostra e eventi all’Isola con Park Fiktion - Urbonas - Sašo Sedla?ek - Stina Fisch - Paula Mueller – HR Stamenov - progetto speciale a cura di Alek O. e Santo Tolone. Incontri a cura di Agenzia X

Lunedi 25 maggio, ore 18.30: Strategie urbane a confronto, incontro con Park Fiktion, Urbonas e Isola Art Center, Naba, via C. Darwin 20, Milano

Con il contributo di

Isola Art Center tel : 339 60 57 111 info@isolartcenter.org www.isolartcenter.org
04 04 2009
Venerdi 24 aprile: Open care, Open day. Il restauro del site-specific. Opere dall'Isola Art, via Piranesi 10

Venerdi 24 aprile 2009

OPEN CARE, OPEN DAY
Il RESTAURO DEL SITE-SPECIFIC: OPERE DALL’ISOLA ART CENTER.

Opere di Gabriele di Matteo, Alessandro di Giampietro, Bert Theis, Luca Pancrazzi, Loris Cecchini, Dan Perjovschi, King’s, Alek O., Paola Di Bello, Alice Pintus, out-Office for Urban Transformation, Guy Debord / Mara Ferreri, Enzo De Cotiis.

In occasione della giornata di apertura al pubblico, nel Laboratorio di conservazione e restauro di dipinti e opere polimateriche, Open Care ospita una mostra di opere della collezione dell’Isola Art Center recuperate dalla Stecca degli Artigiani.

Isola Art Center è un centro per l’arte e le attività del quartiere Isola a Milano creato nel 2003 da artisti, curatori, ricercatori e abitanti. Nel 2007 il centro è stato sgomberato e l’edificio della Stecca degli Artigiani è stato demolito. L’accertamento delle responsabilità e il risarcimento di questi danni sono tuttora in discussione.

In quell’occasione, alcune opere che erano state realizzate negli anni sono state distrutte, altre danneggiate e altre ancora sono state salvate.

Open Care è stata impegnata nelle operazioni “di salvataggio”. Alcuni interventi artistici integrati alla struttura dell’edificio sono stati recuperati con la tecnica dello strappo e successivamente restaurati. Altri lavori si trovano in deposito presso i caveau della società in attesa della decisione sull’eventualità di restaurarli. La presentazione viene completata da una serie di fotografie che mostrano l’edificio dove la collezione era collocata in origine come parte del sogno collettivo di un quartiere di poter dare vita a un centro per l’arte e per gli abitanti (www.isolartcenter.org).

Isola Art Center continua la sua attività in altri spazi pubblici e privati del quartiere, ospitato da associazioni, negozi e ristoranti. Il centro usa anche le saracinesche di questi spazi per la realizzazione di opere di artisti italiani ed internazionali.

Antonella Crippa
responsabile art consulting
Open Care - Servizi per l'arte
Via Piranesi 10 - 20137 Milano

Tel. 02.7398255 - Fax 02.7398298
antonella.crippa@opencare.it
17 03 2009
Lunedi 4 maggio: Dal museo alla strada. Arte e conflitti in un quartiere a Milano, GAP Bologna

gAP – GIOVANI PER L’ARTE PUBBLICA
APPUNTAMENTI SPAZIO gAP

Dal museo alla strada.
Isola Art Center: arte contemporanea e conflitti in un quartiere di Milano

intervengono:
Alek O. , artista
Marco Colombaioni, artista
Matteo Mascheroni, artista
Alberto Pesavento, ufficio out


In occasione dell' incontro, alcuni tra gli artisti che più hanno contribuito alle attività di Isola Art Center, provano a raccontare la loro esperienza e al tempo stesso quella delle varie fasi di organizzazione di un centro per l'arte contemporanea indipendente. L'uso di un luogo in abbandono, la cui presenza era di importanza strategica per un quartiere, l'Isola, minacciato da piani urbanistici tuttora contestati, così come la struttura aperta data alla piattaforma di critici, artisti, curatori e abitanti, ha fatto sì che Isola Art Center sia ora sempre più riconosciuto come un esempio tra i più significativi in assoluto per ripensare il rapporto tra arte, istituzioni artistiche e conflitti urbani.
Dal 2003, Isola Art Center è stato un centro per l'arte contemporanea in un luogo precario, un spazio condiviso da abitanti e artisti secondo logiche non compartimentate e in tempi recenti una sorta di "museo senza museo", dove le attività si svolgono nelle strade, nei negozi e nei palazzi del quartiere, in assenza di uno spazio esclusivo. Il lavoro degli artisti, insieme a quello dell'ufficio out, sarà anche presentato con una selezione di video e immagini.


Isola Art Center

Isola Art Center ha alle spalle sette anni di storia. Dal 2003, il Centro ha lavorato con il Forum Isola alla riconversione dell’edificio industriale della “Stecca degli artigiani” in un Centro per l’arte e il quartiere. Lo spazio della “Stecca” ha permesso ad artisti, critici, curatori, filosofi e abitanti di creare il luogo più dinamico di Milano nell’ambito della ricerca artistica contemporanea. Il Centro è tutt’oggi un laboratorio che offre all'arte contemporanea una piattaforma di sperimentazione, lavorando in una logica interdisciplinare, internazionale e al contempo radicata nel tessuto sociale locale, al fine di opporsi a decisioni politiche e urbanistiche negative per il quartiere. Dal 2001 gli abitanti si sono impegnati in un’intensa attività per difendere il loro unico vero spazio pubblico, la Stecca e i giardini adiacenti, destinato ad essere privatizzato.
Lo stesso anno iniziano anche i primi interventi d’arte contemporanea. Nel 2002 negli spazi della Stecca nasce out, Ufficio per la Trasformazione Urbana, luogo di ritrovo di artisti, architetti, critici e curatori, nonché delle associazioni del quartiere. A partire dal 2003, Isola dell’Arte lavora per la creazione di un Centro per l’arte contemporanea. Durante gli anni, le opere di artisti come Stefano Arienti, Massimo Bartolini, Tania Bruguera, Loris Cecchini, Gabriele Di Matteo, King’s, Luca Pancrazzi, Dan Perjovschi, Marjetica Potrc o Vedovamazzei, concepite per la struttura architettonica dell’edificio, entrano a far parte di una ideale “collezione permanente” del Centro.

Isola Art Center viene ufficialmente inaugurato nell’aprile 2005 da Daniela Benelli, Assessore alla Cultura della Provincia di Milano. Oggi fa parte della rete inContemporanea, e ospita numerosi progetti culturali e sociali tra cui: Love Difference, Osservatorio inOpera, Werkstatt, Stazione Isola, Millepiani, Undo.net, Forum Isola. L’insieme di queste associazioni, con artisti come Tomas Saraceno, ha dato forma ad un progetto innovativo di un Centro per l'Arte e per il Quartiere nei giardini dell'Isola. Finora Isola Art Center ha organizzato 29 mostre con opere di più di 200 artisti, 13 progetti speciali e 28 incontri, che hanno portato all’Isola artisti dai 5 continenti, spesso ospitati dagli abitanti. Negli anni il Centro ha collaborato con docenti e studenti di numerose Accademie ed Università. Il Centro gode tutt’oggi di un notevole riconoscimento a livello internazionale ed è stato di recente invitato al Museo Mamco di Ginevra, alla Biennale di Istanbul e al Goldsmiths College di Londra.
Nell’aprile 2007 il Comune di Milano e la multinazionale Hines hanno sgomberato Isola Art Center e tutti gli artigiani e le associazioni, dando inizio alla demolizione dell’edificio. L’operazione è servita a consegnare il fabbricato e i giardini alla multinazionale, che aspira a costruire edifici per un totale di 90 mila metri cubi. L’ultimo progetto, disegnato da Boeri Studio, prevede tra l’altro parcheggi sotterranei, residenze di lusso e due torri alberate chiamate “bosco verticale”, che si dovrebbero aggiungere a parcheggi, uffici e un’area commerciale di 30 metri cubi a costruire dal gruppo Ligresti.
Il forte radicamento nel territorio ha permesso a Isola Art Center di sopravvivere allo sfratto e di continuare le attività scegliendo come spazio di azione il quartiere stesso. Ospiti di altri spazi, quali associazioni, negozi, spazi pubblici, si è creato un terreno di gioco delle partecipazioni che ha aperto nuove possibilità.

Bert Theis, Vincenzo Latronico 2008

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CONTAINER. Laboratorio osservatorio di Arte Pubblica
progetto a cura di Mili Romano e di Gino Gianuizzi,con il sostegno di: Interporto, Comune di Bologna, Istituto Gramsci, Istituto Beni Culturali, Quartiere San Donato, neon>campobase

Laboratorio dinamico sul territorio e segnale di “lavori in corso”, spazio di produzione e pratica di public art, CONTAINER osservatorio-laboratorio mobile di arte pubblica è stato operativo nel corso dell’anno 2007-2008 all’interno del progetto “Sposta il tuo centro. Quartiere San Donato. Città di Città”. Sua caratteristica è stata la trasversalità e esso si è offerto al progetto come tramite con la strada e le varie zone del quartiere, riferimento all’esterno non solo per gli artisti coinvolti nel progetto ma per tutti gli abitanti delle sue varie aree e per tutti i laboratori che al progetto più generale hanno contribuito come generatori di energie di ricerca propulsiva (Piazza delle Culture; Conoscenza del quartiere; La qualità dell’abitare nell’edilizia pubblica; Le narrazioni; Un quartiere in trasformazione; Il verde urbano in San Donato; Nuovi sguardi sull’architettura; Il sito web).
Tutti gli interventi artistici sono stati progettati come strumento di avvicinamento/conoscenza e avvio di un processo di riflessione e trasformazione antropologico-sociale dello spazio metropolitano, a partire dai suoi caratteri essenziali e dalle sue peculiarità. Loro premessa fondamentale è stata che l’esperienza artistica, concepita non più soltanto come intervento meramente decorativo o di “intrattenimento”, si è potuta affermare come un utile sussidio alla “trasformazione” partecipata del territorio: per ingenerare la consapevolezza di una qualità urbana più alta, primo passo verso la valorizzazione dell’identità del luogo e del senso di appartenenza.
Maria Pia Cinque, Cuoghi Corsello, Cinzia Delnevo, Emilio Fantin, Anna Ferraro, Mili Romano, Monika Stemmer, Adriana Torregrossa, Donatella Acciaro, Alberta Pellacani sono stati gli artisti coinvolti nell’iniziativa, hanno attivato questo percorso attraverso progetti artistici nati dalla preliminare conoscenza del contesto urbanistico e sociale.
CONTAINER/LABORATORIO MOBILE si è trasformato, nei mesi di aprile e maggio 2008 in un modulo didattico teorico/pratico, con sede presso l’Accademia di Belle Arti e al Container, orientato alla presentazione dei diversi metodi di approccio dell’arte allo spazio metropolitano e al paesaggio e il cui fine è stato lo studio, l’osservazione e la progettazione nella città.

Dopo il primo posizionamento nell’area antistante la vecchia sede del quartiere, in via San Donato 68, il CONTAINER si è spostato a fine gennaio in Piazza Costituzione in occasione di ARTEFIERA e come evento di ARTEFIERA OFF; dal 3 marzo fino al 5 maggio è stato localizzato nell’area antistante la biblioteca Luigi Spina non lontano dal “Virgolone” del Pilastro; per poi arrivare alla sua ultima tappa nel parco John Lennon all’ombra del Centro Interculturale Massimo Zonarelli.

Dal museo alla strada.
Isola Art Center: arte contemporanea e conflitti in un quartiere di Milano

intervengono:
Alek O. , artista
Marco Colombaioni, artista
Matteo Mascheroni, artista
Alberto Pesavento, ufficio out


In occasione dell' incontro, alcuni tra gli artisti che più hanno contribuito alle attività di Isola Art Center, provano a raccontare la loro esperienza e al tempo stesso quella delle varie fasi di organizzazione di un centro per l'arte contemporanea indipendente. L'uso di un luogo in abbandono, la cui presenza era di importanza strategica per un quartiere, l'Isola, minacciato da piani urbanistici tuttora contestati, così come la struttura aperta data alla piattaforma di critici, artisti, curatori e abitanti, ha fatto sì che Isola Art Center sia ora sempre più riconosciuto come un esempio tra i più significativi in assoluto per ripensare il rapporto tra arte, istituzioni artistiche e conflitti urbani.
Dal 2003, Isola Art Center è stato un centro per l'arte contemporanea in un luogo precario, un spazio condiviso da abitanti e artisti secondo logiche non compartimentate e in tempi recenti una sorta di "museo senza museo", dove le attività si svolgono nelle strade, nei negozi e nei palazzi del quartiere, in assenza di uno spazio esclusivo. Il lavoro degli artisti, insieme a quello dell'ufficio out, sarà anche presentato con una selezione di video e immagini.


Isola Art Center

Isola Art Center ha alle spalle sette anni di storia. Dal 2003, il Centro ha lavorato con il Forum Isola alla riconversione dell’edificio industriale della “Stecca degli artigiani” in un Centro per l’arte e il quartiere. Lo spazio della “Stecca” ha permesso ad artisti, critici, curatori, filosofi e abitanti di creare il luogo più dinamico di Milano nell’ambito della ricerca artistica contemporanea. Il Centro è tutt’oggi un laboratorio che offre all'arte contemporanea una piattaforma di sperimentazione, lavorando in una logica interdisciplinare, internazionale e al contempo radicata nel tessuto sociale locale, al fine di opporsi a decisioni politiche e urbanistiche negative per il quartiere. Dal 2001 gli abitanti si sono impegnati in un’intensa attività per difendere il loro unico vero spazio pubblico, la Stecca e i giardini adiacenti, destinato ad essere privatizzato.
Lo stesso anno iniziano anche i primi interventi d’arte contemporanea. Nel 2002 negli spazi della Stecca nasce out, Ufficio per la Trasformazione Urbana, luogo di ritrovo di artisti, architetti, critici e curatori, nonché delle associazioni del quartiere. A partire dal 2003, Isola dell’Arte lavora per la creazione di un Centro per l’arte contemporanea. Durante gli anni, le opere di artisti come Stefano Arienti, Massimo Bartolini, Tania Bruguera, Loris Cecchini, Gabriele Di Matteo, King’s, Luca Pancrazzi, Dan Perjovschi, Marjetica Potrc o Vedovamazzei, concepite per la struttura architettonica dell’edificio, entrano a far parte di una ideale “collezione permanente” del Centro.

Isola Art Center viene ufficialmente inaugurato nell’aprile 2005 da Daniela Benelli, Assessore alla Cultura della Provincia di Milano. Oggi fa parte della rete inContemporanea, e ospita numerosi progetti culturali e sociali tra cui: Love Difference, Osservatorio inOpera, Werkstatt, Stazione Isola, Millepiani, Undo.net, Forum Isola. L’insieme di queste associazioni, con artisti come Tomas Saraceno, ha dato forma ad un progetto innovativo di un Centro per l'Arte e per il Quartiere nei giardini dell'Isola. Finora Isola Art Center ha organizzato 29 mostre con opere di più di 200 artisti, 13 progetti speciali e 28 incontri, che hanno portato all’Isola artisti dai 5 continenti, spesso ospitati dagli abitanti. Negli anni il Centro ha collaborato con docenti e studenti di numerose Accademie ed Università. Il Centro gode tutt’oggi di un notevole riconoscimento a livello internazionale ed è stato di recente invitato al Museo Mamco di Ginevra, alla Biennale di Istanbul e al Goldsmiths College di Londra.
Nell’aprile 2007 il Comune di Milano e la multinazionale Hines hanno sgomberato Isola Art Center e tutti gli artigiani e le associazioni, dando inizio alla demolizione dell’edificio. L’operazione è servita a consegnare il fabbricato e i giardini alla multinazionale, che aspira a costruire edifici per un totale di 90 mila metri cubi. L’ultimo progetto, disegnato da Boeri Studio, prevede tra l’altro parcheggi sotterranei, residenze di lusso e due torri alberate chiamate “bosco verticale”, che si dovrebbero aggiungere a parcheggi, uffici e un’area commerciale di 30 metri cubi a costruire dal gruppo Ligresti.
Il forte radicamento nel territorio ha permesso a Isola Art Center di sopravvivere allo sfratto e di continuare le attività scegliendo come spazio di azione il quartiere stesso. Ospiti di altri spazi, quali associazioni, negozi, spazi pubblici, si è creato un terreno di gioco delle partecipazioni che ha aperto nuove possibilità.

Bert Theis, Vincenzo Latronico 2008
16 03 2009
Sabato 21 marzo 09: Galleria Stiftelsen 3,14, Bergen, Norvegia: Presentazione out e Isola Art Center

Galerie Stiftelsen 3,14 • Vågsallmenningen 12 - 5014 BERGEN • Norvegia

S O F T M A N I P U L AT I O N
WHO IS AFRAID OF THE NEW NOW?

20.03. - 03.05.09

con ALEXANDRA CROITORU & ST / KÖKEN ERGUN / SAGI GRONER / PER
HASSELBERG / SASKIA HOLMKVIST / ANDREJA KULUN?I? / JULIA
MELTZER & DAVID THORNE / CARLOS MOTTA / RABIH MROUÉ / AN-MY
LÊ / FERHAT ÖZGÜR / JENNY PERLIN / LISI RASKIN / BERT THEIS / MÅNS
WRANGE / CAREY YOUNG / KATARINA ZDJELAR / ARTUR ŽMIJEWSKI

GREGORY WHITEHEAD ”PROJECT JERICHO”
In collaborazione con Lydgalleriet

Inaugurazione venerdi 20 marzo ore 18.00

Sabato 21 marzo ore 15.00:
- Discussione con i curatori Enrico Lunghi & Zoran Eric
- Presentazione di Isola Art Center, Milano con Bert Theis & Marco Vaglieri

“Soft Manipulation: Who is afraid of the new now?” mostra curata da Maria Lind, Enrico Lunghi, Zoran Eric. In collaborazione con Casino Luxembourg - Forum d´Art Contemporain.
17 02 2009
Domenica 22 febbraio 2009 al Casino Luxembourg: Isola Art's Club Band e Vincenzo Latronico

Domenica 22 febbraio 2009, ore 11.00:
Isola Art’s Club Band (Xabier Iriondo, Steve Piccolo, Gak Sato) (performance musicale) e Vincenzo Latronico (racconto).
Casino Luxembourg, Forum d’art contemporain in occasione della mostra Soft Manipulation. Who is Afraid of the New Now?, a cura di Zoran Eri?, Maria Lind, Enrico Lunghi.
22 11 2008
25.11.2008 - 28.02.2009: Taipei-Beirut-Madrid-Berlin-Isola. Rassegna video all'Isola

TAIPEI–BEIRUT–MADRID-BERLINO-ISOLA

Video di:
Kuang-Yu Tsui, Ziad Antar, Democracia, Nevin Aladag, Manuel Scano, Matteo Rubbi

Inaugurazione sabato 22 novembre, dalle ore 18.00 Tantrika Shop, Via Pollaiuolo 2 / Soundmetak, Piazzale Segrino 1
25 novembre 2008–28 febbraio 2009
martedì – sabato 15.30 – 19.30

Proiezione-tavola rotonda-cena
domenica 23 novembre, 18.00 - 23.00
Osterialnove, via Thaon de Revel 9
intervengono Anna Daneri, Mario Gorni, Marco Scotini, Anna Stuart e Vincenzo Chiarandá, Tiziana Villani

Dopo la privatizzazione dei giardini dell’Isola e la distruzione della Stecca degli artigiani nell’aprile 2007, Isola Art Center non si è fermato. Il Centro continua a sviluppare il progetto di un Centro per l’Arte e il Quartiere in collaborazione con il Forum Isola e le associazioni dell’Isola in diversi spazi pubblici e privati del quartiere. A Tantrika Shop e Soundmetak che insieme a Punto Rosso hanno già ospitato in passato progetti di Isola Art Center si aggiunge adesso un nuovo indirizzo: l’Osterialnove sarà la sede di una proiezione unica della rassegna e di una discussione pubblica sulle opere video.
TAIPEI–BEIRUT–MADRID-BERLINO-ISOLA è una rassegna di video che in gran parte sono in mostra alla Biennale di Taipei curata da Vasif Kortun e Manray Hsu. Tutti gli artisti presentati si confrontano -scegliendo modalità differenti- con la vita in città, spesso dedicando un’attenzione particolare agli aspetti sonori e alla musica.

TAIPEI: I video colmi di auto-ironia di Kuang-Yu Tsui, artista taiwanese, già presente alla Biennale di Venezia del 2005, ci mostrano il suo autore come una specie di Buster Keaton contemporaneo, a confronto con oggetti e paesaggi urbani dei nostri giorni. Spesso i titoli e i concetti espressi nei suoi video rimandano alla tradizione taiwanese. In Taiparis York del 2008 invece l’artista affronta in modo sorprendente alcuni simboli culturali occidentali trapiantati nello spazio pubblico del suo paese come la statua della libertà, la Torre Eiffel o l’Arco di Trionfo di Parigi.

BEIRUT: I due video Wa e Tambourro dell’artista libanese Ziad Antar, parlano in modo intimo della vita dentro le quattro mura domestiche. I protagonisti, due bambini nel primo video, un uomo sotto la doccia nel secondo, non usano le parole ma il ritmo e la musica per comunicarci i loro sentimenti.

MADRID: Tutt’altra cosa il video Welfare State/Smashing the Ghetto del gruppo Democracia, formato da Pablo Espana e Iván Lopez, che ci mostrano la distruzione di un campo Rom nella periferia di Madrid come uno spettacolo o una allucinante festa di distruzione.

BERLINO: L’artista turca Nevin Aladag va alla ricerca di ragazzi turchi che frequentano un centro sociale e li fa cantare in piena notte delle canzoni del loro paese di origine. Gira in macchina un quartiere di periferia facendo suonare un’armonica dal vento e fa ballare diversi modelli di automobile al ritmo frenetico di una musica araba.

ISOLA: I due artisti emergenti Matteo Rubbi e Manuel Scano, che vivono nel quartiere, da anni lavorano con Isola Art Center. Il video del primo osserva con attenzione l’autista dell’ambasciatrice americana a Tirana, mentre il secondo ci presenta due sue video-performance di una poetica liberatrice quasi neo-dada.

La tavola rotonda del 23 novembre all’Osterialnove sarà legata alla rassegna dei video ed è aperta al pubblico: vede la partecipazione di Anna Daneri, critica e curatrice, Fondazione Antonio Ratti, Mario Gorni, curatore dell’archivio video del C/O, Marco Scotini, critico e curatore, Anna Stuart e Vincenzo Chiarandá, UnDo.Net, network per l’arte contemporanea, Tiziana Villani, filosofo, direttrice di millepiani.

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info: 339 60 57 111 info@isolartcenter.org www.isolartcenter.org
22 11 2008
Giovedi 20 novembre: neon>campobase Bologna: Playlist, presentazione del video Isola nostra

Giovedì 20 novembre 2008, 19.30

PLAYLIST

Alberto Pesavento - ufficio Out presenta del video "Isola nostra"

Bert Theis, Vincenzo Latronico
Isola Art Center ha alle spalle sette anni di storia. Dal 2003, il Centro ha lavorato con il Forum Isola alla riconversione dell’edificio industriale della “Stecca degli artigiani” in un Centro per l’arte e il quartiere. Lo spazio della “Stecca” ha permesso ad artisti, critici, curatori, filosofi e abitanti di creare il luogo più dinamico di Milano nell’ambito della ricerca artistica contemporanea. Il Centro è tutt’oggi un laboratorio che offre all'arte contemporanea una piattaforma di sperimentazione, lavorando in una logica interdisciplinare, internazionale e al contempo radicata nel tessuto sociale locale, al fine di opporsi a decisioni politiche e urbanistiche negative per il quartiere. Dal 2001 gli abitanti si sono impegnati in un’intensa attività per difendere il loro unico vero spazio pubblico, la Stecca e i giardini adiacenti, destinato ad essere privatizzato. Lo stesso anno iniziano anche i primi interventi d’arte contemporanea. Nel 2002 negli spazi della Stecca nasce out, Ufficio per la Trasformazione Urbana, luogo di ritrovo di artisti, architetti, critici e curatori, nonché delle associazioni del quartiere. A partire dal 2003, Isola dell’Arte lavora per la creazione di un Centro per l’arte contemporanea. Durante gli anni, le opere di artisti come Stefano Arienti, Massimo Bartolini, Tania Bruguera, Loris Cecchini, Gabriele Di Matteo, King’s, Luca Pancrazzi, Dan Perjovschi, Marjetica Potrc o Vedovamazzei, concepite per la struttura architettonica dell’edificio, entrano a far parte di una ideale “collezione permanente” del Centro. Isola Art Center viene ufficialmente inaugurato nell’aprile 2005 dall’Assessore alla Cultura della Provincia di Milano. Oggi fa parte della rete inContemporanea, e ha ospitato importanti progetti culturali e sociali tra cui: Love Difference, Osservatorio inOpera, Werkstatt, Stazione Isola, Millepiani, Undo.net, Forum Isola. L’insieme di queste associazioni, con artisti come Tomas Saraceno, ha dato forma ad un progetto innovativo di un Centro per l'Arte e per il Quartiere nei giardini dell'Isola. Finora Isola Art Center ha organizzato 29 mostre con opere di più di 200 artisti, 13 progetti speciali e 28 incontri, che hanno portato all’Isola artisti dai 5 continenti, spesso ospitati dagli abitanti. Negli anni il Centro ha collaborato con docenti e studenti di numerose Accademie ed Università. Il Centro gode tutt’oggi di un notevole riconoscimento a livello internazionale ed è stato di recente invitato al Museo Mamco di Ginevra, alla Biennale di Istanbul e al Goldsmiths College di Londra. Nell’aprile 2007 il Comune di Milano e la multinazionale Hines hanno sgomberato Isola Art Center e tutti gli artigiani e le associazioni, dando inizio alla demolizione dell’edificio, che ha causato la distruzione e il danneggiamento di numerose opere d’arte. L’operazione è servita a consegnare il palazzo e i giardini alla multinazionale, che aspira a costruire edifici per un totale di 90 mila metri cubi. L’ultimo progetto, disegnato da Boeri Studio, prevede tra l’altro parcheggi sotterranei, residenze di lusso e due torri alberate chiamate “bosco verticale”. I cittadini dell’Isola hanno presentato cinque ricorsi al TAR Lombardia, che ha annullato il permesso di costruire un’area commerciale di 30.000 metri cubi sui giardini concesso al gruppo Ligresti. L’associazione ChiamaMilano, in sinergia con le organizzazioni del quartiere ha presentato la proposta alternativa “Il Parco Possibile”, approvata poi dal Consiglio di Zona 9. Il forte radicamento nel territorio ci ha permesso di sopravvivere allo sfratto e di continuare le attività scegliendo come spazio di azione il quartiere stesso. Ospiti di altri spazi, quali associazioni, negozi, spazi pubblici, si è creato un terreno di gioco delle partecipazioni che ha aperto nuove possibilità. Il braccio di ferro tra abitanti e artisti da una parte, e Comune di Milano e operatori privati dall’altra non è finito e nessuno può ancora dire quali saranno gli esiti finali.


Fino a giugno si susseguiranno, tra le altre, le PLAYLIST di:


2video-Undo.net,Lelio Aiello, Martina Angelotti, Antonio Arevalo, Katia Baraldi, Valentina Bernabei, Francesca Boenzi, Elena Bordignon + Mattia Matteucci, Andrea Bruciati, Lorenzo Bruni, Marta Casati, Barbara Casavecchia, Federica Cimatti, Valentina Ciuffi, Roberto Daolio, Emanuele De Donno, Giacinto Di Pietrantonio, Patrizia Ferri, Maurizio Finotto, Raffaele Gavarro, Ilaria Gianni, Lorenzo Giusti, Eléonore Grassi, Elio Grazioli, Antonio Grulli, Cecilia Guida, Teresa Iannotta, Caterina Iaquinta, Denis Isaia, Kings & GBK, Andrea Lissoni, Luca Lo Pinto, Angela Madesani, Massimo Marchetti, Barbara Meneghel, Samuele Menin, Fabiola Naldi, Emanuela Nobile Mino, Marinella Paderni, Emanuele Piccardo, Lorenza Pignatti, Alessandra Pioselli, Caterina Riva, Valentina Sansone, Marco Senaldi, Marcello Smarrelli, Carla Subrizi, Lorenzo Taiuti, Pier Luigi Tazzi, Roberta Tenconi, Veronica Valentini, Elvira Vannini, Alberto Zanchetta.

PLAYLIST è un work in progress, la lista dei curatori è in continuo aggiornamento.

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+39 051 5877068
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13 10 2008
Domenica 26 Ottobre 2008: Isola Nostra al This Is Not A Gateway Festival, London

Isola nostra
Un documentario che racconta la lotta di Isola Art Center a Milano che, insieme alle associazioni di quartiere, si impegna a salvare il quartiere dalla speculazione edilizia.
Dopo la proiezione segue una discussione con Mara Ferreri, membro di Isola Art Centre
Domenica 26/ Space 1 15:00-17:00


This Is Not A Gateway Festival è un evento di tre giorni in Dalston, Londra, che cerca nuovi modi di indagare le città e la trasformazione globale delle condizioni urbane. Nuovi attori europei dai campi del film, della fotografia, letteratura, teoria critica, performance, geografia, architettura e pianificazione si riuniscono per rivelare la conoscenza sulle città 'dal basso'.

Il festival si compone di oltre 40 eventi distinti tra cui dibattiti, proiezioni di film, seminari, simposi, mostre e passeggiate. Il programma comprende attività da oltre 100 urbanisti emergenti provenienti da tutta Europa. Gli eventi si svolgono nei bar, studi d’architetti, vetrine di negozi, ma anche nelle strade e piazze di Dalston. Tutti gli eventi sono gratuiti e aperti al pubblico.

www.thisisnotagateway.net
24-26 ottobre 2008

Deepa Naik e Trenton Oldfield

tel: + 44 (0) 7 932 558 515
e-mail: deepa@thisisnotagateway.net / trenton@thisisnotagateway.net
web: www.thisisnotagateway.net
13 10 2008
4-14 ottobre 2008: Museo aero solar al Walker Art Center, Minneapolis

Museo Aero Solar è un pallone alimentato dall’ energia solare costruito interamente riutilizzando i comuni sacchetti di plastica, raccolti e aggiunti ogni volta che il Museo viaggia e viene ospitato da un continente all’altro cambiandone così tecniche, forma e colori, e che aumenta di dimensione ad ogni volo. Museo Aero Solar sfida il controllo militare del cielo e propone una diversa condivisione dello spazio e dell’energia, anomala e sostenibile al tempo stesso.
Tomas Saraceno, spesso insieme allo staff di Isola Art Center, continua tuttora a portarne avanti la costruzione e a farlo volare, con l'aiuto e l'inventiva degli abitanti locali.
E' stato realizzato interamente per la prima volta in occasione della mostra SituazionIsola, curata da Marco Biraghi, Maurizio Bortolotti, e Bert Theis nella primavera del 2007, e in seguito in Colombia, Francia, Svizzera, Albania.
Nell'ottobre del 2008 è invitato negli Stati Uniti dal Walker Art Center di Minneapolis.

Programma:
Saturday, October 4, 10 AM - 3 PM
Free First Saturday at the Walker Art Center, 1750 Hennepin Avenue

Monday, October 6 (everyday until Thursday), starting at 10 AM
1250 Hennepin Avenue

Wednesday, October 8, 1 PM
Conversation at the MCAD, 2501 Stevens Avenue South

Friday, October 10, 10 AM
Blake School, 511 Kenwood Parkway (Gym)

Saturday, October 11, early morning
Display of museo aero solar outside the Walker Art Center

Sunday, October 12, early morning
We'll try to fly the museo, early in the morning, somewhere in Minnesota (depending on the weather)

Tuesday, October 14, 5.30 PM
Conversation Cafe Scientifique: Art and Aeronautics
Nomad World Pub, 501 Cedar Avenue South

Don't try this at home. Try it open air, with good weather and some experience. Do it with your comrades and away from electricity lines!

Museo aero solar
Alberto Pesavento


http://www.museoaerosolar.org
www.youtube.com/aerosolar
aerosolar@gmail.com
15 07 2008
12-14 luglio 2008: Arte, Società e Spazio Urbano. International Guerrilla Festival

PIAZZALE SEGRINO: VIDEO: LABORATORIO MOBILE
PERGOLA: h 22.00 VIDEO: Plaza Real Foundation Raphael Copper & Li Qiu Qiu
PIAZZA MINNITI: h. 22.30 VIDEO: Zhenchen Liu, Mariette Schiltz & Bert Theis
CAVALCAVIA BUSSA: h 23.00 CONCERTO : Ilmionomenonhaimportanza B_Team - DJ & VJ Set

Comunicato stampa Milano,12-14 Luglio 2008
ARTE, SOCIETÀ E SPAZIO URBANO: APPRODA A MILANO LA II EDIZIONE DEL IGVFEST
Un viaggio itinerante di tre serate nei quartieri di Corso Como, di Chinatown (via Paolo Sarpi) e di Isola, i video di artisti milanesi e internazionali proiettati su edifici, strade e piazze che trasformano la città in uno schermo vivo.
L'International Guerrilla Video Festival (IGVFest) è un festival itinerante che integra la video arte con lo spazio urbano e sociale. Nato su iniziativa del curatore americano Jason Waite il festival ha fatto tappa a Firenze nel 2006 e, dopo l'avventura milanese, si trasferisce a Dublino e a Shanghai nel 2009.
Uno degli obiettivi del festival è di creare un dialogo costante con la comunità a partire dai video, focalizzandosi sulle problematiche sociali più impellenti, quali la mancanza di comunicazione o le presenze umane invisibili di quell'area. Il festival, aperto ad artisti locali e internazionali, intende allargare i confini della discussione inglobando prospettive di altre comunità che vivono circostanze simili ma da qualche altra parte del mondo.
L'edizione del 2008 a Milano avrà luogo in tre differenti quartieri in tre serate (a partire dalle ore 21,30):la prima, il 12 luglio, il festival sarà in Corso Como, la seconda a Chinatown (in via Paolo Sarpi) e la terza a Isola.
I lavori degli artisti hanno relazioni tematiche specifiche rispetto ai luoghi in cui vengono mostrati, coinvolgendo e attivando una riflessione sull'unicità del contesto architettonico, storico e interpersonale di ciascuna zona in cui in festival si muove.In questo senso con il festival si sposta il mezzo tecnologicamente complesso del video al di fuori dellesituazioni istituzionali riposizionandolo nello spazio pubblico come mezzo aperto e riflessivo.
Artisti: 3P=3Players, 21bis, Alterazione Video, Anti-Advertising Agency & Graffiti Research Lab, Zhao Bandi, Raphael Copper & Li Qiu Qiu, Wu Ershan, Shu Haolun, Qiu Jun, Labratorio Mobile, Zhenchen Liu, Francesca Montà & Marthe van Dessel, Plaza Real Foundation, Mariette Schiltz & Bert Theis, Nadja Schrade, Jonathan Trayner, Marco Villani, Fiona Whitty, Chen Zhong.
Il GPU (Guerrilla Projector Unit), un'unità autonoma e trasportabile, faciliterà l'incursione nello spazio pubblico, trasformandolo in un terreno fertile per la sperimentazione verso nuove possibilità nella relazione tra arte e società.
Come si partecipa.La mappa con gli itinerari dei luoghi che saranno teatro delle proiezioni delle tre serate è scaricabile dal sito: www.igvfest.com. Le persone potranno presentarsi direttamente nei luoghi preferiti.
Il viaggio tra i quartieri di Chinatown e Isola sarà accompagnato del gruppo musicale ilmionomenonhaimportanza che interverrà con un set mobile e amplificato suonando con diversi musicisti dei quartieri.
Il festival è organizzato con la collaborazione di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Unidee-Università delle Idee, Isola Art Center, centro sociale La Pergola, Intelligent Alternative (Pechino).
Info: +39 333 7658678: e-mail: igvfest@gmail.com: sito web: www.igvfest.com
04 07 2008
Venerdi 4 luglio, ore 11.00-15.00: out al Museo Guggenheim Bilbao

4 luglio ore 11.00 - 15.00: OUT invita a partecipare all’installazione „Sin titulo (lo prometió), 2002 di Rirkrit Tiravanija, esposta al Museo Guggenheim di Bilbao.

Program:
12:00: Presentation of the Schindler House and the work of out – Office for Urban Transformation
12:30: IN/OUT (official urbanism/marginal urbanism. Public discussion: Renaud Codron, Lorenzo Rocha, Fabrice Mafolo, Pascal Lecailletel
13:30: ISOLA NOSTRA video by Mariette Schiltz and Bert Theis produced by out for Istanbul Biennial 2007

target="_blank">http://es.youtube.com/watch?v=FC7mVOwiKAQ

27 06 2008
26 giugno - 27 luglio: Backpackers - Passaggi urbani, Ass. Culturale Borgovico, 33, Como

Naba – Visual Arts and Curatorial Studies
Backpackers – Passaggi urbani

Andris Brinkmanis, Gliulia Casula, Danilo Correale, Simone Mair, Lorenzo Mariani, Svarnet, Maria Pecchioli, Dario Pecoraro, Anja Puntari, Mirko Smerdel, Aria Spinelli, Eugenia Vanni.

A cura di Bert Theis e Marco Scotini

Associazione Culturale Borgovico 33
26 giugno – 27 luglio 2008
inaugurazione 26 giugno ore 19

“La città è il campo privilegiato dell’esercizio del potere. Ovunque procedure d’assoggettamento sono al lavoro (sui corpi, sui linguaggi e sui luoghi). Ma nulla di per sé è politico per il solo fatto che vi si esercitano rapporti di potere anche se ogni cosa, nella giusta occasione, può diventarlo” (Marco Scotini)

Quando l’arte entra nella sfera pubblica si trasforma in uno spazio d’attivazione di tattiche di comunicazione e di forme di collettivizzazione che cercano di rendere evidenti i rapporti di potere già costituiti. In questo senso, il processo artistico si sposta sul dialogo e sul dibattito così come sulle relazioni umane che si formano immaginando nuovi usi sociali dello spazio.

Nel processo di globalizazzione l’omologazione della trasformazione urbana porta ad una frattura fra gli interessi dei gestori dei capitali e della speculazione urbana e gli abitanti dei territori in via di sviluppo. In questo contesto l’arte diventa una forma di attivazione e dissenso nei confronti di restrizioni che spesso si allontanano dalle situazioni reali della vita quotidiana.

Il punto di partenza della mostra Backpackers - Passagi Urbani è l’esperienza dell’Isola Art Center, associazione di artisti e curatori nata nel 2001, che è stata al centro di attività sulla rivendicazione dello spazio pubblico all’interno del quartiere Isola di Milano. In questa mostra gli artisti si confrontano con il contesto urbano e con le forme di radicamento e mobilità, di appartenenza temporanea, e di funzionalità provvisoria, con l’intento di comprendere le dinamiche che caratterizzano il divenire urbano. A partire dalla storia dei movimenti del ’68 fino ad arrivare alla attuale ri-appropriazione degli spazi pubblici, la mostra è una possibile lettura dell’emergenza sociale in una società in continua trasformazione.

La mostra, oltre ad essere essa stessa itinerante, è stata concepita per essere inserita in un display mobile e adattabile alle esigenze dello spazio espositivo.

Presso l’Associazione Culturale Borgovico 33 si è cercato di mantenere l’idea del passaggio e della mobilità attraverso la creazione di “Isole” espositive, portando lo spettatore a diventare egli stesso il “viaggiatore”. Il Backpack (zaino) ha una funzione sia metaforica che pratica. Usato come mezzo di trasporto dei lavori in mostra per le prossime tappe nazionali e internazionali, lo zaino è già un indicatore della condizione umana contemporanea, costretta ad una continua mobilità e ridefinizione.

Danilo Correale e Dario Pecoraro lavorano sull’Isola Art Center, come luogo d’arte e di lotta politica. Francesco Rapacciuolo e Mirko Smerdel, ragionando sullo spazio architettonico, portano lo spettatore ad una rivisitazione e interpretazione della sua evoluzione visiva. Andris Brinkmanis, Giulia Casula, Lorenzo Mariani e Svarnet parlano del concetto di quartiere come comunità, nei suoi servizi e nelle sue funzioni. Maria Pecchioli affronta metaforicamente la questione storica della lotta sociale. Anja Puntari riflette sui segni delle metropoli contemporanee. Eugenia Vanni e Simone Mair si spostano sul concetto del viaggio, sia come ricordo che come esperienza. Aria Spinelli propone un dibattito aperto ai partecipanti sulle tematiche in questione.
.

La mostra è il risultato di un anno di lavoro accademico degli studenti del secondo anno del Biennio in Visual Arts e Curatorial Studies della NABA_Nuova Accademia delle Belle Arti di Milano, condotto da Bert Theis, con interventi di Carlos Garaicoa, Atelier d’Architecture Autogérée (aaa), Andrea Sala, Barbara Fassler. Gli artisti hanno lavorato in un interstizio spaziale urbano come quello del quartiere Isola, visto con cantiere d’idee e di progetti.
Aria Spinelli


Con il patrocinio di Associazione Borgovico 33, Como


Backpackers 26 giugno - 27 luglio 2008 Coordinamento: Domenico Berardinelli, Giulia Pitzolu
Associazione Borgovico 33 – Via Borgovico 33, Como more info: Giulia Pitzolu

Da lunedì a giovedì, su appuntamento tel. +39 02.97.372.264

Da venerdì a domenica, dalle 15.00 alle 19.00
mail: master@naba.it

info@bv33.org - www.bv33.org
tel. +39 031 576029 - fax +39 031 3385220
27 06 2008
5 luglio - 3 agosto 2008: Pubbliche Interferenze, Archivio Cavellini Onlus, Brescia, Fondazione Cominelli, Cisano

ARCHIVIO CAVELLINI onlus
Via Milano 110, 25126 Brescia
Tel/ Fax 030.280200 – 030.3757401
cavellini@alice.it
www.cavellini.org

Fondazione Cominelli
Cisano di San Felice del Benaco, Brescia
Con il Patrocinio della Provincia di Brescia – Assessorato alla Cultura e al Turismo

Comunicato stampa

Dal 5 luglio al 3 agosto 2008
opening sabato 5 luglio 18:00 – 21:00

PUBBLICHE INTERFERENZE

Piattaforma di scambio tra pratiche artistiche e curatoriali nello spazio pubblico

Artisti:
Luciana Andreani, Stefano Boccalini, Annalisa Cattani, OsservatorioinOpera (Piero Almeoni, Paola Sabatti Bassini, Roberta Sisti), Suzie Wong (Giusi Campisi, Flavia Belleri, con la collaborazione di Juliane Blasi)

Associazioni:
ISOLA ART CENTER, CRAC, DARTH, CLUSTER ARCHIVE PROJECT
Nell'ambito di PROGETTOUTOPIA, la manifestazione organizzata dall’Archivio Cavellini negli spazi di Palazzo Cominelli a Cisano di San Felice del Benaco (BS) sul lago di Garda, sede dell’omonima Fondazione, viene ospitata la mostra “PUBBLICHE INTERFERENZE” a cura di OsservatorioinOpera e di Elvira Vannini.

“Un display per l'elaborazione di progetti site-specific per la produzione e la verifica di idee, ipotesi e strategie di azione nello spazio pubblico.

Un format che individua una posizione metodologica, rispetto alla multiformità di direzioni e derive, modelli d'interpretazione intorno all'arte pubblica e focalizza un clima di lavoro a carattere laboratoriale, declinato attraverso un'esposizione documentaria di alcune realtà associative indipendenti che occuperanno gli ambienti del primo piano della Fondazione Cominelli e una serie di interventi artistici in location esterne e cittadine.

La costruzione di uno spazio per la comunità, l'alleanza tra pratiche artistiche e processi di mutamento sociale, le nuove forme di controllo e diffusione, definibili in termini di moltitudine del potere e del dissenso, la ridefinizione politica dell'agire estetico – si traducono in nuove modalità di appropriazione della sfera pubblica.

New genre pubblic art era stato già definito da Suzanne Lacy come un modello democratico di comunicazione basato su processi collaborativi e partecipativi.

Ridefinire la sfera pubblica come il luogo in cui appaiono e scompaiono forme temporanee di partecipazione, ipotesi urbane, modelli di socialità.

Le trasformazioni sociali e gli scenari prodotti dalla globalizzazione creano spazi conflittuali, tensioni, desideri, attivano politiche dal basso, portano a una continua ridefinizione dello spazio dell'arte nella società attuale, partono da un assunto politico.

Se Vito Acconci segnalava il pericolo dell'ingerenza di “un'agenzia governativa”, Pubbliche Interferenze non cerca alcun consenso o alleanza coi sistemi di potere, ma agisce direttamente in contesti sociali e comunitari.

E nel passaggio da un momento autoriale e produttivo, individuale, a uno collettivo i progetti per Cisano aprono e accettano una dimensione problematica e assumono uno sguardo critico verso la realtà. Pubbliche Interferenze non focalizza un tema ma piuttosto un processualità comune tra gli artisti, i curatori e i teorici invitati”.
Elvira Vannini

Nelle stanze del primo piano verranno allestiti quattro ambienti che espongono alcune modalità d’intervento nell’ambito di una pratica artistica che si dichiara sensibile ai processi di cambiamento sociale. Ognuna delle quattro situazioni associative e curatoriali testimonia un differente processo operativo in relazione agli intenti e al diverso contesto in cui agisce:

– ISOLA ART CENTER è un collettivo di più persone impegnate in un’intensa attività per difendere, nella zona Garibaldi di Milano, il loro unico vero spazio pubblico, la Stecca (ora abbattuta) e i giardini adiacenti, destinato ad essere privatizzato. Lo spazio della “Stecca” ha permesso ad artisti, critici, curatori, filosofi e abitanti di creare il luogo più dinamico di Milano nell’ambito della ricerca artistica contemporanea. Anche senza fissa dimora il Centro è tutt’oggi un laboratorio che offre all'arte contemporanea una piattaforma di sperimentazione, lavorando in una logica interdisciplinare, internazionale e al contempo radicata nel tessuto sociale locale, al fine di opporsi a decisioni politiche e urbanistiche negative per il quartiere;

– CRAC. Centro Ricerca Arte Contemporanea è attivo dal 2003 all’interno del Liceo Artistico Statale “Bruno Munari” di Cremona e si configura come un progetto che tenta di coniugare e saldare la pratica didattica con la ricerca delle arti visive Il Centro si pone come punto di riferimento per l’organizzazione di momenti d’incontro-formazione per giovani studenti e docenti che collaborano con artisti, curatori ed operatori culturali esperti di arte contemporanea, al fine di creare momenti comuni di studio, confronto e dialogo. Altro obiettivo fondamentale del progetto CRAC è l’attivazione di progetti con le realtà territoriali della città, come necessario radicamento nel contesto, nella storia, nei soggetti, nelle tradizioni, in situazioni specifiche di vissuto.

– DARTH è una associazione di artisti-curatori che da tre anni svolge attività di ricerca, organizzando incontri e alcuni eventi espositivi, in particolare incontri a porte chiuse che ogni volta prevedono l’invito di un ospite. Scopo principale di darth è divulgare l'arte contemporanea: organizzare seminari, tavole rotonde, mostre, scambi con altre associazioni di tipo artistico, in Italia e all'estero, nonché pubblicare testi connessi alle attività svolte.

– CLUSTER ARCHIVE PROJECT di Elvira Vannini e Maria Giovanna Mancini è un dispositivo dialogico e processuale, in progress, di contenuti audio, video e cartacei che verranno aggiornati durante lo svolgimento dell'evento, fino ad arrivare ad una sorta di assembling magazines collettivo, vicino ai circuiti dell'auto-produzione e dell'auto-distribuzione della scena musicale underground. Un catalizzatore di esperienze in network con altri curatori invitati ad esprimere il proprio punto di vista. Un archivio consultabile che raccoglierà appunti, dialoghi, interviste e progetti, per tracciare una cartografia delle diverse posizioni critiche e curatoriali intorno allo spazio pubblico e le sue rappresentazioni.
Pubbliche Interferenze, oltre alla mostra documentaria, si sviluppa soprattutto attraverso un insieme di eventi esterni e progetti site-specific che si succederanno in due momenti distinti durante tutto lo svolgimento della manifestazione, in un work in progress continuo che tenterà di coinvolgere gli abitanti di Cisano con diverse forme di collaborazione, con la necessità di porre a confronto diverse esperienze e riflessioni comuni nella pratica dell'arte pubblica. Dai lavori relazionali ai progetti community-based, si cerca un'intermittenza con il pubblico e il contesto locale definendo aree funzionali comuni.

Calendario degli EVENTI ESTERNI:

Opening#1

sabato 5 luglio 2008 dalle ore 18,00 alle 21

Stefano Boccalini, ALBUM DI FAMIGLIA – AGENDA DI CISANO: le immagini private degli abitanti di Cisano, legate all’intima memoria di un evento significativo diventeranno parte di un “album di famiglia” pubblico. E’ la richiesta di un gesto che si qualifica nella direzione di un’immagine comunitaria. (Work in progress)

Luciana Andreani, DISCOVERING CISANO: una camper-residenza-mobile nel paese di Cisano sul Garda per sondare, indagare, conoscere il luogo. (Work in progress) OsservatorioinOpera, (Piero Almeoni, Paola Sabatti Bassini, Roberta Sisti) PASSAGGIO BERNARDINO: un antico percorso a lago viene ripulito e reso percorribile, un’azione invisibile e inutile che si rende necessaria nello scenario di un luogo assente. (Work in progress) Progetto Utopia, L’ARTE È DI TUTTI: picnic sul prato e un palcoscenico aperto alla fantasia di chiunque voglia mettersi in gioco.

Opening#2:

sabato 27 settembre 2008 dalle ore 11 no stop.

Luciana Andreani, DISCOVERING CISANO: una camper-residenza-mobile nel paese di Cisano sul Garda per sondare, indagare, conoscere il luogo.

OsservatorioinOpera, (Piero Almeoni, Paola Sabatti Bassini, Roberta Sisti) PASSAGGIO BERNARDINO: apertura di un antico percorso a lago ripulito e reso percorribile, un’azione invisibile e inutile che si rende necessaria nello scenario di un luogo assente.

Suzie Wong (Giusi Campisi, Flavia Belleri) con la collaborazione di Juliane Blasi per il sonoro, PANORAMA: paesaggio di voci dal mondo del lavoro, ascoltate all’interno di due auto parcheggiate con vista panoramica sul lago.

Annalisa Cattani, ORAZIO E NOVELLA: una residenza di tre giorni in cui impostare dialoghi socratici attorno ad alcuni temi ricorrenti in campo artistico e dintorni, con una serie di ospiti e con gli abitanti di Cisano.

Stefano Boccalini, ALBUM DI FAMIGLIA – AGENDA DI CISANO: le immagini private degli abitanti di Cisano, legate all’intima memoria di un evento significativo diventate parte di un “album di famiglia” pubblico vengono distribuite agli abitanti di Cisano. E’ la richiesta di un gesto che si qualifica nella direzione di un’immagine comunitaria.

A conclusione del programma si terrà un incontro pubblico per analizzare, discutere e trarre riflessioni dall’esperienza di arte pubblica proposta a Cisano, a cura di Elvira Vannini e Maria Giovanna Mancini.

ARCHIVIO CAVELLINI onlus
Via Milano 110, 25121 Brescia
Tel/ Fax 030 280200, 030 3757401
cavellini@alice.it
www.cavellini.org

Fondazione Cominelli
Cisano , San Felice del Benaco, BS
Referenti per la parte organizzativa Valentina Marciano (347 2315989) e Benedetta Merola (333 2088012)

PROGETTOUTOPIA seconda parte
Dal 5 luglio al 3 agosto 2008
Inaugurazione sabato 5 luglio dalle ore 18,00 alle 21,00

La collezione di arte postale dell’ARCHIVIO CAVELLINI composta da più di duemila invii internazionali ricevuti durante gli anni Settanta da Guglielmo Achille Cavellini come risposta alle sollecitazioni del suo radicale lavoro sul sistema dell’arte viene posta come incipit a questa visione dell’arte come progetto sociale. Circa duecento esempi di queste opere viaggianti rimangono esposti al secondo piano del palazzo per tutta la durata della mostra. “Pubbliche Interferenze” sarà un laboratorio di ascolto e di osservazione della realtà e dei processi di cambiamento sociale.
21 05 2008
25-29 maggio: Global Island Backpack Spazio Espositivo Tantrika

Domenica 25 maggio 2008
dalle 11.00 alle 17.00
Spazio Espositivo Tantrika
Via Antonio Pollaiolo 2, Milano

Isola Art Center e NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano presentano

Global Island Backpack

Mostra del Biennio specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali, NABA curata da Marco Scotini e Bert Theis

Danilo Correale, Dario Pecoraro, Giancarlo Di Fede, Francesco Rapacciuolo, Mirko Smerdel, Andris Brinkmanis, Giulia Casula, Lorenzo Mariani, Valeria Muledda, Maria Pecchioli, Anja Puntari, Eugenia Vanni e Simone Mair.


Global Island Backpack è una mostra di giovani artisti, curata da Marco Scotini e Bert Theis, in collaborazione con Carlos Garaicoa, Barbara Fässler e Andrea Sala, che riflette su una nuova lettura del concetto di globalizzazione e trasformazione urbana.

Nonostante l’aumento della velocità del processo di globalizzazione, l’attenzione del mondo culturale si sposta molto spesso sul locale e la sua specificità. La società contemporanea, lontana dall’omologazione, tende paradossalmente alla frattura e frammentazione in situazioni varie e diverse, come delle piccole isole. La democratizzazione della mobilità e la nascita della generazione del “low cost” portano alla creazione di un nuovo nomadismo, composto di persone d’etnie, razze, età diverse, che “viaggiano” tra queste isole vaganti.

All’interno di questo contesto, l’Isola, quartiere storico di Milano, in cui le tensioni sociali aumentano in attesa delle future trasformazioni urbane, è stato preso come punto di partenza, e in particolare, l’esperienza dell’Isola Art Center, che ha segnato per anni le attività culturali artistiche, sia a livello locale che internazionale.

Gli artisti in mostra riflettono partendo proprio dalla trasformazione urbana del quartiere milanese. Danilo Correale e Dario Pecoraro lavorano sull’Isola Art Center, come luogo d’arte e di lotta politica. Giancarlo Di Fede, Francesco Rapacciuolo e Mirko Smerdel, ragionando sullo spazio architettonico, portano lo spettatore ad una rivisitazione e interpretazione della sua evoluzione visiva. Andris Brinkmanis, Giulia Casula, Lorenzo Mariani e Valeria Muledda parlano del concetto di quartiere come comunità, sia nella precarietà che nella condivisione, che nella lettura e nella musica. Mentre Maria Pecchioli affronta metaforicamente la questione storica della lotta sociale attraverso il suo vissuto familiare, Anja Puntari riflette sull’invisibilità dell’individuo nelle grandi metropoli contemporanee. Eugenia Vanni e Simone Mair si spostano sul concetto di viaggio, sia come ricordo che come esperienza.

La mostra, oltre ad essere essa stessa itinerante, è stata anche concepita per essere inserita in un display mobile e adattabile alle esigenze sia del trasporto che dello spazio espositivo. In questo senso, è stato scelto lo zaino, backpack in inglese, sia a livello di simbolico che pratico. La presentazione pubblica di Global Island Backpack che si terrà allo Spazio Espositivo Tantrika domenica 25 maggio dalle 11 alle 17, è la prima delle varie tappe italiane e internazionali.

La mostra sarà affiancata da una performance collettiva degli abitanti del quartiere Isola, ovvero la creazione di un giardino di un giorno e un picnic per tutti in Piazza Minniti, da diverse performance musicali e da visite guidate alla mostra “Verde Permanente/Permanent Green” sulle saracinesche del quartiere.
Aria Spinelli

Global Island Backpack – 25-29 maggio 2008
Spazio Espositivo Tantrika – Via Antonio Pollaiuolo 2, Milano
Domenica 25 maggio h. 11-17 – 26-29 maggio su appuntamento

Info: 339 60 57 111 / 339 78 19 346 info@isolartcenter.org / www.isolartcenter.org / master@naba.it / www.naba.it
14 05 2008
23-24-25 maggio: Triennale di Milano Isola Art Center ospitato da inContemporanea numero due

Isola Art Center
ospitato da
Incontemporanea

Triennale di Milano
Viale Alemagna 6, Milano
23-24-25 maggio 2008
ingresso libero


New Museum
un progetto di KINGS
a cura di Alessandra Poggianti

Isola Art Center, in occasione di inContemporanea, l’evento promosso dalla Provincia di Milano, presenta New Museum, un progetto dei Kings (Daniele Innamorato e Federica Perazzoli) a cura di Alessandra Poggianti.
New Museum è una scritta al neon lunga 10 metri realizzata nel 2006 per il tetto de La Stecca degli artigiani, ex sede di Isola Art Center. Il progetto si appropria di quella che Henri Lefebvre chiama la “logica della visualizzazione”, ribaltandola: non solo annuncia al quartiere l’esistenza di un Centro per l’arte, legittimandone la sua clandestina presenza, ma si propone anche di far entrare nel regno della visione - conquistando lo spettatore - uno spazio architettonico precario e temporaneo e su cui pesa tutta l’arroganza delle logiche di banalizzazione e omologazione dello spazio sociale. Poco dopo, infatti, quello spazio viene distrutto e New Museum inizia un “bracconaggio”. Oggi, ospite di inContemporanea, cambia la sua funzione: non segnala più l’esistenza di uno spazio, piuttosto indica un momento di transizione, una fase di ri-adeguamento delle tattiche di lavoro che Isola Art Center sta affrontando. Perso, infatti, lo spazio di rappresentazione le attività si spostano direttamente nello spazio urbano, il quartiere Isola. Ospite di altri spazi, quali associazioni, negozi, spazi pubblici, crea una rete di solidarietà e un terreno su cui ri-inventare i rapporti tra corpo individuale e corpo sociale, ma anche un modo per ri-pensare allo spazio pubblico come spazio d’azione, capace di innescare un processo di cambiamento della struttura sociale in un organismo generatore di creatività.

Presentazione del pieghevole realizzato per inContemporanea 2. A cura di Mariette Schiltz. Progetto grafico: Tommaso Garner. Testi di: Alberto Pesavento, Marco Scotini, Bert Theis, Vincenzo Latronico, Luis Miguel Selvelli, Alessandra Poggianti. Traduzioni: Vincenzo Latronico, Luis Miguel Selvelli. Foto: Simona Barbagallo, Stefano Boccalini, Kings, out, Alberto Pesavento, Tomas Saraceno, Fabrizio Stipari, Bert Theis. Foto immagine poster: Maria Vittoria Trovato, e Urban Blooz Project, “Interférences”, pirataggio pubblicitario realizzato in occasione della mostra SituazionIsola, Isola Art Center, Milano, 2007.


>Picnic, Arte e Musica nel giardino di un giorno

Domenica 25 aprile 2008, dalle ore 11 - piazza Minniti, Milano
Il Forum Isola in collaborazione con Isola Art Center organizza una intera giornata dedicata alla creazione collettiva di un giardino temporaneo dove sarà imbandito un picnic. Nell’arco della giornata è prevista l’inaugurazione di una mostra di giovani artisti della NABA e la “visita guidata” al progetto Verde permanente / Permanent Green.

per inContemporanea
con il contributo della Provincia di Milano

...New Museum

www.Incontemporanea.it
29 04 2008
11 maggio 2008: TERRE DI MEZZO ONLUS Visita guidata al quartiere Isola

“L'ISOLA” vissuta e immaginata dagli isolani
Insieme nelle Terre di Mezzo Onlus organizza una visita guidata al quartiere Isola, per conoscere e raccontare una delle zone più calde della città, per capire com'era e come sarà.
Ma soprattutto immaginare l'Isola come la vorrebbero gli abitanti, attraverso il contributo di guide che vivono e sono attive nel quartiere. Partendo da Piazza Minniti, il percorso della visita si snoderà tra via Borsieri, via Confalonieri – De Castillia (giardini e cantiere dell'ex “Stecca degli artigiani”) e via Volturno, dando particolare rilievo alle varie voci che costituiscono i comitati di quartiere.
Bert Theis, ideatore di Isola Art Center, presenterà il progetto espositivo “Verde Permanente /Permanet Green”, un'esperienza artistica che prende posizione sulla problematica dell'ambiente ed “esce per strada” utilizzando le saracinesche di negozi e associazioni del quartiere, in opposizione al “verde provvisorio”. Interverranno inoltre Alberto Pesavento di “Forum Isola” e rappresentanti dell'”Associazione Genitori F. Confalonieri” e del Comitato “I Mille”.
Al termine della visita, tutti i partecipanti avranno la possibilità di assistere, presso la sede di Punto Rosso - Isola Art Center, alla proiezione del film “Isola Nostra”, presentato alla Biennale di Istanbul 2007. La pellicola, che raccoglie materiale inedito, è diviso in sei capitoli e racconta gli ultimi sei anni di storia e lotta del quartiere. Sarà presente la regista e autrice Mariette Schiltz.

INFORMAZIONI UTILI:
La visita è in programma per domenica 11 maggio ore 15.00, partenza da Piazza Tito Minniti.
La partecipazione è gratuita, ma con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento dei posti: tel. 02.58118328 cell. 338.6555516 mail volontarimilano@terre.it
NOTE:
Ogni anno l'associazione Insieme nelle Terre di Mezzo, organizza le “Visite guidate alla città nascosta” in luoghi - o con guide - che non fanno parte dei circuiti turistici tradizionali. In ogni edizione viene affrontato un diverso tema, dalla disabilità all'immigrazione, dall'emarginazione all'ambiente. Le “visite guidate alla città nascosta” sono quindi un'iniziativa di turismo responsabile alla portata di tutti, destinata in primo luogo a chi a Milano ci vive. Una riscoperta del quotidiano, il gusto di incontrare realtà e persone che spesso si sfiorano soltanto.
L’associazione Insieme nelle Terre di Mezzo onlus è nata nel 2003 per affiancare il giornale di strada “Terre di mezzo” nelle sue attività culturali e d’aiuto ai venditori. Ha sede a Milano e a Roma. Info: www.terre.it
INSIEME NELLE TERRE DI MEZZO ONLUS
Sede legale: Via Calatafimi, 10 – 20122 Milano – Tel. 02-58118328 Fax 02-83390251 Codice Fiscale 03952400962 – Conto corrente BPM Agenzia 7, IBAN: T46E0558401607000000048785
"Iscritta al Registro Regionale delle organizzazioni di volontariato, - sezione provinciale di Milano con decreto n.241/2003 del 17/12/2003"

Locandina TERRE DI MEZZO ONLUS
05 04 2008
13 aprile - 31 luglio 2008: VERDE PERMANENTE / PERMANENT GREEN

Isola Art Center e Forum Isola presentano
VERDE PERMANENTE/PERMANENT GREEN
13 aprile - 31 luglio 2008

Arte per le strade dell’Isola
in difesa dei giardini e del quartiere
Opere su saracinesca, video, interventi all’aperto

a cura di Bert Theis

"Verde Permanente/Permanent Green" è un progetto espositivo strutturato in diversi spazi amici che, dopo la distruzione della sede originaria, la Stecca degli Artigiani, stanno ospitando le attività del Centro attivando una vera e propria rete di solidarietà. Non solo, "Verde Permanente /Permanent Green" esce per strada, utilizzando circa venti saracinesche di negozi e associazioni del quartiere come supporto per progetti di artisti proposti insieme ad altri centri d’arte internazionali.
Con questa serie di interventi prende forma un progetto il cui titolo allude all’unico verde pubblico del quartiere, un polmone indispensabile che recentemente è stato privatizzato. La mostra raccoglie una serie di esperienze artistiche che in diverso modo prendono posizione sulla problematica dell’ ambiente, minacciato dalla cementificazione selvaggia.
Una questione che sta a cuore all’intera Milano e a molti abitanti dell’Isola, tanto che le associazioni di quartiere continuano a battersi per il “Parco possibile”, ovvero un progetto che riconosca i giardini al quartiere e crei un Centro per l’Arte e il Quartiere. Primi risultati positivi di questa mobilitazione sono stati ottenuti in Consiglio di Zona 9, presso il TAR Tribunale Amministrativo Regionale e in Consiglio di Stato. Insomma, il “Verde provvisorio”, come è stato registrato e definito dal Comune di Milano, deve diventare “Verde permanente”.


Video

Fikret Atay, Kurdistan/Turchia: “Tinica”, video 7’32”, 2004
Minouk Lim, Corea: “New Town Ghost”, video 10'28", 2005
Sound Metak, Piazzale Segrino 1
martedì-sabato 15.30-19.30
Inaugurazione: giovedi 10 Aprile 2008, dalle 18.30

I due video già presentati alla 10. Biennale di Istanbul nel 2007 si confrontano con una crescita urbana frenetica nella quale la vita e i desideri dei singoli abitanti contano poco. Questo vale per Batman in Turchia, come per Seoul in Corea come per Milano in Italia: torri e cemento invadono gli spazi verdi.

Saracinesche

Alek O., Kristine Alksne, Stefano Arienti, John Armleder, Dafne Boggeri, Michelangelo Consani, Stina Fisch, Gaia Fugazza, Kings, Peter Kogler, Maija Kurseva, Gabriele di Matteo, Osservatorio inOpera, Adrian Paci, Luca Pozzi, Matteo Rubbi, Marco Vaglieri - out, Werkstatt, Fani Zguro

Via Thaon Di Revel / Via Lambertenghi / Via Pollaiuolo / Via della Pergola / Piazza Minniti /Via Pastrengo / Via Pepe / Via Borsieri / Via Sebenico.
Inaugurazione: Spazio Espositivo Tantrika, via Pollaiuolo 2, domenica 13 aprile dalle 11.00

Seconda edizione di Isola Rosta Project, questa volta si presenta come un evento diffuso in diverse strade del quartiere. Artisti italiani ed internazionali hanno progettato sulle saracinesche di una ventina di negozi ed associazioni dei disegni di grande formato. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione di professionisti e istituzioni internazionali nonché la solidarietà degli abitanti dell’Isola.


Progetto speciale
Con-senso di Luciana Andreani a cura di Giacomo Bazzani
Domenica 13 aprile, ore 13.00 in Piazza Minniti

Un evento artistico che vede coinvolti gli abitanti del quartiere Isola con l'obiettivo di costruire uno spazio di discussione pubblica sulle forme contemporanee del consumo ed il loro impatto sulle scelte urbanistiche di una città. I giardini dell’Isola sono inaccessibili e la Stecca degli artigiani è distrutta.
All’Isola mancano spazi aggregativi per gli abitanti che sono costretti ad incontrarsi e sviluppare le loro attività per strada.


Ringraziamo Latvian Center for Contemporary Art, Riga / Mamco, Ginevra / Casino Forum d’art contemporain, Lussemburgo / Galleria Chantal Crousel, Parigi / NABA, Milano /Vasif Kortun, Istanbul / Manu Park, Gwangju.
con il patrocinio della Provincia di Milano

05 04 2008
Giovedi 10 Aprile 2008, dalle 18.30: Video da Sound Metak, Piazzale Segrino 1.

ISOLA ART CENTER e
FORUM ISOLA presentano

13 aprile - 31 luglio 2008
VERDE PERMANENTE / PERMANENT GREEN

Arte per le strade dell’Isola
in difesa dei giardini e del quartiere
Opere su saracinesca, video, interventi all’aperto.
a cura di Bert Theis

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Video da Sound Metak, Piazza Segrino 2

Fikret Atay, Minouk Lim
martedì-sabato 15.30-19.30
Inaugurazione giovedi 10 Aprile 2008, dalle 18.30
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Fikret Atay
“Tinica“ 2004
Video 7’32“

Tinica (2004) mostra un ragazzo in cima alla collina che domina la città di Batman, che prepara con la massima cura una batteria improvvisata con lattine vuote, bottiglie e coperchi. Offre un assolo mozzafiato a un panorama urbano lontano e indifferente. Alla fine manda lo strumento giù per la collina a suon di calci, con il massimo distacco. Lattine e bottiglie rotolano lungo la discesa dirette verso la città, per depositarsi infine fra gli altri rifiuti ai suoi piedi. Le bacchette sono lanciate non alle mani ansiose dei fan, ma, con disprezzo, a una città che si è mostrata sorda.

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Minouk Lim
“New Town Ghost” 2005
Video 10'28"
Installazione Video (dimensioni variabili)

Il video mostra una ragazza che si esibisce come batterista in cima a un camion. I capelli corti e lo sguardo indomito manifestano la sua aggressività. Gira per le strada di Yeongdeungpo, una zona di Seul che per oltre un secolo è stata un’importante area industriale, e che di recente è stata votata a diventare una “New Town” all’interno di un progetto di riqualificazione del Comune di Seul. Yeongdeungpo è un simbolo – non solo per Minouk Lim, ma per tutta una generazione di coreani. Lim trasforma la percezione dello spazio in una forma distopica di speranza, una credenza – a posteriori sarcastica – in un futuro migliore, una specie di resistenza al cambiamento. Nel corso del suo giro, la ragazza usa un megafono per leggere un testo sul nuovo centro commerciale, sui complessi residenziali e l’economia
della ‘nuova città fantasma’. Nuovi fantasmi e nuove case per ospitarli…

Adnan Uildiz (estratto dal catalogo della mostra “An Atlas of An Event”, Lisbona, 2007

http://www.soundmetak.com

14 03 2008
Mercoledì 19 marzo 2008: Isola Art Center presenta 3 lavori di Paola Di Bello

Isola Art Center presenta 3 lavori di Paola Di Bello

Tantrika Shop
Spazio Espositivo
Via Pollaiuolo 2, Milano,
MM Garibaldi
mercoledì 19 marzo 2008
ore 18.00 – 21.00

Framing the Community, 2006
Strip, via de Castillia e via Confalonieri, 2007
L'Isola-Che-Non-C'è, 2007


Tantrika Shop in via Pollaiolo 2 ospita per il tempo di una serata tre lavori recenti di Paola Di Bello, creati nel contesto della situazione conflittuale del quartiere Isola. Framing the Community consiste in una cinquantina di ritratti di famiglie dell’Isola realizzate all’interno della “Stecca degli Artigiani”, oggi distrutta, mentre Strip documenta la situazione dei giardini e della “Stecca” un anno fa. L'Isola-Che-Non-C'è è un progetto che rivendica l’accesso libero ai giardini di via Confalonieri per mamme e bambini.

Il progetto fotografico di Paola Di Bello è una sorta di tassonomia eclettica delle aree del disagio urbano contemporaneo: dai quartieri operai italiani, come l’Isola, alle favelas di São Paulo, dai campi nomadi suburbani dei Rom alle zone squatters di Tokyo. E’ difficile isolare una sola immagine dalle campionature fotografiche che la raccolgono. Non perché i singoli elementi hanno un carattere seriale ma perché ogni volta sono determinati da un diverso insieme che ha una natura spaziale. Ogni insieme è come un quadro organizzato, coerente, frammentato in costellazioni variabili, in sezioni territoriali, in immagini differentemente componibili come in un puzzle perechiano o in una mappa borgesiana. In questo senso quella di Paola Di Bello è una sorta di geo-fotografia della città globale.

Per anni Isola Art Center ha lavorato con il Forum Isola alla riconversione dell’edificio della “Stecca degli artigiani” in un Centro per l’arte e il quartiere. Isola Art Center è tutt’oggi un laboratorio che offre all'arte contemporanea una piattaforma di sperimentazione, lavorando in una logica interdisciplinare, internazionale e allo stesso tempo radicata nel tessuto sociale locale, con l’obiettivo ultimo di opporsi a decisioni politiche e urbanistiche negative per il quartiere.
Ad aprile 2007 il Comune di Milano attraverso le Forze dell’Ordine e la multinazionale Hines hanno sgomberato Isola Art Center e tutti gli artigiani e le associazioni rimaste, dando poi inizio alla demolizione dell’edificio della “Stecca”. L’operazione è servita a consegnare il manufatto e i giardini nelle mani della multinazionale, che aspira a costruire edifici per un totale di 90 mila metri cubi. Il progetto è però contestato dalle associazioni del quartiere Isola, da alcuni ricorsi al TAR e dal progetto alternativo “Il Parco Possibile” approvato in Consiglio di Zona 9.Il forte radicamento nel territorio ha permesso ad Isola Art Center di sopravvivere allo sfratto della “Stecca” e di continuare le sue attività ospite di altri spazi del quartiere, come l’associazione culturale Punto Rosso, Sound Metak e Tantrika Shop.

Si ringraziano Federico Bianchi Arte Contemporanea e Marco Scotini

10 03 2008
15.2. - 5.4.08: OUT (Office for urban Transformation) alla Galerie Erna Hecey, Bruxelles

OUT (Office for urban Transformation) alla Galerie Erna Hecey, Bruxelles.
OUT - Office for urban Transformation è lo studio che l’artista Bert Theis fonda a Milano nel 2002 come “servizio” collettivo a scala urbana".
Comunicato stampa:
Erna Hecey Gallery is pleased to present the exhibition Platforms and Aggregations by Luxembourg artist Bert Theis (°1952; lives and works in Milan and Luxembourg).

Bert Theis constructed his system of artistic thoughts and actions entirely on the enquiry of the relationship between art and public space, between the “art object” as a personal proposal to the public space and the intervention of the public through their active participation in the making of the final sense of the work. In the meantime, Bert Theis’ proposal has always been specific – site specific and, in his words: “audience specific”, while a big picture of the position of public art in urban space has developed. While urban spaces are gradually privatised due to the introduction of both global capital and new technology, Bert Theis seeks to propose alternatives to balance out such a tendency and hence revitalise urban life itself.

The exhibition Platforms and Aggregations will present an assembly of models, photographs and video of Bert Theis’ interventions, often adapting the form of platforms, in various public spaces and art institutions throughout the world. These platforms are painted white, expanding into public spaces, embracing the interventions of the public. They are tangible and physical, results of deliberately planned occupations of urban territories with strategies of minimalist and even immaterial transformations of the given conditions. They are discrete, firmly anti-spectacular. They provide, in turn, the best spaces for spectacular events ranging from meditation, games, dances, concerts to all kinds of everyday activities.
However, these activities have never been planned and organised by the artist. Instead, they are improvised and realised by the public with passion and spontaneous inspirations. This is particularly remarkable because it incarnates perfectly the logic of self-organisation and self-governance: the most decisive element in the creation of sustainable urban societies which is at the very centre of Bert Theis’ artistic concept. Besides he likes to call his work philosophic. They are systematically informed by philosophic works and guide the audience to reflect “philosophically” on life.

In addition Bert Theis presents his photomontages of the city, a place that is our essential Umwelt, but at the same time completely denaturalised. A different city is nevertheless possible. In these photomontages Bert Theis operates an ecologic deconstruction of metropolises like Paris, Milan and Münster. These cities are completely invaded by dense vegetation, except for skyscrapers, church steeples, monuments, etc. As such it seems that Bert Theis converts the modern metaphor of the urban jungle.

Also included in this exhibition is the research institution OUT - Office for Urban Transformation, created by Bert Theis and his colleagues of the Isola (Art) Project Milan. The aim is to look for solutions of “sustainable urbanism”. They have come up with the notion of “Telecity” intending to substitute the conventional image of the city as a “concrete jungle” with an innovative and humane “digital jungle”. More significantly they put forward, alongside with new technologies and ecology, new administrational forms - new communities along with self-governance - in order to make the new urban life really relevant and hence sustainable.

This is Bert Theis’ third solo exhibition at Erna Hecey Gallery.

Bert Theis has realised some remarkable projects at the Venice Biennial, Venice, Italy (1995); Skulptur Projekte, Münster, Germany (1997); Manifesta 2, Casino Luxembourg, Luxembourg (1998); the Gwangju Biennial, Gwangju, Korea (2002); the 5th Shenzhen Public Art Exhibition, Shenzhen, China (2003); the 2nd Tirana Biennale, Tirana, Albania (2003); BOZAR, Brussels, Belgium (2005); MUDAM, Fondation Musée d’Art Moderne, Luxembourg (2006); Busan Biennial, Busan, Korea (2006); Domaine départemental de Chamarande, France (2006/2007), the 10th Istanbul Biennial, Istanbul, Turkey (2007) and MAMCO, Musée d’art moderne et contemporain, Geneva, Switzerland (2007).

Per informazione:http://www.ernahecey.com/
28 01 2008
Venerdi 1 febbraio: Strada per strada. Evento speciale presso Associazione culturale Punto Rosso

Isola Art Center
www.isolartcenter.org
info@isolartcenter.org
info: 339.6057111

ospitato da
Associazione culturale Punto Rosso
Via Pepe 14, Milano, MM Garibaldi
Venerdì 1 febbraio 2008
ore 19.00 – 22.00
STRADA PER STRADA

Lavorando da anni nel quartiere Isola di Milano, in una situazione di conflitto prolungato tra abitanti, autorità politiche e operatori immobiliari che ha portato anche alla cancellazione dei suoi spazi, Isola Art Center continua a dare attenzione e visibilità a ricerche artistiche e teoriche che mettano in luce motivi di crisi e nuove possibilità del vivere urbano, ricominciando proprio dalle strade. Lo spazio della strada, dominato dal controllo, è paradossalmente quello in cui vi è ancora l’opportunità per forme di azione innovativa. Per inaugurare la stagione 2008 Isola Art Center propone un evento speciale con:

- un incontro con l’artista cubano Carlos Garaicoa
- la presentazione del numero 33 della rivista filosofica millepiani
- la proiezione di “Street by Street” di Fani Zguro
- Isola Rosta Project 1 sulle saracinesche di Punto Rosso, prorogato fino al 1 marzo 2008.

> Carlos Garaicoa
Incontro con l’artista cubano, intervengono i curatori Roberto Pinto e Marco Scotini.
Si ringrazia NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, Milano.

" La storia di un posto è scritta nelle sue strade. Non devi stare a leggere libri per venire a sapere cos'è successo là. Quindi la domanda principale che mi faccio è: come scopri una città?"
Carlos Garaicoa è nato a L’Avana nel 1967. Vive e lavora a l’Avana e a Madrid.. La sua ricerca artistica si è concentrata sin dall’inizio sull’architettura e la città. L’artista è noto in campo internazionale per le sue partecipazioni alla Biennale di L’Avana, Cuba (V, VI e VII), alla Biennale di São Paulo, Brasile (XXIV e XXVI) e a Documenta XI (Kassel, 1997). Dall’inizio degli anni Novanta in poi le sue opere sono state spesso presentate al pubblico in importanti istituzioni: Centro Wilfredo Lam and Fundación Ludwig de Cuba, L’Avana; Institute of Contemporary Art, Boston; Kunsthalle, Vienna; Museo de Arte Reina Sofía, Madrid, e Vancouver Art Gallery, Canada. In Italia il suo lavoro è stato mostrato al Castello di Rivoli di Torino, alla Galleria Continua di San Gimignano, e nel 2005 alla Biennale di Venezia e a Isola Art Center, Milano.

> millepiani 33
Per un’ecologia politica, contro l’economia del valore.

Presentazione del nuovo numero della rivista, dedicato ad André Gorz con Tiziana Villani e Alessandro Rudelli.
La crisi della sfera della soggettività contemporanea ci pone dinanzi un compito improrogabile, che deve considerare in tutta la sua ampiezza le condizioni di impoverimento e degrado cui soggiacciono le esistenze. Il predominio di un’ideologia volta a considerare l’uomo come una cosa atta unicamente a produrre ricchezza e ingannevoli sottolineature, che decantano il primato dell’uomo-impresa, la cui capacità di «autovalorizzazione» sarebbe unicamente spendibile nel circuito della produzione-merce-consumo, spiegano senza ambiguità la tristezza, la volgarità e la violenza che contrassegnano inequivocabilmente il nostro presente. Le trasformazioni tecnologiche, sociali ed economiche sono, come si è visto in diversi numeri di millepiani, «trasformazioni di senso», che richiedono non solo un’analisi critica, ma anche modalità di interpretazione e pratiche diverse da quelle imperanti. millepiani 33 contiene testi di André Gorz e interventi di Christian Bernard, Giacomo Bazzani, Davide Calenda, Saverio Caponi, Ubaldo Fadini, Luca Greco, Roberto Marchesini, Patrizia Mello, Luca Mori, Daniela Piana, Stefano Righetti, Felix Stadler, Simone Vertucci, Tiziana Villani. L’immagine in copertina è di Bert Theis.

> Fani Zguro, “Street by Street”, video, 9 min, 2007

Il video, inedito in Italia, è stato girato nelle strade di Tirana. Con quest’opera l'artista albanese ha vinto la quattordicesima edizione del Premio Onufri, organizzato dalla Galleria Nazionale delle Arti di Tirana nel 2007 e curato da Ervin Hatibi e Rubens Shima. "Ritornando a Tirana quello che mi fa impressione da sempre è la differenza della mia città rispetto ai posti da dove arrivo... la prima cosa che ti colpisce è la luce fortissima. A Tirana ogni movimento funziona grazie ai riflessi di ognuno e laddove canta il muezzin, nello stesso tempo un campanile dà il meglio di sé...laddove i cani randagi si grattano non-stop, il turista può trovare un buon pranzo…"
Fani Zguro vive e lavora tra Tirana e Milano. Nel 2007 i suoi lavori sono stati in mostra a Milano (Galleria Unorossodue, MiArt ), Modena ("Lo Schermo Ansioso", a cura di Matteo Chini e Bruno Muzzolini), Tirana (Galleria Nazionale delle Arti, Tirana Institute for Contemporary Art, 5th Tirana International Film Festival) e Pristina (Mulliqi International Prize, Kosovo). Nello stesso anno partecipa ad "Absolute Beginners" (Isola Art Center), una mostra che presentava anche i primissimi lavori di Jakup Ferri, Armand Lulaj e Anri Sala. E’ il direttore di Tirana Art Center, che presenterà il 16 Febbraio 2008 a Tirana "museo aero solar", un pallone ad energia solare creato e disegnato dagli abitanti con Tomas Saraceno, inizialmente realizzato da Isola Art Center nel quartiere Isola di Milano.


> Isola Rosta Project 1 prorogato fino all’ 1 Marzo
Marco Colombaioni, Dan Perjovschi, Andreas Siekmann, Marco Vaglieri

Rosta era il nome dell’agenzia di telegrafia russa, che dal 1919 esponeva nelle sue vetrine manifesti prodotti ad hoc da artisti come Vladimir Majakowski e molti altri. Isola Rosta Project 1 propone disegni di grande formato sulle saracinesche di Punto Rosso. I disegni trattano delle vicende e dei rischi che il quartiere Isola e dei rischi che il quartiere Isola sta correndo con i progetti urbanistici che Saskia Sassen, in una recente intervista, ha riassunto così: “Troppo dislocamento, troppo potere che spinge i più deboli fuori”.



...and Isola goes Toscana

Strong end weak end nella città che sale a cura di Pierluigi Tazzi
Dryphoto Arte Contemporanea, via Pugliesi 23, Prato, 19 gennaio - 14 marzo 2008
Dopo aver partecipato con gli interventi di Luciana Andreani, Alberto Pesavento e Rafaela Trevisan alla tavola rotonda tenutasi in occasione di Gecekondu, evento conclusivo di Networking Toscana 2006-2007, il 18 gennaio al Cango di Firenze, Isola Art Center presenta il suo lavoro alla Dryphoto Arte Contemporanea di Prato. Nella città toscana saranno ospitati alcuni lavori video: Isola Nostra, 2007 di Mariette Schiltz presentato all’ultima Biennale di Istanbul, e la documentazione video dei due progetti dell’artista Stefano Boccalini, Stone Island, 2007 e Wild Island – Archivi 2.0.2002. Sarà inoltre presentato il sito web del Centro www.isolartcenter.org

28 01 2008
19 gennaio - 14 marzo: Isola Art Center alla Galleria Dryphoto arte contemporanea, Prato

19/20 gennaio 2008: STRONG END WEAK END NELLA CITTÀ CHE SALE, Prato, dal 19.1. al 14 3.2008

STRONG END WEAK END NELLA CITTÀ CHE SALE
a cura di Pier Luigi Tazzi con l'organizzazione di DRYPHOTO arte contemporanea e il contributo della Regione Toscana e dell'Assessorato alla Cultura della Província di Prato.

19 gennaio 2008:
9,30: piazza Stazione, apertura

10,00 – 11,30: studi: Emanuele Becheri; Franco Menicagli

11,30 – 13,00: Auditorium del Centro per l’arte contemporanea L. Pecci: convegno Prato: una situazione? con Paola Giugni, Assessore alle Politiche culturali della Provincia di Prato; Marco Bazzini, direttore artistico del Centro per l’arte contemporanea L. Pecci; Pier Luigi Tazzi, curatore STRONG END WEAK END NELLA CITTÁ CHE SALE; Saretto Cincinelli; Alessandro Sarri; Lorenzo Giusti

14,30 – 17,30: laboratori: Laboratorio di arte urbana senza dimora fissa; Loris Cecchini

18,30: inaugurazioni: Galleria Enrico Fornello; Project Gentili; Dryphoto arte contemporanea

20,30: teatro e dintorni: Teatro Metastasio, Il Laboratorio di Prato (prima sessione)

20 gennaio 2008:
11,30 – 17,00: Auditorium del Centro per l’arte contemporanea L. Pecci: convegno Prato, una situazione con la partecipazione di: Irene Gorelli, Assessore alle Politiche sociali e giovanili e alle Politiche della pace della Provincia di Prato; Eleonora Maffei, Prefetto di Prato; Andrea Frattani, Assessore alla multiculturalità del Comune di Prato; Lina Iervasi, dirigente dell’ufficio immigrazione e vice Questore della Questura di Prato; Francesco Toccafondi, responsabile politiche dell’immigrazione CGIL di
Prato; Gabriella Melighetti, segretario generale CISL di Prato; Annalisa Nocentini, segretario generale UIL di Prato; Lin Yexiang; Ye Huiming; Fatiha Rawdi; Zamira Canaj; Qamil Zejnati; Nicoleta Badiu; Noreen Arshad; Chantal Abi; Jean-Jacques Ilunga.

13,00 – 14,30: Centro per l’arte contemporanea L. Pecci, inaugurazione: spaziorazmataz

17,00: teatro e dintorni: Spazio K / Kinkaleri

18,00: studio Massimo Barzagli

19,00: laboratorio Officina Giovani

Dryphoto arte contemporanea Via Pugliesi 23 - 59100 Prato Tel. - Fax +39 0574604939
Email info@dryphoto.it www.dryphoto.it

ISOLA ART CENTER

Inaugurazione sabato 19 gennaio ore 19, fino al 14 marzo 2008.

Orario dal mercoledì al venerdì dalle ore 17 alle 19,30 e su appuntamento.
Dryphoto arte contemporanea, via Pugliesi 23, Prato.

Dryphoto arte contemporanea, attivo dal 1981, negli ultimi anni si è interessato sempre di più alle pratiche ed espressioni artistiche che guardano verso l'esterno, causano domande.
Privilegia i progetti artistici che mettono in questione i meccanismi di produzione, la ricezione e/o la costruzione della cultura nella nostra società come pratica speculativa.
Porta l'attenzione attraverso l'arte su particolari sviluppi nella società e privilegia chi con la propria pratica artistica mette in evidenza, fra i vari temi, i fallimenti delle promesse delle democrazie liberali.

Per queste ragioni Dryphoto arte contemporanea ospita nei locali di via Pugliesi nr. 23 alcuni lavori di Isola Art Center sperando anche di poter così dare un contributo affinché il progetto possa continuare ad esistere.

Nella prima sala dello spazio il video dell’Associazione Isola Art Center Isola nostra, 2007 presentato all’ultima Biennale di Istanbul, e nella seconda due video dell’artista Stefano Boccalini Stone Island, 2007 e Wild Island – Archivi 2.0., 2002.

Isola nostra di Mariette Schiltz racconta la storia di Isola Art Center, delle persone e delle associazioni che attraverso diverse iniziative collettive hanno lavorato al progetto.

In Stone Island, 2007 Stefano Boccalini continua il lavoro con gli abitanti del quartiere con una doppia narrazione quella delle persone intervistate e quella della ripresa che mostra lo spazio vissuto nel quartiere.

Wild Island, 2002 mostra Stefano Boccalini e gli abitanti del quartiere che si sono uniti per ribadire la necessità di difendere degli spazi di aggregazione che sarebbero andati distrutti creando un orto giardino comunitario nei giardini adiacenti alla Ex Stecca degli Artigiani.

“L'Associazione Isola dell'Arte si costituisce nel 2003 come risultato dei progetti di arte contemporanea iniziati all'Isola nel 2001. L'associazione viene creata da una trentina di artisti, critici, editori e direttori di musei. L'obiettivo è di lavorare con le associazioni di quartiere per la difesa degli spazi pubblici dell'Isola e per promuovere e realizzare un centro per l'arte nel secondo piano della Stecca degli artigiani. A questo scopo viene lanciata una petizione al comune di Milano, che raccoglie più di mille firme all'Isola, nel mondo dell'arte e della cultura a Milano, in Italia e nel mondo. La Stecca degli artigiani è una fabbrica dismessa di proprietà comunale situata tra i due giardini di Via Confalonieri, in parte affittata ad artigiani e associazioni ed in parte occupata da individui, artigiani ed associazioni.
Dal 2003, l'Associazione Isola dell'Arte organizza mostre, conferenze e incontri al secondo piano della Stecca degli artigiani. La programmazione mira ad un livello di qualità internazionale: Il progetto della "Biennale di Cecenia", le mostre "Artchitecture of change", "Revolution is on hold", "The People`s Choice" o "Women shi gaibian" portano all'Isola artisti dai 5 continenti. Isola Art Center viene inaugurato in aprile 2005 dall'Assessore alla cultura della Provincia di Milano, Daniela Benelli. Nello stesso tempo si creano delle collaborazioni con docenti di università e accademie: Politecnico di Milano, accademia di Brera, Accademia Carrara di Bergamo, Nuova Accademia di Belle arti di Milano, Istituto Europeo di Design. Per alcune mostre il centro d'arte riceve finanziamenti dalla Provincia di Milano, mentre il sito www.isolartcenter.org viene creato grazie all'aiuto della American Center Foundation di New York. Per la sua programmazione il centro ospita in permanenza un certo numero di progetti culturali e sociali: Love Difference, legato alla Fondazione Pistoletto, Città dell'Arte, Osservatorio in Opera, che si occupa di opere d'arte distrutte, Stazione Isola, che sta preparando una guida del quartiere Isola, Sugoe, un laboratorio di giovani artisti e designer, OUT, l'ufficio per la trasformazione urbana formato da artisti, architetti, designer e altri studiosi, Millepiani, un gruppo di filosofi che edita la rivista dello stesso nome, Undo.net, il progetto italiano di arte contemporaneo più importante su internet, Forum Isola, l'espressione rappresentativa del quartiere Isola composto dall'Associazione Isola dell'Arte, Comitato "I Mille", e dall' Associazione Genitori "F. Confalonieri". Finora Isola Art Center ha organizzato 27 mostre con opere di più di 200 artisti italiani ed internazionali, 13 progetti speciali e 25 conferenze, documentati sul sito di Isola Art Center.

Nell'aprile del 2007 Isola Art Center viene sgomberato dalla polizia con un pretesto e l'edificio comincia ad essere demolito, fino alla completa distruzione alla fine del 2007. Isola Art Center continua le sue attività nel quartiere Isola rinunciando per ora ad avere un suo spazio fisico, e utilizzando di volta in volta strade e altri luoghi del quartiere.” (Isola Art Center)
28 01 2008
Gecekondu. Spazi di azione, Cango, Firenze

Networking
Gecekondu
18 gennnaio 2008
Cango, Firenze via santa maria 25
ore 12>24
a cura di Giacomo Bazzani


programma:

ore 12>24: Gecekondu. Spazi di azione _exhibition con: Guerrilla Girls, Jens Haaning, Mario Rizzi, Social Impact, The Yes Men, Isola Art Center e gli artisti di Networking 2006-2007

12_Conferenza stampa

13>18: Rassegna video no-stop: autorganizzazione territoriale e micropratiche di azione contemporanee

18: Presentazione del libro: Coming Conflicts. Pratiche artistiche nei luoghi di conflitto
manuale di Networking 2006/2007, a cura di Giacomo Bazzani

Tavola rotonda con:
Isola Art Center , Milano
Francesca Manuelli, della comunità di base di Le Piagge Firenze, autrice di Le piagge. Storia di un quartiere senza storia.
Marco Scotini , curatore indipendente, direttore del dipartimento di arti visive di NABA

19.30: Sfilata di abiti dei pronto moda cinesi di Prato

20: Corso professionale per lavavetri: ultima lezione e consegna diplomi

21: Concerto del coro Live Your Life

22>24: The Yes Men film rking


La parola "Gecekondu" è un termine turco che letteralmente significa: "è successo di notte". Le sue radici affondano nella mitologia che narra che ogni abitante che fosse riuscito a tirar su quattro mura e un tetto nell'arco di una notte avrebbe avuto il pieno diritto ad abitare legittimamente e legalmente quella casa. Oggi il termine è venuto piuttosto ad indicare un modello urbanistico di crescita delle città in maniera spontanea ed autorganizzata. La fisionomia odierna delle città turche è dovuta in buona parte a questo tipo di modello insediativo fatto di un progressivo inurbamento della popolazione autorganizzatosi in maniera spontanea di fronte all'impossibilità delle politiche statali di risolvere il problema della casa e dell'espansione urbana. Ma tale modello di espansione non coincide necessariamente con processi di emarginazione sociale, ma contiene in sé anche connotazioni positive che riguardano la capacità di creare modelli di comunità innovativi, politiche pubbliche autorganizzate e nuove capacità e forme di azioni politiche collettive.
Di fronte alla crisi delle forme tradizionali della rappresentazione e della rappresentanza quali sono le forme dell'azione sociale in grado di mantenere un forte legame con gli ambiti sociali 'emergenti'? Quali le strategie e i metodi capaci di incidere su di un ordine del discorso che promette uguali possibilità ma che poi concede sempre di meno? È possibile configurare un ambito dell'azione sociale in grado instaurare sistemi di relazione dai caratteri non-escludenti e aperti alla ridistribuzione del potere decisionale?
Con Corso professionale per Lavavetri Gruppo 11 spine abita i semafori della città di Firenze con un corso teorico e pratico per diventare lavavetri professionali. Ambiti sociali gerarchicamente separati che trovano una nuova pragmatica percorribile, come nel progetto Postfordist reality realizzato con gli operai dell'azienda Piaggio di Pontedera attraverso una nuova mappatura delle forme del conflitto nella sfera del lavoro. Forme di conflitto contemporaneo che spesso includono l'idea di identità e la capacità di rappresentarsi in parametri riconoscibili ed accettabili: con Beauty center. Vuoi diventare cinese? Veronica Castiglioni, Mauro Moriconi, Virginia Panichi e Massimiliano Turco presentano una ricerca che riguarda il modo in cui gli adolescenti cinesi di Prato vedono o immaginano se stessi. Se la possibilità di immaginare forme di appartenenze e di identità nuove crea legami sociali inaspettati, questi si strutturano anche attraverso un nuovo modo di pensare la realtà urbana: con Proposte architettoniche per Firenze, Margherita Isola asporta dalle immagini stereotipate della città di Firenze i suoi monumenti più famosi. Kilroy, con il progetto Via Libero Lastrucci, dà forma e legittimità a chi non trova visibilità nello spazio pubblico contemporaneo. Via Libero Lastrucci, una via intitolata al fondatore dell'albergo dei poveri, è una strada inesistente a Firenze ma con la quale l'anagrafe fiorentina riempie il campo vuoto dell'indirizzo sui documenti di identità dei senza casa di Firenze. Kilroy, riproducendo una targa simile a quelle che denotano le strade di Firenze con l'indicazione di Via Libero Lastrucci, è andato ad installarla nei luoghi dove i senza casa realmente vivono in città. Una città fatta di relazioni in costruzione, come nel progetto-sfilata Confezione identità che mette in passerella gli abiti creati nei pronto moda cinesi di Prato oppure in La terza nave di Andrea Lunardi, Anna Galetta e Silvia Giannini, il racconto del quartiere Santo Spirito che ospita la mostra realizzato attraverso l'incontro-scambio tra un anziano artista che abita il quartiere e gli autori. Possibilità di abitare la città come quelle presentate con Hikmet il turco di Cemilè Kaptan o strategie per modificare le forme di relazione vigenti come nel progetto E55 // On The Situation of Sex Worker Along the E55 di Social Impact, indagine e manuale di autoaiuto realizzato con le lavoratrici del sesso sulla E55, l'arteria stradale dell'Europa centrale o con il progetto 110 ROMa, magazine rom per la città di Livorno. Queste, come le altre tra le oltre quaranta opere presenti in mostra descrivono forme e strategie di azione che, partendo da una determinata realtà territoriale, propongono strategie di intervento ad ampio raggio. La rassegna si conclude con la videoproiezione del film di The Yes Men, la storia-documento di come due artisti-attivisti newyorkesi sono riusciti a beffare "i più potenti criminali del mondo".

con:
Guerrilla Girls, Jens Haaning, Mario Rizzi, Social Impact, The Yes Men, Isola Art Center
Anonymous Art Group, Luciana Andreani, Michele Aquila, Francesca Banchelli, Silvia Barattini, Simona Baronti, Gaia Bartolini, Filippo Basetti, Vanni Bassetti, Silvia Basso, Antonio Bencini Farina, Luca Benelli, Elena Bertoni, Laura Calligari, Hugo Camargo Ferreira, Sabina Caponi, Veronica Castiglioni, Francesca Catastini, Alessandro Cicerale, Chiara Cinelli, Giacomo Colozzo Vannucchi, Cristiano Coppi, Giuseppe De Grazia, Filippo Del Bubba, Sandro Del Pistoia, Martina Dinato, Stefania Donno, Federica Fabbriciani, Matilde Falini, Haakon Faste, Lucrezia Ferrari, Anna Galetta, Silvia Giannini, Claudia Giglio, Lek Gjeloshi, Silvia Grilli, Gruppo 11 spine, Chiara Guarducci, Barbara Guerrieri, Margherita Isola, Cemile Kaptan, Kilroy, Joela Laghi, Olson Lamaj, Andrea Lunardi, Manola Maiani, Manuela Mancioppi, Nicola Martini, Schejla Massellucci, Marco Mazzi, Massimiliano Meoni, Rachel Morellet, Elisabetta Mori, Mauro Moriconi, Silvia Noferi, Virginia Panichi, Laura Piazzi, Enrico Pieraccioli, Antonella Piga, Giusy Pirrotta, Alessandro Ratti, Duccio Ricciardelli, Erica Sagona, Pasquale Scalzi, Lapo Simeoni, Emanuele Spano, Luca Squarcialupi, Marco Strappato, Arianna Subri, Laura Tinti, Emanuele Tumminelli, Massimiliano Turco, Unlab, Giordano Vanacore...

www.integrationandconflict.net


Networking è promosso da:
Provincia di Arezzo - Assessorato alle Politiche Giovanili Comune di Firenze - Assessorato alla Cultura Comune di Livorno - Assessorato alle Culture, Beni culturali e Spettacolo Comune di Monsummano Terme - Assessorato alla Cultura Comune di Pontedera - Assessorato alla Cultura Comune di Prato - Assessorato alla Cultura e Politiche giovanili Comune di Seravezza - Assessorato alla Cultura

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Arte, integrazione, conflitto
Lettera aperta a Gecekondu


Non è la prima volta che siamo invitati a rendere conto dell’esperienza di Isola Art Center, soprattutto dopo gli avvenimenti che hanno portato alla chiusura del centro, e ancora una volta troviamo delle difficoltà nel raccontarci. Quando si tratta di riassumere una storia si finisce sempre con la sensazione di aver mancato quelli che sono i suoi caratteri essenziali. Preferiremmo quindi cercare, partendo dalla nostra esperienza, alcuni punti critici e strategici che ruotano intorno ai due concetti di integrazione e conflitto, e dunque di entrare nel problema della loro articolazione e compresenza negli stessi contesti e pratiche artistiche.

Il problema di base, per una pratica artistica che voglia contribuire a determinare le condizioni per un conflitto, è quello di riuscire a evitare o cambiare l’ordine del discorso prestabilito e il suo linguaggio. Il tentativo di non essere assorbiti in una logica che richiede agli artisti di parlare e occuparsi esclusivamente di arte, e agli abitanti di limitarsi a semplici richieste e opposizioni formali, ha portato alla creazione di un unico luogo auto-organizzato da abitanti e artisti. Riunire ciò che viene abitualmente dato per separato, è per noi una forma di opposizione efficace all’integrazione vigente.
Più che costituire un vero e proprio modello di pratica artistica che agisce all’interno di un territorio contestato, questa esperienza potrebbe essere un esempio da cui muovere per una ridefinizione dei rapporti tra arte e contesti di trasformazione o riqualificazione urbana, ma questa volta in opposizione diretta a quelle istituzioni politiche e culturali che solitamente sono le prime a supportare una presenza dell’arte in queste situazioni. Abbiamo dovuto tenere sempre ben presente che ad ogni pratica conflittuale, persino a quelle che partono dalle premesse più radicali, si presentano costantemente occasioni d’integrazione al sistema contro il quale vorrebbero agire e proprio sotto forma di apparenti risorse per il conflitto stesso.
L’arte che si limita a presentare e rappresentare al pubblico dell’arte situazioni conflittuali o di resistenza, sembra sempre più integrarsi a quegli stessi modelli che vorrebbe rifiutare, rafforzandoli.
Probabilmente invece, la scelta più radicale all’interno del nostro lavoro è data nella modalità elastica con la quale in tutti questi anni si è resa possibile la creazione e la fruizione delle opere. Decidere di lavorare per lungo tempo in uno spazio difficile senza peraltro disporre di stabili risorse economiche, significa per noi porsi radicalmente nella condizione di chi deve riuscire a conservare la sua specifica vitalità.
Muoversi in uno spazio, fare in modo che resti un luogo aperto, avere un posto di cui prendersi cura attraverso il fare.
L’uso di uno spazio può essere conflittuale quando è il risultato di un diverso impiego del tempo, ovvero là dove nasce una possibilità autentica di contrapporsi ai modelli esistenti.
Periodicamente si cerca da più parti di mettere l’arte nella posizione di ciò che può creare qualcosa di nuovo o comunque di suggerirlo: espressioni e relazioni nuove. E nuove pratiche conflittuali.
Bisognerà allora garantire anche le condizioni di base perchè questo avvenga, se non vorremo deludere le nostre stesse aspettative. Affidare all’arte la trasformazione conflittuale delle nostre condizioni sociali e di vita è assegnarle un compito eccessivo, ma è proprio questa sproporzione a rendere la posta in gioco una volta ancora interessante.
Isola Art Center, 18.01.2008
15 12 2007
23 ottobre 2007: Il Consiglio di Stato conferma la decisione del TAR Lombardia

Il Consiglio di Stato conferma la decisione del TAR Lombardia di fermare la costruzione di un edificio di 14 piani ad uso uffici, parcheggi, e area commerciale e di una strada sui giardini dell’Isola. Il 19 febbraio 2008 il Consiglio di Stato dovrà decidere se confermare le sentenze del TAR che hanno annullato sia la delibera del Consiglio Comunale che il permesso di costruire.
17 10 2007
Lunedi 29 ottobre 2007, 18.30-22.00 presso l’Associazione Culturale Punto Rosso, Isola Rosta Project1

Isola Art Center
www.isolartcenter.org
info@isolartcenter.org
info: 339.6057111

Lunedì 29 ottobre 2007, 18.30-22.00,
presso l’Associazione Culturale Punto Rosso
Via Pepe 14, angolo Via Carmagnola , MM2 Garibaldi (Isola)

Dopo quattro anni di attività al secondo piano de La Stecca degli Artigiani, dove artisti, curatori, filosofi e associazioni dell’Isola hanno lavorato per creare un centro per l’arte e il quartiere, Isola Art Center cambia sede. In seguito alla quasi completa distruzione della Stecca e alla conseguente perdita degli spazi espositivi e sociali, Isola Art Center continua la propria mobilitazione direttamente negli spazi del quartiere, che diventa luogo di lavoro e di esposizione. La programmazione ricomincia con un doppio evento ospitato dall’associazione culturale Punto Rosso, che mette a disposizione le sue saracinesche come spazio espositivo e la sala conferenze per la proiezione del video-documentario “Isola Nostra”. Se il video ripercorre una storia recente che farebbe comodo ignorare o rendere invisibile, Isola Rosta project 1 è l’evento che apre a saracinesche chiuse, un segno di protesta contro una politica della cancellazione dei luoghi, ma anche contro il tentativo di occultare un progetto artistico e sociale nato e cresciuto dalle esigenze e dai saperi messi in campo in un piccolo quartiere, ma con lo sguardo rivolto al mondo.

Isola Art Center e il Forum Isola presentano:

Isola Nostra
Un video di Mariette Schiltz, 2007, 60’

In anteprima italiana verrà proiettato il video sull’Isola in mostra alla Biennale di Istanbul 2007. Il film racconta gli ultimi 6 anni di storia e di lotta del quartiere, ed è diviso in sei capitoli: Il quartiere, il suo spazio pubblico della Stecca e dei giardini, i progetti urbanistici calati dall’alto, la reazione delle associazioni del quartiere Isola, l’arte contemporanea in questo processo, il conflitto tra Comune, immobiliaristi e quartiere, e per finire gli ultimi avvenimenti di quest’estate. Il film prende chiaramente posizione in favore delle rivendicazioni degli abitanti e riunisce per la prima volta molto materiale documentario inedito.
A partire da martedi 30 ottobre, il video sara' visibile in maniera permanente su UnDo.Net a questo indirizzo:
http://undo.net/eventinvideo/63

Isola Rosta Project 1
ottobre-dicembre 2007
Marco Colombaioni, Dan Perjovschi, Andreas Siekmann, Marco Vaglieri (out)

Rosta era il nome dell’agenzia di telegrafia russa, che dal 1919 esponeva nelle sue vetrine manifesti prodotti ad hoc da artisti come Vladimir Majakowski e molti altri. Isola Rosta Project 1 propone disegni di grande formato sulle saracinesche dei locali di Punto Rosso, prodotti da artisti italiani e internazionali.
Il disegno profetico sulla distruzione della Stecca degli artigiani di Marco Colombaioni è stato esposto per la prima volta a marzo 2005 nell’ufficio out. Marco Vaglieri in un disegno fatto sempre per l’ufficio out nel 2005 anticipava a sua volta una situazione verificatasi nel 2007, quando sono stati presentati i progetti di due torri da costruire sui giardini dell’Isola. Una serie di disegni dell’artista di Bucarest Dan Perjovschi erano stati riportati sulla parete della caffetteria di Isola Art Center nel 2005 da Adrian Paci per la mostra “Revolution is on hold”, da lui curata. Questi disegni sono stati distrutti –insieme ad altre opere- quando la ditta di costruzione incaricata dalla multinazionale Hines ha demolito senza dare spiegazioni le pareti interne della Stecca. Dan Perjovschi, che dopo una personale al MOMA di New York è anche uno degli artisti invitati alla Biennale di Venezia di quest’anno, presenta per Isola Rosta Project 1 nuovi disegni inediti che commentano gli ultimi avvenimenti all’Isola. Andreas Siekmann, che è l’unico artista che quest’anno era presente sia a Documenta 12 che a Skulptur.Projects in Münster, presenta due immagini grafiche riguardanti la gentrification dei quartieri popolari, che vengono trasformati in quartieri per ceti sociali alti. È questo il rischio che corre l’Isola con i nuovi progetti urbanistici, che l’importante sociologa Saskia Sassen in una recente intervista ha commentato così:
“Troppo dislocamento, troppo potere che spinge i più deboli fuori”.
04 09 2007
Il TAR Lombardia ha accolto il ricorso dei cittadini dell'Isola.

Con sentenze in data 24 Luglio 2007 il TAR Lombardia ha accolto i ricorsi dei cittadini del quartiere Isola ed ha annullato:

- la delibera del Consiglio comunale del 19-10-2004
- il permesso di costruire rilasciato dal Comune di Milano nell' Ottobre 2006.

Le sentenze riguardano il Piano Integrato di Recupero Isola-De Castillia relativo alla costruzione di un edificio ad uso uffici di 14 piani, un' area commerciale al piano terra, 4 piani fuori terra e 3 piani entro terra ad uso parcheggi.
L'area interessata e' confinante con i giardini di Via Confalonieri.

07 07 2007
Isola Art Center ospitato a Scandicci: Storytellers dal 10-14 luglio

Storytellers

Parco e Castello dell’Acciaiolo, Scandicci
10-14 luglio ‘07
opening h. 21.00-24.00

francesco carone
benny chirco
ofri cnaani
isola art center
deborah ligorio
sara rossi
antonio rovaldi
italo zuffi

a cura di
pietro gaglianò


Il titolo della mostra è la traduzione letterale di cantastorie, un termine in cui coincidono il ruolo del narratore e quello del viaggiatore, personaggi entrambi mobili, legati al mito arcaico della genesi del mondo sociale: oggi gli artisti sono i lettori sottili delle nuove realtà geopolitiche.
L’evocazione dunque è diretta alla capacità narrativa che è insita negli strumenti dell'espressione contemporanea: una dimensione che non desidera la complicità del pubblico, né cerca di intrattenerlo; l’arte tesaurizza un accumulo virtuoso di valori, sottratti dall'esperienza volatile, e li restituisce, raccontando così la realtà.
La mostra raduna artisti il cui lavoro si percepisce come una storia, raccontata con diversi linguaggi che spaziano dal piglio documentario alla fantasia onirica. In particolare vengono proposte opere legate a esperienze di viaggio e di esplorazione, dove la lontananza (nello spazio e nel tempo) diventa un fattore di arricchimento della realtà.


info: Scandicci Cultura tel. 055751853 – 055757348 – www.scandiccicultura.it
http://www.myspace.com/storytellers_exhibition
27 05 2007
Isola Art Center alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene d'Alba, dal 26.05 fino a settembre

Progetto Residenza per Giovani Curatori
Sabato 26 maggio 2007
"La legge è relativa per tutti" a cura di Anna Colin e Elena Sorokina
Palazzo Re Rebaudengo, Guarene d’Alba (CN)

Aperto tutte le domeniche dalle ore 14.00 alle 19.00
fino al 29 luglio 2007
mostra prolungata fino a settembre
02 05 2007
Dal 28 maggio al 6 luglio: Isola Art Center ospitato da AssabOne

Mostra prorogata fino a venerdi 6 luglio!

Isola Art Center ospitato da AssabOne
www.isolartcenter.org / www.assab-one.org
info@isolartcenter.org
tel/ +39 6057111 / +39 3336753542 tel +39 02 2828546
via Assab, 1
20132 Milano


“Made In”
New Works, Plamen Dejanoff
Body-Without-Organs, Daniela Kostova

a cura di Katia Anguelova

inaugurazione – 28 maggio 2007
a partire dalle ore 19

28 maggio – 28 giugno 2007
presso
Assab One (piano terra)
Via Assab, 1
20132 Milano
(dal martedì a venerdì dalle 15 alle 19 e su appuntamento)

Isola Art Center sta perdendo gli spazi dove lavora dal 2003, senza disporre di un proprio spazio adeguato dove continuare la propria attività.
Isola Art Center è quindi temporaneamente ospitata da Assab One.
Isola Art Center è un laboratorio che offre all'arte contemporanea una piattaforma di sperimentazione in una logica interdisciplinare ed internazionale, radicata nel territorio locale e sociale. Lo spazio di Isola Art Center ospitava opere di artisti internazionali come Marjetica Potrc, Tania Brughiera, Seamus Farrell e di artisti italiani come Michelangelo Pistoletto, Stefano Arienti, Luca Pancrazzi, Massimo Bartolini, Gabriele Di Matteo, Vedovamazzei, Loris Cecchini e Bernardo Giorni inserite nell'architettura dell’edificio della Stecca degli artigiani.

Per questo appuntamento Katia Anguelova ha invitato a lavorare Daniela Kostova e Plamen Dejanoff, residenti rispettivamente a Troy, NY, USA e Vienna. I due artisti condividono la realizzazione di due progetti che seppur diversi, hanno un comune punto di partenza, la Bulgaria, il loro paese d’origine.

Il progetto di Plamen Dejanoff (1970, Sofia, Bulgaria, vive fra Vienna e Berlino) nasce dalla relazione fra arte, cultura ed economia, temi che l’artista indaga da anni.
Con Planets of Comparison Plamen Dejanoff continua ad esplorare le relazioni fra il sistema dell’arte e quello dell’economia, vestendo contemporaneamente i panni dell’artista, architetto, designer, manager e collezionista.
Negli anni 90 Plamen Dejanoff acquista sette case in una città nel centro della Bulgaria (Veliko Tarnovo) affinché vengano ristrutturate in collaborazione con una seria di studi di architettura (Kühn/Malvezzi, Vienna, Berlin, Grüntuch & Ernst Berlin, Gruppo A12 Milano, Cocktail Lyon) ed in seguito utilizzati da istituzioni, gallerie, musei, accademie per attività culturali.
Il progetto cominciato con MUMOK, Museum of Modern Art Ludwig Foundation di Vienna, dove è stata esposta nella primavera del 2006 una scultura in bronzo, modello di una delle case, realizzata da Dejanoff con gli architetti austriaci Wiederin/Konzett.
Per il suo intervento milanese Plamen Dejanoff ha scelto di illustrare le prime fasi del progetto sulla seconda casa a Veliko Tarnovo in cui lavora insieme agli architetti viennesi Erich Hubmann & Andreas Vass, presentando una serie di disegni, maquette, così come una light glass installation con il marchio “dejanoff”, costruita dai artigiani bulgari e prodotta “made in Bulgaria”, parte del progetto New Works realizzati e pensati per il suo intervento all’Isola Art Center.
Con questo progetto allo stesso tempo ludico ed economicamente rilevante, l’artista trasforma l'esperienza esistenziale in una sorta di joint venture tipica dell'economia reale, tra arte e impresa.

Daniela Kostova (1972, Sofia, Bulgaria. Vive e lavora a Troy, NY, USA), invece, parte dal suo video-documentario Body-without-organs, utilizzandolo come materiale grezzo la sua istallazione pensata inizialmente per gli spazi di Isola Art Center e composta da una serie di attraversamenti di “ambienti sociali”.
Il passaggio attraverso l’istallazione invita gli spettatori a riflettere su emigrazione e viaggio utilizzando la musica come punto di integrazione.
Il nome del lavoro prende in prestito il concetto di “corpo senza organi” da Gilles Deleuze. Si tratta di pensare il corpo senza ridurlo ad una forma organica, non un corpo privato dagli organi, ma piuttosto un corpo in via di differenziazione. Il corpo senza organi è dunque la vita in-organica, dunque una potenza d’individualizzazione non ancora divenuta organismo.
Il momento espositivo diventa una situazione di dialogo culturale e di confronto tra luoghi geografici diversi, ma affini.
Ispirata alla musica ethno-mesh e alla gypsy-punk della scena musicale new- yorkese, l’istallazione racconta il Bar Bulgaro di New York attraverso gli occhi dei recenti emigranti. Il Bar Bulgaro non è un “centro culturale”, come è ironicamente definito all’entrata, ma piuttosto un immaginario culturale e una zona di convergenza di tendenze opposte: da una parte la rappresentazione istituzionale dell’idea di identità con il Centro Culturale Nazionale e dall’altra parte l’essenza del sentimento nomade espresso attraverso la musica gipsy-punk.
Danzare nel Bulgarian Bar comporta un superamento della usuale funzionalità del corpo, la cui organicità è superata da nuovi possibili significati forniti dalla fusione orgasmica con la musica.
L’esperienza nel Bulgarian Bar diventa così una metafora antropologica che mostra come la cultura sia plurale. Una ricerca di se stessi nella comunità umana dove i valori sono conseguenza dell’avventura collettiva (non a caso dj Boro dice a proposito della musica gipsy “l’idea gypsy lavora molto bene, perché loro non hanno uno stato, sono permanentemente nomadi”).
In breve, il party e l’incontro dipendono dalla gente e dalle loro capacità di dimenticare se stessi.

Si ringraziano per l’ospitalità
Elena Quarestani e Assab One


La mostra è realizzata grazie a:
European Cultural Foundation

con il patrocinio e il contributo di: Provincia di Milano
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Save Isola Art Center! - Non chiudete Isola Art Center! - Save Isola Art Center!



07 04 2007
Lunedi 16 aprile inaugura la mostra situazionIsola. A new Urbanism

Isola Art Center Ingresso nuovo: via Confalonieri 10A (II piano), Milano

situazionIsola. A New Urbanism

a cura di Marco Biraghi, Maurizio Bortolotti, Bert Theis
con il contributo di NABA e Forum Isola e il Patroncinio della Provincia di Milano

Evento speciale
Sabato 14 aprile 2007, 11.00-18.00, Giardini di via Confalonieri, Isola

Tomas Saraceno:
Think global, act local! (progetto a cura di Maurizio Bortolotti), per la creazione del primo museo volante: Museo Aerosolar. Costruzione di una Mongolfiera a energia solare con gli abitanti dell’Isola e test di volo. L’artista e architetto argentino Tomas Saraceno ha sviluppato il progetto durante una residenza prolungata nel quartiere in stretto contatto con gli abitanti e i giovani artisti di Isola Art Center. Centinaia di persone hanno raccolto migliaia di sacchetti di plastica nei punti di raccolta dei condomini e nella scuola per creare un’opera collettiva. Il progetto è stato attivato su scala globale con la collaborazione di altre istituzioni. La raccolta dei sacchetti è avvenuta anche a: Sharjah Biennial 8, United Arab Emirates, La Casa del Encuentro cerca a el Museo de Antioquia, Medellín, Colombia, Flugzeug Hanger, Flugplatz am Burghof 55 Bonamese/Kalbach- Germany.


Collettivo 3.2.1.:
Laboratorio di costruzione di mongolfiere di carta per i bambini dell’Isola e aeroazione. Si tratta della seconda puntata dopo il successo dell’evento del 24 marzo. Il progetto del collettivo 3.2.1. è legato al progetto di Tomas Saraceno e ha permesso anche il coinvolgimento dei bambini del quartiere, un aspetto fondamentale per la costruzione del Centro per l’Arte e il Quartiere nei giardini dell’Isola-Q’ART, il laboratorio attivato dal Forum Isola.

Inaugurazione mostra
Lunedi 16 aprile 2007, 18.00-21.00, Isola Art Center

Orario mostra: dal 16 aprile – 15 maggio 2007
Giovedì e sabato dalle 16.00 alle 19.00 e su appuntamento

Tomas Saraceno, Argentina, FlyingCity, Corea (progetto a cura di Marco Scotini), Paola Di Bello, King’s (Daniele Inamorato e Federica Perazzoli), Marco Colombaioni e Bert Theis, Steve Piccolo con Xabier Iriondo, Donata Clovis e Manuel Scano, Luciana Andreani, Christophe Bouvet, Brice Dellastrada e Giovanni Giaretta, Mara Ferreri, Alek O., Alice Pintus, Luca Pozzi, Anja Puntari, Collettivo 3.2.1, Love Difference, Osservatorio inOpera, ufficio out, Forum Isola, Corso di Design della Nuova Accademia di Belli Arti in collaborazione con l’Associazione Genitori F. Confalonieri (“Piedibus”)

Il progetto espositivo nasce dall’interesse di capire il valore culturale e sociale di un’esperienza come quella di Isola Art Center alla Stecca degli Artigiani, situata nel quartiere Isola a Milano, ma anche dalla volontà degli abitanti e di alcuni artisti di produrre un centro di aggregazione all’interno di un quartiere costituito da un tessuto sociale abbastanza unitario.
Per cercare di comprendere il tipo di esperienza si è ritenuto opportuno rileggerla come fenomeno di rilevanza culturale e sociale alla luce delle idee dell’Internazionale Situazionista degli anni Sessanta, che a Milano ha avuto una sezione particolarmente attiva.

La domanda di partenza è quali idee situazioniste sopravvivono ancora oggi e quante di esse soddisfano ancora le esigenze della vita contemporanea. E di conseguenza, quanto un’esperienza come quella dell’ Isola Art Center costituisca oggi una forma di “nuova urbanizzazione” (da cui il sottotitolo della mostra: “A New Urbanism”), fondata su un modo diverso di pensare lo spazio urbano e i legami sociali che nascono al suo interno, alternativo a quello della pura progettazione urbanistica.

Per sviluppare il progetto a Isola Art Center alla luce delle idee situazioniste, situazionIsola si articolerà in tre parti, tra loro strettamente intrecciate.

- Una parte più storica con riferimento alle idee situazioniste e l’allestimento di loro materiali, in particolare scritte allestite in modo diverso che riassumono le idee situazioniste, che vorremmo indicare in questa mostra come concetti-azione, sviluppati dal gruppo d’avanguardia internazionale.

- Una parte che verte sui progetti realizzati da Isola Art Center con le istituzioni e gli abitanti del quartiere e che in qualche modo raccolgono l’eredità situazionista nelle modalità di attuazione e di sperimentazione nelle quali sono stati attuati.

- Una parte dedicata agli artisti contemporanei, con la partecipazione di Flying City (plastici del quartiere trasformato, realizzati dopo un’indagine tra gli abitanti dell’Isola) invitati da Marco Scotini e il progetto speciale “Think global, act local” dell’artista e architetto argentino Tomas Saraceno.

L’organizzazione dei progetti à stata curata da Ana Huedo, Alberto Pesavento e Mariette Schiltz.

Per sottolineare l’attualità del movimento situazionista, la mostra prova a verificare quanto le loro idee siano passate nei comportamenti e nelle modalità con le quali le persone vivono oggi la città.
La possibilità di connettere tra loro parti di città trascurate dalle funzioni quotidiane che in essa si svolgono diventa un punto interessante per individuare forme di aggregazione spontanee tra gli abitanti offrendoci una diversa lettura dello spazio urbano.

I progetti saranno realizzati sia all’interno dell’Isola Art Center, sia nei giardini antistanti, ovvero proprio in quegli spazi pubblici che oggi sono a rischio a causa dei piani urbanistici di trasformazione dell’area.
E’ in corso la pubblicazione dell’intero progetto.

I curatori:

Marco Biraghi insegna storia dell’architettura contemporanea presso la Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano. Collabora con diverse riviste di architettura e fa parte del comitato di redazione di "Casabella". Ha scritto e curato numerosi libri riguardanti la cultura e la critica architettonica del XX secolo. Ha tenuto conferenze alla Columbia University e alla Cooper Union di New York, alla Faculty of Fine Arts di Toronto e al Berlage Institute di Rotterdam.

Maurizio Bortolotti è critico d'arte e curatore. È collaboratore della rivista internazionale di arte e architettura Domus e redattore della rivista elettronica dell'Università di Leeds Seconds. Curatore di Art Experience per Domus Academy. Ha recentemente curato i seguenti progetti: "No Vitrines, No Artists, No Museums: Just a Lot of People", con Rirkrit Tiravanija, Pierre Huyghe, Philippe Parreno (2004); "Modelmania", con Olafur Eliasson (2005), Venice; Con Marco Scotini "The Utopian Display Platform" 2003-2006, Milan; "Yona Friedman. Un Progetto per il MART", 2006, Mart, Rovereto. Attualmente sta lavorando su progetti a Istanbul, Venezia, Lussemburgo e Birmingham.

Bert Theis. Nato a Lussemburgo, si è trasferito a Milano nel 1992. L’artista è all’origine dei progetti di arte contemporanea all’Isola dove lavora dal 2001 come artista e subcurator. Nel 2002 ha creato l’ufficio out (Office for Urban Transformation) con sede a Milano e Mexico DF. Ha partecipato ad eventi d’arte internazionali come la Biennale di Venezia 1995, Sculpture. Projects in Münster 1997, Arte all’Arte 1998, Manifesta 1998, Biennale di Gwangju 2002, Biennale di Tirana 2003, Biennale di Busan 2006.
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Save Isola Art Center! - Non chiudete Isola Art Center! - Save Isola Art Center!
02 05 2007
11,12 e 13 maggio: Incontemporanea/Numero Uno alla Triennale di Milano

InCONTEMPORANEA/Numero Uno
evento promosso dalla Provincia di Milano


Triennale di Milano, viale Alemagna 6, Milano
11 – 12 – 13 maggio 2007
dalle 10.30 all’ultimo evento in programmazione, con ingresso libero


Venerdì 11 maggio 2007 apre al pubblico, presso la Triennale di Milano, Numero Uno, una manifestazione promossa dalla Provincia di Milano che fa parte del progetto InCONTEMPORANEA la rete dell’arte.

L’appuntamento, giunto alla seconda edizione (il precedente Numero Zero ha avuto
luogo dal 22 marzo al 2 aprile 2006), si svolgerà durante i giorni 11, 12 e 13
maggio e verrà ospitato alla Triennale di Milano, viale Alemagna 6. La tre giorni è dedicata in particolare alle Associazioni no profit di Milano che si occupano di arte, di ricerca e di sperimentazione nel campo della cultura visiva contemporanea.

Negli spazi destinati a Numero Uno le quindici associazioni presenti – aMAZElab,
artandgallery, Assab One, Atelier Spazio Xpò, C/O careof, esterni (Aprile),
FreeUndo, Isola Art Center, Museo Teo, Neon, O’Artoteca, Reporting System,
Viafarini, Wurmkos, Xing – su progetto di Gabi Scardi, potranno illustrare il
proprio lavoro, proponendo progetti, opere ed installazioni di artisti selezionati accanto ad un fitto calendario di eventi, come concerti, performances e convegni che ruoteranno attorno al tema della città sostenibile. In occasione di questi tre giorni la Triennale si trasformerà in uno spazio al plurale: il progetto intende, al contempo, far emergere l'energia da questi spazi culturali e metterne a confronto caratteri, metodi, obiettivi per evidenziarne la complementarietà.

Milano e il suo hinterland sono sede di un’ampia rete di realtà associative
indipendenti, presenti e attive da anni sul territorio con il ruolo di fucine di
ricerca e di produzione di attività culturali. Estremamente attente ai contenuti, ai linguaggi, alle problematiche dell’arte del nostro tempo, queste realtà fungono spesso da bacino di raccolta di nuove idee, nuove tendenze, nuove modalità espressive dal quale istituzioni e gallerie stesse attingono ampiamente. Alcune di queste Associazioni sono dotate di un proprio spazio espositivo, altre prescindono dall’esistenza di una sede fisica. Animate secondo principi di totale autonomia e mosse da orientamenti, obiettivi e metodi di lavoro diversi, tutte si muovono nel segno di una stretta relazione con il territorio, con proposte di alto livello qualitativo e un orizzonte di ricerca internazionale, contribuendo a vivacizzare il panorama culturale del milanese.

Le iniziative di questo tipo di Associazioni sono costitutive per lo sviluppo
dell’ambiente dell’arte italiano: si va dalla creazione e gestione di archivi,
banche dati e sportelli informativi, all’organizzazione di workshop e residenze, dai progetti speciali e territoriali, alle relazioni con istituzioni di altri paesi per momenti di aggiornamento e alle proposte culturali rivolte al pubblico.

L’iniziativa vuole essere un segnale di responsabilità culturale e di continuità
rispetto all’attenzione nei confronti delle Associazioni che la Provincia ha
manifestato sinora, sottolineando attraverso questo progetto l’importanza di un
rapporto sinergico con la vita culturale del territorio.

Informazioni al pubblico: tel. 02 77406341 www.incontemporanea.it;
www.provincia.milano.it/cultura
20 03 2007
24 marzo e 14 aprile nei giardini di via Confalonieri: Collettivo 3.2.1: AeroAzione “SituazionIsola”

Sabato 24 marzo e 14 aprile dalle 11.00 alle 17.00 nei giardini di via Confalonieri

Il Forum Isola presenta:

Collettivo 3.2.1: AeroAzione “SituazionIsola”
Prima puntata del laboratorio di costruzione di mongolfiere e AeroAzione per i bambini dell’Isola con Alice Rosa, Francesca Riva, Laura Piazzola.

Il laboratorio è legato al progetto dell’architetto e artista argentino Tomas Saraceno, "Think global act local” , che consiste nella costruzione di una mongolfiera solare di grandi dimensioni con gli abitanti dell’Isola. Il progetto sarà presentato al pubblico -insieme a una videoproiezione di mongolfiere realizzate in Brasile- a metà aprile da Isola Art Center e Forum Isola.
20 03 2007
“Dieci anni di arte contemporanea in Albania - alcuni racconti”

Nonostante una situazione difficile Isola Art Center continua serenamente la sua programmazione:
La mostra “Absolute Beginners” con gli artisti albanesi Jakub Ferri, Armand Lulaj, Anri Sala, Fani Zguro prosegue fino al 5 aprile.
Orario: giovedì e sabato dalle 16.00 alle 19.00 e su appuntamento

Giovedì 22 marzo ore 18.30, incontro:

“Dieci anni di arte contemporanea in Albania - alcuni racconti”

con il contributo di
Edi Muka, curatore e ideatore della Biennale di Tirana
Roberto Pinto, co-curatore della terza Biennale di Tirana
Stefano Romano, artista, ideatore del progetto “Insurgent Spaces” a Tirana e ex-insegnante dell’Accademia di Belle Arti di Tirana
Bert Theis, artista, partecipante alla seconda Biennale di Tirana

17 03 2007
Una Stecca diversa e necessaria

Una Stecca diversa e necessaria

1.

Diciamo no allo sgombero di artigiani, associazioni e del centro per l’arte presenti all’interno della Stecca degli artigiani. Chiediamo l’allontanamento degli elementi criminosi con interventi delle Forze dell’Ordine che non mettano in pericolo gli abitanti dell’Isola.
Chiediamo la chiusura temporanea degli spazi non utilizzati da associazioni qualificanti e di pubblica utilità o da artigiani.


2.

Chiediamo che l’area dei due giardini e della Stecca, di proprietà del Comune di Milano, rimanga pubblica, e che i progetti edilizi degli operatori privati siano realizzati dove insistono i loro diritti di volumetria o verso il Garibaldi-Repubblica, senza effettuare lo scambio di aree tra proprietà pubblica e privata.


3.

Ci proponiamo di realizzare un Laboratorio per l’Arte e per il Quartiere in una Stecca diversa, ristrutturata e sicura, e nei giardini di via Confalonieri bonificati:
Q’ART sarà un luogo di quartiere e d’arte, un luogo da vivere e non solo da visitare, un progetto già in fase di realizzazione con le attività di Isola Art Center e del Forum Isola. Un innovativo uso dello spazio pubblico che prevede la compresenza di più attività, dalla ricerca artistica allo sport, e una inedita formula di aggregazione di tutte le componenti sociali del quartiere, dagli adolescenti fino agli anziani.

4.

Il Comune non è il solo e unico proprietario della Stecca. Uno degli artigiani, che dal 1984 dispone come proprio di tutto il secondo piano in modo pacifico e mai contestato dal Comune, ha citato in giudizio quest’ultimo affinchè gli venga riconosciuto il diritto di proprietà da lui usucapito in ragione dei 23 anni passati da quando iniziò ad occupare quei locali.



Forum Isola
Comitato I Mille
Associazione Genitori F. Confalonieri
Associazione Isola dell’Arte
19 02 2007
Lettera aperta all'assessore Masseroli

FORUM ISOLA
Coordinamento di: Associazione “Isola dell’Arte”, Comitato “I Mille”, Associazione Genitori “F. Confalonieri”


LETTERA APERTA ALL’ASSESSORE MASSEROLI

Abbiamo letto l’intervista pubblicata oggi su Repubblica.
Abbiamo avuto più volte occasione di precisare, sia per iscritto sia verbalmente e a lei personalmente, che il progetto modificato Isola-De Castillia non è condiviso né dal Forum né dalla maggior parte dei cittadini che abitano all’Isola.

VERDE. Come si può affermare che al progetto sono state fatte una serie di modifiche ascoltando i cittadini? Non è vero. Da anni chiediamo, supportati da migliaia di firme di residenti e di commercianti, che non sia sacrificata l’unica area verde di prossimità costituita dai giardini di via Confalonieri. E’ noto a tutti, da anni, che il quartiere Isola è carente di spazi verdi. Il discorso è semplice: se sull’unica area verde saranno realizzati 9 edifici tra cui un grattacielo di 28/30 piani ed arriveranno centinaia di nuovi residenti, se il verde è già insufficiente ora, come si può affermare che il nuovo progetto aumenterà il verde?.
II Campus - non è un parco perché all’interno vi saranno alcuni edifici - è al di là di via De Castillia e non sarà nemmeno sufficiente a coprire lo standard, cioè aree verdi e servizi per il milione di metri cubi che saranno costruiti attorno (palazzo della regione, del Comune, Città della Moda, superfici per commercio e residenza.) Quindi non può certo essere definito verde di prossimità del quartiere Isola perché il Campus sarà destinato soprattutto ai nuovi insediamenti, all’utilizzo di chi li fruirà e a tutte quelle persone che vi transiteranno provenendo dai terminali delle linee di trasporto (passante, ferrovia, metropolitana).
La carenza di standard è ampiamente descritta nei cinque ricorsi che i cittadini hanno presentato al TAR e che non sono ancora stati discussi.

STECCA DEGLI ARTIGIANI: Lei afferma che è stato deciso di eliminarla perché non è più sotto controllo. Ricordiamo che da più di quarant’anni è di proprietà del Comune ed è stata abbandonata sempre più a sé stessa. Come recentemente scritto sui giornali, vi sono ben 134 luoghi a Milano non più sotto controllo. Cosa fa l’Amministrazione Comunale? Li elimina tutti?. Non ci pare proprio che possa essere questa la soluzione. Perché non metterla in sicurezza fino a che non sarà stabilita serenamente la sua riqualificazione? Il quartiere Isola non può venir definito luogo della paura. Non lo accettiamo. La droga a Milano è ovunque e non è certo abbattendo la Stecca che si elimina la droga, ma presidiando il territorio, come da mesi chiediamo.
Lei sa, egregio Assessore, che abbiamo pronto un progetto dettagliato che potrà essere un “fiore all’occhiello” per l’intera città. Parliamone!
Rinnoviamo quelle che sono le nostre richieste, dettate soprattutto dal buon senso:
- mantenere il verde attuale con la Stecca riqualificata adibita a “Centro per l’Arte e per il Quartiere” e spazi per artigiani ed associazioni, in considerazione del fatto che nel quartiere mancano verde e spazi di aggregazione pubblici
- trasferire le volumetrie e l’area commerciale contigua verso il Garibaldi-Repubblica, dove insistono i diritti di volumetria e dove mancano i negozi
- non realizzare il prolungamento di via Volturno verso il centro città perché la nuova strada porterà aumento di traffico, inquinamento e rumore.

Associazione Genitori “F.Confalonieri” cell. 3478702552
Comitato “I Mille” cell 3337365511 – 0266802432
Associazione “Isola dell’Arte” cell. 3396057111
11 02 2007
"Absolute Beginners" 15 marzo – 5 aprile 2007

Isola Art Center
Via Confalonieri 10 (II piano), Milano
Ingresso nuovo: Via Confalonieri 10A
info: 339 60 57 111

Inaugurazione: giovedi 15 marzo, 18.00

15 marzo – 5 aprile 2007
giovedì e sabato dalle 16.00 alle 19.00
e su appuntamento


“Absolute Beginners”
Quattro artisti dell’Albania e del Kosovo
a cura di Fani Zguro


Realizzato negli spazi di ISOLA ART CENTER, Absolute Beginners è un progetto che cerca di ripercorrere i primi passi dell’attività di un gruppo di artisti che oggi stanno lavorando in un contesto internazionale. In mostra quattro video-proiezioni, rispettivamente di Jakup Ferri, Armando Lulaj, Anri Sala e Fani Zguro.
Il titolo della mostra si riferisce alla condizione degli artisti al momento della realizzazione di questi primi lavori, chiamati, così, a testimoniare quel momento indefinibile e incerto che fa parte del proprio esordio. L’inizio di una ricerca, i dubbi, le trasformazioni e il percorso compiuto nel tempo, la sopravvivenza dell’artista nel panorama attuale e il rapporto ambiguo tra artisti emergenti e artisti affermati nel mondo dell’arte, sono quesiti che trovano nella mostra una propria configurazione.

Jakup Ferri, 1981, Phrishtina, Kosovo. Vive e lavora tra Prishtina e Amsterdam.
“Don’t tell anybody”, video (2003).
Il video del giovane artista kosovaro Jakup Ferri, “Don’t tell anybody”, è uno dei primi lavori scelto dal ciclo di video realizzati tra il 2002 e il 2005. I suoi video esplorano la condizione dell’artista tra umorismo e autoironia, usando la propria immagine come se fosse una figurazione del primo stadio della ricerca artistica. In “Three virgins”, per esempio, l’artista partecipa con la sua voce a un duetto di Lennon & Ono; mentre nel video “An artist who speaks no English is no artist” Ferri parla un pessimo inglese, ironizzando sul proprio lavoro e utilizzando lo stesso titolo usato in precedenza dall’artista croato Mladen Stilinoviç. Il video scelto per Absolute Beginners appartiene proprio a questo primo periodo: “Don’t tell anybody” vede l’artista impegnato a contare uno per uno migliaia di chicchi di riso, separandoli di volta in volta in piccoli gruppi, cercando il numero esatto di chicchi contenuti in un chilo.

Armando Lulaj, 1980, Tirana, Albania. Vive e lavora a Torino.
“Walking free in harmony”, video-performance (1999).
Il lavoro di Armando Lulaj è legato sin dagli esordi alla performance. “Walking free in harmony” documenta una delle sue prime azioni, realizzata nel periodo in cui era studente dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Con questo lavoro Lulaj ha creato una relazione con l’ambiente dell’Accademia fiorentina interpretando l’ultima posa del Cristo a braccia aperte sopra la cupola dell’ Accademia, all’interno della quale è esposto il David di Michelangelo. In seguito a questa azione l’artista è stato cacciato dall’Accademia e ha proseguito la sua ricerca autonomamente; non sono tardati i primi riconoscimenti e inviti a eventi internazionali come la Biennale di Praga (2003/2006) o la Biennale di Tirana (2005).

Anri Sala, 1974, Tirana, Albania. Vive a Berlino.
“Avec Marubi”, video-animation (1996).
Anri Sala è tra i protagonisti indiscussi del panorama artistico internazionale, presente nelle manifestazioni più rappresentative, quali la Biennale di Venezia, Manifesta, Hugo Boss Prize ecc. Il lavoro che viene presentato è praticamente il suo primo video: “Avec Marubi”. Una video-animazione tratta da un’immagine ormai cult del fotografo albanese Marubi, realizzata nei primi anni del secolo scorso, in cui due donne del nord dell’Albania, vestite con abito tradizionale, stanno lavorando alla macchina da cucire su un’immagine del celeberrimo capolavoro di Manet “Le Déjeuner sur l'herbe”. Alla fine la donna nuda di Manet viene vestita con lo stesso abito tradizionale indossato dalle donne della fotografia di Marubi.

Fani Zguro, 1977, Tirana, Albania. Vive e lavora tra Tirana e Milano.
”Fotogramma”, video-loop (2004).
Il lavoro di Fani Zguro ha inizio nel 2004, proprio con il video “Fotogramma”. Realizzato a Tirana è il primo di una serie di video notturni, intitolata: “Night Project”. “Fotogramma” è una breve ripresa di un vicolo durante una notte di pioggia. La durata della ripresa è di pochi secondi, ma viene prolungata quasi a un minuto. L’audio viene sospeso.
……………………………………………………………………………………………………………………………..
Isola Art Center prossimi appuntamenti:

giovedì 22 marzo, ore 19,
incontro: “Albania, 10 anni di arte contemporanea, alcuni racconti”

16 aprile – 16 maggio “SituazionIsola – a New Urbanism“
a cura di Maurizio Bortolotti, Marco Biraghi, Bert Theis
03 12 2006
Sabato 16 dicembre, ore 17.00: “Caosmos” Presentazione millepiani

Sabato 16 dicembre, 17.00
Presentazione del nuovo numero della rivista Millepiani “Caosmos”. Filosofia e tecnica nelle società di controllo, di G. SIMONDON-D. LYON.

Il sociologo David Lyon ne “La società dell’informazione” ci offre un’analisi critica dell’informazione nell’era del nuovo capitalismo, in proposito introduce un argomento che sarà al centro dei suoi successivi lavori: il potere della sorveglianza. Secondo Lyon “sapere è potere” è uno slogan fuorviante nel tempo dell’informazione : “La conoscenza può essere importante per il mantenimento del potere, ma questo non significa che chi possiede questa risorsa detenga necessariamente anche il potere […] l’informazione significa potere in un altro contesto, quello della sorveglianza e del controllo ”.
Per discutere di queste tematiche ci incontriamo con UNINOMADE e OUT. Saranno, inoltre, presenti tutti i laboratori di queste realtà.
28 11 2006
"Collegare" e "New Museum" dal 8 al 18 dicembre

ISOLA ART CENTER
via Confalonieri 10 (II piano),Milano
info: 349.8051697 - 3396057111
www.isolartcenter.org
info@isolartcenter.org


Inaugurazione: venerdi 8 dicembre ore 18.00
Apertura: dal 9 al 18 dicembre 2006
Orario: ogni giorno dalle 12.00 – 20.00
Ingresso nuovo: Via Confalonieri 10A



New Museum di Daniele Innamorato e Federica Perazzoli a cura di Alessandra Poggianti


Collegare mostra collettiva a cura di Gianni Romano

René Arbeithuber, Daniel Lange/Malun, Benjamin Wittner, Sascha Thoma/CASTO, Julie Djohan, Nino Maljevic, Marco Villaseñor, Davide Farabegoli, Linda Hörnquist, Philippe Werhahn



A chiusura dell’anno 2006 Isola Art Center presenta un doppio appuntamento: New Museum, il progetto speciale per la terrazza del centro di Daniele Innamorato e Federica Perazzoli, e Collegare, la mostra di 10 giovani creativi provenienti da diversi paesi e percorsi creativi.



New Museum è una scritta al neon di dieci metri di larghezza collocata sulla terrazza di Isola Art Center, che aspira a diventarne l’insegna. Questo imponente segnale luminoso, leggibile da una distanza ragguardevole, segnala la presenza di un Centro per l’Arte, e rivendicando il suo diritto ad esistere. Daniele Innamorato e Federica Perazzoli utilizzano spesso il neon nei loro lavori, insieme al neon, utilizzano vinili, copertine di 45 giri, disegni, ed altri preziosi materiali di archivio. Hanno l’obiettivo di riproporre “un estetica anarcho-punk tipica dei dirty boys” (Marco Scotini testo della mostra “R’n’R”, galleria Artra, Milano, 2005). Nel nostro caso, la scritta posizionata sopra l’edificio della Stecca nega la precarietà della Stecca stessa, e ne afferma la sua presenza attiva. Negli spazi interni del “nuovo museo” è esposto un lavoro fotografico dei due artisti che, oltre a creare un link con l’intervento esterno, attiva un processo di musealizzazione, processo indirizzato verso un New Museum immaginato “come uno spazio fruibile da tutti...il luogo del movimento, degli scambi, del silenzio, della musica...“ (Daniele Innamorato e Federica Perazzoli).


“Collegare” è invece il risultato di una collaborazione tra dieci giovani artisti internazionali che hanno dedicato il proprio lavoro al tema della “connessione”. Oggi questo termine raccoglie significati diversi che vanno oltre il semplice “collegarsi” o collegare degli oggetti tra loro. Questo progetto espositivo vuole indagarne i diversi significati, gli aspetti più nascosti, lasciando che ogni artista interpreti il tema individualmente. Tenendo in considerazione il vari background, il gruppo di “Collegare” costruisce un’interessante combinazione di lavori realizzati tramite l’illustrazione, la moda, il cinema, la fotografia, la grafica, i graffiti, l’interior design, l’animazione…I diversi modi di espressione corrispondono ai diversi contesti culturali di provenienza, ogni lavoro acquisisce ulteriori livelli di significati in rapporto agli altri, proponendo un’esperienza differente all’interno dell’ aspetto corale.

Ad intervenire nello spazio sono: René Arbeithuber e Daniel Lange/Malun, due giovani artisti tedeschi che insieme hanno formato il gruppo DFM. Sempre dalla Germania il fotografo Benjamin Wittner, il writer Sascha Thoma/CASTO e l’artista/designer Julie Djohan. Arriva invece dalla Serbia con le sue videoanimazioni Nino Maljevic, da Città del Messico il filmaker Marco Villaseñor e dall’Italia il fotografo Davide Farabegoli. Chiudono il «collegamento » i due stilisti Linda Hörnquist (Svezia) e Philippe Werhahn (Germania).


Programma

10 dicembre: “Fashion happen(-ing)” Linda Hörnquist & Philippe Werhahn offrono al pubblico la possibilità di farsi confezionare gratuitamente un vestito dalla coppia di artisti portando dei propri vestiti usati prima delle 15.00.

17 dicembre: asta di moda

18 dicembre: chiusura della mostra con asta finale delle opere in mostra



Incontro dibattito

Sabato 16 dicembre, 17.00

Presentazione del nuovo numero della rivista Millepiani
“Caosmos”. Filosofia e tecnica nelle società di controllo, di G. SIMONDON-D. LYON.

Il sociologo David Lyon ne “La società dell’informazione” ci offre un’analisi critica dell’informazione nell’era del nuovo capitalismo, e su questo argomento introduce un tema che sarà al centro dei suoi successivi lavori: il potere della sorveglianza. Secondo Lyon “sapere è potere” è uno slogan fuorviante nel tempo dell’informazione : “La conoscenza può essere importante per il mantenimento del potere, ma questo non significa che chi possiede questa risorsa detenga necessariamente anche il potere […] l’informazione significa potere in un altro contesto, quello della sorveglianza e del controllo ”.

Per discutere di queste tematiche ci incontriamo con UNINOMADE e OUT. Saranno, inoltre, presenti tutti i laboratori di queste realtà.

12 10 2006
Women shi gaibian. La rivoluzione siamo noi. Artisti di Canton, Cina.

In un’epoca in cui il colore di un gatto non è importante, ma conta solo il fatto che cattura i topi, restituire l’idea di un colore è cruciale. Chi potrebbe svolgere questo compito meglio degli artisti?
La cultura e l’arte hanno la capacità di fornire questo genere di pensieri non essenzialmente motivati in modo pragmatico, come ad esempio le idee utopiche. Il valore aggiunto, di certo, riguarda il fatto che oggi l’arte in Cina, dove la creazione di un’industria culturale è incentivata dal governo, è considerata un indicatore e un importante fattore di produttività sociale ed economica.
Adorno scrisse nei primi anni ’50: “La felicità è obsoleta: antieconomica”. Per l’arte di oggi in Cina si tratta proprio dell’opposto: “L’arte non è obsoleta di sicuro: economica”. Questo è ancor più vero nel momento in cui, nell’arte, c’è qualcosa di più di un valore economico misurabile.
E’ questo valore aggiunto che rende l’arte attraente e le fornisce un grande potenziale, la potenzialità di generare e diffondere idee, una capacità di preservare valori, culturali e sociali.
Un problema fondamentale è ancora quello del valore del singolo. La felicità è obsoleta, antieconomica?
Nella mostra “Accumulation – Canton Express, the Next Stop” (Luglio – Settembre 2006, Pechino) in cui per accumulo si intendeva l’accumulo di “ capitale umano”, la maggior parte degli artisti invitati in rappresentanza di Canton, si sono presentati con un unico nome di “Canton Express”.
Canton, una regione molto lontana dal centro politico – economico ma con una lunga tradizione di colonia, è stata la culla dei pensieri rivoluzionari ed utopici in Cina. Sun Yatsen e Kang Youwei sono entrambi di origini cantonesi. Oggi, nel campo dell’arte contemporanea, nuovi impulsi e orientamenti vengono da questa regione. Una singolare scena artistica è emersa manifestandosi per la prima volta alla Biennale di Gwanjju del 2002 come “Canton Express”, una scena artistica che è tuttora meno coinvolta nel mercato internazionale dell’arte rispetto a quelle di altre aree della Cina.

“Women shi gaibian ( La rivoluzione siamo noi ) – Artists from Canton” propone lavori di alcuni membri di Canton Express.
Si aggiungono al gruppo di Canton Express gli artisti di area milanese, santomatteo, che sono appena rientrati da un periodo trascorso a Canton in Cina, dove hanno partecipato al progetto “Accumulation” (Pechino, 2006)

Martina Köppel-Yang è curatrice e storica dell’arte, lavora a Parigi. Ha curato due recenti mostre a Pechino, Cina: "Surplus Value" (2006) e "Accumulation: Canton Express - the Next Stop" (2006). E’ curatrice indipendente e storica dell’arte con un dottorato in Storia dell’arte dell’Asia orientale svolto all’ Università di Heidelberg. Ha studiato a Heidelberg, Pechino e Parigi. Ha scritto molto in materia di arte contemporanea cinese, e curato e co-curato mostre in questo ambito, come ad esempio “Leased Legacy. Hong Kong 1997” (Frankfurt, Germania, 1997) e “Odyssey(s) 2004”, (Shanghai, RP Cina 2004), “Black Extreme Vigorous Figurative” Shenzhen Fine Arts Institute, Shenzhen, RP Cina (2005), “Infiltration: Idylls and Visions”, Guangdong Museum of Art, Guanzhou, RP Cina, “Surplus Value” e “Accumulation – Canton Express, the Next Stop, Tang Contemporary Art Centre, Pechino (2006), “Life – Taste – Ink”, 5th Shenzhen International Ink Painting Biennial, Shenzhen (Dicembre 2006). Tra le pubblicazioni: - Semiotic Warfare – The Chinese Avant-garde 1979 – 1989, a Semiotic Analysis, Hong Kong: timezone 8, 2003.

12 10 2006
Conferenza con Paola Nicolin. Martedi 10 ottobre 2006

Isola Art Center > Ingresso nuovo: Via Confalonieri 10A

via Confalonieri 10 (II piano), Milano
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Martedi 10 ottobre, 18.30
Isola Art Center e Forum Isola invitano alla presentazione del libro

Palais de Tokyo, sito di creazione contemporanea
di Paola Nicolin

segue l’incontro-dibattito
The discourse of others: Parigi, Francoforte, Città del Messico…Milano

Relatori: Paola Nicolin, Bert Theis, Katia Anguelova, Alessandra Poggianti, Marco Scotini Interventi di: Stefano Boeri (architetto) Pippo Ciorra (architetto), Francesco Garutti (curatore/architetto) Cloe Piccoli (critica d’arte), Gianni Romano (curatore/editore), Gabi Scardi (critica d’arte, curatrice), Francesca di Nardo, (critica d’arte, curatrice)

L’esempio del Palais di Tokyo, inaugurato nel 2002 nell’ala sinistra di un edificio del 1937, si inserisce in un contesto sperimentale per l’arte contemporanea di Parigi. L’analisi di questo contesto e la lettura di alcune opere d’arte, prodotte ed esposte nel primo triennio di attività del nuovo “sito di creazione contemporanea”, sono il soggetto del libro di Paola Nicolin, che tuttavia non vuole essere una storia sistematica del Palais, ma uno strumento di lettura di una scelta parziale di eventi accaduti all’interno del cantiere parigino. Attraverso l’analisi del progetto curatoriale e la lettura del lungo cantiere architettonico, si traccia un racconto del centro come caso piuttosto esemplare di commistione tra “arte e vita”.
A partire da queste considerazioni si apre il dibattito: “The discourse of others” introdotto da Bert Theis con alcune riflessioni di attualità sulla costruzione di Isola Art & Community Center a Milano e le lezioni da tirare della storia del Portikus a Francoforte. Segue poi un’analisi di alcuni centri internazionali per l’arte introdotti da Katia Anguelova (Le plateau, Parigi), Alessandra Poggianti (El Faro d’Oriente, Città del Messcio) e Marco Scotini (Beaubourg, Parigi).
Tutte storie che condividono l’aver affrontato e risolto in modi diversi una stessa problematica, quella dell’Art and Community. A questo punto la discussione è aperta e sarà animata dagli interventi degli architetti Stefano Boeri e Pippo Ciorra, dall’architetto curatore Francesco Garutti, dalla critica Cloe Piccoli, Gabi Scardi, Francesca di Nardo, dall’editore e curatore Gianni Romano …e ovviamente dal pubblico presente.

Durante e dopo l’incontro, alla nuova caffetteria “Ginoteca” di ’Isola Art Center sarà in vendita Isola Art Beer, birra biologica prodotta per finanziare la lotta e i progetti del quartiere Isola.

In zona Isola inaugura lo stesso giorno anche
“Fragmented Show”, Mostra di Fine Corso del Visiting Professor Marjetica Potrč alla Fondazione Ratti
Viafarini, via Farini 35 / Careof, via Luigi IX, 7 / neon>fdv / Fabbrica del Vapore, via Procaccini, 4.

Prossima mostra a Isola Art Center: Women shi gaibian (La rivoluzione siamo noi) Artisti di Canton, Cina: Xu Tan, Zheng Guogu, Jiang Zhi, Zhou Tao, Liang Juhui, Yang Yong, Cao Fei, Duan Jianyu, Lin Yilin, Yang Jiechang, Chen Tong e santomatteo / a cura di Martina Köppel-Yang / inaugurazione 19 ottobre 2006 18.00
24 06 2006
12 Proposte per un'Isola migliore

Il Forum Isola è stato voluto e creato dall’Associazione Genitori F. Confalonieri, dal Comitato I Mille e dall’Associazione Isola dell’Arte al fine di far emergere i bisogni del quartiere, proporre delle soluzioni progettuali condivise e portarle a realizzazione.

Questo documento rivolto agli operatori pubblici e privati, e a tutta la città, ha lo scopo di soddisfare le principali esigenze sociali e culturali degli abitanti del quartiere per l’area dei giardini di Via Confalonieri e della “Stecca”. Il Forum si fa portavoce dei problemi fondamentali dello spazio pubblico del quartiere con proposte concrete, mentre non intende occuparsi di un progetto di urbanistica partecipata ritenendo l’architettura un compito dei progettisti.

La caratteristica principale dell’ Isola è il suo isolamento dalle grandi arterie di traffico che attraversano la città di Milano. Questa calma relativa insieme alla presenza di una popolazione variegata e molto vitale dal punto di vista sociale hanno fatto finora dell’Isola un quartiere a misura d’uomo. L’Isola è un modello urbanistico che il Forum Isola s’impegna a mantenere, difendere e a promuovere. Preservare la qualità dello spazio pubblico dell’Isola significa in primo luogo evitare una viabilità che tagli il quartiere in due, e riservare l’accesso ai giardini a pedoni e ciclisti.

Un’altra qualità importante dello spazio pubblico dell’Isola è la conformazione abbastanza aperta del panorama urbano in Via Confalonieri e in Via De Castillia che permette di non sentirsi soffocati dalla densità delle costruzioni. L’ ”area di respiro” attuale dovrebbe essere preservata trovando delle alternative per la localizzazione delle costruzioni previste sui giardini.

Riteniamo che i due giardini pubblici attualmente esistenti siano lo spazio appena necessario e appena sufficiente per rispondere alle esigenze del quartiere. L’edificio della Stecca degli Artigiani ha la volumetria necessaria per rispondere alle esigenze aggregative e culturali della comunità. Riteniamo inoltre fondamentale che nella risistemazione dell’edificio sia mantenuta la sua funzione pubblica.

Proponiamo una “Stecca” che diventi parte integrante del verde pubblico di quartiere e perciò passaggio naturale da un giardino all’altro, ponte tra passato del quartiere e suo futuro, luogo denso di significato, che dovrebbe essere vissuto pienamente in tutta sicurezza in ogni momento della giornata.
I giardini una volta bonificati e ripensati in modo da aumentare la loro qualità e fruibilità per il quartiere e i cittadini in generale, dovranno essere direttamente collegati ai giardini previsti nell’area Garibaldi-Repubblica.


Forum Isola
Milano,
Guigno 2006


Indice delle proposte:

A. Verde di prossimità

1. Integrazione reciproca tra verde e struttura
2. Area gioco per i bambini in zona ombreggiata
3. Campo sportivo multifunzionale recintato
4. Area ricreativa con tavoli per anziani in zona ombreggiata e area ludica per adulti
5. Fontanelle d’acqua
6. Area cani con ingresso autonomo
7. Messa a dimora di alberi ad alto fusto
8. Interventi artistici sullo spazio verde

B. Centro per l’arte e per il quartiere (La “Stecca” futura):

9. Attività di quartiere
10. Centro per l’Arte contemporanea
11. Artigianato: spazio per botteghe artigiane di qualità
12. Associazioni: spazi per associazioni di utilità pubblica


Isola Art & Community Center



A. Verde di prossimità



1. Integrazione reciproca tra verde e struttura.

È importante prevedere l’integrazione reciproca tra verde e struttura che unisca tutta la superficie verde attualmente divisa.

2. Area gioco per i bambini in zona ombreggiata con ingresso separato.

La piccola area gioco esistente al centro del giardino ovest è esposta al sole per tutta la giornata. Nella bella stagione la possibilità di uso è molto ridotta per questo motivo. L’area è aperta a tutti e i bambini non sono protetti neanche dai cani che entrano nell’area a loro adibita. Gli attrezzi dell’area gioco sono dei prefabbricati industriali per niente originali. Stiamo elaborando delle soluzioni creative per quest’area con famiglie e professionisti.

3. Campo sportivo multifunzionale sport recintato.

Così come i bambini hanno bisogno di uno spazio ludico all’aperto, anche gli adolescenti necessitano di soddisfare i loro bisogni di movimento e sport all’aperto. Nel quartiere sono presenti poche associazioni sportive. La scuola stessa non possiede un’associazione sportiva in particolare. Sino ad oggi alcune aule e la palestra sono state concesse per attività che andranno ad annullarsi nel momento in cui la scuola media di zona si trasferirà nei locali attualmente occupati dalla scuola elementare. Non esiste nessun’alternativa all’Isola. Non c’e’ la necessita di strutture altamente e lussuosamente attrezzate, sarebbero sufficienti spazi multifunzionali chiusi dove poter trasferire queste attività sportive già avviate da anni affinché non vengano interrotte; inoltre, potendo disporre di spazi esterni, si potrebbe pensare di dedicarli ad altri sport quali calcio, basket, pallavolo.

4. Area ricreativa con tavoli per anziani in zona ombreggiata, e area ludica per adulti.

Molti anziani dell’Isola si ritrovano ogni giorno nei giardini perché è l’unico verde di prossimità a disposizione, dove si respira un po’. Per la loro qualità di vita questo è essenziale perché non possono spostarsi molto per stare all’aperto. Fare una piccola passeggiata e fermarsi nei giardini è per molti di loro l’unica possibilità di uscire delle abitazioni ed avere una vita sociale. Per loro serve un posto all’ombra dove fermarsi, incontrare altre persone, fare due chiacchiere, giocare a carte…
Finora il Comune di Milano non ha attrezzato i giardini considerandoli “verde provvisorio”. Un minimo di attrezzature servirebbe anche per gli adulti, senza riempire tutto il verde di infrastrutture. Si tratta di trovare un equilibrio che non distrugga il respiro di uno spazio aperto e che permetta anche in futuro delle iniziative aggregative per gli abitanti del quartiere.

5. Fontanelle d’acqua.

Nella situazione attuale ogni anno un certo numero di piante muoiono nei giardini per mancanza d’acqua. Per un giardino è fondamentale la presenza di una fonte d’acqua, non soltanto per irrigare le piante. Bisogna potersi lavare le mani e rinfrescarsi nei mesi caldi.

6. Area cani con ingresso autonomo.

Uno dei problemi igienici attuali è la presenza di escrementi animali dovunque nei giardini. Questo fatto riduce molto la loro fruibilità, soprattutto per i bambini. L’ accesso dell’area cani dovrebbe essere autonomo e diretto da Via Confalonieri e da Via De Castillia.

7. Messa a dimora di alberi ad alto fusto.

Vista la tipologia del terreno una volta bonificato viene suggerita la messa a dimora di alberi ad alto fusto.

8. Interventi di artisti sullo spazio verde.

8.a. Puntiamo soprattutto su interventi ed eventi artistici nel parco, tenendo conto della discussione e della ricerca internazionale in questo campo. Ci offriamo di dare un contributo innovativo di alto livello anche nel campo della Public Art, coinvolgendo artisti ed altri creativi nella progettazione delle attrezzature e degli oggetti da creare per il parco. Il modello del “Giardino di sculture“, che consiste nel posizionare in modo permanente delle sculture o delle installazioni in un parco o nello spazio pubblico è ormai superato. Oggi mostre e progetti artistici a lungo termine stanno sperimentando nuove forme di arte pubblica anche in altre città italiane.






B. Il Centro per l’Arte e per il Quartiere, la “Stecca”


Il progetto di Isola Art & Community Center si basa su un concetto inedito che combina gli spazi di aggregazione per il quartiere con le attività di un Centro per l’Arte sperimentale. Il titolo in inglese sottolinea l’intenzione del Forum Isola di creare un modello a scala internazionale, che abbia anche un ruolo identitario collegandosi e creando scambi con altri Centri esistenti nel mondo, contribuendo così alla rinascita culturale della Città di Milano.
L'importanza di un Centro d'Arte non è innanzitutto una questione di volumetrie, ma di intelligenza e originalità della programmazione e delle proposte (cfr. l’esempio del “Portikus” a Francoforte). Il progetto del Centro si basa sull’esperienza fatta in cinque anni di progetti d’arte contemporanea all’Isola, e per tre anni da Isola Art Center, su anni di iniziative per bambini e famiglie dell’Associazione Genitori F. Confalonieri, sul lavoro di aggregazione degli abitanti svolto dal Comitato I Mille.
Stiamo sviluppando i punti di forza di quest’esperienza seguendo una logica “glocal”, globale e locale, lavorando con curatori ed artisti internazionali, e allo stesso tempo legandoci fortemente al quartiere e alla città. Questo lavoro e questo concetto inedito permetteranno a Isola Art & Community Center di diventare lo spazio innovativo d’arte contemporanea e di ricerca che manca oggi nella città di Milano. A questo scopo si sta creando un comitato scientifico/advisory board composto da direttori d’istituzioni d’arte internazionali. Siamo in contatto con Charles Esche, Eindhoven, Hu Hanru, Parigi e San Francisco, Daniel Birnbaum, Francoforte, Victor Misiano, Mosca, Michelangelo Pistoletto, Biella, ed altri.) L’obiettivo così definito del Centro richiede la creazione di una struttura di direzione e di gestione professionale di alto livello, integrando come consulenti esponenti del quartiere e il gruppo di professionisti (curatori, critici, artisti…) che attualmente sta lavorando direttamente sul territorio e per la definizione del Centro per l’arte. Questo gruppo di lavoro si propone strutturato con un dipartimento curatoriale e di ricerca interno al Centro e come punto di riferimento del quartiere. Abbiamo cominciato ad elaborare un piano di finanziamento insieme a partner pubblici e privati.

9. Attività di quartiere.

9.a. Nel quartiere Isola scarseggiano gli spazi di aggregazione e attività per i bisogni delle famiglie, adolescenti, bambini, anziani e adulti. Per le attività sociali le associazioni e i cittadini devono rivolgersi alla scuola e alla parrocchia, chiedendo l’utilizzo di spazi che non sono sempre adatti alle necessità.

9.b. Per un’economia e un utilizzo razionale degli spazi, la loro maggiore qualità deve essere quella di essere funzionali ad attività diverse fra di loro. Così una sala cinema può anche essere una sala teatro, una sala di conferenze e di riunioni. Una sala per attività sportive deve essere concepita in modo da permettere la pratica di diversi sport durante l’inverno, ma anche lezioni di ballo o giochi per bambini. Per facilitare l’accesso a bambini e anziani, e permettere un uso dello spazio dei giardini nella bella stagione, questi spazi sono da prevedere al pianterreno.

9.c. La programmazione di questi spazi sarà ricca e variegata: nello spazio cinema si vedranno video d’artista nel contesto delle mostre, cineforum per i giovani, rassegne di film d’autore, rassegne di film popolari per anziani e bambini…

9.d. Pensiamo come minimo a una tipologia di tre spazi diversi:
- uno spazio aggregativo polifunzionale, grande, per feste, assemblee, conferenze e altro
- uno spazio di medie dimensioni multiuso legato ad attività ricreative con cucina adiacente
- una sala riunioni piccola per le associazioni del quartiere
- una palestra

10. Arte contemporanea.

10.a. Per l’arte contemporanea servono spazi autonomi ma intimamente collegati agli spazi per il quartiere, con un ruolo espositivo, progettuale, sperimentale e didattico. Parte del concetto è la “contaminazione” tra arte e vita quotidiana.

10.b. I progetti d’arte contemporanea iniziano all’Isola nel 2001 con Isola Art Project. Le prime mostre nell’edificio della Stecca si svolgono nel 2003 con la nascita di Isola dell’Arte. Nel 2005 Isola Art Center viene inaugurato dall’assessore alla cultura della Provincia di Milano, Daniela Benelli. Dopo una fase di preparazione dal 2003 al 2006 entriamo ora in un nuovo periodo di transizione. La fase di costituzione vera e propria di Isola Art & Community Center seguirà in tempi ancora da definire. Questo momento di passaggio sarà già caratterizzata da un approfondimento delle collaborazioni avvenute (con “millepiani”, Milano, “Città dell’Arte – Fondazione Pistoletto”, Biella, “American Center Foundation”, New York, Istituto Culturale Svizzero, Milano, Provincia di Milano, Musée d’art moderne et contemporain Mamco di Ginevra…), da una maggiore professionalità nell’organizzazione e nella comunicazione degli eventi artistici e da un radicamento ancora più forte del progetto nel quartiere. Continuerà il lavoro della rete dei laboratori e gruppi presenti nel Centro: out, Love Difference, Osservatorio in Opera, Stazione Isola, Sugoe e Undo.net

10.c. Il campo di intervento del Centro non si limita allo spazio interno dell’edificio, ma si estende nello spazio pubblico e nel tessuto del quartiere. Il Centro non vuol essere un museo con una collezione consistente, ma uno spazio espositivo e di ricerca per l’arte e la cultura contemporanea. Questo non esclude la presenza di opere permanenti e semi-permanenti. Il progetto del Centro non prevede studi permanenti per artisti, ma la possibilità di realizzare lavori in situ per gli artisti invitati. Eventuali studi di artisti presenti nella Stecca sono da trattare in un modo simile alle botteghe artigiane. L’immagine del Centro non deve essere quella di un “museo di quartiere”, ma quella di un luogo dove si stratificano le esperienze, dove resta traccia delle sperimentazioni e della collaborazione con artisti e curatori stranieri e italiani di livello.

10.d. Isola Art Center ha finora collaborato nel campo dell’educazione artistica con l’Accademia di Brera di Milano, con L’Accademia Carrara di Bergamo, con la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, NABA e con il Politecnico di Milano. È in corso una presa di contatto con altre accademie e università italiane ed europee. Uno dei nostri concetti di base è quello di legare lo spazio espositivo alla ricerca garantendone l’indipendenza. La collaborazione più fruttuosa è finora avvenuta tra Isola Art Center e la NABA. Si è deciso insieme di approfondire strutturalmente questa partnership, senza che il centro diventi “la galleria dell’accademia”, e senza che questo escluda la collaborazione con altre istituzioni. I primi progetti in jointventure tra Isola Art Center, Forum Isola e la NABA partono in autunno 2006.

10.e. Il ruolo didattico del Centro non si limita al livello accademico ma mira ad una diffusione più ampia dell’arte e della cultura contemporanea nel quartiere Isola e nella Città di Milano organizzando incontri, conferenze, workshop e laboratori aperti al quartiere. Oltre ai progetti artistici già avviati insieme all’associazione genitori si intende creare una collaborazione con le scuole elementari e medie del quartiere.

10.f. I 1.500 metri quadri del secondo piano della Stecca, caratterizzati da grandi spazi aperti, sono il minimo che serve ad una programmazione espositiva credibile. Dovrebbero ospitare spazi espositivi, ma anche un’officina tecnica, un deposito, una caffetteria e una libreria. Spazi per l’amministrazione, spazi per laboratori didattici e workshop e spazi per conferenze e incontri possono essere previsti ad un altro piano. Questa soluzione potrebbe facilitare la concezione del Centro non come un luogo pre-definito, ma come spazio elastico e in continua trasformazione che consenta una totale libertà di progettazione.
Lo spazio espositivo attuale ha molte qualità, ma ha almeno due difetti: Il soffitto troppo basso delle stanze e la presenza di colonne ogni quattro metri in tutti gli spazi. Per poter installare alcune opere d’arte, si dovrebbe alzare almeno una parte dello spazio e togliere una serie di colonne. Questo può essere risolto senza troppi problemi tecnici al secondo piano.

10.g. Il Centro non si pensa come un edificio isolato ma integrato in una struttura con altre funzioni, come adesso nella Stecca, o come nel progetto del Centro della Triennale di Canton in Cina disegnato da Rem Koolhaas e Alain Foureaux.

11. Artigianato: spazio per botteghe artigiane di qualità.

Il Forum Isola ritiene indispensabile la presenza degli artigiani nella “Stecca” favorendo quegli artigiani che possono svolgere anche il ruolo di “scuola di mestieri”. Con il coinvolgendo delle associazioni artigianali e dell’amministrazione è possibile realizzare un programma di rientro in città dell’artigianato. Questo programma dovrebbe distribuire agli artigiani gli spazi demaniali esistenti nei pressi della “Stecca” e nel quartiere. Così il quartiere riprenderebbe ad essere polo economico attrattivo per l’artigianato, manterrebbe la sua caratteristica destinazione “mista” e vedrebbe ancor più presidiato il suo territorio in termini di sicurezza. Le botteghe artigiane essendo delle attività commerciali, continueranno ad avere una loro forma di gestione autonoma. Il Centro per l’Arte e il Quartiere, per le sue caratteristiche, sarà in grado di coinvolgere gli artigiani di eccellenza in progetti comuni.

12. Associazioni: spazi per associazioni di utilità pubblica.

Il nostro obiettivo è che la “Stecca” diventi uno spazio di utilità pubblica al cui interno operino anche delle associazioni sociali e culturali che hanno a cuore le esigenze del quartiere. Dovrebbero avere esperienza e qualità tali da rispondere ai bisogni degli abitanti, soprattutto focalizzando l’attenzione sugli adolescenti e gli anziani.
Le associazioni sociali e culturali di dimostrata utilità pubblica dovranno avere garantita una loro forma di gestione autonoma. Il Forum stabilirà delle collaborazioni con le associazioni che condividono i suoi obiettivi e che corrispondono alle sue esigenze di qualità.


Forum Isola
Milano,
Giugno 2006
www.isolartcenter.org
forumisola@isolartcenter.org

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08 06 2006
Sabato 10 giugno: Festa del Forum Isola

L’obiettivo della festa è di vivere e difendere questi giardini che rischiano di essere inghiottiti dai progetti edilizi voluti dal Comune di Milano.
La festa costituisce anche il primo passo verso la creazione di un Centro per l’arte e per il quartiere: “Isola Art & Community Center” promosso dal Forum Isola, un progetto collettivo per l’insieme dei due giardini e della Stecca degli Artigiani.
Il Forum Isola è stato creato di recente dall’ Associazione Genitori F. Confalonieri, dall’ Associazione Isola dell’Arte e dal comitato “I Mille”.
Gli interventi artistici si inseriscono nel contesto di giochi per bambini, iniziative per gli anziani, balli caraibici , Tai Chi Chuan e anguria per tutti:

-Alek O.: “Karaokè per l’estate” (video animazione).

-Gruppo Ma!? (Anja Puntari, Mara Maglione): “Figurati!” performance interattivo per i bambini.

-Jakattak (Steve Piccolo, Xabier Iriondo e ospiti) 19.30 performance musicale:
Il gruppo Jakattak introduce suoni discreti nell'ambiente, alla ricerca di un dialogo tra intervento e contesto. Per l'occasione alcuni giovani artisti della NABA presentano le guide audio che hanno creato per la mostra La Scelta della Gente, registrando suoni e testimonianze nel quartiere Isola.

-Love Difference: “Un bosco di persone, un bosco di idee”, un laboratorio del corpo, giocare a fare gli alberi, il tempo che si arresta, i nostri tempi in movimento, i tempi dell’Isola. Partendo dal corpo riflettere sul tempo, quello individuale e quello collettivo dell’Isola.
Gruppo Lovedifference di Milano: Arianna Panarella, Chiara Piraccini, Alberto Mazza, Pippa Bacca, Noemi Satta.

-Osservatorio inOpera: “Questi se la sognano!” raccolta differenziata di pensieri, sogni e desideri. Un laboratorio che vi invita a venire a raccontare di quello che vorreste, di cosa manca e di ciò che non deve più mancare nello spazio collettivo dell’Isola.
Osservatorioinopera: Piero Almeoni, Paola Sabatti Bassini, Roberta Sisti.

Isola Art Center organizza per l’occasione un’apertura straordinaria della mostra
Wolfgang Träger „The Art Community/La Comunità dell’arte“.
Isola Art Center è la seconda tappa di questa mostra enciclopedica, che per la prima volta è stata presentata al “Tranzit Art Center” di Bratislava, in Repubblica slovacca. Negli ultimi quindici anni il fotografo tedesco Wolfgang Träger ha documentato per la più importante rivista d’arte tedesca “Kunstforum”, tutte le Biennali di Venezia, Documenta, Manifesta e altre biennali. Artisti italiani e internazionali, e alcuni curatori sono stati ripresi nella fase di montaggio delle mostre. Un ciclo di una cinquantina di foto in bianco e nero riunisce ritratti di artisti del movimento Fluxus, che Wolfgang Träger ha seguito non solo come fotografo, ma anche in qualità di amico.

17 05 2006
Mercoledi' 17 maggio: Wolfgang Träger: The Art Community

"The Art Community/La Comunita' dell'arte"

I ritratti di 500 artisti internazionali a Isola Art Center.

Isola Art Center e' la seconda tappa di questa mostra enciclopedica, che per la prima volta e' stata presentata al "Tranzit Art Center" di Bratislava, in Repubblica slovacca. Negli ultimi quindici anni il fotografo tedesco Wofgang Trager ha documentato per la piu' importante rivista d'arte tedesca "Kunstforum", tutte le Biennali di Venezia, Documenta, Manifesta e altre biennali. Artisti italiani e internazionali, e alcuni curatori sono stati ripresi nella fase di montaggio delle mostre.

Per una volta Isola Art Center non espone delle opere d'arte ma i creatori stessi di queste opere, da Mario Merz a Patrick Tuttofuoco e Monica Bonvincini, da Chen Zen a John Armleder, Tobias Rehberger, Jorge Pardo, e Olafur Eliasson. Un ciclo di una cinquantina di foto in bianco e nero riunisce ritratti di artisti del movimento Fluxus, che Wofgang Trager ha seguito non solo come fotografo, ma anche in qualita' di amico.

Progetti speciali:

La mostra viene completata da tre progetti speciali realizzati da giovani artisti della NABA (Nuova Accademia di Belle Arti), coordinati da Stefano Boccalini, Steve Piccolo e Bert Theis.

Inaugurazione:Mercoledi 17 maggio 2006, ore 18

Isola Art Center
via Confalonieri, 10 - Milano
mercoledi' e domenica:16 - 19
28 04 2006
Mercoledì 3 maggio: Isola Forum

Giardini e Stecca, le scelte del quartiere
Isola forum
ospitato nella sala parrocchiale, Via Sebenico 31
mercoledì 3 maggio, ore 21.00

promosso da
Associazione Genitori “F. Confalonieri”,
Associazione “Isola dell’arte”, Comitato “I Mille”

È stato approvato, con un emendamento, il progetto del Comune “Isola-De Castillia”, che prevede l’edificazione di 90.000 metri cubi nell’area dei due giardini di Via Confalonieri e della Stecca degli Artigiani. Perciò ci stiamo preparando per un eventuale ricorso, che come per gli altri ricorsi già presentati, vuole impedire interventi "ingiusti". Ma soprattutto vuole portare l'amministrazione e gli operatori ad un tavolo di confronto reale con il quartiere e fare recepire le esigenze di chi abita l'Isola.

Il progetto approvato non è definitivo. Allora noi dobbiamo essere molto precisi e decisi su quello che vogliamo: per questo motivo è stato pensato ed organizzato questo forum in modo che gli abitanti del quartiere possano esprimere i propri desideri, bisogni, sogni...

Che cosa vorremmo realizzare in uno spazio come quello della Stecca, ripulita e riqualificata? Come rendere ancora più belli e utili i nostri giardini?

Mercoledì 3 maggio venite al forum, perché sarà la più importante occasione per:

- informarsi sulle ultime decisioni amministrative e sulle nostre possibilità
di azione;

- far sentire la propria voce e partecipare alla preparazione di un documento
che esprima le reali richieste del quartiere;

- ascoltare e discutere le proposte di coloro che si stanno già impegnando
nella salvaguardia e nel miglioramento del quartiere Isola (abitanti, giovani,
anziani, genitori, artisti ...)

- costruire insieme i prossimi eventi ed iniziative per realizzare le nostre
idee.
06 04 2006
Domenica 9 aprile: presentazione del libro di Tiziana Villani

Tre incontri

In occasione della mostra “La Scelta della Gente/The Peoples’ Choice” curata da Marco Scotini, (27 marzo – 7 maggio 2006 martedì, giovedì, domenica, 17.00 – 20.00) Isola Art Center invita a tre incontri:

Domenica 9 aprile, ore 18.00 ufficio out:
Presentazione del libro di Tiziana Villani
“Il tempo della trasformazione” Corpi territori e tecnologie (Edizioni Manifestolibri)

Il tempo della trasformazione è il tempo della città totale. I corpi, al pari degli ambienti in cui viviamo, sono
potenziati e modificati da protesi tecnologiche sempre più sofisticate. Il mondo odierno appare come una cartografia variegata che attraversa un momento di profondo cambiamento: quello dell’accelerazione tecnologica. La nostra epoca conosce in questo modo il dispiegarsi di una serie incredibile di rivoluzioni che spesso si trovano in conflitto tra loro. Le biotecnologie, la rivoluzione cibernetica, l’impatto sempre più forte dei nuovi sistemi di comunicazione incidono sulle nostre vite aprendo grandi possibilità e nuove emarginazioni. Corpi levigati, videomostrati nell’immaginario odierno si alternano ai corpi clandestini e ignorati delle nuove patologie di massa. In questo volume si prendono in considerazione i corpi, le esistenze e i territori urbani analizzando scenari materiali e virtuali, prossimi alla Science fiction divenuta ormai il nostro orizzonte quotidiano.

Prosegue il laboratorio filosofico interdisciplinare divenire urbano presentato da Tiziana Villani (Millepiani), Bert Theis (out) e Marco Scotini (info: Tiziana Villani: 349 074 53 20):

Martedì 11 aprile, ore 18, uffico out
La trasformazione delle identità
Dalla biopolitica alle società di controllo
introduzione Silvano Cacciari e Ubaldo Fadini

Martedì 18 aprile, ore 18, ufficio out
Territori a venire
Dalla catastrofe all’immaginario
introduzione Stefano Righetti e Andrea Sartin
28 03 2006
Giovedi 30 marzo: Arte per l’Isola!

Arte per l’Isola!
ASTA per la raccolta fondi

GIOVEDI' 30 MARZO ORE 21.00

NABA NUOVA ACCADEMIA DI BELLE ARTI
VIA DARWIN 20, MILANO

Isola Art Center in collaborazione con NABA Futurarium presenta il secondo appuntamento di “Arte per l’Isola!”, la mostra vendita di opere d’arte. Dopo quella svoltasi nel 2004, curata da Giacinto di Pietrantonio e Lino Baldini negli spazi del Centro per l’Arte, la seconda edizione cambia forma. In concomitanza al MiART, “Arte per l’Isola!” questo anno sarà realizzata negli spazi della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano sottoforma di asta. Il progetto espositivo sarà curato dall’associazione Isola dell’Arte con il contributo di critici e curatori. Tutti i lavori esposti saranno messi all’asta per contribuire alla raccolta fondi per l’azione legale in difesa della Stecca e dei Giardini organizzata dalle Associazioni del quartiere Isola.

Tra gli artisti coinvolti: Olaf Nicolai, Francesco Vezzoli, Stefano Arienti, Loris Cecchini, Alberto Garutti, gruppo A12, Marcello Maloberti, Massimo Bartolini, vedovamazzei, Maurizio Nannucci, Bert Theis, Stefano Boccalini, Enzo Umbaca, A Constructed World, Adrian Paci, Paola Di Bello, Alessandro Di Giampietro, Gabriele Di Matteo, Alessandro Ceresoli, Luca Pancrazzi, Italo Zuffi, Mario Airò, Andrea Sala, Marco Vaglieri, Luca Vitone, Michelangelo Consani, Piero Gatto, Eva Marisaldi

EVENTI COLLEGATI:
30 marzo ore 17.30
The Utopian Display Platform, Tavola rotonda Independent Spaces and Models of Curatorship? a cura di Maurizio Bortolotti e Marco Scotini. Partecipano Peter Lewis, Raimundas Malasauskas, Maria Lind. MiART, fieramilanocity, Milano Fino al 15 maggio:
La scelta della gente/The people’s choice a cura d Marco Scotini, ISOLA ART CENTER, La Stecca degli Artigiani, via Confalonieri 10, Milano. Aperta martedi, giovedi, domenica dalle 17.00 alle 20.00 o su appuntamento.
26 03 2006
Lunedi 27 marzo: The people's choice

La scelta della gente/The People's Choice
Attrezzi per un Art and Community Center

a cura di Marco Scotini

Isola Art Center partecipa a numero zero di "inContemporanea, la rete dell'arte", un progetto della Provincia di Milano per dare visibilita' al ricco panorama artistico contemporaneo milanese e promuoverne la conoscenza presso tutti i cittadini. Per l'occasione Isola Art Center presenta "La scelta della gente/The People's Choice".

Concepita piuttosto come un kit da utilizzare che come un percorso da guardare, la mostra The People's Choice raccoglie proposte, progetti, esperienze concrete che tentano di definire un possibile modello di spazio per l'arte contemporanea come parte integrata di un quartiere. La sfida del progetto e' quella di pensare ad un centro d'arte sotto permanente costruzione all'interno di una comunita' che negozia, di giorno in giorno, i propri parametri di rappresentazione e di relazione con e nello spazio urbano. Piu' di quaranta artisti internazionali si confronteranno con le proposte di altrettanti curatori, economisti, politici e con le associazioni di quartiere. Non potendo piu' pensare ad un spazio separato e a funzione specifica - ad una "eterotopia" cioe', in senso foucaultiano - The People'Choice vuole immaginare non solo uno spazio aperto e flessibile ma, letteralmente, attraversato dalla vita ordinaria della gente. Una serie di sezioni (finanziaria, architettonica, curatoriale, etc.) articoleranno la mostra in piu' zone a differente regime espositivo e funzionale, in ciascuna delle quali troveranno sede processi e materiali tra i piu' eterogenei.
Il progetto nasce come fase avanzata e matura del processo di opposizione del quartiere Isola di Milano al Piano di Intervento Garibaldi-Repubblica. Attraverso anni di lotta la risposta collettiva del quartiere rivendica il mantenimento dello spazio pubblico verde tra via Confalonieri e via De Castilla, assieme all'ex edificio industriale che lo attraversa.
Dopo l'insediamento dello scorso anno di Isola Art Center all'interno di questo edificio, si cerca ora, con The People's Choice, di definire una possibile formalizzazione di uno spazio per l'arte contemporanea - tra l'altro assente a Milano - attraverso un processo democratico di progettazione e di trasformazione.
Il titolo stesso The People's Choice e' tratto dalla famosa mostra di Group Material del 1980 presso la sede del gruppo nell' East End a New York in cui si chiedeva alla gente del quartiere di portare in galleria gli oggetti che avevano un senso per loro stessi, per la loro famiglia o per i loro amici.
Una pubblicazione raccogliera' oltre ad un'ampia cartografia delle ricerche in mostra, interventi di Marco Scotini, Viktor Misiano e Charles Esche.

Gruppo A12, Doug Ashford (Group Material), Stefano Boccalini, Cai Guo-Qiang, Gea Casolaro, Chto Delat? (What is to be done?), Josef Dabernig, Jose Davila, Pablo Leon de la Barra, Paola Di Bello, Etcetera..., Marcelo Exposito, Alberto Garutti, Bernardo Giorgi, Durriya Kazi, Isabella Inti, Isola Space Sharing: Alterazioni Video/Katia Anguelova/Alessandra Poggianti, Rem Koolhaas e Alain Fouraux, Armando Lulaj, Marcello Maloberti, Alessandro Nassiri Tabibzadeh, Network Nomadic Architecture, Oda Projesi, OUT, Adrian Paci, Maria Papadimitriou, Steve Piccolo, Cesare Pietroiusti, Post-Programmed City-Territory, Marietjca Potrc, Radek Community, Renshi.org, Oliver Ressler, Mariette Schiltz, Bert Theis, Tercerunquinto, Ian Tweedy, Enzo Umbaca, Luca Vitone, Love Difference, Sugoe, Osservatorio in Opera, Stazione Isola.

Appuntamenti:

Martedi' 7 marzo, 14 marzo, 11 aprile, 18 aprile, ore 18
"Divenire urbano"
laboratorio filosofico interdisciplinare
ufficio out, via Confalonieri 10, secondo piano, Milano
presentato da Tiziana Villani (millepiani), Bert Theis (out), e Marco Scotini info: Tiziana Villani 349 0745320

Giovedi 30 marzo 2006, ore 20.00
Asta: "Arte per l'Isola"
Nuova Accademia di Belle Arti NABA, via Darwin 20, Milano

Domenica 9 aprile, ore 18.00
"Il tempo della trasformazione"
presentazione del libro di Tiziana Villani (manifestolibri)
ufficio out, via Confalonieri 10, secondo piano, Milano

Mercoledi' 3 maggio 2006, ore 21.00
Forum "La scelta della gente"
parrocchia del "Sacro Volto", via Sebenico, Milano
Promosso da "Isola dell'Arte", comitato"I Mille", Associazione Genitori Istituto Comprensivo F. Confalonieri

Progetto realizzato in collaborazione con Provincia di Milano
per info http://www.incontemporanea.it

Inaugurazione: Lunedi' 27 marzo 2006, ore 18.00

Isola Art Center
via Confalonieri 10 (II piano), Milano
Orari: martedi', giovedi', domenica, ore 17.00 - 20.00
Info: Rafaela Trevisan tel 338 3030569 The Peoples Choise / La scelta della gente...
 
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